Visualizzazione dei post in ordine di pertinenza per la query Alessandra Ciattini. Ordina per data Mostra tutti i post
Visualizzazione dei post in ordine di pertinenza per la query Alessandra Ciattini. Ordina per data Mostra tutti i post

sabato 23 marzo 2024

Macumba VS capitalismo - Alessandra Ciattini

Da: OttolinaTV - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni - Membro del Coordinamento Nazionale del Movimento per la Rinascita Comunista) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma. E' Docente della Università Popolare Antonio Gramsci (https://www.unigramsci.it).


Parliamo con la Prof.ssa Alessandra Ciattini, una delle maggiori esperte di antropologia religiosa in Italia, di religioni afroamericane. Lo faremo affrontando molteplici aspetti della questione, prima di tutto l'aspetto meticcio di questi culti, nati dalla commistione di elementi africani (di diverse aree), europei cristiani, europei spiritisti e nativi americani; poi andando a scavarne gli aspetti socioeconomici e politici. 
Queste religioni, nella loro grande varietà, hanno rappresentato una risorsa comunitaria per reagire al dilagante sistema-mondo capitalista e imperialista che ha distrutto culture e vite, ucciso milioni di persone, ridotto schiavitù interi popoli, inquinato e cancellato più ecosistemi. 

                                                                            

lunedì 15 febbraio 2021

La costruzione dell’egemonia culturale statunitense in Europa dalla fine della Seconda Guerra mondiale - Alessandra Ciattini

Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) insegna Antropologia culturale alla Sapienza, collabora con https://www.lacittafutura.it - https://www.unigramsci.it 


Prima lezione - Dall’Europa tedesca a quella statunitense. La finta epurazione; il surrettizio totalitarismo democratico-liberale: 

                                                                             

Seconda lezione - La libertà di espressione e il controllo della vita culturale. L’utilizzazione della sinistra non comunista; la diffusione mondiale delle correnti artistiche anche non apprezzate in Unione sovietica: https://www.youtube.com/watch?v=GHk7wXqwDMQ&feature=emb_logo 

lunedì 19 aprile 2021

Pandemia e Capitalismo del XXI secolo -Alessandra Ciattini e Beniamino Caputo

Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) insegna Antropologia culturale alla Sapienza, 
Beniamino Caputo, Biologo. Collabora con https://www.lacittafutura.it - https://www.unigramsci.it

Lezione 1: A.Ciattini - Inquadramento generale del fenomeno pandemico nello scenario del tardo capitalismo 
                 B.Caputo - La diffusione del virus Sars Cov 2. Analisi biologica e epidemiologica 

                                                                                       

1. La diffusione del virus SarsCov 2.Analisi biologica e epidemiologica (II parte) 
2. Dall’utopia capitalistica ad uno scenario apocalittico (Introduzione)


martedì 2 gennaio 2024

Oppressione ed emancipazione della donna - Alessandra Ciattini

Da: https://futurasocieta.com - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni - Membro del Coordinamento Nazionale del Movimento per la Rinascita Comunista) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma.

Leggi anche: L’INFERIORITÀ DELLA DONNA TRA NATURA E CULTURA - Alessandra Ciattini

L’ingannevole abbaglio della libertà sessuale*- Alessandra Ciattini 

CULTURA O IDEOLOGIA?*- Alessandra Ciattini 

Il rispetto delle differenze culturali: relativismo o antirelativismo?*- Alessandra Ciattini 

LE RADICI STORICO-ANTROPOLOGICHE DELLA NOZIONE DI FETICISMO*- Alessandra Ciattini

Laicità e cultura*- Alessandra Ciattini 

NEOLIBERISMO E POSTMODERNISMO: ALLEATI TRA LORO, MA NOSTRI NEMICI* - Alessandra Ciattini 

Il feticismo da un punto di vista antropologico. - A.Ciattini, S.Garroni


Il recente e tragico fatto di cronaca, che ha visto l’uccisione di un’altra giovane donna da parte del suo fidanzato, un giovane probabilmente depresso e fortemente disorientato – condizione assai diffusa nella società contemporanea –, ha fatto ritornare alla ribalta l’irrisolto problema dell’oppressione della donna e della sua emancipazione, ma a mio parere è stato mal posto e interpretato – come avviene da molto tempo – in maniera strumentale.

