Il coronavirus, la globalizzazione e la Storia - Aldo Giannuli
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La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
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Da: https://www.lacittafutura.it - Roberto Fineschi è un filosofo italiano (Marx. Dialectical Studies).
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Vedi anche: OFFICINA MARX
Da: http://latradizionelibertaria.over-blog.it - Lelio Basso è stato un avvocato, giornalista, antifascista, politico e politologo italiano. [Tutti gli scritti di Lelio Basso li trovate su http://www.leliobasso.it/]
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Il voto alle donne e la lotta di classe (1912) - Rosa Luxemburg
Il secondo e terzo volume del Capitale di Marx - Rosa Luxemburg (1919)
Vedi anche: Rosa Luxemburg - Angelo d'Orsi
LINK al post originale: Introduzione
La rivoluzione
Le difficoltà del compito non stanno nella forza dell’avversario, nella resistenza della società borghese. (...) La difficoltà sta nel proletariato stesso, nella sua immaturità, o piuttosto nell’immaturità dei suoi capi, dei partiti socialisti. ROSA LUXEMBURG
Il metodo e la strategia di Rosa Luxemburg, che abbiamo sin qui delineato, si riferiscono in generale alla lotta di classe che si combatte nel quadro della società capitalistica con lo scopo di preparare e affrettare l’urto decisivo: vediamo ora come si articolasse questa strategia nel corso della lotta rivoluzionaria vera e propria.
Abbiamo già rilevato che uno dei più importanti contributi di Rosa Luxemburg alla teoria rivoluzionaria fu il legame stabilito fra rivoluzione e guerra piuttosto che fra rivoluzione e crisi. Abbiamo pure segnalato, come un’altra importante caratteristica della posizione luxemburghiana, il suo sforzo di operare una sintesi delle esperienze russa e occidentale: se quest’ultima poteva offrire l’esempio di una classe operaia più matura, e più direttamente partecipe alla lotta politica moderna, quindi più dotata delle qualità necessarie per diventare classe dirigente, la classe operaia russa doveva invece offrire l’esempio di un maggior vigore combattivo, di un più ricco slancio rivoluzionario, soprattutto di una minore integrazione allo Stato capitalistico e quindi di una maggiore possibilità di rottura radicale con il sistema. In altre parole, pur riconoscendo alla classe operaia tedesca e al suo partito una funzione dirigente quanto a capacità politica in vista di una futura gestione del potere e quanto a metodi di lotta in una società capitalistica avanzata, Rosa Luxemburg attendeva più facilmente dalla Russia una spinta rivoluzionaria. Nelle sue tenaci polemiche con il Partito socialista polacco, che aveva nel suo programma l’obiettivo della ricostituzione dello Stato polacco, e contro i socialisti occidentali che lo sostenevano in nome dell’antica avversione al regime zarista, essa aveva sempre affermato che era ormai un errore considerare la Russia come baluardo della reazione perché, al contrario, stavano maturando in seno alle masse russe germi rivoluzionari capaci di dare frutti copiosi [165].
Da: http://www.maggiofilosofico.it - Giorgio Gattei è uno storico del pensiero economico ed economista marxista italiano. Professore di Storia del Pensiero Economico presso la Facoltà di Economia dell'Università di Bologna.
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Comunque, dopo l’arrivo sul pianeta Marx anch’io ho dovuto superare lo sconcerto, descritto da Ray Bradbury in Cronache marziane, che subirono i terrestri approdati nel 1999 su Marte quando, vantandosi del loro viaggio interplanetario, ricevevano dai marxiani (prima di sterminarli con una epidemia di morbillo d’importazione) la più olimpica indifferenza: «“Che cosa volete” domandò la signora Ttt. “Lei è marziana!”. L’uomo sorrise. “La parola non le è certamente familiare, dato che è una espressione in uso sulla Terra. Ma lei è la prima marziana che vediamo!”. “Marziana?” La signora Ttt inarcò le sopracciglia. “Questo pianeta si chiama Tyrr” disse lei “se proprio volete sapere il suo vero nome”. “Tyrr, Tyrr”. Il capitano Williams rise di cuore. “Che nome magnifico! Ma, mia buona donna, come mai lei parla un inglese tanto perfetto?” “Io non parlo, penso” disse la signora. “Telepatia! Buongiorno!” E sbatté loro la porta in faccia».
Da: https://volerelaluna.it - Alessandra Algostino, docente di Diritto costituzionale nell’Università di Torino, studia da sempre i temi dei diritti fondamentali e delle forme di partecipazione politica e di democrazia diretta con particolare attenzione alla loro concreta attuazione. Tra i suoi molti scritti: "Diritto proteiforme e conflitto sul diritto" (Giappichelli, Torino, 2018) e “Democrazia, rappresentanza, partecipazione. Il caso del movimento No Tav” (Jovene, Napoli, 2011).
