La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
giovedì 30 giugno 2022
Stagflazione e crisi del dollaro - Domenico Moro
martedì 28 giugno 2022
La Democrazia Oggi - Alessandro Barbero
Che cos'è la democrazia? - Luciano Canfora
La Rivolta Dei Ciompi - Alessandro Barbero
La guerra civile inglese - Alessandro Barbero
"Quid deinde fit?" - Alessandro Barbero
PARIGI 1871: L'ESPERIMENTO COMUNISTA - LUCIANO CANFORA
domenica 26 giugno 2022
Le prime (amare) indicazioni dalla guerra in Ucraina - Gianandrea Gaiani
Da: https://www.analisidifesa.it - Gianandrea Gaiani Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa.
Il ritorno della guerra, quella “vera”, convenzionale, brutale e ad alta intensità sta determinando reazioni e riflessioni in Europa oltre a decisioni politiche e finanziarie di rilievo come l’adesione ormai diffusa presso molte nazioni (Italia inclusa) all’obiettivo di portare le spese militari al 2 per cento del PIL, addirittura al 3 per cento nel caso della Polonia che ha varato un massiccio riarmo, o come il fondo speciale per Difesa tedesco da 100 miliardi di euro.
“L’Europa si sente vulnerabile non solo per il fatto che i missili russi potrebbero colpirla ma anche perché, facendo un inventario delle capacità disponibili in termini di dotazioni i singoli Paesi si sono resi conto di non essere in grado di affrontare questo scenario”, ha affermato Emanuele Serafini, direttore per l’Europa Occidentale e Nato di Lockheed Martin nel corso del convegno “Industria della Difesa, scenari e prospettive nella crisi post Ucraina”, organizzato al palazzo dell’Esercito, a Roma l’8 giugno.
Una definizione che ben fotografa la drammatica realtà emersa dalle prime indicazioni fornite dal conflitto in Ucraina.
Difficile prevedere quando e con quali esiti potrà avere termine la guerra che prese il via nel 2014 nella regione orientale del Donbass ma ha subito una rapida escalation dal 24 febbraio scorso con l’intervento militare russo e il coinvolgimento indiretto degli stati membri della NATO quali fornitori di massicci aiuti militari e programmi di addestramento alle truppe di Kiev.
Dopo quasi 4 mesi di combattimenti ad alta intensità è forse presto per parlare di “lezioni” ma è certo possibile tracciare alcune indicazioni che questo conflitto fornisce all’Occidente e alle nazioni europee, determinate non solo dagli sviluppi bellici sul campo di battaglia ma anche dalla natura di questa guerra.
venerdì 24 giugno 2022
Il mondo nuovo non verrà con un pranzo di gala - Leonardo Masella
Da: https://www.cumpanis.net - Leonardo Masella (https://www.facebook.com/leonardo.masella1), già della Redazione Nazionale di “Interstampa” e già della Direzione Nazionale del PRC.
mercoledì 22 giugno 2022
PARIGI 1871: L'ESPERIMENTO COMUNISTA - LUCIANO CANFORA
La Comune di Parigi e gli intellettuali contemporanei - Alessandra Ciattini
150° anniversario della Comune di Parigi, una memoria capitale – Joseph Confavreux
domenica 19 giugno 2022
Preparativi di un nuovo mondo: circa la “trasformazione strutturale” dell’economia Russa - Alessandro Visalli
Da: https://tempofertile.blogspot.com - AlessandroVisalli è architetto e dottore di ricerca in pianificazione urbanistica; si occupa di ambiente ed energie rinnovabili.
Leggi anche: Giovanni Arrighi, “Adam Smith a Pechino” - Alessandro Visalli
Samir Amin: “La crisi” - Alessandro Visalli
venerdì 17 giugno 2022
L’industria della menzogna quale parte integrante della macchina di guerra dell’imperialismo - Domenico Losurdo (2013)
Da: https://www.voltairenet.org - Domenico Losurdo è stato un filosofo, saggista e storico italiano. - http://domenicolosurdo.blogspot.com/
Leggi anche: L'Holodomor, la propaganda liberale e le rimozioni storiche dell'Occidente [1] - Domenico Losurdo
La fabbrica della “russofobia” in Occidente - Sergio Cararo
Liquidare la Russia e isolare la Cina - Lucio Caracciolo (12.04.2021)
Quale idea di Occidente? Un’analisi filosofica del conflitto - Vincenzo Costa
La fabbrica del falso Strategie della menzogna nella politica contemporanea - Vladimiro Giacché
mercoledì 15 giugno 2022
Bolletta energetica alle stelle… e se la guerra non c’entrasse (quasi) niente? - Antonio Minaldi
Da: https://www.pressenza.com - Antonio Minaldi, Militante nei movimenti fin dal 68. Esponente del movimento studentesco del 77 e fra i fondatori dei COBAS SCUOLA nell'87. Si occupa di attualità politica e di studi di filosofia collaborando con varie riviste.
