sabato 27 febbraio 2021

"SOCRATE" - Giannantoni, Gigon, Hösle

 

                                                                            


venerdì 26 febbraio 2021

Rosa Luxemburg cento anni dopo - Claudia von Werlhof

 Da: http://www.rifondazione.it/formazione/ -  Nata a Berlino nel 1943, Claudia von Werlhof si è laureata in economia e in seguito ha conseguito il dottorato in sociologia presso l’Università di Colonia; ha insegnato all’Università di Bielefeld e dal 1988 al 2011 come professoressa emerita (Political Science and Women ́s Studies) all’Università di Innsbruck. Nel 2010 ha dato vita alla Fondazione “Planetary Movement for Mother Earth” e nel 2015 alla rivista “BOOMERANGJournal for the Critique of Patriarchy”. Tra le sue opere in inglese si ricorda: Women, the Last Colony, Zed London 1988; There is an Alternative, Zed, London 2001; The Failure of Modern Civilization and the Struggle for a “Deep” Alternative, Lang, Frankfurt-New York-Paris 2011. In Italiano è recentemente uscito il volume, recensito in questo numero della rivista, Nell’etá del Boomerang. Contributi alla teoria critica del patriarcato, Unicopli, Milano 2014. 

leggi anche: L’INFERIORITÀ DELLA DONNA TRA NATURA E CULTURA - Alessandra Ciattini

La civiltà coloniale europea tra dialettica e frammenti* - Alessandra Ciattini

L’ingannevole abbaglio della libertà sessuale*- Alessandra Ciattini

Il rispetto delle differenze culturali: relativismo o antirelativismo?*- Alessandra Ciattini

Il feticismo da un punto di vista antropologico. - A.Ciattini*, S.Garroni.

Stiamo vivendo la prima crisi economica dell’Antropocene - Adam Tooze

Cinque risposte su marxismo ed ecologia*- John Bellamy Foster

L’IDEA DI COMUNITÀ IN IVAN ILLICH - Marianna De Ceglia

IL ROSSO, IL ROSA E IL VERDE. Classe, genere e natura. - Riccardo Bellofiore

Il capitale «apre» i confini: accumulazione e crisi del globale in Rosa Luxemburg - MICHELE CENTO e ROBERTA FERRARI

ESSERE MARXISTA, ESSERE COMUNISTA, ESSERE INTERNAZIONALISTA OGGI - Samir Amin

Genere e famiglia in Marx: una rassegna*- Heather Brown 


Il processo di accumulazione originaria “continuata” e la crisi della riproduzione del capitale oggi.

Era il 1976 quando, grazie al pensiero di Rosa Luxemburg, elaborai la mia prima scoperta teorica. Gli effetti sarebbero stati di ampia portata. Si tratta del nuovo concetto di “ accumulazione originaria continua” o “progressiva” (Werlhof 1978). Fino a quel momento esisteva solo il concetto di “accumulazione originaria” o “primitiva” formulata da Karl Marx (Marx 1974a), il cui presupposto era la violenta espropriazione della popolazione rurale e artigianale europea nel processo della formazione del capitale all’inizio dell’età moderna. 

Il capitale è venuto al mondo “grondante sangue e fango”, come scrisse Marx. L’estorsione dei mezzi di produzione, la loro “separazione” da coloro che con essi lavoravano e la sottomissione di costoro – da ultimo nella guerra dei contadini del XVI secolo – come pure il trasferimento di tali mezzi di produzione, ovvero le terre, nelle mani di una nuova classe padronale diventarono il fondamento dell’economia moderna. In questo modo, per Marx, la questione era in linea di principio risolta perché da quel momento i contadini e gli artigiani presero di fatto a trasformarsi in “liberi lavoratori salariati”, più precisamente in proletari, diventando così doppiamente “liberi”, in quanto affrancati sia dai mezzi di produzione, sia liberi di vendere la loro forza lavoro. 

Da parte sua, Marx considerava l’accumulazione originaria innanzitutto come una fase storica poi più o meno conclusasi. Essa rappresentava così la fase di accumulazione quasi anteriore, quella che aveva preceduto la fase dell’effettiva accumulazione di capitale, e quindi quella che stava alla base del lavoro salariato e della fabbrica. E mentre il lavoro salariato si fonda sull’ “obbligo economico” indiretto, che non richiede più l’uso della frusta, per Marx esso era “il mistero” del processo di accumulazione originaria, che si basava sull’obbligo diretto e politico, ovvero sulla estorsione mediante violenze e guerre.

