venerdì 2 ottobre 2015

LA DIALETTICA MISTICA DI HOLDERLIN - Stefano Garroni

*Da  QUADERNO FREUDIANO, Stefano Garroni, Ed. BIBLIOPOLIS 

   L'amore (e l'amicizia, e l'abbandonarsi, l'immergersi nella natura) definisce un certo livello d'esperienza, in cui si esplicano forze profonde ed essenziali, le quali realizzano un "disegno", attualizzando un'aspirazione radicale, che è degli uomini e dei viventi in generale. Si tratta dell'aspirazione all'unità, alla ricomposizione, al superamento d'una condizione di scissione, separatezza, che produce angoscia, che rende vana, sterile l'esistenza, la svuota di senso. Ma questo va tenuto ben presente: esiste uno scarto fra il piano in cui si collocano separatezza e angoscia, e l'altro in cui si realizza la ricomposizione. Il primo, infatti è il piano dell'intelletto, della riflessione, del sapere scientifico e dell'agire politico (è il livello del "tempo, insomma); l'altro è quello a cui si perviene, quando, superati illusori furori, ci si allontana dal pensare e dall'agire (nel senso sopra detto) e si ritorna ad una relazione immediata, emozionale con la madre-natura.

   Dato questo scarto, è vero, allora, che le riconquistate armonia ed unità rigorosamente,non sono tali, ma piuttosto lo sono metaforicamente, allusivamente. Perché fossero effettive armonia ed unità, dovrebbero, infatti, risultare da un intervento attivo sul mondo della scissione; un intervento che cambiasse questo mondo, che operasse, a dir così, sul "tempo", per introdurre un diverso "tempo". 






















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