martedì 14 giugno 2022
Ecco perché sono comunista - André Vltchek
Da: https://ilgiornaledelriccio.com - Art. originale da CounterPounch - traduzione di Elena Dardano -
Andre Vltchek (29 dicembre 1963-22 settembre 2020) è stato un analista politico, giornalista e regista americano di origine sovietica. Vltchek è nato a Leningrado, ma in seguito è diventato cittadino americano naturalizzato dopo aver ottenuto asilo lì a vent'anni. Ha vissuto negli Stati Uniti, Cile, Perù, Messico, Vietnam, Samoa e Indonesia. Vltchek ha coperto i conflitti armati in Perù, Kashmir, Messico, Bosnia, Sri Lanka, Congo, India, Sud Africa, Timor orientale, Indonesia, Turchia e Medio Oriente. Ha viaggiato in più di 140 paesi, e ha scritto articoli per Der Spiegel , quotidiano giapponese The Asahi Shimbun , The Guardian , ABC News e il quotidiano della Repubblica Ceca Lidové novizio. Dal 2004, Vltchek ha lavorato come senior fellow presso l' Oakland Institute.
Leggi anche: Sulla stagnazione del marxismo - Stefano Garroni
Perchè è fallito il comunismo?*- Domenico Losurdo (9/11/1999)
La missione morale del Partito comunista - György Lukács
Questioni relative allo sviluppo e alla persistenza nel socialismo con caratteristiche cinesi - Xi Jinping
Sul ruolo del partito comunista nella rivoluzione proletaria - LENIN
ESSERE MARXISTA, ESSERE COMUNISTA, ESSERE INTERNAZIONALISTA OGGI - Samir Amin
La colonizzazione globale: le false unità e le false identità nelle ideologie dell’impero*- Edoarda Masi**
Il socialismo e l'uomo a Cuba - Ernesto Che Guevara (1965)
L'A.B.C. del Comunismo* - Bucharin-Preobrazenskij (1919)
Comunisti, oggi. Il Partito e la sua visione del mondo. - Hans Heinz Holz.
Il primo: non si può schiavizzare un intero gruppo o un’intera etnia, almeno non per sempre. È impossibile spezzare l’ardente desiderio di esercitare le propria libertà e i propri diritti, non importa quanto brutalmente e frequentemente il colonialismo, l’imperialismo, il razzismo e il terrore religioso provano a farlo.
Il secondo messaggio ugualmente importante è che i bianchi e i cristiani (e ancora di più i cristiani bianchi) per secoli, ovunque nel mondo, si sono comportati come orde di bestie selvagge e maniaci genocidi.
A fine Aprile 2016, a bordo del jet della Cubana de Aviacion, che mi stava portando da Parigi a L’Avana, non ho resistito alla tentazione di accendere il computer e guardare di nuovo, forse per la decima volta in vita mia, La Ultima Cena.
Con Gutiérrez nello schermo, Granma Internacional (il giornale ufficiale cubano chiamato così dalla nave che portò Fidel, il Che e altri rivoluzionari a Cuba per dare l’avvio alla rivoluzione) e un bicchiere di autentico e puro rum sul tavolino, mi sentivo a casa, al sicuro e raggiante di felicità. Dopo diversi giorni tristemente trascorsi a Parigi, mi stavo finalmente lasciando alle spalle la grigia, sempre più deprimente, dispotica e auto compiacente Europa.
