giovedì 22 settembre 2011

Appunti per un percorso teorico possibile... Ernst Cassirer - Stefano Garroni



 “La nuova posizione, che la filosofia contemporanea viene gradualmente assumendo riguardo ai fondamenti della scienza teoretica, forse in nessuna cosa si è manifestata con maggior chiarezza che nelle trasformazioni subite in essa dalle principali dottrine della logica formale. Solo nella logica lo sviluppo del pensiero filosofico sembrò aver finalmente raggiunto un sicuro punto d’appoggio; sembrò che in essa fosse stato delimitato un campo al sicuro dai dubbi sempre sollevati contro le diverse dottrine e opinioni gnoseologiche … Perfino la successiva affermazione secondo la quale la logica dopo Aristotele, come non fece nessun passo indietro, così non riuscì a compiere alcun passo avanti, dovette valere sotto questo punto di vista come una conferma del suo peculiare carattere di certezza. Non influenzata dal vero vivere e dal continuo trasformarsi di ogni sapere oggettivo, essa sola sembrò affermarsi in modo costante e uniforme.” (Cassirer, Sostanza e funzione. Firenza 1973. D’ora in avanti Cassirer 0521).[1]

 La “teoria (degli insiemi) si rivela sempre più quale meta comune di questioni logiche diverse, prima trattate di solito separatamente, le quali ricevono da essa lo loro unità ideale. In tal modo la logica vien tolta dal suo isolamento e ricondotta a compiti e a risultati concreti. Infatti l’orizzonte della  moderna teoria degli insiemi non  rimane circoscritto a problemi puramente matematici, ma si allarga in una visione generale  che si estende e si conferma anche nella metodica speciale della conoscenza della natura.” (Cassirer, 0521). 

“La critica della logica formale si compendia in una critica della teoria generale della formazione dei concetti.” (Cassirer, 0521: 11). Nota che la nozione tradizionale di concetto  viene descritta da Cassirer, in forte analogia con il modo in cui Hegel e Marx descrivono il metodo speculativo. (Cassirer, 0521: 12).[2]

Nell’accezione tradizionale il concetto non duplica la realtà,ma semplicemente la ordina e la classifica.(Cassirer, 0531: 12).
“Se dunque si denomina l’insieme delle note di un concetto la grandezza della sua comprensione, questa grandezza crescerà quando dal concetto superiore si scende all’inferiore, diminuendo in tal modo il numero delle specie che si pensano subordinate al concetto …” (Cassirer. 0531: 12s).

Contro la concezione tradizionale del concetto: ”Ciò che anzitutto chiediamo e ci aspettiamo [e che il concetto in senso tradizionale non dà] dal concetto scientifico è che, in luogo dell’indeterminatezza e ambiguità del contenuto rappresentativo, esso instauri una netta e univoca determinatezza.” (Cassirer, 0531: 13); “il concetto perderebbe se esso significasse semplicemente la negazione dei casi particolari, dalla cui considerazione prende le mosse, e se volesse dire distruzione della loro natura specifica.” (Cassirer, 0531: 14). Se noi –per usare un drastico esempio di Lotze- facciamo rientrare ciliege e carne nel gruppo connotativo dei corpi rossi, succosi e commestibili, non otteniamo con questo alcun oggetto logico valido, bensì una connessione verbale priva di senso e di utilità per la comprensione dei casi particolari. Da ciò risulta chiaro che la generale norma formale di per sé sola non basta, e che invece viene sempre tacitamene integrata da un altro criterio di pensiero.” (Cassirer, 0531: 14[-1] ).

