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sabato 8 gennaio 2022

"Epigenetica: come reagisce il nostro genoma alle trasformazioni ambientali." - Ernesto Burgio

Da: Ecovillaggio Montale - Ernesto Burgio, pediatra e ricercatore, esperto di epigenetica e biologia molecolare. Presidente del comitato scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale e membro del consiglio scientifico dell’Istituto di Ricerca sul Cancro e Ambiente di Bruxelles. Author profile 

Vedi anche: Ernesto Burgio: La prima pandemia dell’Antropocene 

Omicron, pandemic control e vaccini

Pandemia e Capitalismo del XXI secolo - Marco Antonio Pirrone e Alessandra Ciattini 


Ascolta anche: Guerriglia Radio intervista Fabrizio Chiodo https://www.spreaker.com/user/11689128/caffe-e-cornetto-speciale-guerriglia-rad?

                                                                            

domenica 28 agosto 2022

Il mondo digitale e i rischi di involuzione del Cervello dei bambini - Ernesto Burgio

Da: Polo Europeo della Conoscenza - Ernesto Burgio, pediatra e ricercatore, esperto di epigenetica e biologia molecolare. Presidente del comitato scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale e membro del consiglio scientifico dell’Istituto di Ricerca sul Cancro e Ambiente di Bruxelles. Author profile 

Vedi anche: Grandi Sfide | Pandemie ed ecologia - Telmo Pievani 

Dialoghi con la Scienza - Cronache dall’Antropocene - Telmo Pievani



                                                                             

venerdì 30 aprile 2021

Ernesto Burgio: La prima pandemia dell’Antropocene - Terza Lez. Pandemia e Capitalismo del XXI secolo

Da: Università Popolare Antonio Gramsci  - Ernesto Burgio, pediatra e ricercatore, esperto di epigenetica e biologia molecolare. Presidente del comitato scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale e membro del consiglio scientifico dell’Istituto di Ricerca sul Cancro e Ambiente di Bruxelles. Author profile


                                                                            

                                                         Le lezioni precedenti: Pandemia e Capitalismo del XXI secolo -Alessandra Ciattini e Beniamino Caputo 


domenica 26 settembre 2021

L’importante libro di Rob Wallace sull’origine delle pandemie - Alessandra Ciattini

Da: https://www.lacittafutura.it - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma. 

Leggi anche: Pandemia nel capitalismo del XXI secolo - A cura di Alessandra Ciattini, Marco Antonio Pirrone



I media non fanno che parlare di vaccini e della necessità di vaccinarci, ma è davvero questo il modo migliore e unico per affrontare la pandemia?



Non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra che solo “il manifesto” abbia dato notizia della pubblicazione nel 2016 dell’importante libro del biologo evolutivo statunitense Rob Wallace intitolato Big Farms Make Big Flu (“Grandi fattorie producono grandi malattie”), cui è seguita l’edizione in spagnolo nel 2020. Se così fosse, sarebbe un’ulteriore conferma dell’approccio semplicistico e interessato con cui i paesi a capitalismo avanzato intendono far fronte all’attuale pandemia, sorta successivamente all’emergenza di altre pandemie non meno pericolose ma che hanno toccato meno i nostri paesi. Ricordiamo che negli ultimi 20 si sono registrate 4 pandemie, alcune non ancora spente; del resto, il cosiddetto virus della spagnola (in realtà “americana” come tutte le cose buone) è ancora circolante.

Rob Wallace insegna nell’Università del Minnesota e da circa 25 anni studia le relazioni tra il modello produttivo capitalistico e l’insorgere di nuovi agenti patogeni. Un argomento che dovrebbe essere al centro del nostro interesse, ma che viene accantonato perché ci si vuole convincere che i vaccini – solo quelli ammessi e scelti sulla base di precisi interessi politici ed economici – sono la panacea delle pandemie, nonostante la loro effettiva protezione, i loro possibili effetti dannosi, il loro funzionamento presentino ancora tanti buchi neri su cui far luce. Inoltre, bisogna aggiungere che le scienze mediche hanno sviluppato il concetto di iatrogenesi per confrontarsi con gli eventuali danni indesiderati provocati dai farmaci o dagli interventi medici. Ma di questi tempi di iatrogenesi è meglio non parlare.

