Qui il video della presentazione di "Pandemia nel capitalismo del XXI secolo" (https://www.facebook.com/rifondazionepalermo/videos/3943359729021773)
Coronavirus,
un’opportunità per cambiare
Geraldina Colotti (Fonte: Le
monde diplomatique - https://ilmanifesto.it/edizione-pdf/le-monde-diplomatique)
In
modo quanto mai opportuno, la casa editrice PM (https://www.pmedizioni.it) manda in libreria il
volume Pandemia
nel capitalismo del XXI secolo,
a cura di Alessandra Ciattini e Marco Antonio Pirrone.
Il
profilo dei due autori – Alessandra Ciattini, già docente di Antropologia
culturale presso l’Università Sapienza di Roma, è specializzata
nello studio della vita religiosa latino-americana e della
riflessione sulla religione; Marco Antonio Pirrone, ricercatore di sociologia
generale presso il Dipartimento “culture e società”
dell’Università degli studi di Palermo, si occupa prevalentemente
di migrazioni internazionali, razzismo, capitalismo e
globalizzazione, storia del pensiero sociologico e sociologia dello
sviluppo – dà al volume un taglio multidisciplinare.
L’intento
dichiarato della collana che ospita il lavoro, Strumenti per il
servizio sociale, diretta da Michele Mannoia e Pirrone, è infatti
quello di pubblicare riflessioni e ricerche che muovano da una
visione critica della realtà sociale per favorire il dialogo tra
varie discipline circa le trasformazioni della società globale e le
conseguenze di tali mutamenti sulla vita e sulle relazioni di uomini
e donne.
Pandemia
nel capitalismo del XXI secolo è
dunque uno strumento per comprendere, ma anche uno stimolo ad agire.
Una ricerca in chiave marxista che, avvalendosi del contributo di
vari specialisti (biologi, virologi, medici, sociologi, filosofi,
economisti, giuristi), mette in relazione la sfera economica con
quella ecologica e con gli altri aspetti della vita sociale, nella
convinzione che vi sia una stretta relazione tra il modo di
produzione capitalistico e la pandemia da coronavirus. Il Covid-19
sta infatti mietendo vittime in tutto il mondo, soprattutto tra gli
strati sociali che, «per
le loro stesse condizioni di vita, non sanno come difendersi ».