[Concetto e telos in Aristotele] - “La definizione (aristotelica) del concetto mediante il suo genere prossimo e la differenza specifica rispecchia il processo in virtù del quale la sostanza reale si dispiega successivamente nei suoi particolari modi di essere.” (Cassirer, 0531: 14); per Aristotele almeno il concetto non è un semplice schema soggettivo in cui noi raccogliamo gli elementi comuni di un gruppo qualsiasi di Rilevare ciò che è comune rimarrebbe un vano gioco dell’immaginazione se alla base non ci fosse il pensiero secondo cui ciò, che in tal maniera viene ottenuto è al tempo stesso la forma reale, che garantisce il nesso causale e teleologico delle cose singole.” (Cassirer, 0531: 14s)[3] “Il pensiero non fa che isolare il tipo specifico che è contenuto nella concreta realtà singola come fattore attivo e che conferisce ai particolari esseri formati l’impronta universale. La specie biologica indica al tempo stesso la meta, a cui la singola forma vitale tende, e la forza immanente onde il suo sviluppo è guidato … La definizione del concetto mediante il suo genere prossimo e la differenza specifica rispecchia il processo in virtù del quale la sostanza reale si dispiega successivamente nei suoi particolari modi di essere.[4] 

A questo fondamentale concetto di sostanza rimangono pertanto sostanzialmente legate anche le teorie puramente logiche di Aristotele. Il sistema completo delle definizioni scientifiche sarebbe al tempo stesso l’espressione completa delle potenze sostanziali che dominano la realtà. La struttura specifica della logica aristotelica è in tal modo condizionata dalla sruttura specifica del suo concetto di essere.” (Cassirer, 0531: 15)

Giusta la sua concezione di sostanza, Aristotele fa passare in secondo piano il concetto di relazione, mentre rimane incontrastato il primato logico di sostanza … anzitutto è la categoria di relazione a essere degradata, in conseguenza di questa fondamentale dottrina metafisica di Aristotele, a un rango dipendente e subordinato.” (Cassirer, 0531: 16). “Nei manuali di logica formale questa concezione si manifesta nel fatto  che di solito i rapporti o le relazioni vengono annoverati fra le note <non essenziali> di un concetto, le quali perciò possono essere tralasciate senza danno nella definizione di esso.”(Cassirer, 0531: 16).

Particolarmente lo sviluppo scientifico moderno, mostra sempre più la contrapposizione tra una logica basata sul concetto di cosa e una logica basata sul concetto di relazione.(Cassirer, 0531: 16).

“I concetti, che in definitiva Aristotele cerca  e a cui il suo interesse è principalmente rivolto, son i concetti-generi della scienza naturale descrittiva e classificatrice. La <forma> dell’ulivo, del cavallo, del leone è ciò che si tratta di raggiungere e di stabilire.” (Cassirer: 20)

Note
[1] - Nota la posizione tradizionale, secondo cui se la realtà muta, la logica invece no.
[2] - E’ interessante Cassirer, 0521:13-4 che, contro il concetto nell’accezione tradizionale, avanza una critica à la  Hegel: “E perfino dal punto di vista immanente della logica formale nasce subito un nuovo problema. Se ogni formazione di concetti consiste nel processo per cui noi da una pluralità di oggetti, che ci sta di fronte, isoliamo le note comuni, tralasciando tutte le rimanenti, è chiaro che con siffatta riduzione è sottentrata, in luogo dell’originaria totalità  intuita, una parte soltanto degli elementi contenuti in essa.”; altro elemento hegeliano in Cassirer, che continua la sua critica al concetto nel senso tradizionale: “il concetto perderebbe ogni valore se esso significasse semplicemente la negazione dei casi particolari, dalla cui considerazione prende le mosse, e se volesse dire distruzione della loro natura specifica.” (Cassirer, 0521:14).E’ interessante anche che Kant, di contro alla tradizionale teoria del concetto, si senta attratto verso il cosruttivismo leibiziano, come testimonia Cassirer in leibniz.doc.
[3] - Per comprendere il ruolo fondamentale della teleologia in Aristotele.
[4] - Tutto questo c’è in Hegel e Marx.
[-1] Il recupero surrettizio?