venerdì 7 maggio 2021

Covid19: ecco i brillanti risultati dei fanatici del Pil - Marco Bersani

Da: https://www.attac-italia.org - marco bersani, filosofo, dirigente pubblico e fondatore di Attac (https://www.attac-italia.org

Leggi anche: Un anno di covid - Marco Bersani 

La prima pandemia dell’Antropocene - Ernesto Burgio

Riflessioni comparative sulla pandemia - Alessandra Ciattini

Corpo biologico e corpo politico sono diventati la stessa cosa - Francesco Fistetti

Vedi anche: PERCHÉ NON TI FANNO RIPAGARE IL DEBITO - Marco Bersani 

Ernesto Burgio: La prima pandemia dell’Antropocene - Terza Lez. Pandemia e Capitalismo del XXI secolo 



Quindici mesi di pandemia dovrebbero essere sufficienti per fare un bilancio ragionato e intellettualmente onesto sull’efficacia delle misure messe in campo per affrontarla e sulla visione di società che le ha determinate.

Se non per altre ragioni, almeno per dare un significato agli oltre 120.000 morti (ad oggi) che nel nostro Paese si sono verificati.

Come è chiaro a tutt* l’impostazione che ha guidato la strategia per affrontare la crisi pandemica nel nostro Paese – e in gran parte dei molti altri – è stata quella della “mitigazione”, oggi ribattezzata da Draghi del “rischio calcolato”.

Di fatto, una visione della società fanaticamente orientata sul PIL, che ha comportato misure di forti restrizioni delle libertà personali, di compressione dei diritti delle fasce non produttive della popolazione (la chiusura delle scuole) e di tutte le attività economiche in qualche modo legate al tempo libero delle persone, allo scopo di tenere continuativamente aperte tutte le attività industriali e commerciali (mai chiuse anche durante il primo lockdown) per cercare di attenuare il crollo del Pil, da decenni assurto a simbolo divino del benessere sociale.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la generazione anziana è stata falcidiata, l’infanzia e l’adolescenza sono state sottoposte a traumi i cui effetti si misureranno solo nei prossimi anni, la povertà e la precarietà sono aumentate esponenzialmente, mentre la pandemia è ben lungi dall’essere sotto controllo.

Almeno questo incommensurabile disastro sanitario e sociale è riuscito a raggiungere l’obiettivo desiderato da Confindustria e dai suoi alfieri governativi? Nient’affatto, l’economia è a rotoli e il crollo del Pil sfiora il 9%.

Si poteva fare altrimenti? C’è chi lo ha fatto e i risultati sono inequivocabili.

Non parliamo qui -anche se prima o poi andrà pure fatto- di paesi dove lo Stato, invece di porsi unicamente al servizio dell’economia di mercato, ha deciso di esercitare un ruolo diretto nel contrasto alla pandemia, con risultati fondamentali dal punto di vista del contenimento della stessa e della tutela della salute dei propri abitanti: da Cuba, con 675 decessi su 11 milioni di abitanti, a Taiwan, con 12 morti su 23 milioni di persone, dal Vietnam con 35 decessi su 96 milioni di abitanti alla stessa Cina, con 4846 morti su una popolazione di 1,4 miliardi.

Perché rispetto a queste realtà la discussione si arenerebbe subito sul tema dell’autoritarismo o meno di questi paesi.

E allora proviamo a confrontare la strategia scelta dall’Italia e da molti altri con quella di quei Paesi che, in contesti economici e politici simili, hanno invece scelto l’opzione “Covid free” senza badare agli immediati interessi delle imprese e delle lobby finanziarie.

La rivista Lancet ha appena pubblicato uno studio[1] che ha messo a confronto i paesi OCSE, all’interno dei quali Australia, Corea del Sud, Islanda, Giappone e Nuova Zelanda hanno adottato la strategia “Covid free” rispetto a tutti gli altri che hanno preferito la cosiddetta strategia di mitigazione.