Nei successivi dibattiti dedicati al tema dell’accumulazione originaria e della sua continuazione l’accento era sempre stato posto sul fatto che anche oggi si tratterebbe di una forma ancora precapitalistica del processo di accumulazione (per es. in Frank 1977). Il concetto era rimasto quello di un tempo: poiché i contadini e gli artigiani non si erano ancora trasformati in lavoratori salariati, più precisamente in “un esercito industriale di riserva”, da loro non può ancora venire un contributo al processo di accumulazione genuinamente capitalistica.

Come ha mostrato sia la storia sia l’inclusione nella analisi del modo di produzione e di accumulazione capitalistici di altri produttori e produttrici nonché regioni del mondo, questo voler circoscrivere il concetto di accumulazione originaria a una fase “storica” nel senso di “passata, finita” non corrispondeva alla realtà. 

Rosa Luxemburg fu la prima che fece notare come su scala mondiale la fase dell’accumulazione originaria non fosse finita nemmeno all’inizio del XX secolo, e come quindi si stesse assistendo a una sorta di “continuazione” di tale processo (Luxemburg 1913). In questo modo la Luxemburg aprì la discussione su una nuova definizione del concetto di “riproduzione del capitale”, e quindi del capitalismo come modo di produzione.

Quindi noi ora, cento anni dopo Rosa Luxemburg, dobbiamo cimentarci con due temi: la questione del modo di produzione capitalistico e la sua vera essenza, posta da Rosa Luxemburg nel XX secolo, e il dibattito sul modo di produzione capitalistico e la sua “crisi” del XIX secolo, nella misura in cui è riconducibile al pensiero luxemburghiano. E lo è.

In entrambi i casi l’argomento ruota intorno alle forme dell’accumulazione capitalistica e in particolare su quella appartenente alla sfera della cosiddetta accumulazione originaria. Le contraddizioni che Rosa Luxemburg ha scoperto cento anni fa non sono affatto sparite e nemmeno superate dalla storia. Al contrario, esse si sono allargate, rafforzate, emerse in molteplici forme anche al di fuori del settore agrario. In definitiva sono contraddizioni ben rintracciabili, costituendo la base “logica” generale del capitalismo globale in sé e per sé.

mercoledì 24 febbraio 2021

Il vaccino cubano, come funziona - Fabrizio Chiodo, Domenico Somma

Da: Cross Words - Fabrizio Chiodo, laureato in Chimica e tecnologie farmaceutiche nel 2008 a Palermo, ha effettuato un dottorato di ricerca in Spagna (San Sebastian) in chimica applicata (chimica ed immunologia dei carboidrati). Dal 2013 ha lavorato in Olanda in diversi Medical Centers (Leiden ed Amsterdam) su progetti personali (grant e borse di studio per progetti indipendenti) con un focus su interazioni tra patogeno ed ospite (mediate da carboidrati) soprattutto nel contesto dei vaccini. Lavora a ponte tra chimica biologica ed il sistema innato ed adattativo, sempre con un focus su carboidrati e vaccini (ma anche tumor immunology). Dal 2014 collabora attivamente con Istituto vaccini Finlay di Havana, e dal 2014 è Professore alla Facoltà di chimica di Havana. Al momento e' ricercatore al Amsterdam Medical Center e da fine 2020 e' rientrato in Italia come ricercatore a tempo indeterminato al CNR di Pozzuoli (Istituto di Chimica Biomolecolare). Su twitter è @FabrizioChiodo 
Domenico Somma Immunologo molecolare all'Univ. di Glasgow, in Scozia.

Leggi anche: Pandemia nel capitalismo del XXI secolo - A cura di Alessandra Ciattini, Marco Antonio Pirrone

Ascolta anche: Intervista col prof. Fabrizio Chiodo - Radio Quarantena  https://www.spreaker.com/user/11689128/sul-vaccino-cubano-intervista-col-prof-f 

Un vaccino sviluppato dal governo cubano sta per entrare nelle sperimentazioni di Fase 3 a marzo e, se approvato, circa 100 milioni di dosi potrebbero essere prodotte dal paese per uso interno ed esportazione entro la fine dell'anno. #Soberana2(spagnolo per “sovrano”) è un vaccino diverso da quelli che abbiamo imparato a conoscere fino ad ora, ovvero prevede che un antigene sia fuso a una molecola di trasporto per rafforzare la stabilità e l'efficacia del vaccino stesso. Per capire meglio di cosa si tratta, Gianluca, Thomas e Domenico Somma ne hanno parlato con Fabrizio Chiodo* che meglio di altri conosce il vaccino cubano, poiché collabora attivamente con l'Istituto vaccini Finlay di Havana, e dal 2014 è Professore alla facoltà di chimica di Havana. Una conversazione di approfondimento, con tutti i dettagli sul nuovo vaccino cubano. 