L’America Latina mi aspettava. Stava affrontando degli attacchi terribili organizzati dall’Occidente. Il suo futuro era ancora una volta incerto. “I nostri governi” stavano sanguinando, alcuni di loro collassando. Quello terrificante dell’ala di estrema destra guidato da Mauricio Macri in Argentina era completamente impegnato nello smantellare lo stato sociale. Il Brasile soffriva per il colpo di stato ad opera dei corrotti legislatori di destra. La rivoluzione bolivariana del Venezuela combatteva strenuamente per la propria sopravvivenza. Le forze sovversive conservatrici stavano affrontando sia l’Ecuador che la Bolivia.
Mi chiesero di andare. Mi dissero: “L’America Latina ha bisogno di te. Stiamo combattendo per la nostra sopravvivenza”. Ed eccomi lì, a bordo del Cubana, mentre andavo a casa, in quella parte del mondo che mi è sempre stata cara e mi ha modellato in quello che sono ora, un uomo e uno scrittore.
Andavo a casa perché lo volevo, ma anche perché era un mio dovere. E cavolo, io ci credo davvero nei doveri!
Dopotutto, non sono un anarchico, ma un Comunista, “istruito” e temprato in America Latina.
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domenica 12 giugno 2022
Il salario minimo fissato per legge rischia di diventare una trappola per i lavoratori - Lidia Undiemi
Da: https://www.ilfattoquotidiano.it - https://www.lantidiplomatico.it - Lidia Undiemi, Dottore di ricerca in diritto dell'economia
Ascolta anche: Riflessioni sul salario minimo... https://gemininetwork.it/caffecornetto-a-cura-di-radio-quarantena-
sabato 11 giugno 2022
"ROSA LA ROSSA", UN ESSERE UMANO ONNILATERALE - Alessandra Ciattini
Da: https://noteblockrivista.blogspot.com - Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza.
Leggi anche: sullo scritto di Ernesto Che Guevara "L'uomo e il socialismo a Cuba" - Alessandra Ciattini
Rivoluzione e vita quotidiana - L. D. TROTSKIJ -
È stata la protagonista più significativa dell'ala sinistra della socialdemocrazia tedesca, tra i più lucidi marxisti del suo tempo, e una convinta sostenitrice dell'azione radicale, individuando i termini di questioni che si presentano purtroppo ancora oggi sotto i nostri occhi e sottolineando che il socialismo è una nuova forma complessiva di civiltà e non solo la trasformazione delle relazioni economiche .
I^ parte - Un essere umano onnilaterale
Per definire la ricca e variegata personalità di Rosa Luxemburg, detta "Rosa la rossa", mi sembra indispensabile far riferimento alla figura dell’essere umano onnilaterale così bel descritto da Karl Marx nei Manoscritti economico-filosofici del 1844, in cui viene rappresentato un individuo che si trova nelle condizioni di coltivare tutti i suoi talenti e non è reso ottuso e limitato da un sistema fondando sulla proprietà privata capitalistica. Queste sono le parole illuminanti del nostro: «La proprietà privata ci ha resi così ottusi ed unilaterali che un oggetto è considerato nostro soltanto quando lo abbiamo […]. Al posto di tutti i sensi fisici e spirituali è quindi subentrata la semplice alienazione di tutti questi sensi, il senso dell’avere. L’essere umano doveva essere ridotto a questa assoluta povertà, affinché potesse estrarre da sé la sua ricchezza interiore» (ibidem, pp. 116 e ss.).
Possiamo citare anche un altro celebre passo dello stesso tenore, questa volta tratto dall’Ideologia tedesca, scritta da Marx insieme al suo compagno inseparabile Friederich Engels, in cui viene sviluppato il medesimo concetto: «Appena il lavoro comincia ad essere diviso ciascuno ha una sfera di attività determinata ed esclusiva che gli viene imposta e dalla quale non può sfuggire: è cacciatore, pescatore, o pastore o critico, e tale deve restare se non vuol perdere i mezzi per vivere; laddove nella società comunista, in cui ciascuno non ha una sfera di attività esclusiva ma può perfezionarsi in qualsiasi ramo a piacere, la società regola la produzione generale e appunto in tal modo mi rende possibile di fare oggi questa cosa, domani quell’altra, la mattina di andare a caccia, il pomeriggio pescare, la sera allevare il bestiame, dopo pranzo criticare, così come mi vien voglia; senza diventare né cacciatore, né pescatore, né pastore, né critico» (K. Marx, F. Engels, L’ideologia tedesca, Editori Riuniti, Roma 2005, p. 24).
