*Da: “Marxismo e filosofia”, pubblicato in Marxistische Blätter, n. 6 – 2010. Parte 1.
Nel suo nocciolo concettuale, il marxismo è una forma, flosoficamente fondata, di coerente sapere comprensivo (begrifflich), che mira ad un tutto prospettico della conoscenza del mondo. Il suo scopo ultimo è il cambiamento del mondo - <cogliere nel pensiero il tutto di un mondo, allo sopo di mutare il tutto di un mondo>, cambiamento con lo scopo di pervenire ad un mondo a misura umana.
Son da rifiutare tutti i rapporti di annichilimento, di sofferenza e di asservimento. ‘Filosoficamente fondato’ è questo pensiero, pochè riflette sui propri presupposti, perché si svolge con coerenza metodologica e perviene ad un tutto della conoscenza, in quanto i suoi ragionamenti derivano ‘dai fondamenti’. E’ il concettualizzare di una totalità relazionale, sostanzialmente non metafisica (esistente oggettivamente), ma pensata come qualcosa di radicalmente storico.: come totalità di un mondo storico particolare, che può sempre essere concepito in una prospettiva storica.
Solo in via approssimativa, il tutto del processo storico, in quanto successione di mondi storicamente umani, così come la serie dei processi naturali, hanno il proprio fondamento nella storia dell’uomo. La rappresentazione di una totalità relazionale nel senso della metafisica tradizionale –come totalità dell’essente- è per il pensiero marxista da abbandonare. Tale pensiero, infatti,va inteso –e nel modo più radicale- come post-metafisico. La conoscenza della totalità delle connessoni è impossibile al di fuori della rottura storico-speculativa –come conoscenza della realtà ‘in sé’- . Non è possibile, almeno, senza un rinnovamento dei presupposti metafisici.
Nel suo nocciolo concettuale, il marxismo è una forma, flosoficamente fondata, di coerente sapere comprensivo (begrifflich), che mira ad un tutto prospettico della conoscenza del mondo. Il suo scopo ultimo è il cambiamento del mondo - <cogliere nel pensiero il tutto di un mondo, allo sopo di mutare il tutto di un mondo>, cambiamento con lo scopo di pervenire ad un mondo a misura umana.
Son da rifiutare tutti i rapporti di annichilimento, di sofferenza e di asservimento. ‘Filosoficamente fondato’ è questo pensiero, pochè riflette sui propri presupposti, perché si svolge con coerenza metodologica e perviene ad un tutto della conoscenza, in quanto i suoi ragionamenti derivano ‘dai fondamenti’. E’ il concettualizzare di una totalità relazionale, sostanzialmente non metafisica (esistente oggettivamente), ma pensata come qualcosa di radicalmente storico.: come totalità di un mondo storico particolare, che può sempre essere concepito in una prospettiva storica.
Solo in via approssimativa, il tutto del processo storico, in quanto successione di mondi storicamente umani, così come la serie dei processi naturali, hanno il proprio fondamento nella storia dell’uomo. La rappresentazione di una totalità relazionale nel senso della metafisica tradizionale –come totalità dell’essente- è per il pensiero marxista da abbandonare. Tale pensiero, infatti,va inteso –e nel modo più radicale- come post-metafisico. La conoscenza della totalità delle connessoni è impossibile al di fuori della rottura storico-speculativa –come conoscenza della realtà ‘in sé’- . Non è possibile, almeno, senza un rinnovamento dei presupposti metafisici.