In primo luogo, stupiscono le espressioni del tipo: è possibile che nella modernità postindustriale accadano fatti di questo genere che fanno riaffiorare forme primitive di comportamento legate ad un supposto mai scomparso patriarcato? Stupiscono perché non colgono che gli avanzamenti scientifici, tecnologici, sociali, politici avvenuti negli ultimi decenni sono stati dialetticamente accompagnati da forme di profondo imbarbarimento delle relazioni umane, legate soprattutto alla cancellazione di molti diritti conquistati in precedenza dai lavoratori, allo svuotamento dei cosiddetti valori democratici, al drammatico squilibrio tra le varie regioni del mondo, dalla costante violazione dei diritti più elementari, dalla formazione di un’oligarchia internazionale che ci governa e ci plasma a suo piacimento. Insomma da arretramenti sostanziali documentati per esempio dalla volgarità dei falsimedia, dalla perenne presenza della violenza sempre più spietata sia nei prodotti subculturali che nella vita reale, dalla continua riproposizione della mercificazione dell’essere umano e in particolare della donna (si veda l’uso della sessualità nella pubblicità), ai quali questa società offre due sole alternative tra loro collegate: vendere o comprare. E come si sa si vendono e si comprano solo oggetti.

Una prima osservazione: chiamare in causa il patriarcato, che rappresenta solo una forma storica di famiglia, vuol dire eternizzare qualcosa che eterno non è, è decontestualizzare e destorificare, evitando così di mettere in questione la struttura della società attuale. Atteggiamento che caratterizza lo schema esplicativo di tanti altri fenomeni oggi sconvolgenti e rilevanti, come si fa abitualmente nel caso dei conflitti attuali, il cui inizio è stabilito arbitrariamente senza nessuna contestualizzazione storica per assecondare un certo blocco di potere a vantaggio di un altro. Oppure esso segna un ipocrita moralismo, ben espresso dalle parole della Meloni, che attribuisce a tutti indifferentemente la responsabilità dell’accaduto, cadendo quindi nella lapalissiana contraddizione “tutti colpevoli, nessuno colpevole”.

mercoledì 9 marzo 2022

Il nuovo scenario Russia/Ucraina - Alessandra Ciattini

Da: https://www.lacittafutura.it - Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza, collabora con https://www.unigramsci.it -

Leggi anche: Tra l’Ucraina e il Kazakistan: ipotesi di una guerra nel cuore dell’Europa? - Alessandra Ciattini 

Le parole del signor Putin - Alessandra Ciattini 

La battaglia delle idee: come è stata costruita l’egemonia statunitense - Alessandra Ciattini

Il mondo nell’abisso del caos sistemico - Alessandra Ciattini

Ritornare al punto di vista di classe - Alessandra Ciattini 

Guerra in Ucraina, intervista a Emiliano Brancaccio - Daniele Nalbone 

Intervista a Sergio Romano: “L’Ucraina sia neutrale come la Svizzera” - Umberto De Giovannangeli 

Crisi russo-ucraina: facciamo un po' di chiarezza - Fabrizio Marchi - + Appendice Pablo Iglesias (Podemos)

Vedi anche: La costruzione dell’egemonia culturale statunitense in Europa dalla fine della Seconda Guerra mondiale (Tutte le lezioni)- Alessandra Ciattini


Vadim Papura, giovane comunista vittima del massacro fascista di Odessa (2014).



La strategia della Nato e degli Stati uniti contro la Russia.

Riassumo in uno slogan quale è la mia posizione che poi argomenterò: stare tatticamente con la Russia, strategicamente no. Questa è anche la posizione del Partito comunista della Federazione russa che dal 2014 chiede il riconoscimento delle repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk, resesi indipendenti in seguito al colpo di Stato fascista appoggiato dagli Stati Uniti e dalla Nato. Allo stesso tempo, attraverso il suo stesso leader, Gennady Zyuganov, dichiara di “non accettare la politica socio-economica del governo Putin e di proporre ai lavoratori un programma di trasformazione e un percorso verso la rinascita socialista”.

Sappiamo che il riconoscimento è avvenuto dopo una lunga riunione del Consiglio di sicurezza russo che ha anche deciso il dispiegamento di truppe di pace nel Donbass. Decisioni che sono state accolte con gioia dalla popolazione, la quale nonostante lo Stato d’assedio e nonostante l’evacuazione in corso di anziani, donne e bambini ha festeggiato l’evento nelle strade durante la notte.

Il sanguinoso colpo di Stato del 2014 è avvenuto all’interno della strategia della Nato e degli Stati uniti di accerchiare la Russia con armamenti e basi militari, proseguendo nella strategia di disgregare gli Stati, come è avvenuto in Jugoslavia, Afghanistan, Iraq per favorire un cambio di regime installandone uno a loro favorevole, per appropriarsi delle loro risorse e quindi trasformandoli in area di saccheggio con lo scopo di mantenere in piedi il vacillante imperialismo statunitense.