                                                                             

Alcuni paper Il Science del 2004 con il primo ed unico vaccino sintetico della storia: https://science.sciencemag.org/conten...

Una Review su vescicole di membrana esterna di MenB: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/arti...

Un lavoro con Cuba su S. pneumoniae: https://pubs.acs.org/doi/10.1021/acsc...

Il pre-print in bioRxiv con cose SARS-CoV-2 e glycans: https://www.biorxiv.org/content/10.11...

Il pre-print in bioRxiv con la parte pre-clinica di uno dei candidati vaccinali a Cuba (Soberana02): https://www.biorxiv.org/content/10.11...


lunedì 22 febbraio 2021

"OPERAI" - Aristide Bellacicco

Aristide Bellacicco (Medico) fa parte del "Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni"

Altri Brevi racconti dello stesso autore: - Wannsee -

- lezioni di volo -

- il grande Scott -

- parlare con Agave -

- morti –

- Tutti festeggiano Cusco -

- "carne" -

- Port - Royal - 

Leggi anche: Attualità del “Germinal” di Emile Zola - Aristide Bellacicco

Il vento

Alle otto di mattina, un operaio polacco chiamato Stanis, riconoscibile dalla magrezza e dall’espressione rassegnata, uscì sul balcone dell’appartamento dove stava lavorando. 

Portava un paio di pantaloni di tela azzurra, una maglietta di lana a maniche corte schizzata di verde e aveva in bocca una mezza sigaretta spenta. 

Era la fine di febbraio, l’aria era rigida e sui colli attorno alla città aveva nevicato.

Stanis accese la sigaretta riparando con una mano la fiamma dal vento gelato che gli tirava addosso. 

‘Sembra che ce l’abbia con me’ pensò. 

Anche il fumo della sigaretta si raffreddava ancora prima di penetrargli nei polmoni.

Erano in cinque nell’appartamento, ingaggiati senza contratto da una piccola ditta di ristrutturazioni. 

Due di loro erano polacchi come lui, un quarto era nero e non si capiva da dove fosse arrivato. 

C’era poi un italiano di nome Marini, un ex muratore di sessantasei anni che faceva da capomastro.

Fra i cinque operai non c’era amicizia. I loro discorsi si limitavano a quanto era necessario dirsi durante il lavoro. A Stanis sarebbe piaciuto scherzare ogni tanto e dire qualche battuta. Ma quando ci si era provato, il silenzio degli altri gli aveva fatto capire che il suo spirito non era gradito. Perciò aveva smesso e ora anche lui parlava il meno possibile..

A mezzogiorno, si sedeva con gli altri alla rozza tavola di legno montata su due cavalletti e mangiava rapidamente e in silenzio ciò che si era portato. Poi si rimetteva al lavoro.

Finita la sigaretta, Stanis la lasciò cadere giù dal terzo piano. Il mozzicone rimbalzò proprio davanti ai piedi di un passante. L’uomo alzò la testa e imprecò.

‘Scusa’ gli disse Stanis sporgendosi da sopra ‘non ti avevo visto. Scusa.’

Gli fece anche un gesto con la mano come a considerare chiuso l’incidente.

‘Un altro po’ e mi prendevi in testa’ gridò il passante, un uomo di una quarantina d’anni che portava a spasso il cane ‘la prossima volta ficcatela nel culo quella sigaretta.’

Aggiunse un insulto e se ne andò scuotendo la testa.

domenica 21 febbraio 2021

" Togliatti " - Aldo Giannuli

Da: Aldo Giannuli - Aldo Giannuli è uno storico e saggista italiano, direttore del centro studi Osservatorio Globalizzazione. - http://www.aldogiannuli.it -

Vedi anche: Aldo Giannuli: Storia del Partito Comunista Italiano - https://www.youtube.com/playlist?list=PLfzLPJKVwoKJ2rxTOwTsgZE7ZmTUJ6Yap 

Ascolta anche: Luciano Canfora - 1956 L'anno spartiacque - https://www.youtube.com/watch?v=7hAntzlHD4s&feature=youtu.be

Abbozzo di riflessione sul PCI e sulla sua crisi - Roberto Fineschi 

La crisi marxista del Novecento: un’ipotesi d’interpretazione*- Stefano Garroni 

CENNI STORICI DEL MOVIMENTO COMUNISTA - Stefano Garroni  


                                                                              

sabato 20 febbraio 2021

RIVOLUZIONE DIGITALE - Roberto Finelli e Pietro Montani in dialogo.