Se esaminiamo la vita di Rosa, al di là dei dati biografici più salienti, scorgiamo una tenace militante politica, ma anche un’intellettuale appassionata, incarnante alla perfezione l’ideale etico marxiano, aperta alle molteplici esperienze, anche difficili e negative, che la vita, conclusasi con il suo assassinio, le ha potuto offrire. Sin dalla giovinezza iniziò la militanza politica nella regione della Polonia, dove era nata nel 1871, regione che stava a quel tempo sotto il dominio russo (Regno di Polonia); successivamente nel 1883 fondò a Zurigo la Socialdemocrazia del Regno di Polonia e Lituania (SDKPL), uno dei due partiti socialisti della Polonia russa, essendo l’altro il Partito socialista polacco (PPS). Era una donna molto vivace e intelligente, un‘intellettuale ostinata e appassionata, imparò rapidamente da sola a leggere e scrivere in polacco, tedesco e russo. Nel 1884 entra nel Secondo Liceo Femminile di Varsavia e aderisce gruppo rivoluzionario clandestino Proletariat, dissolto nel 1886 e poi ricostituito. Quando termina gli studi nel 1887, il Consiglio di Istituto non le concede la meritata medaglia d’oro, perché i suoi insegnanti la consideravano ribelle e poco rispettosa delle autorità.
giovedì 9 giugno 2022
Holodomor: nuovo avatar dell’anticomunismo “europeo” - Annie Lacroix-Riz
Da: www.historiographie.info/arch/holodomor08.pdf - Traduzione dal francese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare.
Annie Lacroix-Riz, docente di Storia contemporanea all’Università di Parigi 7
Leggi anche: Annie Lacroix-Riz: "C'è un contesto storico che spiega perché la Russia è stata messa all'angolo"
L'Holodomor, la propaganda liberale e le rimozioni storiche dell'Occidente [1] - Domenico Losurdo
Dal novembre 1917 si sono succedute senza tregua campagne antibolsceviche tanto violente quanto diverse, ma quella della “carestia in Ucraina” lanciata nel 1933 ha da vent' anni preso il sopravvento. Si scatena quando i grandi imperialismi, Germania e Stati Uniti in testa, bramosi dopo il diciannovesimo secolo di saccheggiare le immense risorse dell'Ucraina, pensano di riuscirci. La congiuntura sorride al Reich nel 1932-1933, quando il sud dell'URSS (Ucraina ed altre “terre nere”, il nord del Caucaso e del Kazakistan) venne colpito da un considerevole abbassamento dei raccolti e l'insieme dell'Unione ha difficoltà di approvvigionamento che portarono al ritorno di un rigoroso razionamento. Grave “scarsità”, soprattutto durante il periodo di “soudure” (tra i due raccolti) non specificamente ucraina, secondo la corrispondenza diplomatica francese; “carestia” ucraina secondo i rapporti del 1933-1934 dei consoli tedeschi ed italiani, utilizzati dagli Stati o dai gruppi impegnati nella secessione dell'Ucraina: Germania, Polonia, con il maggiore centro di agitazione a Lwow [Leopoli - in Polonia fino al 1939, ndr], e il Vaticano.
martedì 7 giugno 2022
Le menzogne della guerra - Pasquale Pugliese
Da: http://www.vita.it/it/blog - https://comune-info.net - Pasquale Pugliese, nato a Tropea, vive e lavora a Reggio Emilia. Di formazione filosofica, si occupa di educazione, formazione e politiche giovanili. Impegnato per il disarmo, militare e culturale, è stato segretario nazionale del Movimento Nonviolento fino al 2019. Cura diversi blog ed è autore di “Introduzione alla filosofia della nonviolenza di Aldo Capitini” e "Disarmare il virus della violenza" (entrambi per le edizioni goWare, ordinabili in libreria oppure acquistabili sulle piattaforme on line).
lunedì 6 giugno 2022
domenica 5 giugno 2022
RICORDO DI ALESSANDRO MAZZONE concetti hegeliani e materialismo storico - Roberto Fineschi, La Contrddizione
Da: https://www.facebook.com/roberto.fineschi - Roberto Fineschi è un filosofo italiano. Allievo di Alessandro Mazzone, ha studiato filosofia a Siena, Berlino e Palermo. Membro del comitato scientifico dell’edizione italiana delle Opere di Marx ed Engels. (Marx. Dialectical Studies).