Nell’ambito del colpo di Stato avvenne la dimenticata strage di Odessa, verificatasi il 2 maggio 2014 presso la Casa dei Sindacati, a opera di estremisti di destra e neonazisti ucraini ai danni dei manifestanti che si opponevano al nuovo governo instauratosi nel paese in seguito alle rivolte di piazza dell’Indipendenza ribattezzata Euromaidan. In questo massacro furono uccisi, bruciati vivi e linciati, impiegati della Casa dei Sindacati, manifestanti contrari al nuovo governo, favorevoli alla separazione delle regioni filorusse dall’Ucraina e membri dei partiti di sinistra. I colpevoli della strage sono ignoti e non sono stati puniti.

giovedì 11 gennaio 2024

PER UNA SPERANZA DI FUTURO - Antonio Minaldi

Da: https://www.pressenza.com/it - https://noteblockrivista.blogspot.com - Antonio Minaldi, militante nei movimenti fin dal 68. Esponente del movimento studentesco del 77 e fra i fondatori dei COBAS SCUOLA nell'87. Si occupa di attualità politica e di studi di filosofia collaborando con varie riviste.
Alessandra CiattiniAlessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni - 


È stato recentemente pubblicato, col titolo “Semi di un mondo futuribile. Note sparse su alcuni problemi internazionali del nostro tempo” l’ultima fatica di Alessandra Ciattini, studiosa e militante politica stimata e a tutti nota nell’ambito della sinistra marxista e radicale


È stata recentemente pubblicata, col titolo Semi di un mondo futuribile. Note sparse su alcuni problemi internazionali del nostro tempo (Multimage, 2023), l’ultima fatica di Alessandra Ciattini, studiosa e militante politica stimata e a tutti nota nell’ambito della sinistra marxista e radicale.

Si tratta di una raccolta di articoli e di saggi che l’autrice, come viene detto già nel titolo, ha dedicato, con uno sguardo proteso a 360 gradi, ai problemi e alle più scottanti questioni che riguardano gli assetti geopolitici del nostro tempo.

Quello che subito colpisce l’attenzione del lettore è la grande competenza sempre messa in mostra, e la specifica conoscenza, delle materie trattate e dei fatti presi in considerazione, sempre suffragati da una dovizia di dati e di precisi riferimenti e rimandi, evidentemente frutto di studio e di attente ricerche, ma anche, come nel caso del Sudamerica ed in particolare delle vicende che riguardano Cuba, di una conoscenza personale acquisita attraverso anni di scambi personali e di viaggi, motivati da una scelta di militanza politica che imponeva il bisogno di andare a verificare di persona senza accontentarsi di ciò che si può acquisire dalla semplice lettura a distanza.

venerdì 26 febbraio 2021

Rosa Luxemburg cento anni dopo - Claudia von Werlhof

 Da: http://www.rifondazione.it/formazione/ -  Nata a Berlino nel 1943, Claudia von Werlhof si è laureata in economia e in seguito ha conseguito il dottorato in sociologia presso l’Università di Colonia; ha insegnato all’Università di Bielefeld e dal 1988 al 2011 come professoressa emerita (Political Science and Women ́s Studies) all’Università di Innsbruck. Nel 2010 ha dato vita alla Fondazione “Planetary Movement for Mother Earth” e nel 2015 alla rivista “BOOMERANGJournal for the Critique of Patriarchy”. Tra le sue opere in inglese si ricorda: Women, the Last Colony, Zed London 1988; There is an Alternative, Zed, London 2001; The Failure of Modern Civilization and the Struggle for a “Deep” Alternative, Lang, Frankfurt-New York-Paris 2011. In Italiano è recentemente uscito il volume, recensito in questo numero della rivista, Nell’etá del Boomerang. Contributi alla teoria critica del patriarcato, Unicopli, Milano 2014. 

leggi anche: L’INFERIORITÀ DELLA DONNA TRA NATURA E CULTURA - Alessandra Ciattini

La civiltà coloniale europea tra dialettica e frammenti* - Alessandra Ciattini

L’ingannevole abbaglio della libertà sessuale*- Alessandra Ciattini

Il rispetto delle differenze culturali: relativismo o antirelativismo?*- Alessandra Ciattini

Il feticismo da un punto di vista antropologico. - A.Ciattini*, S.Garroni.

Stiamo vivendo la prima crisi economica dell’Antropocene - Adam Tooze

Cinque risposte su marxismo ed ecologia*- John Bellamy Foster

L’IDEA DI COMUNITÀ IN IVAN ILLICH - Marianna De Ceglia

IL ROSSO, IL ROSA E IL VERDE. Classe, genere e natura. - Riccardo Bellofiore

Il capitale «apre» i confini: accumulazione e crisi del globale in Rosa Luxemburg - MICHELE CENTO e ROBERTA FERRARI

ESSERE MARXISTA, ESSERE COMUNISTA, ESSERE INTERNAZIONALISTA OGGI - Samir Amin

Genere e famiglia in Marx: una rassegna*- Heather Brown 


Il processo di accumulazione originaria “continuata” e la crisi della riproduzione del capitale oggi.