Roberto Finelli insegna Storia della filosofia all’Univ. Roma Tre e dirige la rivista “Consecutio  temporum. Hegeliana. Marxiana. Freudiana”  (http://www.consecutio.org). 
Pietro Montani è un filosofo, critico cinematografico e accademico italiano.
Vedi anche: "De Motu" - CARLO SINI 

                                                      Prima parte: 
                                                                          

                                                     Seconda parte: https://www.youtube.com/watch?v=jO6NUZP_oq0 


giovedì 18 febbraio 2021

Engels editore del Capitale - Roberto Fineschi

Da: Engels 200 - Roberto Fineschi è un filosofo italiano. Ha studiato filosofia a Siena, Berlino e Palermo. Membro del comitato scientifico dell’edizione italiana delle Opere di Marx ed Engels (Marx. Dialectical Studies).

                                                                          


mercoledì 17 febbraio 2021

L’ineffabile, l’anima e l’origine. Una riflessione sul Geist hegeliano - Carla Maria Fabiani

 Da: https://mondodomani.org/dialegesthai - Carla Maria FabianiUniversità del Salento. Department of Humanities - dialettica.filosofia - FRANCESCO-VALENTINI 

Leggi anche: Il tema hegeliano del "riconoscimento". - Stefano Garroni

Studio su Hegel: Filosofia, Storia, Etica - Stefano Garroni 

HEGEL, SCIENZA DELLA LOGICA (1812)

Vedi anche: Hegel: Fenomenologia dello spirito. La questione ontologica della "cosa stessa" - Remo Bodei



- La conversazione cadde sulla dialettica. “In fondo — disse Hegel — la dialettica non è altro che lo spirito di contraddizione [Widerspruchsgeist], regolato e metodicamente coltivato, insito in ogni uomo; uno spirito che celebra la sua grandezza nella distinzione tra il vero e il falso [Unterscheidung des Wahren vom Falschen].” “Purché — intervenne Goethe — questa capacità e queste arti dello spirito non siano così spesso male impiegate e utilizzate per rendere vero il falso e falso il vero.” “Certo — ribatté Hegel — questo succede, ma soltanto ad uomini che hanno lo spirito malato [die geistig krank sind].” -                                     [J.P. Eckermann, Colloqui con Goethe, 18 ottobre 1827].


1. Ineffabile e Anima in alcuni testi di Hegel

Consideriamo qui alcuni testi ‘anomali’ della produzione hegeliana: l’Antropologia, la prima parte dello spirito soggettivo della Grande Enciclopedia del 18301 e le Vorlesungen über die Ästhetik, raccolte e pubblicate da H. Gustav Hotho (1836-38 e poi 1842).2 L’anomalia consiste nel prendere come base filologica del nostro intervento testi in gran parte non pubblicati dall’autore: l’Estetica, per es., è frutto di una sistemazione da parte di Hotho di appunti e manoscritti di Hegel e dei suoi allievi senza distinzione e con forzature (ormai ampiamente riconosciute) operate sui testi di lezione per garantire un impianto organico dell’opera a stampa; l’Antropologia è un testo corposo e degno di nota solo a patto che si leggano le Aggiunte, cioè quelle note ai singoli paragrafi, non pubblicate dall’autore, ma frutto anch’esse di appunti e/o manoscritti di lezione.3

Lavorare principalmente su testi non pubblicati da Hegel, tuttavia, non può essere considerato anomalo, visto che la maggior parte della critica più recente sta operando proprio in questa direzione.4 L’anomalia allora si sposta dal piano strettamente filologico a quello filosofico e di contenuto. Come e perché tenere insieme e leggere insieme l’Estetica e l’Antropologia.