Dal confronto emergono tre dati molto interessanti e, per certi versi, anche sorprendenti:

* il primo dato riguarda la salute pubblica, da cui emerge che i decessi per milione di abitante nei paesi che hanno scelto l’opzione “Covid free” sono stati di 25 volte inferiori a quelli registrati nel gruppo degli altri Paesi;

* il secondo dato riguarda l’economia, e qui “casca l’asino”, perché nel gruppo dei paesi “Covid free” la crescita del Pil è tornata ai livelli pre-pandemia già nel gennaio 2021, mentre permane negativa per il gruppo degli altri Paesi;

* il terzo dato riguarda le restrizioni alle libertà personali e sociali, ed è ancora più sorprendente, essendo l’argomento spesso utilizzato per giustificare le aperture delle attività produttive: le misure di blocco rapide, utilizzate dai gruppo di Paesi “Covid free” sono state molto più brevi di quelle adottate dal gruppo degli altri paesi.

La conclusione è evidente: i Paesi che hanno messo al primo posto la tutela della salute e, su questo obiettivo, hanno costruito una sorta di patto sociale con i propri cittadini, sono riusciti a tutelare la vita dei propri abitanti e, contemporaneamente, hanno evitato il crollo del sistema economico e l’adozione di una prolungata restrizione delle libertà personali e sociali, mentre i Paesi che hanno orientato le loro scelte sulle immediate esigenze dettate dal mercato e dai grandi interessi economici non possono che constatare il proprio fallimento su tutti e tre i versanti.

Continuiamo ad essere certi di essere nelle mani del “governo dei migliori”?

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martedì 24 marzo 2020

Coronavirus: origini, effetti e conseguenze - R.O.R. intervista Ernesto Burgio

Da: https://www.ondarossa.info - Ernesto Burgio, medico pediatra, esperto di epigenetica e biologia molecolare. Presidente del comitato scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) e membro del consiglio scientifico di ECERI (European Cancer and Environment Research Institute) di Bruxelles.
Leggi anche: https://www.globalist.it/science/2020/03/22/crisanti-epidemia-di-coronavirus-in-italia-numeri-inesatti-male-contenimento-e-monitoraggio-di-positivi-


L'intervento intervista su Radio Onda Rossa dovrebbe essere il livello normale di informazione che, cittadini del 2020 e non del Medio Evo, dovrebbero ricevere. 
Seria, pacata, che ammette dubbi ed incertezze, ma che si pone le domande giuste e cerca i punti essenziali del problema. 

Invece assistiamo su tutte le reti praticamente unificate ad uno spettacolo imbarazzante, vergognoso.
(il collettivo di formazione marxista Stefano Garroni)


                                                             Qui l'audio dell'intervista:
                       https://www.ondarossa.info/redazionali/2020/03/coronavirus-origini-effetti-e


venerdì 2 aprile 2021

Riflessioni comparative sulla pandemia - Alessandra Ciattini

Da: https://www.lacittafutura.it - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni) insegna Antropologia culturale alla Sapienza di Roma.
Vedi anche: Guerra dei vaccini 2 - Aldo Giannuli 


Cosa ricaviamo se compariamo la nostra situazione sanitaria a quella degli altri paesi?


Due terzi dei morti a causa del Covid-19 nel mondo (ad oggi 19 marzo 2021 2.680.469) sono latinoamericani e si concentrano in Messico e in Brasile, in cui non è stata applicata la quarantena obbligatoria e che per tasso di mortalità si colloca dopo gli Stati Uniti e prima della Colombia. Il Brasile ha registrato sino ad oggi quasi 12 milioni casi e 287.000 decessi, mentre la superpotenza ha avuto quasi trenta milioni di casi e 539.000 morti e avrebbe somministrato la prima dose di vaccino a 121 milioni di persone. L’Europa con circa 42 milioni casi e 920.508 morti mostra che siamo ancora lontani dalla soluzione del problema pandemia. In questa drammatica classifica l’Italia batte gli altri paesi europei con 103.001 morti con solo 2.337.00 di individui completamente vaccinati. Persino la Russia, con 141 milioni di abitanti, si colloca dopo di noi. È bene ricordare, tuttavia, che i dati sono sempre discutibili e che molti specialisti si sono chiesti se i deceduti in questo periodo di pandemia sono morti a causa del Sars Cov 2 o semplicemente erano a esso positivi e sono deceduti per altre ragioni.

