Da: https://www.lacittafutura.it - Alessandra
Ciattini
(Collettivo
di formazione marxista Stefano Garroni) insegna Antropologia
culturale alla Sapienza di Roma.
L’egemonia culturale statunitense non è casuale, ma è stata promossa dal secondo dopoguerra da istituzioni ben finanziate e organizzate come la CIA.
È noto che l’espressione battaglia delle idee viene già utilizzata da Marx negli anni ’40 dell’’800 e successivamente da Gramsci allo scopo di sottolineare che la lotta per la costruzione di un nuovo modello di società tocca in maniera profonda anche la coscienza degli individui e il loro modo di concepire la vita collettiva.
Negli anni ’80, all’epoca dello scontro con gli Stati Uniti per la restituzione al padre del piccolo Elián González, Fidel Castro rilancia questo termine e dà impulso ad una serie di importanti misure, il cui scopo è quello di elevare il livello intellettuale dei cubani; tra queste cito lo sviluppo di un programma educativo volto ad estendere la preparazione universitaria, la creazione di un canale televisivo educativo (Universitad para todos), che si è mostrato molto utile in questa fase di confinamento per l’insegnamento a tutti i livelli, l’universalizzazione dell’università; quest’ultima, il cui scopo era quello di consentire l’accesso all’università di tutti i lavoratori sociali con l’aiuto dell’impegno volontario dei docenti, purtroppo non ha dato buoni risultati.
Successivamente, dopo il dissolvimento del blocco dell’est, e quindi con l’impossibilità di contrapporre il capitalismo ad un altro modello di società, il governo cubano decise di incrementare questa politica, passando da un atteggiamento difensivo ad uno aggressivo, colpevolizzando con insistenza l’attuale sistema economico-sociale dei gravi problemi con cui si deve confrontare l’umanità. In questo contesto nel 2003 si costituì ad opera di intellettuali cubani e messicani la Rete degli intellettuali in difesa dell’umanità, che ha avuto un illustre antecedente nell’Alleanza internazionale degli scrittori, il cui primo Congresso si tenne a Parigi nel 1935. La Rete è animata dalla volontà di opporsi alla barbarie, all’ingiustizia, a difendere la pace, la dignità umana e a preservare ciò che caratterizza l’essere umano in quanto tale.
A mio parere e non solo, l’ideologia non è semplicemente falsa coscienza, per la ragione, esposta nell’Ideologia tedesca, che se le idee che gli uomini si fanno derivano dalle condizioni storiche in cui vivono, anche gli errori debbano derivare inevitabilmente da esse. Con ciò voglio dire che hanno una base reale che dà impulso all’elaborazione di idee inefficaci per comprendere l’effettiva dinamica dei fenomeni sociali e generalmente in contraddizione con gli interessi di coloro che le fanno proprie. D’altra parte, se non fosse così come mai disvelare l’errore non è mai sufficiente a che un individuo abbandoni la sua falsa credenza ed anzi persista spesso ciecamente in essa e talvolta non solo in modo passivo, attivando movimenti politici ad essa ispirati?
Faccio rapidamente un esempio, per poi soffermarmi dettagliatamente più avanti parlando dell’egemonia statunitense stabilitasi sul mondo immediatamente dopo la seconda guerra mondiale. Il cosiddetto postmodernismo, con il suo accento sull’individualismo esasperato, con il suo rifiuto degli schemi interpretativi generali, con il suo particolarismo ha sicuramente a che fare con l’individualismo neoliberale, la precarizzazione lavorativa, l’attacco ai contratti nazionali in nome dell’accordo sempre più personalizzato tra le parti. Naturalmente questa relazione non è né diretta né meccanica, e deve essere ricostruita in tutti i suoi passaggi per disvelarne la mistificazione, la quale viene sottilmente rielaborata, presentata come accettabile, trasformata in pensiero quotidiano da intellettuali che, consapevolmente o no, si mettono al servizio delle classi dominanti.