La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
mercoledì 27 settembre 2023
STORIA EUROPEA - Luciano Canfora, Franco Cardini
domenica 24 settembre 2023
Prospettiva: Ridurre i rischi della guerra nucleare: il ruolo degli operatori sanitari. -
Da: https://www.nejm.org art. originale https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMp2308547?query=TOC&cid=NEJM%20eToc,%20September%2021,%202023%20DM2285141_NEJM_Non_Subscriber&bid=1808161300 - Di: (Kamran Abbasi, MD, Parveen Ali, Ph.D., M.Sc.N., Virginia Barbour, MB, B.Chir, D.Phil., Kirsten Bibbins-Domingo, Ph.D., MD, Marcel GM Olde Rikkert, MD, Ph.D., Andy Haines, F.Med.Sci., Ira Helfan, medico, Richard Horton, MB, Cap.B., Bob Mash, Ph.D., MB, Ch.B., Arun Mitra, MB, BS, Carlos Monteiro, MD, Ph.D., Elena N. Naumova, Ph.D., et al.)*.
sabato 23 settembre 2023
Migrazioni. Non c’è “una” soluzione - Sergio Cararo
Leggi anche: La migrazione come rivolta contro il capitale*- Prabhat Patnaik**
"CRISI DISUGUAGLIANZE E POVERTÀ" - Sergio Cararo intervista Francesco Schettino -
La complessità del fenomeno migratorio e le sue determinanti*- Alessandra Ciattini
Gli arrivi di migranti in Italia, che fanno parlare arbitrariamente la destra e gli idioti di “invasione”, sono un sicuramente un dato rilevante sul piano nazionale, ma che diventa relativo sul piano globale.
I migranti e rifugiati arrivati in Italia nel 2023 sono circa 130.000, partiti soprattutto dalle coste della Libia e della Tunisia. In gran parte si tratta di migranti africani e mediorientali, una cifra più o meno pari allo 0,23% della popolazione italiana.
Per avere un termine di paragone, va segnalato che i rifugiati interni alla sola Africa sono circa 36 milioni, in pratica il 44% dei rifugiati a livello mondiale.
Milioni di persone che sono state costrette a spostarsi per le guerre, la siccità, le violenze tribali. I paesi che ospitano il maggior numero di rifugiati sono Turchia Iran, Colombia, Germania e Pakistan.
Le Nazioni Unite calcolano che dal 2014 a oggi più di 2,6 milioni di persone hanno attraversato il Mediterraneo in fuga da guerre, violenze e povertà e dirette in Europa. Più di 29.100 sono morti in mare.
venerdì 22 settembre 2023
Irrilevanza delle Nazioni unite, cambiare o morire. - Alberto Negri
Da: https://www.facebook.com/alberto.negri.9469 - Alberto Negri è giornalista professionista dal 1982. Laureato in Scienze Politiche, dal 1981 al 1983 è stato ricercatore all'Ispi di Milano. Storico inviato di guerra per il Sole 24 Ore, ha seguito in prima linea, tra le altre, le guerre nei Balcani, Somalia, Afghanistan e Iraq. Tra le sue principali opere: “Il Turbante e la Corona – Iran, trent’anni dopo” (Marco Tropea, 2009) - “Il musulmano errante. Storia degli alauiti e dei misteri del Medio Oriente” (Rosenberg & Sellier, marzo 2017) - “Bazar Mediterraneo” (GOG edizioni, Dicembre 2021)
Lrggi anche: L’Onu oggi serve a qualcosa? - Alessandra Ciattini
Dal 2030 il mondo sarà meraviglioso secondo l’Agenda Onu - Alessandra Ciattini
Cosa sta succedendo dentro l’ONU?
martedì 19 settembre 2023
Nietzsche i millenni plebei e l'avvenire della vita - Salvatore Natoli
Appunti su “la Distruzione della Ragione”, di György Lukács -
mercoledì 13 settembre 2023
Dire Io - L’estraneità dell’Io e la via verso l’altro - Donatella Di Cesare
domenica 10 settembre 2023
Dal laissez-faire al laissez-mourir - Alessandra Ciattini
Che alcuni tra i padroni del mondo pensino che la soluzione ai gravi problemi (ecologici, sociali, politici) del nostro pianeta sia una sorta di eugenetica, magari applicata con l’aiuto della guerra, non credo possa essere smentito. Certo, sino ad oggi mancano prese di posizione ufficiali che potrebbero solo suscitare orrore e raccapriccio tra la popolazione. Ma con la scusa che è lecito esprimere liberamente le proprie idee (chiamiamole così), qualsiasi esse siano, utilizzando però la censura quando si tratta di contrastare i propri nemici, esse circolano e vengono diffuse, anzi celebrate, come per esempio la necessità di introdurre la pratica dell’eutanasia nel nostro paese, già in uso in altri, senza domandarci come e a che scopo potrebbe essere surrettiziamente usata. L’eutanasia viene presentata come una scelta di massima libertà, presupponendo astrattamente che un individuo profondamente sofferente e magari isolato sia pienamente consapevole delle sue scelte anche estreme.
Dietro questa concezione della finta libertà senza limiti sta l’individualismo sfrenato che illude gli individui che possono essere completamente liberi, sganciati dalle regole sociali, che possono drogarsi, ubriacarsi, praticare il sesso nelle sue più variegate forme, quando la libertà che conta è quella di coloro che gestiscono il potere economico, militare e politico, i quali possono tranquillamente lasciare gli altri a baloccarsi con questi diversivi, da loro stessi non disdegnati, cui viene tolta la dimensione umana e sociale più profonda. D’altra parte, la tanto ricercata e propagandata trasgressività si fonda su un assurdo: non seguire una regola è anch’essa una regola, quella di non seguire regole, come del resto “vietato proibire” implica sempre l’esistenza di un’autorità che proibisce di proibire. Paradossi logici che fanno pensare pochi, ma che non tormentano i sonni degli autodichiarati anarco-libertari.