domenica 22 novembre 2020

Pandemie: cattiva gestione, uso politico della scienza e disinformazione a cura di Alessandra Ciattini e Marco A. Pirrone

Da: https://www.spreaker.com/show/radioquarantena

Leggi anche: I veri responsabili della pandemia e delle sue drammatiche conseguenze - Alessandra Ciattini e Aristide Bellacicco

Essere curati - Aristide Bellacicco

Il Covid-19 negli Stati Uniti - Alessandra Ciattini

Come si muove una pandemia. Il tallone d’Achille della globalizzazione 


Proponiamo un’interessante intervista al Dr. Ernesto Burgio, presidente del Comitato scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale, ricercatore dell’European Cancer and Environment Research Institute (ECERI), sull’origine della pandemia provocata dal SARS-COV 2, che provoca una sindrome respiratoria acuta definita COVID 19. 

Nell’intervista il Dr. Burgio analizza dettagliatamente i processi che stanno alla base della trasmissione di questo virus dai pipistrelli frugiferi alla specie umana, sottolineando il loro collegamento con la situazione ambientale complessiva del pianeta. 

Esamina poi la diversa capacità di controllo della pandemia mostrata dai vari paesi, osservando come quelli orientali erano più preparati ad affrontare tale disastroso evento e sono stati in grado di mettere sotto controllo la diffusione del virus. 

Si pronuncia anche sulla possibilità che, se non si realizzano cambiamenti strutturali nell’attuale forma di organizzazione sociale, i fenomeni pandemici possano ripetersi. 

Quanto alla questione dei vaccini, ovviamente ne riconosce l’importanza, pur sottolineando che essi non costituiscono la panacea del problema, giacché nell’ipotesi sciagurata che le pandemie si ripetano in maniera ricorrente, saremo sempre alla ricerca di un nuovo vaccino. 

Infine, mette in evidenza anche il ruolo non sempre adeguato dei cosiddetti esperti che in molti casi hanno sottovalutato il fenomeno ed hanno dato ai politici suggerimenti sbagliati, enfatizzati dai mass media, generando reazioni contraddittorie nella popolazione. (il collettivo)

                                           Qui l'intervista:  https://www.spreaker.com/user/11689128/121120-intervista-burgio 


giovedì 23 aprile 2020

Passiamo alla fase 2? - Alessandra Ciattini , Aristide Bellacicco

Da: https://www.lacittafutura.it - Alessandra Ciattini (Antropologa) e Aristide Bellacicco (Medico) fanno parte del "Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni".
Leggi anche:   Covid-19 e Costituzione - Gaetano Silvestri 
                         Ipotesi sulle cause della pandemia provocata dal Coronavirus - Alessandra Ciattini 
                         Caratteristiche, origini ed effetti del nuovo Coronavirus - Ernesto Burgio



Ma stiamo veramente passando dalla fase 1 a alla fase 2? Prima di procedere è meglio capire cosa è successo.

Il passato 2 aprile il Sole 24 ore, noto organo della Confindustria, ha pubblicato un articolo firmato da 150 scienziati ed accademici che, di fronte all’ipotesi di una perdita del PIL del 10% nel primo semestre del 2020 e di altri elementi assai preoccupanti, propone di avviare in maniera graduale il passaggio alla fase 2. Nello specifico, richiamandosi all’esempio della Corea del Sud, paese dove i contagi e le morti sono state consistenti ma bloccati, i firmatari sostengono: “Occorre iniziare ad elaborare rapidamente una fase 2 che consenta di tutelare al meglio la salute dei cittadini e nel contempo rimettere in moto l’Italia, evitando tuttavia il riaccendersi virulento della pandemia”.