Leggi anche: Le classi nel mondo moderno* - Alessandro Mazzone
AUTOGOVERNO E TIRANNIDE*- Alessandro Mazzone
Classe lavoratrice, sindacato, storia del Movimento Operaio* - Alessandro Mazzone
Modo di produzione capitalistico*- Alessandro Mazzone
Classi e lotta di classe dopo la “crisi del marxismo”?* - Alessandro Mazzone
L'egemonia borghese c'è. Ma è invincibile? - Questioni di teoria* - Alessandro Mazzone
Il 1 giugno è stato il decennale della morte di Alessandro Mazzone, mio compianto maestro. Allego qui il link - https://ilconfrontodelleidee.blogspot.com - a un articoletto che scrissi a suo tempo sia sul rapporto intellettuale che si era creato in venti anni di frequentazione sia su alcuni aspetti salienti del suo contributo teorico (ci sono anche dei link ad altre pubblicazioni). In questo credo/spero di cogliere anche il sentimento comune dei “mazzoniani” di allora.
Anche il processo di produzione immediato compare qui solo come momento.
[Karl Marx, Lineamenti, La vera comprensione del processo sociale di produzione]
venerdì 3 giugno 2022
A quale costo il sistema capitalistico può oggi riprodursi? - Alessandra Ciattini
Da: https://www.lacittafutura.it - Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza.
Il sistema capitalistico potrebbe sopravvivere all’attuale crisi sistemica, accentuata dalla pandemia e dalla guerra, ma pesante sarà per noi il costo della sua riproduzione.
giovedì 2 giugno 2022
Oltre l’Ucraina, le segrete cause materiali della guerra - Emiliano Brancaccio
Da: https://www.econopoly.ilsole24ore.com - Emiliano Brancaccio è professore di Politica economica presso l'Università del Sannio - www.emilianobrancaccio.it
Leggi anche: Guerra in Ucraina, intervista a Emiliano Brancaccio - Daniele Nalbone
La narrazione della guerra è ormai polarizzata su due opposte retoriche. Putin e i suoi giustificano l’aggressione all’Ucraina con l’urgenza di denazificare il paese e salvaguardare il diritto di autodeterminazione delle popolazioni filo-russe. Il governo USA e gli alleati NATO, invece, sostengono sia doveroso partecipare più o meno direttamente alle operazioni belliche per tutelare la sovranità di un paese libero e democratico aggredito. Queste due propagande, pur contrapposte, risultano dunque uguali nel richiamarsi continuamente ai diritti, alla lealtà, all’ideologia, all’integrità delle nazioni, alla protezione dei popoli. Come se nelle stanze del potere si discutesse solo di tali nobili argomenti. Mai d’affari.
Che in un tale bagno di idealismo affondino i rozzi propagandisti che vanno per la maggiore non suscita meraviglia. Più sorprendente è il fatto che nel medesimo stagno si siano calati anche studiosi interpellati dai media: filosofi, storici, esperti di geopolitica e di relazioni internazionali, economisti mainstream. La ragione di fondo, a ben guardare, è di ordine epistemologico. I più sembrano infatti accontentarsi di una metodologia di tipo aneddotico. Ossia, una serie di fatti giustapposti, una concezione della storia come fosse banalmente costituita dalle decisioni individuali dei suoi protagonisti, una sopravvalutazione delle spiegazioni ufficiali di quelle decisioni. E sopra ogni cosa, una espressa rinuncia: mai pretendere di ricercare “leggi di tendenza” alla base dei conflitti militari. Da Allison Graham a Etienne Balibar, nessuno osa oggi parlare delle “tendenze” su cui invece indagavano i loro grandi ispiratori, da Tucidide ad Althusser. [1]
La conseguenza di questo involuto metodo di analisi è che nel dibattito prevalente si avverte la pressoché totale assenza di indagini dedicate agli interessi materiali sottesi ai movimenti di truppe e cannoni. Manca cioè un esame delle tendenze strutturali che alimentano i venti di guerra di questo tempo.