Era il 1976 quando, grazie al pensiero di Rosa Luxemburg, elaborai la mia prima scoperta teorica. Gli effetti sarebbero stati di ampia portata. Si tratta del nuovo concetto di “ accumulazione originaria continua” o “progressiva” (Werlhof 1978). Fino a quel momento esisteva solo il concetto di “accumulazione originaria” o “primitiva” formulata da Karl Marx (Marx 1974a), il cui presupposto era la violenta espropriazione della popolazione rurale e artigianale europea nel processo della formazione del capitale all’inizio dell’età moderna. 

Il capitale è venuto al mondo “grondante sangue e fango”, come scrisse Marx. L’estorsione dei mezzi di produzione, la loro “separazione” da coloro che con essi lavoravano e la sottomissione di costoro – da ultimo nella guerra dei contadini del XVI secolo – come pure il trasferimento di tali mezzi di produzione, ovvero le terre, nelle mani di una nuova classe padronale diventarono il fondamento dell’economia moderna. In questo modo, per Marx, la questione era in linea di principio risolta perché da quel momento i contadini e gli artigiani presero di fatto a trasformarsi in “liberi lavoratori salariati”, più precisamente in proletari, diventando così doppiamente “liberi”, in quanto affrancati sia dai mezzi di produzione, sia liberi di vendere la loro forza lavoro. 

Da parte sua, Marx considerava l’accumulazione originaria innanzitutto come una fase storica poi più o meno conclusasi. Essa rappresentava così la fase di accumulazione quasi anteriore, quella che aveva preceduto la fase dell’effettiva accumulazione di capitale, e quindi quella che stava alla base del lavoro salariato e della fabbrica. E mentre il lavoro salariato si fonda sull’ “obbligo economico” indiretto, che non richiede più l’uso della frusta, per Marx esso era “il mistero” del processo di accumulazione originaria, che si basava sull’obbligo diretto e politico, ovvero sulla estorsione mediante violenze e guerre.

Nei successivi dibattiti dedicati al tema dell’accumulazione originaria e della sua continuazione l’accento era sempre stato posto sul fatto che anche oggi si tratterebbe di una forma ancora precapitalistica del processo di accumulazione (per es. in Frank 1977). Il concetto era rimasto quello di un tempo: poiché i contadini e gli artigiani non si erano ancora trasformati in lavoratori salariati, più precisamente in “un esercito industriale di riserva”, da loro non può ancora venire un contributo al processo di accumulazione genuinamente capitalistica.

Come ha mostrato sia la storia sia l’inclusione nella analisi del modo di produzione e di accumulazione capitalistici di altri produttori e produttrici nonché regioni del mondo, questo voler circoscrivere il concetto di accumulazione originaria a una fase “storica” nel senso di “passata, finita” non corrispondeva alla realtà. 

Rosa Luxemburg fu la prima che fece notare come su scala mondiale la fase dell’accumulazione originaria non fosse finita nemmeno all’inizio del XX secolo, e come quindi si stesse assistendo a una sorta di “continuazione” di tale processo (Luxemburg 1913). In questo modo la Luxemburg aprì la discussione su una nuova definizione del concetto di “riproduzione del capitale”, e quindi del capitalismo come modo di produzione.

Quindi noi ora, cento anni dopo Rosa Luxemburg, dobbiamo cimentarci con due temi: la questione del modo di produzione capitalistico e la sua vera essenza, posta da Rosa Luxemburg nel XX secolo, e il dibattito sul modo di produzione capitalistico e la sua “crisi” del XIX secolo, nella misura in cui è riconducibile al pensiero luxemburghiano. E lo è.

In entrambi i casi l’argomento ruota intorno alle forme dell’accumulazione capitalistica e in particolare su quella appartenente alla sfera della cosiddetta accumulazione originaria. Le contraddizioni che Rosa Luxemburg ha scoperto cento anni fa non sono affatto sparite e nemmeno superate dalla storia. Al contrario, esse si sono allargate, rafforzate, emerse in molteplici forme anche al di fuori del settore agrario. In definitiva sono contraddizioni ben rintracciabili, costituendo la base “logica” generale del capitalismo globale in sé e per sé.

lunedì 22 marzo 2021

Corpo biologico e corpo politico sono diventati la stessa cosa - Francesco Fistetti

Da: Nuovo Quotidiano di Puglia (Brindisi) - https://www.facebook.com/francesco.fistetti.5 -francesco fistetti insegna Storia della Filosofia Contemporanea, Università di Bari.
Leggi anche: Stiamo vivendo la prima crisi economica dell’Antropocene - Adam Tooze

Pandemia nel capitalismo del XXI secolo - A cura di Alessandra Ciattini, Marco Antonio Pirrone

Che fare nella crisi? Ne parliamo con Alan Freeman

"L'oblio del Covid è vicino, ma il tempo pandemico è appena iniziato" - Nicola Mirenzi intervista Telmo Pievani

Proletari di tutto il mondo, la vera pandemia è la disuguaglianza - Pasqualina Curcio