È abbastanza logico che questo appello appaia sul quotidiano della Confindustria, giacché – come sappiamo – nonostante molte imprese anche non essenziali non si siano fermate, gli imprenditori delle regioni più industrializzate (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna) premono perché si decida quella che loro chiamano enfaticamente la “ripartenza” [1], come se alle nostre spalle non avessimo decenni di arretramento su tutti i fronti. Cautela, invece, è dimostrata dall’infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano Massimo Galli, il quale ha dichiarato alla Stampa che l’emergenza non è finita e che non è ancora il momento di riaprire, mettendo in evidenza che ci sono molte persone asintomatiche in casa che potrebbero diffondere il virus, se messe in circolazione.

Ciononostante, con un ennesimo Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, Conte ha previsto alcune parziali riaperture ed ha istituito un comitato di esperti in materia economica e sociale, in cui non è presente nessun lavoratore o suo rappresentante, diretto da Vittorio Colao, ex amministratore della Vodafone.

Prima di valutare questa ipotesi, sarà il caso di analizzare criticamente la fase 1 e la validità di tutte le misure ad essa connesse, dato che i più esposti non sono certo gli imprenditori, chiusi per lo più nei loro comodi uffici, ma i lavoratori, i vecchi senza assistenza, i precari, i senza tetto etc. [2], e che nonostante ciò non sono chiamati a decidere sul loro prossimo futuro.

Ma quando è iniziata realmente la “fase 1”? E qual è l’effettivo significato di questa dizione che, in fondo, non è altro che uno slogan? 

sabato 4 aprile 2020

Ipotesi sulle cause della pandemia provocata dal Coronavirus - Alessandra Ciattini


Da: https://www.lacittafutura.it/ - Alessandra Ciattini insegna Antropologia culturale alla Sapienza e collabora con L’Università Popolare Antonio Gramsci (https://www.unigramsci.it - https://www.facebook.com/unigramsci).
Leggi anche:  Coronavirus: origini, effetti e conseguenze - R.O.R. intervista Ernesto Burgio 


[IMMAGINE: I coronavirus sono quelli gialli, le altre cose che si vedono sono cellule (NIAID-RML)] 



Dobbiamo chiederci da dove viene il coronavirus, perché la sua origine ci farà capire quale nuovo regime economico-sociale e politico ci aspetta.


Benché, come dice il titolo di questo articolo, ci muoviamo ancora nel campo delle ipotesi, più o meno comprovate a seconda dell’autorevolezza degli analisti, credo sia opportuno porsi questa domanda, perché è strettamente legata a quello che ci accadrà dopo, ossia dopo la fine dell’emergenza, sia sul piano economico che politico. Infatti, sulla base dei dati e dell’analisi di cui siamo conoscenza, a mio parere è urgente comprendere se dietro tutto questo c’è un disegno e di quale disegno si tratta, oppure se gli sviluppi del capitalismo degli ultimi decenni, lasciati per così dire a briglia sciolta, siano responsabili di quanto sta accadendo. In entrambi i casi ci viene data l’opportunità di mostrare, anche dinanzi a chi è più chiuso nel suo gretto particulare, sperando illusoriamente di salvarsi, che questo sistema non regge, è foriero di morte e di distruzione per l’umanità tutta intera e la natura, dal cui grembo siamo stati partoriti.

Prima di andare avanti nella direzione tracciata, vorrei soffermarmi brevemente sulla cosiddetta teoria del complotto, di cui potrei essere accusata. Come è noto di complotti, è seminata la storia, basta pensare alle attività di Catilina contro il Senato romano [1] o all’assassinio di Giulio Cesare da parte di un gruppo di congiurati, tra cui il figlio adottivo Bruto. Chi ha un po’ di sensibilità storica, sa benissimo che le grandi trasformazioni storiche non si realizzano per le scelte politiche episodiche di gruppi più o meno agguerriti; il complotto, se effettivamente viene orchestrato nel segreto, non è che l’ultimo atto di una strategia politica elaborata da una certa forza sociale, cui in termini marxisti corrispondono ben precise classi o alleanze tra classi. Per esempio, il colpo di Stato del Termidoro, termine poi divenuto paradigmatico, con cui furono arrestati e fatti fuori Robespierre, Saint Just, Couthon, rappresentanti della sinistra giacobina, fu attuato da un’altra fazione del Comitato di Salute pubblica che, benché avesse partecipato al Terrore, si opponeva all’estremismo dei sanculotti e faceva gli interessi della nuova borghesia.

