Iniziamo con questo articolo un serie dedicata alla crisi,
al suo sviluppo, e ai suoi aspetti concreti. La fase attuale del capitalismo,
quella che chiamiamo fase dell’imperialismo transnazionale, nome complicato ma
che spiega bene il concetto di una produzione che ormai avviene mediante
filiere che attraversano gli stati, è il prodotto (dialettico) del tentativo da
parte del capitale di superare la sua ultima crisi da eccesso di
sovrapproduzione iniziata negli ’60. Il capitale nel cercare di superare la sua
crisi si è concentrato e centralizzato (ha fatto anche tante altre belle
cosette) creando veri e propri giganti che si contendono il mercato mondiale,
guerreggiando sia per la ripartirsi le risorse del pianeta che per spartirsi i
profitti dello sfruttamento - sempre più intensivo - dei lavoratori. Il viaggio
che faremo partirà dunque proprio dalla crisi cercando di coglierne in maniera
sintetica le sue caratteristiche principali da un punto di vista si teorico che
concreto per poi arrivare a definire gli elementi cruciali della fase attuale.
In questo primo breve scritto svolgeremo una introduzione
teorica all'interpretazione delle crisi che si manifestano nel modo
capitalistico di produzione.
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