La diffusione pandemica della pseudoscienza - Alessandra Ciattini e Aristide Bellacicco

Come cambia l’economia dopo la pandemia? Ne parliamo con F. Schettino

I veri responsabili della pandemia e delle sue drammatiche conseguenze - Alessandra Ciattini e Aristide Bellacicco

Pandemie: cattiva gestione, uso politico della scienza e disinformazione a cura di Alessandra Ciattini e Marco A. Pirrone

Covid e la fine del sogno americano - Alessandro Carrera

Intervista a Noam Chomsky - a cura di CJ Polychroniou

Dopo Covid, “Rischi di esplosione delle disuguaglianze” - Intervista a Joseph Halevi

Come si muove una pandemia. Il tallone d’Achille della globalizzazione

Possibili conseguenze della pandemia: dal turismo di massa a quello di classe. - Paolo Massucci

IL COVID-19 BUSSA ALLA PORTA DELLA BARBARIE, NON DEL SOCIALISMO. - Paolo Ercolani

ECON-APOCALYPSE: ASPETTI ECONOMICI E SOCIALI DELLA CRISI DEL CORONAVIRUS* - Riccardo Bellofiore

Il j’accuse di Manon all’occidente liberista - Sergio Cararo 



Una breve riflessione su che cosa ci sta insegnando il fenomeno mondiale della pandemia. Essa, come avrebbe detto M. Mauss, non è un episodio congiunturale, ma un "fatto sociale totale". Ma a questa dimensione totale non corrisponde ancora un "pensiero planetario" necessario per abbandonare le illusioni neo-liberiste e cambiare in senso convivialista le nostre forme di vita. 



Ad un anno esatto dal primo lockdown nazionale la situazione sanitaria non solo in Italia, ma in tutta Europa non accenna a migliorare. In Italia abbiamo già superato la soglia delle centomila vittime da Covid-19 e la scarsa disponibilità dei vaccini rende problematica l’accelerazione della campagna per debellare il virus. 

Al di là delle sterili polemiche di casa nostra tra “aperturisti” e “rigoristi” (tra sostenitori del primato dell’economia e sostenitori del primato della salute), ciò che colpisce è che a distanza di un anno è cambiata la percezione collettiva dell’evento che stiamo vivendo a livello globale. Se fino a qualche tempo fa il sentimento dominante era la paura o lo sconcerto di fronte a un fenomeno ignoto che metteva in pericolo la vita delle persone, ora sembra essere subentrato un senso di impazienza, una voglia di ritornare il prima possibile al mondo di ieri. Anche a costo di lasciare per strada coloro che per una ragione o per l’altra non ce la fanno. È come se una componente di darwinismo sociale – riassumibile nell’assunto che è naturale che i più deboli periscano - fosse penetrata di soppiatto nel senso comune senza un’esplicita articolazione linguistica. In altre parole, l’illusione che si possa ritornare alle abituali forme di vita del passato non può che generare impazienza, dal momento che il presente non viene visto nei suoi caratteri di novità, ma assume la forma della mancanza del mondo di prima: rispetto al quale lo stato d’animo predominante è l’attesa del ritorno alla cosiddetta normalità. 

sabato 8 gennaio 2022

"Epigenetica: come reagisce il nostro genoma alle trasformazioni ambientali." - Ernesto Burgio

Da: Ecovillaggio Montale - Ernesto Burgio, pediatra e ricercatore, esperto di epigenetica e biologia molecolare. Presidente del comitato scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale e membro del consiglio scientifico dell’Istituto di Ricerca sul Cancro e Ambiente di Bruxelles. Author profile 

Vedi anche: Ernesto Burgio: La prima pandemia dell’Antropocene 

Omicron, pandemic control e vaccini

Pandemia e Capitalismo del XXI secolo - Marco Antonio Pirrone e Alessandra Ciattini 


Ascolta anche: Guerriglia Radio intervista Fabrizio Chiodo https://www.spreaker.com/user/11689128/caffe-e-cornetto-speciale-guerriglia-rad?

                                                                            

venerdì 25 marzo 2022

Cosa sono le scienze sociali (III parte) - Alessandra Ciattini

Da: https://www.lacittafutura.it - Approfondimenti teorici (Unigramsci) -
Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza. 

Vedi anche: "De Motu" - CARLO SINI 
"ANTROPOLOGIA E NATURA NELL’OPERA DI MARX" - Roberto Finelli

Leggi anche: Il radicamento del pensiero antropologico post-moderno nella società contemporanea*- Alessandra Ciattini 

Dal postmoderno all’ipermoderno - Roberto Finelli – Francesco Toto - 

Al di là del terrore. Per una nuova antropologia*- Roberto Finelli




Gli sviluppi delle scienze sociali mostrano il loro stretto legame con le trasformazioni del capitalismo.

