sabato 26 agosto 2023

Chernobyl è stato il più grave incidente nucleare? - Alessandra Ciattini

Da: la citta futura - Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) ha insegnato Antropologia alla Sapienza, è Docente UniGramsci (https://www.unigramsci.it) ed è editorialista de la citta futura. 

Ogni volta che si parla di un incidente nucleare i mass media menzionano Chernobyl, ma siamo sicuri che da quel sito sono provenute le più alte radiazioni? 


Sono ormai diversi anni che, quando si celebrano le terribili stragi di Hiroshima e Nagasaki, non ne vengono indicati gli autori, quasi che le bombe atomiche fossero state lanciate da un dio maligno ma sconosciuto. 

In questi giorni si è ripetuta la solita storia. In occasione del 78 anniversario dell’attacco con una bomba nucleare, denominata Fat Man, su Nagasaki, città portuale e di tradizione socialista, il segretario generale delle NU, Antonio Guterres, si è dimenticato di ricordare chi furono gli autori di tale azione scellerata. Evidentemente non è stato un caso. Egli ha descritto l’attacco nucleare “un momento di orrore ineguagliabile per l’umanità”, che ha determinato una “distruzione terribile” e ha costituito “una lezione giuntaci dal 1945”; ha ricordato anche le strazianti testimonianze degli “hibakusha” (i sopravvissuti ai bombardamenti atomici), tuttavia in nessun momento ha citato gli autori del fatto.

D’altra parte, di che scandalizzarci, se persino il primo ministro del Giappone, paese considerato un protettorato Usa, Fumio Kishida, e il sindaco di Hiroshima, Kazumi Mastui, nei loro discorsi celebrativi del triste anniversario dell’attacco con le bombe nucleari contro le due città giapponesi, che provocò centinaia di migliaia di morti, non hanno fatto riferimento agli Usa quali autori del crimine. Anzi Kishida ha colto l’occasione per accusare la Federazione russa, la quale minaccerebbe i suoi nemici di colpirli con armi nucleari. Qui occorre precisare che i dirigenti russi hanno più volte dichiarato che ricorrerebbero a questo terribile strumento solo nel caso di una minaccia all’esistenza della stessa Russia e che sono gli Usa che, dal 1945 in poi, hanno portato la guerra in varie parti del mondo causando milioni di morti, di mutilati, di rifugiati.

mercoledì 16 agosto 2023

Gli ucraini non sfondano: in Occidente inizia lo scaricabarile? - Gianandrea Gaiani




Da: https://www.analisidifesa.it - Gianandrea Gaiani. Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. 

Sui fronti di Zaporizhia e Donetsk in oltre due mesi di controffensiva gli ucraini vantano di aver liberato un’area di 360 chilometri quadrati, meno dell’estensione del comune di Ferrara (402 kmq) e una superficie pari allo 0,02% del territorio ucraino controllato dai russi (nella mappa qui sotto in blu le aree conquistate dagli ucraini in due mesi di attacchi sul Fronte di Zaporoizhia).

Successi territoriali a dir poco limitati a qualche villaggio raso al suolo nella “terra di nessuno” dove peraltro i russi hanno riguadagnato posizioni contrattaccando negli ultimi giorni. Piccoli successi inficiati soprattutto dall’avanzata delle truppe di Mosca tra le regioni di Luhansk e Kharkiv, specie nel settore di Kupyansk dove le truppe di Mosca sarebbero a meno di 7 chilometri dalla città e avrebbero ammassato ampie riserve, forse per lanciare una più ampia offensiva.

Pesanti le perdite subite da Kiev. Secondo i russi i caduti tra il 4 giugno e ine luglio sarebbero tra 36mila e 42 mila a seconda delle stime oltre a 1.700 mezzi corazzati e blindati e 350 pezzi d’artiglieria distrutti, danneggiati o finiti in mani russe. La distruzione di molti mezzi non ha scoraggiato i comandi ucraini che continuano a rinnovare gli assalti sui fronti di Zaporizhia e Donetsk affidandoli soprattutto alla fanteria con conseguenze sulle perdite ben evidenziate da molti canali Telegram militari sia russi che ucraini.

