La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
domenica 24 novembre 2024
Gli euromissili e il ritorno dell'incubo di una guerra nucleare nel cuore dell'Europa - Renato Caputo intervista Antonio Mazzeo
martedì 22 ottobre 2024
La CIA e la cosiddetta “French Theory” - Alessandra Ciattini
Da: https://www.lantidiplomatico.it - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni - Membro del Coordinamento Nazionale del Movimento per la Rinascita Comunista) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma. E' docente presso l'Università Popolare Antonio Gramsci (https://www.unigramsci.it).
Leggi anche: La battaglia delle idee: come è stata costruita l’egemonia statunitense - Alessandra CiattiniSi potrebbe affermare che nulla accade per caso: l’indebolimento del marxismo è stato prodotto da molti fattori, tra i quali anche l’intervento diretto della CIA, i cui agenti (fatto sorprendente) erano dei raffinati cultori di filosofia.
Ricordo i giorni successivi all’ammainamento della bandiera rossa dal Cremlino e la sua sostituzione con quella russa. Tutti gioivano esultanti affermando che la guerra fredda era finita e che ci avrebbe aspettato un periodo di pace e di prosperità. Per quanto mi riguarda, insieme ai membri del mio ambiente culturale, non partecipai a questa gioia, convinta che la Germania dell’est era stata praticamente svenduta e la fine dell’URSS avrebbe messo in pericolo i già difficili equilibri mondiali. Non mi vanto di aver avuto ragione anzi, speravo e di avere torto e che le mie paure fossero infondate. Invece, oggi ci troviamo alla soglie di una terza guerra che sarà probabilmente nucleare, alquanto prevedibile se si conosce la natura insaziabile del capitalismo, il cui motto può così esser riassunto “dare il meno possibile, per ottenere il massimo”, o se vogliamo una citazione letteraria, così ad un certo punto esclama in Moby Dick il capitano Akab: “Il mio movente e il miei fini sono folli, ma i miei mezzi sono razionali”. Razionali nel senso che sono adeguati all’apocalittico sterminio dell’umanità o all’uccisione della balena bianca. Tra l’altro ricordo che un bomba nucleare è anche meno cara rispetto a tutte le armi sofisticate che si stanno attualmente usando.
sabato 28 settembre 2024
"La guerra fredda culturale. La CIA e il mondo delle lettere e delle arti" - Renato Caputo intervista Alessandra Ciattini
martedì 18 giugno 2024
domenica 12 maggio 2024
Austerità, Economia di Guerra, DEF e Superbonus: il punto - Renato Caputo intervista Maurizio Donato
domenica 17 marzo 2024
Hegel, la dialettica e il marxismo - Renato Caputo intervista Vladimiro Giacché
martedì 27 luglio 2021
ANTONIO LABRIOLA, primo strappo in direzione del marxismo. - Aldo Garzia
Da: www.ilmanifesto.it - https://www.facebook.com/aldo.garzia. - Aldo Garzia, giornalista, ha lavorato tra l’altro nelle redazioni di "Pace e guerra" e "il manifesto". Ha diretto le riviste "Aprile" e "Palomar". Ha fatto parte dell'Associazione stampa parlamentare e ha collaborato con l'agenzia Askanews. Ha pubblicato numerosi volumi su Cuba, dove è stato corrispondente per alcune agenzie alla fine degli anni 80. I suoi ultimi libri sono: "Zapatero. Il socialismo dei cittadini" (Feltrinelli, 2006), "Olof Palme. Vita e assassinio di un socialista europeo" (Editori Riuniti, 2007); "Ingmar Bergman, The Genius" (Editori Riuniti, 2011)
Leggi anche: Da Labriola a Gramsci, quel marxismo che ha saputo essere originale. - Marcello Mustè
Del materialismo storico - Antonio Labriola -
CENNI STORICI DEL MOVIMENTO COMUNISTA - Stefano Garroni -
Vedi anche: MARX dopo MARX, da Engels a Labriola.* - Renato Caputo
Delle idee e degli scritti di Antonio Labriola (1843-1903) si discute attualmente poco. Non è stato sempre così. Basti citare saggi e libri di Eugenio Garin, Nicola Badaloni e Cesare Luporini, tre studiosi storici della sinistra italiana del dopoguerra (fanno scuola l’introduzione del primo all’edizione di La concezione materialistica della storia e il volume di Badaloni Antonio Labriola nella cultura europea dell’ottocento, editi entrambi da Laterza). Nel 2018, la ricerca l’ha riproposta Marcello Musté in Marxismo e filosofia della prassi: da Labriola a Gramsci (Viella).