Qui i video di tutti gli incontri: Teorie e metodi delle scienze sociali - Alessandra Ciattini 
                                           
Terzo incontro

Prosegue da Parte I - Cosa sono le scienze sociali? - Alessandra Ciattini  



Spesso l’espressione “scienze sociali” viene considerata analoga a quella “scienze umane”, mentre in realtà i due ambiti hanno un fondamento differente sia dal punto di vista epistemologico che ontologico. Tradizionalmente le scienze umane, a partire da Wilhelm Dilthey a Ernst Cassirer, tendono a ribadire la specificità dell’uomo rispetto alle altre specie animali; secondo quest’ultimo autore il carattere peculiare dell’essere umano consisterebbe nel suo essere un animale simbolico, aspetto da cui deriverebbe la sua inventività e superiorità.

Pertanto, chi preferisce dedicarsi allo studio delle scienze umane ritiene che ci sia una netta antitesi tra l’evoluzione biologica e quella culturale, la prima di esclusiva pertinenza degli animali. Invece, dopo aver concluso la prima fase, gli esseri umani avrebbero intrapreso il complesso percorso della seconda. Secondo questa prospettiva, che oppone evoluzione biologica ed evoluzione culturale, elementi quali la cultura, il linguaggio, l’attività simbolica nel suo complesso, acquisiti nella vita collettiva e contrapposti alla dimensione istintuale, sono considerati esclusivamente propri della specie umana. Invece, le ricerche sul mondo animale hanno mostrato che gli animali non sono governati solo dall’istinto, dato che sono anche capaci di imparare, di trasmettere con i loro mezzi le informazioni e di sviluppare attività simboliche, come per esempio i rituali di corteggiamento tipici di tante specie.

In conclusione, dal punto di vista dei cosiddetti umanisti, la natura ontologica dell’uomo sarebbe profondamente diversa da quella degli animali; di conseguenza, dal punto di vista epistemologico ciò significa che i procedimenti esplicativi propri delle scienze umane debbono essere profondamente differenti da quelli propri delle scienze naturali e fondati sulle modalità della comprensione piuttosto che su quelle della spiegazione.

Coloro che, invece, adottano la prospettiva sociologica in senso generale vedono una relazione di continuità tra l’evoluzione biologica e l’evoluzione culturale, rimarcando che anche alcune specie animali sono dotate di una vita collettiva assai sofisticata.

giovedì 14 ottobre 2021

Si può ancora ragionare sulla pandemia? - Alessandra Ciattini

Da: https://www.lacittafutura.it - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma.

Leggi anche: L’importante libro di Rob Wallace sull’origine delle pandemie - Alessandra Ciattini 

Pandemia nel capitalismo del XXI secolo - A cura di Alessandra Ciattini, Marco Antonio Pirrone 

Pandemie: cattiva gestione, uso politico della scienza e disinformazione a cura di Alessandra Ciattini e Marco A. Pirrone



I massimi esperti in materia affermano che non abbiamo affrontato in maniera adeguata la pandemia e che se non cambiamo rotta fenomeni di questo genere potrebbero ripetersi.

Penso che ormai sia chiaro a tutti che la narrazione ufficiale della pandemia abbia stravinto e che sia persino diventato fastidioso ai più, compreso ai sedicenti oppositori al sistema, sollevare dubbi e riproporre perplessità.

In primo luogo, ricordo che proprio nei giorni passati, nonostante alcuni costituzionalisti avessero manifestato in passato preoccupazioni, la Corte costituzionale ha giudicato non fondate le critiche di incostituzionalità al decreto-legge 19 del 2020, perché al presidente del Consiglio sarebbe stata attribuita con esso solo la funzione attuativa (non legislativa) dello stesso decreto, da esercitare mediante atti di natura amministrativa. Quindi, i numerosi decreti del presidente del Consiglio sarebbero tutti legittimi.

In secondo luogo, l’altro punto della narrazione, ripetuto all’estenuazione da tutti (scienziati, virologi, politici, filosofi), che presenta questi vaccini come la panacea della pandemia, ci ha sbaragliato. Eppure eminenti biologi hanno analizzato con cura la relazione tra sistema produttivo capitalistico e sviluppo delle pandemie, hanno messo in evidenza che siamo ormai a un punto di non ritorno in cui catastrofi di vario genere potranno presentarsi e di fatto si presentano, hanno dimostrato che la Sars-CoV-2 è una sindemia, ossia il risultato dell’attacco concomitante di agenti patogeni, della presenza di malattie negli organismi e delle condizioni climatico-ambientali (compresa la mancanza di un adeguato sistema sanitario). Questi temi sono completamente censurati e non è possibile trattarli, perché metterebbero seriamente in discussione il sistema e l’arrogante governo Draghi che di questo fa orgogliosamente parte. O peggio ancora si finirebbe per essere insultati, oltraggiati e catalogati come no-vax, degli egoisti, degli asociali, dato che si osa mettere in discussione qualcosa che è ormai un dogma.