Pertanto, a mio parere, se ci atteniamo a queste considerazioni, si può ben parlare di congiure e di complotti. Ma torniamo al caso nostro, ossia al ormai tanto famoso coronavirus, il cui tasso di letalità secondo calcoli sbagliati, forniti dall’Istituto superiore di sanità, è stato individuato nel 5,8% dei contagiati. Notizia che inevitabilmente (e volutamente?) ha terrorizzato la popolazione.

lunedì 20 aprile 2020

Caratteristiche, origini ed effetti del nuovo Coronavirus - Ernesto Burgio

Da: https://www.lacittafutura.it - Testo tratto dall’intervista al Dott. Ernesto #Burgio, pediatra e ricercatore, esperto di epigenetica e biologia molecolare. Presidente del comitato scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale e membro del consiglio scientifico dell’Istituto di Ricerca sul Cancro e Ambiente di Bruxelles.
L’intervista integrale di Francesco Paolo Caputo è del 05/04/2020 può essere vista qui 



Per settembre dobbiamo avere un SSN messo in sicurezza e rafforzato, corridoi sanitari specifici, operatori sanitari formati e protetti nel modo corretto, una popolazione preparata e tamponi sufficienti per fare monitoraggi massivi. Solo così i rischi saranno minori.

È giusto partire dalla storia del virus. Nonostante fosse un virus pericoloso è stato anche sottovalutato. Per capire meglio la sua natura bisogna raccontare due storie. Una storia di lungo periodo e poi invece una più recente di come è emerso e come abbiamo capito che è pericoloso.

La storia di medio-lungo periodo inizia all’incirca nel 1997, quando muore un bimbo ad Hong Kong per un virus denominato H5N1. Questo virus, tuttora in circolazione, e per il quale si è lanciato un pre-allarme pandemico, è della stessa famiglia del virus famoso della spagnola H1N1 del 1918 con il quale condivide delle caratteristiche che lo rendono molto pericoloso, cioè aveva fatto ”il salto di specie”, passando da un serbatoio animale (gli uccelli migratori) all’uomo. Tutto ciò significa acquisire delle mutazioni particolari che lo rendono particolarmente patogeno, cioè capace da un lato di agganciare le vie aeree superiori dell'uomo e dall’altro di trasmettersi da un uomo all'altro. Successivamente ci furono altri allarmi di virus con caratteristiche simili, come fu il caso della SARS del 2002 (coronavirus numero 1), oppure quello dell’influenza aviaria del 2010 (H1N1pdm09), virus che tutto sommato si sono comportati meno drammaticamente di come si temeva.

E arriviamo ad oggi. Nei primi di gennaio in Italia arriva come nel resto del mondo la notizia che nella provincia di Hubei in Cina vi erano alcune decine di casi legati all’emergere di un nuovo coronavirus e quindi si temeva la possibilità di un'estensione epidemica o addirittura pandemica. La notizia fu inizialmente sottovalutata probabilmente perché gli esperti cinesi non conoscevano quello che realmente stava succedendo. Il 20 di gennaio avvengono due eventi fondamentali, in Cina si rendono conto sia che i casi stanno aumentando esponenzialmente sia che le sequenze del virus mostrano la presenza di un gran numero di mutazioni pericolose. 

A quel punto il governo Cinese chiude l'intera provincia di Hubei, una provincia di 57 milioni di abitanti, ovvero numerosa quanto l’Italia, e costruisce ospedali cosiddetti COVID-19 (termine con cui è chiamata la patologia da SARS-COV2). A quel punto alcuni specialisti, come me, quelli che si erano occupati di epidemie di virus pandemici, capiscono che la situazione è allarmante e cercano di comunicare quello che sta accadendo. Così il 31 di gennaio anche in Italia parte una nota importante, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, in cui si dice che c'è un allarme pre-pandemico e, finalmente, cominciamo a prepararci. Purtroppo questa nota, pur essendo ufficiale, non ha avuto molto seguito. Le regioni e il governo che l’ha emessa l'hanno in qualche modo presa sottogamba e devo dire che anche molti dei miei colleghi non abituati, a differenza degli orientali, a una situazione potenzialmente drammatica come questa, probabilmente l'hanno sottovalutata. 

