mercoledì 31 agosto 2016

La logica di Hegel "una grottesca melodia rupestre"- Paolo Vinci


Paolo Vinci è un filosofo italiano. .http://www.iisfscuoladiroma.it 
Leggi anche:   https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/09/hegel-scienza-della-logica-1812.html



[...] In filosofia conta il procedimento e il risultato. L'uno determina l'altro. Cioè la via che determina il risultato è costitutiva. E' quello che Hegel chiama il 'presupposto posto'. Questo fatto che un risultato e la via che porta al risultato è altrettanto necessario come il risultato. Questo per Hegel, e lo dice nella prefazione alla Fenomenologia, è la ragione fondamentale della differenza tra matematica e filosofia.

La logica del Concetto. Che cos'è il concetto hegeliano? Begriff  

Questa sezione chiamata Concetto, terza parte della Scienza della Logica, è un concetto dei concetti. Questa è la prima cosa da capire. Cioè in questa sezione della logica noi abbiamo una teoria del concetto. Una teoria del concetto che poi ci può far vedere come funzionano i concetti filosofici. 

Quando diciamo concetto, per Hegel, diciamo lo strumento fondamentale del conoscere filosofico. Però Hegel non è un costruttivista puro. Spesso usa l'espressione 'un semplice concetto'. Perché il concetto da se è vuoto. Anche per Hegel, come dice Kant, il concetto si deve riempire. Soltanto che Hegel ha una idea di una qualche omogeneità tra la forma e il contenuto.

I concetti hanno bisogno di contenuto. Il concetto hegeliano è un modello di rapporto tra universale e particolare. Questo rapporto non è quello classico che c'è tra universale e particolare per cui l'universale sussume il particolare. Un modello non sussuntivo di rapporto tra universale e particolare, questo è il concetto hegeliano.

Cosa vuol dire rapporto sussuntivo tra universale e particolare?

Vuole dire che io ho un concetto universale, cioè un concetto astratto che vale per molti, p.es. il concetto di cane vale per gli alani come per i bassotti e così via per tutti i cani più diversi del mondo, tutti rientrano nel concetto generale di cane. Prendo un cane particolare e lo sussumo nel concetto generale di cane. Questo per Hegel è qualcosa di grandioso: questa idea di universale e particolare; particolare concreto e universale astratto; l'universale astratto che ingloba il particolare concreto; tutto ciò è un'idea da cui non possiamo prescindere perché noi pensiamo così. Però non basta.

La filosofia, per Hegel, non funziona così. Non funziona sussumendo il particolare nell'universale [...]
Qui Hegel anticipa un problema che si porrà poi nella filosofia di fine 800. Anticipa un problema che sta anche nella biologia: che noi abbiamo la necessità di cogliere il particolare non solo attraverso leggi universali. Perché per esempio la storia così non riusciamo a farla. E qual è il modello alternativo a questo più classico: Legge universale-Fenomeno particolare, sussunzione del particolare nel generale?

L'altra visione che Hegel cerca è una visione per cui è il particolare che sviluppandosi, si innalza all'universale. E quando questo riesce, sottolineo quando questo riesce, allora io posso dire che quel particolare è una articolazione dell'universale, una determinazione dell'universale.

il linguaggio hegeliano qui fatica a dirci questa cosa: sembra panlogismo, sembra che il metodo sia puramente deduttivo. Hegel ci dice che il concetto è quell'intero capace di autodeterminarsi e allora sembra che il concetto hegeliano generi da se stesso i propri contenuti e il proprio determinato.
In realtà il concetto si articola e si determina come un intero ma a partire sempre da contenuti determinati che poi si raccolgono in un intero e quando questo riesce allora possiamo dire che abbiamo un intero, un rapporto tutte parti, per cui le parti sono momenti dell'intero.

La logica del concetto è fondamentalmente un confronto con Kant perché la formulazione più rigorosa e più grandiosa di questo rapporto legge e fenomeno ce la da Kant. [...] La logica del concetto si confronta con questo e quindi l'insieme della Scienza della Logica: Logica dell'Essere, Logica dell'Essenza e Logica del Concetto è anche una grande ricostruzione dell'intera storia della metafisica, dell'intera storia della filosofia. Hegel dice: io dopo Kant non chiamo più la mia filosofia metafisica, la chiamo filosofia speculativa perché, in qualche modo accetto, in parte, la critica di Kant alla metafisica. Dopo Kant la metafisica è diventata logica e quindi io invece di scrivere una metafisica scrivo una scienza della logica. La Scienza della Logica mi da queste strutture che poi io ritrovo in tutte le articolazioni del sapere. Tutti i saperi della natura e i saperi dello spirito.

E in che senso questa logica è una logica dialettica?

La logica hegeliana è una logica dialettica. Hegel la caratterizza così: il logico è tripartito perché il logico è sempre un determinato. Un determinato che risulta la negazione del proprio altro. Questa negazione diventa costitutiva. Questo determinato è se stesso e non del proprio altro. A quel punto questo determinato entra in contraddizione con se stesso, avendo questa contraddizione immanente, quindi si sviluppa. 

E questo può diventare un modo per esporre la scienza. Tra l'altro Hegel dice che questo noi lo facciamo 'dopo' che la scienza l'abbiamo, come dire- i contenuti della scienza -, li abbiamo già assimilati. 'Poi' li esponiamo in questo modo. Chiama questa esposizione Darstellung. Nell'introduzione all'Enciclopedia Hegel dice che per poter far questo noi prima dobbiamo studiare la fisica, la chimica, la biologia, le scienze umane ecc. e solo poi la filosofia costruisce l'enciclopedia delle scienze filosofiche in cui si tenta di mettere ordine a tutto il sapere, in un momento dato della storia, attraverso questa modalità. Per cui tutto questo sapere non viene semplicemente giustapposto ma, in qualche modo, se ne cerca l'anima immanente. Questo filo che collega le varie tappe.


Un ultimo esempio: per Hegel lo spazio e il tempo non vengono dedotti come in Kant: prima lo spazio e poi il tempo. No Hegel ci fa vedere come approfondendo la nozione di spazio si arriva alla nozione di tempo. Il punto spaziale diventa l'ora temporale. Il punto spaziale gioca nella giustapposizione: qualcosa accanto all'altro. Quando da qualcosa 'accanto' all'altro passiamo a qualcosa 'dopo' l'altro invece del punto abbiamo l'ora. E quindi ci da una deduzione dialettica del rapporto tra lo spazio e il tempo facendo vedere come il tempo sia la verità dello spazio, sia una sorta di approfondimento dello spazio. Questa è una, secondo me, grande esposizione di che cos'è lo spazio e che cos'è il tempo. Questo Hegel lo dà all'inizio della Filosofia della Natura. Questo per farvi vedere come tutto si debba concatenare.  Come la trama dialettica permetta di sviluppare tutti i concetti: da quelli più generali come spazio e tempo a quelli più determinati, più particolari.  


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