sabato 19 settembre 2020

La diffusione pandemica della pseudoscienza - Alessandra Ciattini e Aristide Bellacicco

Da: https://www.lacittafutura.it - Alessandra Ciattini (Antropologa) e Aristide Bellacicco (Medico) fanno parte del "Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni".
Leggi anche:    Ipotesi sulle cause della pandemia provocata dal Coronavirus - Alessandra Ciattini 
                          Contro l’emergenza - Alessandra Ciattini e Aristide Bellacicco 
                          Passiamo alla fase 2? - Alessandra Ciattini , Aristide Bellacicco 


Come possiamo valutare adeguatamente gli esperti e le informazioni sulla pandemia? Purtroppo interessi politici e finanziari interferiscono nella divulgazione scientifica. 

Recentemente il Bulletin of Atomic Scientists ha pubblicato un lungo ed interessante articolo di Walter Shirer (2020) sulle modalità impiegate anche da rinomate riviste scientifiche e da importanti scienziati per divulgare informazioni su questioni oggi per noi cruciali. Un esempio: i modelli epidemiologici sono in grado di comunicarci qual è il nostro grado di esposizione al Covid-19? Quali sono i reali progressi fatti per produrre un vaccino efficace? 

L’articolo esamina in maniera dettagliata molti aspetti della divulgazione scientifica, tuttavia, in questa sede ci limiteremo a riportare quelli che ci sembrano più importanti e maggiormente comprensibili da parte di un pubblico non specializzato in tali questioni.
Negli ultimi mesi istituzioni e paesi diversi stanno lavorando intensamente alla scoperta ed alla produzione di un vaccino che salvaguardi la popolazione mondiale dal pericolo incombente rappresentato dalla pandemia. I media danno ampie informazioni su queste ricerche per soddisfare la comprensibile sete di notizie; per esempio, The New York Times e il Washington Post danno conto minuto per minuto dell’evolversi della situazione.
Ovviamente questi temi interessano il pubblico e vari esperti di diverso livello si sono dimostrati ansiosi di comunicare la loro opinione nei media e nei social. Questi comportamenti hanno generato conseguenze negative su cui ci soffermeremo più avanti.

martedì 25 maggio 2021

Pandemia e Capitalismo del XXI secolo - Marco Antonio Pirrone e Alessandra Ciattini

Da: Università Popolare Antonio Gramsci
Marco A.Pirrone è ricercatore di sociologia generale presso il Dipartimento “culture e società” dell'Università degli studi di Palermo. 
Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) insegna Antropologia culturale alla Sapienza,


     Quarta lezione - Pandemia, liberismo e ristrutturazione delle forze produttive. 
     Dall’utopia capitalistica ad uno scenario apocalittico - M.A.Pirrone, A. Ciattini: 
 
     

domenica 2 dicembre 2018

Le illusioni del postmodernismo (2) - Alessandra Ciattini


Le illusioni del postmodernismo - a cura di Alessandra Ciattini
Gli incontri saranno dedicati a un noto pamphlet del filosofo britannico Terry Eagleton intitolato appunto “Le illusioni del postmodernismo”, in cui si mette in evidenza come i principi cui si richiama questa corrente sono diventati una sorta di senso comune, con cui amano civettare intellettuali, giornalisti di varia estrazione.
Inoltre, Eagleton sottolinea anche come sia difficile parlare di postmodernismo come di una visione sistematica e coerente, limitandosi a puntare il dito su alcuni temi agitati per mettere all’indice alcune nozioni classiche cui è giunto il pensiero classico (quali verità, obiettività, ragione etc,). E tutto ciò per rimarcare che siamo al trapasso da un’epoca all’altra, quest’ultima apportatrice di nuove libertà.

I° incontro: Caratteri della società cosiddetta postmoderna. Siamo fuori o dentro il capitalismo? Le profezie di Brezinski (1968) e di E. Cefis (1972). (https://ilcomunista23.blogspot.com/2018/11/le-illusioni-del-postmodernismo-1.html)

II° Incontro: Postmodernismo costituisce una temperie trasversale rispetto alle varie discipline, tocca l’architettura, la letteratura, la storia, le scienze sociali, la filosofia. È anche uno stile di vita. Passaggio ad una nuova forma sociale necessita di un cambiamento di paradigma. Nel 1979 J. F. Lyotard pubblica “La condizione postmoderna”, con cui si batte contro le “metanarrazioni”, il progressismo, la razionalità moderna che rispecchia l’organizzazione culturale occidentale. Contraddizione: una filosofia della storia contro altre filosofie della storia:
                                                     

III° Incontro: Con il poststrutturalismo (post sta sempre ad indicare un cambiamento epocale) si afferma il decostruzionismo (Derrida, Guattari), presente nella filosofia europea almeno dall’empirismo, ma appare ai più una scoperta. Smantellamento della metafisica occidentale. L’Essere non è comprensibile con il Logos, è una entità irraggiungibile e non rappresentabile. Misticismo. Ansia dell’assoluto.