mercoledì 25 marzo 2020

- I bambini scomparsi per decreto. La sofferenza dei più piccoli nei giorni del coronavirus -



Da: https://www.wumingfoundation.com 
Leggi anche: Coronavirus: origini, effetti e conseguenze - R.O.R. intervista Ernesto Burgio
[Pubblichiamo la testimonianza e le riflessioni di Rosa S., antropologa, documentarista, madre di un figlio che frequenta le scuole elementari, o meglio, le frequentava prima della chiusura. Rosa invita a prestare attenzione ai bambini reclusi in casa, ad ascoltarli e a non sottovalutare il trauma che stanno subendo. Il suo testo è accompagnato da una postilla di Wu Ming 4 sullo stesso tema. È il primo di una serie di post, con i quali intendiamo dare testimonianza delle ricadute dell’emergenza sulla vita quotidiana di soggetti deboli e non solo. Buona lettura. WM.]
di Rosa S.
Fino a quando si è potuto, andavo a fare due passi con mio figlio nel parco vicino a casa, di solito verso l’ora di pranzo. Non vedevamo nessuno per centinaia di metri. Mi sembrava importante che il bambino potesse avere almeno un’ora d’aria al giorno, per prendere un po’ di sole e tirare due calci a un pallone, o rivedere l’erba. Andare al parco, anche se solo con me e non con i suoi amici – quindi non il massimo del divertimento, lo capisco – mi sembrava fosse per lui l’unico momento per riagganciarsi alla sua “vecchia” normalità e sopportare meglio la quarantena. Per i bambini, ricordiamocelo, la vita è stata sconvolta già più di un mese fa, quando sono state chiuse le scuole, le palestre, le piscine, insomma tutte le attività della loro quotidianità. 

venerdì 13 novembre 2020

I veri responsabili della pandemia e delle sue drammatiche conseguenze - Alessandra Ciattini e Aristide Bellacicco

 Da: https://www.lacittafutura.it Alessandra Ciattini (Antropologa) e Aristide Bellacicco (Medico) fanno parte del "Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni".

Ascolta anche: Fabio Marcelli: Covid, Trump e Bolsonaro, i flagelli del momento - https://www.spreaker.com/user/11689128/covid-trump-e-bolsonaro-i-flagelli-del-m 

Pandemie: cattiva gestione, uso politico della scienza e disinformazione. A. Ciattini intervista Ernesto Burgiohttps://www.spreaker.com/user/11689128/121120-intervista-burgio


Stiamo vivendo in una situazione assurda e drammatica, chiediamoci chi ci ha portato a questo punto.


Siamo tutti i giorni informati e allertati sull’andamento della pandemia, che è certamente un fatto innegabile e che mette a rischio soprattutto coloro che per vivere debbono uscire di casa ogni giorno, lasciando alla cura di qualcuno (la scuola?) i loro figli. Nonostante questa gran mole di informazioni, spesso contraddittorie e confuse, che suscitano stati d’ansia e di forti preoccupazioni, nulla ci viene detto, a parte la famosa favola della zuppa di pipistrello, sulle origini del virus. Eppure sappiamo che questi virus, il cui arrivo del resto era stato annunciato almeno dal 2003, si producono a causa dell’allevamento intensivo degli animali, da cui si ricava la cattiva carne di cui ci nutriamo. A ciò bisogna aggiungere la deforestazione e la conseguente estinzione di specie animali e vegetali, l’urbanizzazione disordinata che ha provocato l’addensamento abitativo in dimore insalubri e inadeguate; fenomeni questi che hanno fatto saltare le barriere protettive tra mondo umano e mondo animale, dal quale derivano questi virus che trasformandosi colpiscono l’uomo.