La nostra proposta, al riguardo, è quella di articolare una nozione hegeliana che compare nell’incipit della Logica: unsagbar, tradotto come indicibile o ineffabile:

S’intende, o si opina [Man meint], che l’essere sia anzi l’assoluto Altro che il nulla, e niente è più chiaro che la loro assoluta differenza, e niente sembra più facile, che di poterla assegnare. Ma è altrettanto facile convincersi che ciò è impossibile e che cotesta differenza è ineffabile [unsagbar].5

È qui che Hegel pone il problema del Cominciamento, a cui è connessa tutta la trattazione della monotriade Essere-​Nulla-​Divenire.

martedì 16 febbraio 2021

CAPITALE SENZA RIVOLUZIONE? - Riccardo Bellofiore

 Da: http://www.palermo-grad.com - Riccardo Bellofiore, Docente di Economia politica all’Università degli Studi di Bergamo, i suoi interessi sono la teoria marxiana, l’approccio macromonetario in termini circuitisti e minskyani, la filosofia economica, e lo sviluppo e la crisi del capitalismo. (Economisti di classe: Riccardo Bellofiore & Giovanna Vertova - https://www.riccardobellofiore.info

Leggi anche: H.G. Backhaus e la dialettica della forma di valore - Riccardo Bellofiore, Tommaso Redolfi Riva

Introduzione a "Scritti politici di Rosa Luxemburg". La Rivoluzione - Lelio Basso

KEYNESISMO E MARXISMO A CONFRONTO SU DISOCCUPAZIONE E CRISI - Domenico Moro

Violenza, classi e persone nel capitalismo crepuscolare - R. Fineschi

Cosa significa socialismo nel XXI secolo e cos'è lo Stato socialista? - Stefano G. Azzarà



Pubblichiamo la relazione di Riccardo Bellofiore alla conferenza sul centenario della rivoluzione d’ottobre tenuta a Roma il 18-22 gennaio 2017 e organizzata dall’associazione e rete C17. L’intervento è stato trascritto e pubblicato in Comunismo necessario – Manifesto a più voci per il XXI secolo, a cura di C17 (Mimesis, 2019). Qui di seguito troverete le domande poste da C17 e subito dopo la relazione di Riccardo Bellofiore.




C17:
Cos’è diventato il Capitale nel XXI secolo? Come intendere la “singolarità” del capitalismo neoliberale? Si tratterà per un verso di qualificare – su scala globale – la nuova composizione del lavoro e dello sfruttamento. Ma anche, chiaramente, la composizione del Capitale stesso, tra estrazione del valore e finanza. Per l’altro di percorrere gli antagonismi e la produzione di soggettività (ambivalente) che segnano das Kapital contemporaneo.


1. Aggiornare la critica
Condizione e finalità della critica dell’economia politica borghese è, per Marx, l’esistenza delle classi e la loro incessante lotta: attraverso la «scoperta» dello sfruttamento, la critica marxiana rende visibile la società divisa in luogo dell’individuo isolato e la storia in luogo dell’eternità delle categorie dell’economia politica. Tuttavia, il nuovo paradigma economico-politico «borghese» oggi dominante ha radicalmente modificato il suo oggetto e le forme attraverso cui mistifica il conflitto di classe: alle classi sociali è stato sostituito l’individuo proprietario, alla legge del valore-lavoro quella del valore-utilità, fondando l’origine dell’economia sullo scambio di mercato anziché sulla produzione. In che modo una critica dell’economia politica adeguata al tempo presente deve confrontarsi con queste modifiche nell’oggetto della scienza economica? 

lunedì 15 febbraio 2021

La costruzione dell’egemonia culturale statunitense in Europa dalla fine della Seconda Guerra mondiale - Alessandra Ciattini

Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) insegna Antropologia culturale alla Sapienza, collabora con https://www.lacittafutura.it - https://www.unigramsci.it 


Prima lezione - Dall’Europa tedesca a quella statunitense. La finta epurazione; il surrettizio totalitarismo democratico-liberale: 

                                                                             

Seconda lezione - La libertà di espressione e il controllo della vita culturale. L’utilizzazione della sinistra non comunista; la diffusione mondiale delle correnti artistiche anche non apprezzate in Unione sovietica: https://www.youtube.com/watch?v=GHk7wXqwDMQ&feature=emb_logo 

domenica 14 febbraio 2021

"Innocenza e colpa" - Sergio Givone

Da: Festivalfilosofia - Sergio Givone è un filosofo italiano. 
Vedi anche:  È un romanzo filosofico Delitto e castigo? - Sergio Givone 
                      Creazione: come invenzione e come scoperta* - Sergio Givone
                      Soren Kierkegaard*- Sergio Givone
                                                                                   

sabato 13 febbraio 2021

"Caporetto" - Alessandro Barbero

Da: ERRERRE - Alessandro Barbero è uno storico, scrittore e accademico italiano, specializzato in storia del Medioevo e in storia militare. 