Del resto non poteva che essere così in quanto Labriola rappresenta il primo strappo in direzione marxista nella cultura italiana. A lui si deve infatti l’introduzione in Italia non dell’ispirazione politica socialista (il Partito socialista era stato fondato nel 1892), bensì del marxismo come metodo e riferimento teorici. È lui che opera la prima rottura nella tradizione idealista e storicista italiana. È sempre a lui si deve la prima traduzione in italiano de Il Manifesto dei comunisti di Marx ed Engels. Il ruolo di capostipite del marxismo italiano glielo riconoscono anche Croce, che fu allievo di Labriola frequentando i suoi corsi di Filosofia morale all’università di Roma, e Antonio Gramsci.
venerdì 19 marzo 2021
"I partiti e la massa"* di Antonio Gramsci – a cura di Giorgio Gattei
Da: http://www.maggiofilosofico.it - Giorgio Gattei è uno storico del pensiero economico ed economista marxista italiano. Professore di Storia del Pensiero Economico presso la Facoltà di Economia dell'Università di Bologna.
Leggi anche: Il nostro Marx*- Antonio Gramsci
Cadaveri e idioti - Antonio Gramsci
CHE FARE? - Antonio Gramsci
«Capo» - Antonio Gramsci
L'Università popolare*- Antonio Gramsci
La via maestra*- Antonio Gramsci
Operai e contadini - Antonio Gramsci
Il numero e la qualità nei regimi rappresentativi - Antonio Gramsci
Perché studiare il latino e il greco?*- Antonio Gramsci
La Rivoluzione contro il Capitale*- Antonio Gramsci
Su Gramsci e la fondazione del Pci - PIERO GOBETTI
L'egemonia borghese c'è. Ma è invincibile? - Questioni di teoria* - Alessandro Mazzone
Gramsci e gli intellettuali
GRAMSCI E LA “RIVOLUZIONE IN OCCIDENTE”* - Renato Caputo
Vedi anche: Antonio Gramsci. Ritratto di un rivoluzionario - Angelo D'Orsi
Dopo la scissione del Partito Socialista Italiano, che a Livorno nel gennaio 1921 aveva portato alla fondazione del Partito Comunista d’Italia, Antonio Gramsci s’interroga a settembre, sulla rivista “L’Ordine Nuovo” che era passata da settimanale a quotidiano ufficiale del nuovo partito, sulle prospettive politiche che si potevano aprire ai comunisti sulla base di un ragionamento che aveva introdotto l’anno prima, e cioè la dipendenza della sorte dei partiti politici dalle classi sociali di riferimento. Allora aveva spiegato che «i partiti politici sono il riflesso e la nomenclatura delle classi sociali» e sorgono, si sviluppano e si decompongono secondo le variazioni d’esistenza che subiscono le classi rispettive quando «acquistano una maggiore e più chiara consapevolezza di sé e dei propri vitali interessi» (O.N., 9 ottobre 1920).
Le classi dunque, che sostanzialmente sono tre: la borghesia fondiaria e industriale, che detiene il controllo dello Stato; il proletariato di fabbrica e di campagna, che sta all’opposizione; e un coacervo di “ceti medi” in cui confluiscono piccoli borghesi, sia agrari che urbani, impiegati privati e pubblici e ceti professionali e intellettuali. Data la sua eterogeneità sociale, questa “classe media” è politicamente ondivaga, costantemente pencolando tra l’adesione agli interessi della borghesia oppure a quelli del proletariato.
