Lo scopo, che mi propongo, è mostrare come, nella prospettiva dialettica di Hegel (e di Marx, il quale, sia pure con certe modifiche, la riprende e continua), la dimensione oggettiva del movimento storico non solo non si oppone al momento della soggettività, ma addirittura fa di quest´ultimo una sua componente essenziale.
In questo senso
dobbiamo riconoscere che brevi scritti del giovane Lukàcs - come il suo Lenin e
l´altro saggio intitolato Cos´è il marxismo ortodosso-, in contrapposizione a
quel marxismo oggettivista e scientista, che andò progressivamente imponendosi
nella Terza Internazionale, segnando -per qualche aspetto- una sorta di rivincita di Plachanov su Lenin,
son capaci ancora oggi di indicarci una prospettiva di ripresa della
riflessione dialettica, particolarmente adeguata ai problemi del tempo, che
viviamo.
Per far ciò mi servo
di un noto ed importante testo di Hegel, ovvero della sua Prefazione/Vorrede
alla Fenomenologia dello spirito; nel corso della cui analisi parziale,
cercherò di mostrarne anche essenziali consonanze con le posizioni di Marx. Due
ultime precisazioni.
In realtà, non
esamineremo la totalità del testo hegeliano, né quindi tutta la ricchezza dei
temi, in esso trattati: ci limiteremo piuttosto a chiarire (a cercar di
chiarire) cosa qui Hegel intenda per comprensione della filosofia e come
quest´atto -questo comprendere- impliciti la mediazione di logica e storia, di
soggettivo ed oggettivo.