La controffensiva a lungo preannunciata e poi scatenata il 4 giugno aveva l’obiettivo (più politico che militare) di strappare a ogni costo quanto più territorio ucraino alle truppe russe per continuare a ottenere il supporto militare ed finanziario dell’Occidente: impossibile infatti ritenere che l’obiettivo di riconquistare tutti i territori perduti (inclusa persino la Crimea) fosse alla portata delle forze di Kiev.

Un obiettivo che, come ha sostenuto in più occasioni il segretario generale della NATO, Lens Stoltenberg, permetterebbe agli ucraini di negoziare da una posizione più forte con i russi. Per Kiev invece nessun negoziato sarà possibile fino al completo ritiro russo anche dalla Crimea. 

Verso un cambio di narrazione

martedì 15 agosto 2023

Dite il suo nome: è la Terra (con premessa polemica) - Massimo Zucchetti

Da: https://contropiano.org - Massimo Zucchetti docente universitario, antifascista, candidato al premio Nobel nel 2015 per la fisica. 

Leggi anche: La scienza e la tecnologia secondo Fidel Castro*- Massimo Zucchetti 

C’è un mio articolo di due anni fa (11/09/2021) sul cambiamento climatico nel quale ho cercato di imitare lo stile di uno dei miei divulgatori scientifici preferiti, Carl Sagan.

Questa ondata recente di negazionismo becero, su un problema che è davvero serio, mi spinge a riproporvelo, con una “brevissima” premessa. Abbiate pazienza, seguitemi.

È ovvio a chiunque abbia non dico un minimo di cultura, ma anche solo un pizzico di sano buon senso, che un conto è il clima, un conto è il meteo. Ovvero: che quest’estate faccia più o meno caldo, non ha nessuna rilevanza sulla “dimostrazione” che i cambiamenti del clima esistano oppure no.

domenica 13 agosto 2023

Il Tempo e l'Entropia - Carlo Rovelli

Da: Fisica e Dintorni - Carlo Rovelli è un fisico, saggista e accademico italiano, studioso di fisica teorica. Ha lavorato in Italia e negli Stati Uniti e attualmente lavora in Francia.

                                                                            

sabato 5 agosto 2023

Negoziati segreti tra Russia e Stati Uniti - Alessandra Ciattini

Da: la citta futura - Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) ha insegnato Antropologia alla Sapienza, è Docente UniGramsci (https://www.unigramsci.it) ed è editorialista de la citta futura. 


Dietro la propaganda bellicista della NATO alcuni ex funzionari statunitensi importanti sono stati delegare dalla Casa bianca a trattare con la Russia all’oscuro di tutti.

Qualcuno giustamente diceva che per conoscere la storia occorre ricostruire le attività dei vari servizi segreti, ma purtroppo gran parte di essa non è nota al grande pubblico e viene occultata di proposito, dato che bisogna tenere a bada le non sempre prevedibili reazioni delle masse ancora più stordite dalla propaganda. Dopo la Rivoluzione del 1917, Lenin, che voleva stipulare al più presto un armistizio con la Germania e concludere la guerra, dette il via alla pubblicazione dei documenti diplomatici segreti del Ministero degli affari esteri russo. Era questo un colpo micidiale alla diplomazia segreta basata sulla ragion di Stato ai danni dei popoli, che nulla sapevano delle vere ragioni per cui erano stati mandati a morire. Era una rivoluzione nella rivoluzione, ma che ben presto fu messa da parte e non più applicata nonostante il presidente Wilson tornasse su questo principio alla fine della Prima guerra mondiale (1918).

Oltre all’attività dei servizi segreti, si snoda tutto un mondo nascosto dietro un fitto e impenetrabile sipario, cui talvolta possono giungere gli storici che studiano metodicamente gli archivi, i quali purtroppo (le ragioni sono evidenti) non sempre sono disponibili. Gli archivi contengono sia le linee storiche politiche generali sia informazioni su casi particolari ma sono anche rappresentativi delle tendenze in atto, e costituiscono il massimo strumento di controllo dello Stato.