Nessuno può affermare che le misure prese dai vari governi abbiano tentato di incidere su questo aspetto, limitandosi questi a blaterare di vaccini che risolveranno tutti i problemi, quando invece, se la complessiva spoliazione della natura continua in questo modo, nuove pandemie si ripresenteranno e saranno necessari sempre nuovi vaccini, nell’attesa dei quali la gente si ammalerà e in alcuni casi morirà. Né per ora ci si è preoccupati di risanare il servizio sanitario nazionale che, come mostrano queste situazioni di emergenza, deve essere completamente ristrutturato per adeguarlo alle necessità attuali, né si sono presi provvedimenti adeguati a rendere pienamente sicure le scuole e le università, i luoghi di lavoro, affidando agli stessi lavoratori – i maggiori interessati – il controllo dell’efficacia delle misure e la loro piena applicazione.

Uno solo è il responsabile delle cause della pandemia e dell’inefficacia del suo controllo: il capitalismo nelle sue forme rapaci quale si è sviluppato dalla fine del miracolo economico per riprendersi i suoi profitti e che, in particolare, nei paesi europei, tra i quali l’Italia, non ha utilizzato i mesi tra la prima ondata e la seconda per affinare le metodologie antipandemia.

martedì 25 maggio 2021

Pandemia e Capitalismo del XXI secolo - Marco Antonio Pirrone e Alessandra Ciattini

Da: Università Popolare Antonio Gramsci
Marco A.Pirrone è ricercatore di sociologia generale presso il Dipartimento “culture e società” dell'Università degli studi di Palermo. 
Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) insegna Antropologia culturale alla Sapienza,


     Quarta lezione - Pandemia, liberismo e ristrutturazione delle forze produttive. 
     Dall’utopia capitalistica ad uno scenario apocalittico - M.A.Pirrone, A. Ciattini: 
 
     

domenica 9 maggio 2021

Scienza, salute e crisi pandemica: il contributo degli scienziati marxisti - Juan Duarte

Da: https://www.lavocedellelotte.it - Juan Duarte, Professore all’Università di Buenos Aires e curatore, per La Izquierda Diario e Ediciones IPS, di importanti lavori su scienza, salute e crisi pandemica.

Vedi anche: Ernesto Burgio: La prima pandemia dell’Antropocene - Terza Lez. Pandemia e Capitalismo del XXI secolo 

Leggi anche: Un anno di covid - Marco Bersani  

Il cosiddetto problema ambientale - Carla Filosa 

L’ecomarxismo di James O’Connor - Riccardo Bellofiore 

Natura, lavoro e ascesa del capitalismo*- Martin Empson  

Cinque risposte su marxismo ed ecologia*- John Bellamy Foster 


Qui il video della lezione: https://www.youtube.com/watch?v=I4Rux1a2fAQ


Riproduciamo di seguito una versione scritta dell’intervento di Juan Duarte, professore all’Università di Buenos Aires e curatore, per La Izquierda Diario e Ediciones IPS, di importanti lavori su scienza, salute e crisi pandemica, 

nell’ultimo appuntamento del seminario virtuale su “Pandemia e capitalismo nel XXI secolo curato dai compagni dell’Università Popolare Antonio Gramsci. 



In questa breve presentazione cercherò di mostrare alcuni possibili contributi da un punto di vista dialettico marxista per comprendere la complessità che mette in gioco la pandemia del covid-19 e per elaborare aspetti programmatici per affrontarla da una prospettiva anticapitalista e socialista. Per questo, illustrerò il lavoro di recupero e ricreazione della tradizione marxista nella scienza, ecologia e salute che abbiamo fatto come Ediciones IPS e La Izquierda Diario, concentrandoci sui contributi dei biologi marxisti Richard Lewontin e Richard Levins, e dell’equipe di Rob Wallace.

L’emergere e lo sviluppo della pandemia di coronavirus non solo ha dato origine a una crisi sanitaria, economica e sociale globale, nel contesto di una precedente crisi ecologica e climatica, ma ha anche messo in discussione le opinioni scientifiche predominanti nel campo della salute. Come sottolineano Richard Lewontin e Richard Levins, possiamo dire che la scienza ha un doppio carattere: da un lato è lo sviluppo generico della conoscenza umana, ma dall’altro è un prodotto specifico, sempre più mercificato, dell’industria capitalista della conoscenza.