Qui l'intervista di Radio Quarantena a Alessandra Algostino: https://www.spreaker.com/user/11689128/210123-audio-algostino
Il quadro è fosco. La rappresentanza scivola in rappresentazione ed è surrogata dalla governabilità; il Parlamento è ridotto al ruolo di organo di ratifica; le scelte politiche sono sempre più eterodirette e incanalate in rigidi parametri economici assunti come dogmi; la discussione e la formazione di norme attraverso processi di integrazione e mediazione politica cedono alle imposizioni della governabilità; i partiti politici, da veicolo fra società e istituzioni e organizzazione in forma collettiva di rivendicazioni e visioni del mondo, divengono partiti liquidi, leggeri, catch all, appiattiti sulle istituzioni, tesi alla propria riproduzione, governati dal leaderismo, comunicanti attraverso slogan o tweets.
Prima di ricordare l’anniversario della Prima Guerra del Golfo vogliamo menzionare un altro crimine dell’imperialismo sempre caduto il 17 gennaio, seppure qualche anno prima: l’assassinio del leader congolese Patrice Lumumba, ucciso con la complicità dell’allora Union Miniére e della Cia per la sua politica antimperialista; evento avvenuto nel 1961 che segnò la controffensiva contro il processo di decolonizzazione appena avviato.
Passando all’Iraq, come si diceva, Il 17 gennaio è caduto il trentesimo anniversario dell’avvio dell’operazione Desert Storm, fase della Prima Guerra del Golfo, iniziata il 6 agosto 1990 con l’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq di Saddam Hussein. A questo intervento rispose la controffensiva di una coalizione internazionale che, a seconda delle valutazioni sulla partecipazione dei singoli membri, andava da 31 a 40 stati – dove in ogni caso il grosso dello sforzo era sostenuto dagli Stati Uniti, con qualcosa come settecentomila truppe su quasi un milione di uomini impiegati.
La prima guerra “dal vivo”, propriamente mediatica, trasmessa nelle televisioni di tutto il mondo quasi come un videogioco. Per la prima volta nella storia umana è stato possibile vedere con i propri occhi, in tempo reale, gli orrori delle guerre imperialiste. Ricordiamo in particolare i lampi di luce che illuminavano Bagdad e il terribile bombardamento del rifugio di Al Amiriya, nel quale sia erano rifugiate circa 1000 persone, donne, vecchi, bambini, con la speranza di salvarsi perché l’edificio era stato segnalato come struttura per la difesa civile. Purtroppo gli aerei statunitensi ignorarono questo fatto e circa 400 persone perirono bruciate.
Leggi anche: Il voto alle donne e la lotta di classe (1912) - Rosa Luxemburg
Il secondo e terzo volume del Capitale di Marx - Rosa Luxemburg (1919)
Vedi anche: "Rosa Luxeburg e Karl Liebknecht
Il concetto di «capitalismo di Stato» in Lenin - Vladimiro Giacché
“Socialismo di mercato” - Gianfranco Pala
- La Nuova Era cinese tra declino Usa e debolezze Ue -
Luca Ferretti presenta il suo nuovo paper “Early Analysis of a potential link between viral load and the N501Y mutation in the SARS-COV-2 spike protein” — come è nato, come si è sviluppato, quali risultati ha raggiunto — con un approfondimento sulla nuova “variante UK” che è molto diversa dalle altre mutazioni già individuate.
Quali sono le caratteristiche di questa mutazione? Quanto è pericolosa? Un aumento della trasmissibilità del 56% come impatterà sulla pandemia? E sui vaccini? Se avessimo eradicato il virus, questo non avrebbe avuto spazio per mutare. Quanto sono state importanti le diverse strategie di gestione della pandemia?
Qui i link ai papers (alcuni in fase pre-print) che son stati citati:
1) “Early Analysis of a potential link between viral load and the N501Y mutation in the SARS-COV-2 spike protein” https://t.co/UvNhqdPvkN?amp=1 con Luca Ferretti
2) “Preliminary genomic characterisation of an emergent SARS-CoV-2 lineage in the UK defined by a novel set of spike mutations” https://virological.org/t/preliminary… con Andrew Rambaut
3) “Estimated transmissibility and severity of novel SARS-CoV-2 Variant of Concern 202012/01 in England” https://cmmid.github.io/topics/covid1… con Nick Davies
4) BirminghamUniversity Turnkey “S-variant SARS-CoV-2 is associated with significantly higher viral loads in samples tested by ThermoFisher TaqPath RT-PCR” https://www.medrxiv.org/content/10.11…
5) Gupta Lab Neutralising “Antibodies drive Spike mediated SARS-CoV-2 evasion” https://www.medrxiv.org/content/10.11…
6) Nervtag slides “New evidence on VUI-202012/01 and review of the public health risk assessment” https://khub.net/documents/135939561/…
7) Nextstrain “Genomic epidemiology of novel coronavirus – Europe-focused subsampling” https://nextstrain.org/ncov/ e, in particolare, la nuova variante scoperta in UK si vede chiaramente da questa visualizzazione: https://nextstrain.org/ncov/europe?f_…