IV° Incontro: Crisi del concetto di verità e di quello di corrispondenza enunciato / fatto. Falsificazione. Criterio pragmatico della verità. Impossibilità di distinguere tra oggetto e soggetto. Ogni esistenza ha la sua verità. Varie sfumature di relativismo. Ruolo costitutivo del linguaggio e della cultura.

V° Incontro: I problemi posti dal postmodernismo hanno un senso? Come dobbiamo rispondergli? Riproponendo lo scientismo e il dogmatismo positivista? Sicuramente esprimono una grave crisi della nostra civiltà, cui dobbiamo trovare il modo di uscire, evitando passi indietro ed avventurosi passi avanti.

Bibliografia

Ciattini A., Il radicamento del pensiero antropologico postmoderno nella società contemporanea (http://www.marxismo-oggi.it/%E2%80%A6/197-il-radicamento-del-pensie%E2%80%A6).

Eagleton T., Le illusioni del postmodernismo, Editori Riuniti, Roma 1998.

martedì 25 dicembre 2018

Le illusioni del postmodernismo (5) - Alessandra Ciattini


Le illusioni del postmodernismo a cura di Alessandra Ciattini

Gli incontri saranno dedicati a un noto pamphlet del filosofo britannico Terry Eagleton intitolato appunto “Le illusioni del postmodernismo”, in cui si mette in evidenza come i principi cui si richiama questa corrente sono diventati una sorta di senso comune, con cui amano civettare intellettuali, giornalisti di varia estrazione.
Inoltre, Eagleton sottolinea anche come sia difficile parlare di postmodernismo come di una visione sistematica e coerente, limitandosi a puntare il dito su alcuni temi agitati per mettere all’indice alcune nozioni classiche cui è giunto il pensiero classico (quali verità, obiettività, ragione etc,). E tutto ciò per rimarcare che siamo al trapasso da un’epoca all’altra, quest’ultima apportatrice di nuove libertà.

I° incontro: Caratteri della società cosiddetta postmoderna. Siamo fuori o dentro il capitalismo? Le profezie di Brezinski (1968) e di E. Cefis (1972). (
https://ilcomunista23.blogspot.com/2018/11/le-illusioni-del-postmodernismo-1.html)

II° Incontro: Postmodernismo costituisce una temperie trasversale rispetto alle varie discipline, tocca l’architettura, la letteratura, la storia, le scienze sociali, la filosofia. È anche uno stile di vita. Passaggio ad una nuova forma sociale necessita di un cambiamento di paradigma. Nel 1979 J. F. Lyotard pubblica “La condizione postmoderna”, con cui si batte contro le “metanarrazioni”, il progressismo, la razionalità moderna che rispecchia l’organizzazione culturale occidentale. Contraddizione: una filosofia della storia contro altre filosofie della storia. (
https://ilcomunista23.blogspot.com/2018/12/le-illusioni-del-postmodernismo-2.html)  

III° Incontro: Con il poststrutturalismo (post sta sempre ad indicare un cambiamento epocale) si afferma il decostruzionismo (Derrida, Guattari), presente nella filosofia europea almeno dall’empirismo, ma appare ai più una scoperta. Smantellamento della metafisica occidentale. L’Essere non è comprensibile con il Logos, è una entità irraggiungibile e non rappresentabile. Misticismo. Ansia dell’assoluto. (https://ilcomunista23.blogspot.com/2018/12/le-illusioni-del-postmodernismo-3.html

IV° Incontro: Crisi del concetto di verità e di quello di corrispondenza enunciato / fatto. Falsificazione. Criterio pragmatico della verità. Impossibilità di distinguere tra oggetto e soggetto. Ogni esistenza ha la sua verità. Varie sfumature di relativismo. Ruolo costitutivo del linguaggio e della cultura - https://ilcomunista23.blogspot.com/2018/12/le-illusioni-del-postmodernismo-4.html 

V° Incontro: I problemi posti dal postmodernismo hanno un senso? Come dobbiamo rispondergli? Riproponendo lo scientismo e il dogmatismo positivista? Sicuramente esprimono una grave crisi della nostra civiltà, cui dobbiamo trovare il modo di uscire, evitando passi indietro ed avventurosi passi avanti:

                                                             
Bibliografia 

Ciattini A., Il radicamento del pensiero antropologico postmoderno nella società contemporanea (http://www.marxismo-oggi.it/%E2%80%A6/197-il-radicamento-del-pensie%E2%80%A6).

Eagleton T., 
Le illusioni del postmodernismo, Editori Riuniti, Roma 1998.