         Come si è arrivati al fascismo in Italia... 
                                                                            

giovedì 11 febbraio 2021

Abbozzo di riflessione sul PCI e sulla sua crisi - Roberto Fineschi

 Da: https://www.cumpanis.net - Roberto Fineschi è un filosofo italiano. Ha studiato filosofia a Siena, Berlino e Palermo. Membro del comitato scientifico dell’edizione italiana delle Opere di Marx ed Engels(Marx. Dialectical Studies)

Leggi anche: Per il comunismo. Il concetto di classe - Roberto Fineschi 

Epoca, fasi storiche, Capitalismi - Roberto Fineschi 

Violenza, classi e persone nel capitalismo crepuscolare - R. Fineschi

La missione morale del Partito comunista - György Lukács

La crisi marxista del Novecento: un’ipotesi d’interpretazione*- Stefano Garroni 

Nessuna opposizione entro le maglie del capitalismo, ma si opposizione al capitalismo...- Hans Heinz Holz

L’ACQUA PESANTE E IL BAMBINO LEGGERO*- Gianfranco Pala 

Sul compromesso storico - Aldo Natoli

D’Alema e l’involuzione del PCI - Alessandra Ciattini

Cosa diceva Berlinguer: discorso al "Convegno degli intellettuali" (1977)

"PRAGA '68 E LE CONTRADDIZIONI DELLA SINISTRA ITALIANA" - Franco Astengo

LA "MARCIA DEI 40000": uno dei momenti di caduta. 

(U.S.)America nell'epoca Tecnetronica*- Zbigniew Brzezinski (1968) 

Vedi anche: sullo scritto di Ernesto Che Guevara "L'uomo e il socialismo a Cuba" - Alessandra Ciattini

Centenario del PCI: dialogo con Aldo Giannuli, Antonio Carioti e Andrea Ricciardi (https://www.facebook.com/giannulialdo/videos/1408990496166312


Con molte riserve e ritrosie vergo queste note per il centenario della fondazione del Partito Comunista Italiano, non essendo io uno storico e tanto meno un esperto di questo tema specifico. Quanto segue sono riflessioni sviluppate soprattutto nella prospettiva di un conoscitore della teoria di Marx come teoria della processualità storica. Si tratta di commenti provvisori, schematici e quanto mai aperti a essere discussi. Sono riflessioni che hanno inevitabilmente sullo sfondo il presente e le sue problematiche. Il tema abbozzato è quello dello snodo degli anni settanta, la figura di Berlinguer e i cambiamenti storici allora intervenuti e probabilmente ancora irrisolti.


1. Gli anni settanta e Berlinguer come figura di un momento di svolta

Gli anni settanta sono segnati dalla strategia del “compromesso storico” che, nella mente dei suoi promotori, si reggeva su due fondamentali premesse teoriche, strategiche e di fatto:

1) la crisi del comunismo sovietico come modello di socialismo praticabile in occidente (in realtà iniziava a delinearsi l’idea della sua impraticabilità in generale): esso non funzionava in quanto autoritario (i freschi fatti cecoslovacchi del ‘68 lo avevano dimostrato) e in quanto non-europeo (impossibile realizzarlo nell’Europa occidentale con la sua complessa stratificazione sociale e le sue diffuse libertà formali);

2) il colpo di stato in Cile: una via parlamentare al socialismo non era possibile perché, anche in caso di vittoria elettorale, le forze dell’imperialismo mondiale avrebbero messo fine in forma violenta a tale esperienza.

mercoledì 10 febbraio 2021

Economia socialista e mercato in Cina - Vladimiro Giacché

Da: MarxVentuno Edizioni - Vladimiro Giacché è Responsabile Comunicazione, Ricerca e Marketing Strategico di Banca del Fucino SpA - Gruppo Bancario Igea Banca. È stato Presidente del Centro Europa Ricerche, è un filosofo ed economista italiano.

Ascolta anche: Intervista di Alessandra Ciattini a Francesco Maringio' sul discorso del leader cinese Xi Jinping al World Economic Forum 2021 (https://www.spreaker.com/user/11689128/intervista-alessandra-xi-jinping)

                                                            I lavori hanno inizio effettivo al minuto 4,42 fino al m.1.30,15; proseguono poi dal m.1.36,28 fino al termine.