Invece i partiti politici nelle elezioni del maggio 1921 erano stati sostanzialmente cinque: un Blocco Nazionale di diverse sigle di partiti borghesi che aveva raccolto 105 seggi; i due partiti del proletariato con il vecchio PSI che, nonostante la confusione d’indirizzo dimostrata nella convulsione del dopoguerra, aveva guadagnato 123 seggi, mentre il neonato PCdI si era fermato a 15 seggi; e infine le classi medie che si erano presentate con le due novità del Partito Popolare, d’ispirazione cattolica e d’espressione soprattutto contadina, che aveva ottenuto 108 parlamentari ed il Partito fascista, di estrazione più cittadina e d’ispirazione dichiaratamente eversiva, che aveva preso solo 35 parlamentari (peraltro eletti all’interno del Blocco Nazionale che aveva dato loro ospitalità).
martedì 22 dicembre 2020
L'ipocondria dell'impolitico. La critica di Hegel ieri e oggi. - Carla Maria Fabiani
Da: http://www.filosofia.it - Carla Maria Fabiani, Università del Salento. Department of Humanities - dialettica.filosofia - FRANCESCO-VALENTINI -
Leggi anche: Renato Caputo - 1 https://www.lacittafutura.it/recensioni/losurdo-vs-limpolitico -
2 https://www.lacittafutura.it/recensioni/losurdo-hegel-e-l-apologia-della-vita-attiva -
3 https://www.lacittafutura.it/recensioni/la-centralita-della-politica-in-losurdo-e-hegel -
5 https://www.lacittafutura.it/recensioni/hegel-vs-schelling-schopenhauer-e-la-scuola-liberale
Domenico Losurdo, L'ipocondria dell'impolitico. La critica di Hegel ieri e oggi, Milella, Lecce, 2001giovedì 12 marzo 2020
Francesco Valentini: Soluzioni hegeliane - Renato Caputo
Dialettica riproposta - Stefano Garroni - LA CITTA' DEL SOLE
Studio su Hegel: Filosofia, Storia, Etica - Stefano Garroni
Su Hegel politico. - Stefano Garroni -
Sulla "Vorrede" Hegeliana - Stefano Garroni -
Da Hegel a Marx: fenomenologia dello Stato moderno capitalistico - Carla Maria Fabiani
Il tema hegeliano del "riconoscimento". - Stefano Garroni -
Le origini filosofiche del marxismo: la filosofia di G.W.F. Hegel (7-8-9) - Renato Caputo
Hegel: Fenomenologia dello spirito. La questione ontologica della "cosa stessa" - Remo Bodei
Marx, Hegel ed il metodo. Note introduttive - Roberto Fineschi
A poco più di 10 anni dalla morte di uno dei massimi interpreti di Hegel e a quasi 20 dalla pubblicazione della sua più significativa monografia sull’opera hegeliana, pubblichiamo un’analitica recensione di quest’ultima
giovedì 29 agosto 2019
La crisi politica italiana e la fine della politica - Alessandra Ciattini
Leggi anche: (U.S.)America nell'epoca Tecnetronica*- Zbigniew Brzezinski (1968)
La crisi italiana viene da lontano ed è provocata da numerosi fattori, tra cui l’imbarbarimento culturale e il dominio delle istituzioni UE, che riducono i politici a grossolani saltimbanchi.
domenica 4 agosto 2019
lunedì 11 marzo 2019
I concetti fondamentali della filosofia di Hegel (ultima parte) - Renato Caputo
Link al video della lezione tenuta per l’Università popolare Antonio Gramsci su concetti analoghi.
Per favorire la comprensione dei diversi momenti della concezione di Hegel del processo conoscitivo ci serviamo del noto schema triadico di tesi, antitesi e sintesi
giovedì 28 febbraio 2019
Egemonia come direzione o come dominio? - Tian Shigang
Leggi anche: I Quaderni del carcere – Renato Caputo

Come rendere in cinese uno dei concetti fondamentali del pensiero di Gramsci? Per gli ottant’anni (82) dalla morte del leader comunista italiano, China Files traduce uno scritto del suo traduttore cinese, Tian Shigang.
Per ricordarne il settantesimo anniversario dalla morte, la Casa editrice del popolo (Renmin chuban she) ha pubblicato le Lettere dal carcere di Antonio Gramsci, fondatore e segretario del Partito comunista d’Italia (PCd’I), uno tra i teorici marxisti più eclettici ed originali del XX secolo.
venerdì 15 febbraio 2019
I concetti fondamentali della filosofia di Hegel (III parte) - Renato Caputo

Segue da: I concetti fondamentali della filosofia di Hegel - Renato Caputo -
" : I concetti fondamentali della filosofia di Hegel (II parte) - Renato Caputo -
La struttura a spirale della verità