*Da:
http://www.consecutio.org/ -- qui la rivista integrale:
http://www.consecutio.org/wp-content/uploads/2014/03/N.-5-rivista-integrale.pdf
**Università degli Studi eCampus. Scienze dell’Educazione e della Formazione, Facoltà di Psicologia.
1.
Premessa
Il cosiddetto
Capitolo sesto inedito rappresenta ‒ insieme ai
Grundrisse ‒ uno di quei manoscritti
marxiani che nel corso degli anni Settanta del secolo scorso hanno avuto grande diffusione e
notevole recezione in Francia, in Germania e anche in Italia, dove fu tradotto per la prima volta nel
1969 da Bruno Maffi per i tipi de La Nuova Italia1 e fu poi oggetto di una fortunata serie di lezioni
di Claudio Napoleoni (Torino, Bollati Boringhieri, 1972).
Nel presente contributo cercherò di offrire una sorta di “percorso di lettura” personale (§ 3) del
denso testo del
Capitolo sesto, al fine di mettere in luce alcune caratteristiche specifiche della sua
trama teorica e alcuni suoi elementi di grande attualità politica (§ 4). Prima di passare all’analisi
specifica dei contenuti del
Capitolo sesto, mi sembra opportuno collocarlo brevemente nel progetto
marxiano di
critica dell’economia politica (§ 2).
2.
Il ruolo e la posizione del Capitolo sesto inedito nel progetto marxiano di critica
dell’economia politica
I curatori del volume 4.1 della seconda sezione della MEGA2 hanno stabilito che il
Capitolo sesto è
stato scritto da Marx tra l’estate del 1863 e l’estate del 18642
: esso si colloca dunque all’altezza del
terzo tentativo marxiano di esporre la sua critica dell’economia politica. Come è noto, il
primo tentativo è rappresentato dai sette quaderni del 1857/58, noti con il nome
redazionale di
Grundrisse, che non costituiscono però, a ben vedere, il primo abbozzo de
Il
capitale, bensì il primo tentativo di una esposizione complessiva dell’ambizioso progetto marxiano
di critica dell’economia politica3
. Nei
Grundrisse si trova, infatti, una delle prime formulazioni del
cosiddetto “piano dei sei libri”: 1) il capitale; 2) la proprietà fondiaria; 3) il salario; 4) lo Stato; 5) il
commercio internazionale; 6) il mercato mondiale e le crisi4.
Il
secondo tentativo compiuto da Marx per esporre il suo progetto di critica dell’economia politica è
rappresentato dai 23 quaderni del manoscritto del 1861-63, la cui parte centrale è occupata dalle
cosiddette
Teorie sul plusvalore che, a loro volta, non costituiscono il “quarto libro” de
Il capitale,
in quanto è solo a partire dal
Capitolo sesto che Marx inizia a parlare di un progetto in quattro
libri
(da pubblicare in tre
volumi) e, quindi, di un quarto libro da dedicare alla storia delle teorie
economiche, che viene separata dall’esposizione teoretica vera e propria, secondo la falsariga di
Per
la critica dell’economia politica (1859), in cui ai capitoli teorici seguiva un’ampia ricostruzione
della storia delle categorie economiche.