sabato 31 ottobre 2015

Dialettica riproposta - Stefano Garroni - LA CITTA' DEL SOLE



Sono raccolti in questo libro gli scritti cui Stefano Garroni stava lavorando prima della sua scomparsa avvenuta nell’aprile del 2014. In essi sono presenti i temi principali del suo lungo e intenso percorso di ricerca, nel corso del quale ha sempre cercato di coniugare con grande sensibilità teoria e prassi, filosofia e politica, etica e scienza. Tra questi temi ricordiamo la tesi dell’inscindibile legame tra Hegel e Marx, il quale – secondo l’autore – si sarebbe sempre mosso nel quadro della filosofia del suo grande predecessore, non attuando quel semplicistico “rovesciamento” della dialettica, su cui ha tanto insistito il materialismo scolastico e dogmatico e che scaturisce dall’interpretazione della “sinistra hegeliana”. L’altro tema, che ci preme mettere in risalto, è rappresentato dall’individuazione nel pensiero di Marx di un forte impegno etico, che si concreta nel Principio Morale di Base così definibile “la vita deve produrre vita”, che questo autore seminale impiega per indagare la società capitalistica e per delineare al contempo i tratti della futura società comunista. 


Nato a Roma nel 1939 e laureatosi in Filosofia alla Sapien­za della stessa città, Stefano Garroni è stato un brillante anima­tore del dibattito marxista sia italiano che internazionale. Ha lavorato per alcuni anni in qualità di assistente per la cattedra di Filosofia teoretica sempre alla Sapienza, per poi diventare ricercatore nel 1973 del Consiglio nazionale delle ricerche. Collaboratore della prestigiosa rivista cubana “Marx ahora”, diretta da Isabel Monal, è autore di numerose opere, in cui ha cercato di coniu­gare con grande rigore filosofia, etica e politica. Ricordiamo in particolare quegli scritti che ha dedicato all'approfondimento del pensiero di Freud come “Su Freud e la morale” (Roma 1983), “Sul perturbante” (Roma 1984), “Quaderni freudiani” (Napoli 1988).
Negli anni ’90 ha collaborato con l’Istituto italiano di Studi filosofici di Napoli e con la Casa Editrice Kappa, con cui ha pubblicato “Tra Cartesio e Hume” (1991) e “Tracciati dialettici: note di politica e di cultura” (1994). Ha tradotto alcune opere del filosofo marxista tedesco Hans Heinz Holz e ha curato sia la pubblicazione di alcuni classici della filosofia e del marxismo, come il “Manifesto del partito comunista” di Marx e Engels (Laboratorio politico, Napoli 1994). La sua collaborazione con le Edizioni La Città del Sole inizia con la cura dell’opera collettanea “Engels cento anni dopo” (1995) e prosegue fino alla sua scomparsa. A questi anni appartengono anche “Su marxismo e stagnazione” (1994) e “Dialettica e differenza” (1997). L’ultima opera filosofica pubblicata da Stefano Garroni è “Letture marxiste di Hegel” (2013), in cui ripropone la cruciale riflessione sulla dialettica, tema al centro del suo interesse sia teorico che morale. Infine, tra le sue ultime attività ricordiamo il lavoro del Collettivo di formazione marxista, con cui ha curato la pubblicazione di libri di informazione politica e di divulgazione culturale, come per esempio “Finché c’è guerra c’è speranza” (2001), “Riproposte dialettiche” (2009), “Ricerche marxiste” (2012) e “Ripensare Marx” (2014). 
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       NOTA DELL’EDITORE

Stefano aveva voluto affidarmi questo testo, pur se, trattandosi di una prima stesura, ancora bisognosa di cure. Ne parlammo più volte, ma volle ugualmente che io lo custodissi.
Non so – e non ha senso parlarne – se in questa inusitata e ostinata decisione di affidarmi queste sue più recenti riflessioni ci fosse un qualche sentore o presagio del peggio. Sta di fatto che la sua scomparsa ha fatto di questo affidamento una sorta di legato testamentario al compagno ed amico editore per la pubblicazione.
Grazie all’impegno sollecito e discreto della sua compagna e moglie, Alessandra Ciattini, che ha curato il testo, oggi questo ultimo lavoro di Stefano va in stampa.
Esso conclude un sodalizio e una collaborazione – non soltanto editoriali – di molti anni nel comune percorso.
Affidiamo questo libro agli estimatori di Stefano e a tutti i lettori ancora o nuovamente interessati agli arricchimenti del pensiero critico materialistico e dialettico, soprattutto ai più giovani alla cui formazione Stefano fu sempre attento.
Non soltanto, dunque, un affettuoso ricordo del compagno e amico, ma un “testimone” che induca altri a proseguire quello stesso percorso, con altrettanto coerente impegno scientifico e politico.

             Ciao, Stefano. Grazie.
                                                 Sergio Manes 

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Indice 


Nota dell’editore
                                                                                                                                             













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