Visualizzazione dei post in ordine di pertinenza per la query Alessandra Ciattini. Ordina per data Mostra tutti i post
Visualizzazione dei post in ordine di pertinenza per la query Alessandra Ciattini. Ordina per data Mostra tutti i post

lunedì 24 gennaio 2022

Tra l’Ucraina e il Kazakistan: ipotesi di una guerra nel cuore dell’Europa? - Alessandra Ciattini

 Da: https://www.lacittafutura.it - Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza, collabora con https://www.unigramsci.it - 

Le parole del signor Putin - Alessandra Ciattini

La tragica vicenda dell’Afghanistan - Alessandra Ciattini 



La situazione dell’Ucraina e del Kazakistan portano ancora una volta alla ribalta una strategia destabilizzante che potrebbe generare un conflitto dalle conseguenze imprevedibili.


Lo scenario internazionale si fa sempre più conflittuale e la competizione tra le massime potenze mondiali (Usa, Russia e Cina) diviene sempre più acuta. I recenti colloqui svoltisi a Ginevra tra i rappresentanti statunitensi e quelli russi a proposito dell’espansione della Nato con le sue basi fino alla soglia del grande paese euroasiatico e della questione ucraina hanno portato a un nulla di fatto, tanto che gli incontri non continueranno. Infatti, non avrà luogo l’incontro previsto tra la Nato e la Russia a Bruxelles, perché i russi lo ritengono inutile. Per comprendere le difficoltà di questi negoziati, si tenga presente anche che, nel mese di ottobre, la Nato aveva ridotto il numero degli esponenti della missione russa e aveva espulso dalla sua sede otto funzionari perché accusati di essere agenti segreti. A questa decisione il governo di Mosca aveva risposto rompendo le relazioni diplomatiche con la Nato; anche quelle con gli Stati Uniti sono destinate ad avere lo stesso esito, hanno fatto sapere i russi, se non si giungesse a un accordo. Su questi temi si veda un mio precedente articolo.

Attraverso la bocca della Vice Segretaria di Stato, Wendy Sherman, gli Stati Uniti si dichiarano preoccupati di una possibile invasione dell’Ucraina da parte dei russi e chiedono che i soldati dislocati ai confini con questo paese vengano fatti rientrare nelle loro caserme. Se ciò non fosse accettato e l’Ucraina fosse effettivamente invasa (cosa del tutto improbabile, mentre Joseph Borrell, alto rappresentante Ue, ipotizza una guerra magari piccola), il governo Biden adotterà immediatamente sanzioni molto pesanti in campo finanziario, tecnologico e militare contro la Russia, in alcuni casi paragonabili a quanto è stato fatto a suo tempo contro l’Iran. Tali sanzioni creerebbero problemi all’Europa per gli stretti legami economici che la legano alla Russia (per esempio, la Germania) e che non possono essere dissolti in quattro e quattr’otto.

sabato 2 gennaio 2021

Pandemia nel capitalismo del XXI secolo - A cura di Alessandra Ciattini, Marco Antonio Pirrone



Qui il video della presentazione di "Pandemia nel capitalismo del XXI secolo" (https://www.facebook.com/rifondazionepalermo/videos/3943359729021773

Coronavirus, un’opportunità per cambiare 

Geraldina Colotti (Fonte: Le monde diplomatique - https://ilmanifesto.it/edizione-pdf/le-monde-diplomatique)


In modo quanto mai opportuno, la casa editrice  PM (https://www.pmedizioni.it) manda in libreria il volume Pandemia nel capitalismo del XXI secolo, a cura di Alessandra Ciattini e Marco Antonio Pirrone.

Il profilo dei due autori – Alessandra Ciattini, già docente di Antropologia culturale presso l’Università Sapienza di Roma, è specializzata nello studio della vita religiosa latino-americana e della riflessione sulla religione; Marco Antonio Pirrone, ricercatore di sociologia generale presso il Dipartimento “culture e società” dell’Università degli studi di Palermo, si occupa prevalentemente di migrazioni internazionali, razzismo, capitalismo e globalizzazione, storia del pensiero sociologico e sociologia dello sviluppo – dà al volume un taglio multidisciplinare.

L’intento dichiarato della collana che ospita il lavoro, Strumenti per il servizio sociale, diretta da Michele Mannoia e Pirrone, è infatti quello di pubblicare riflessioni e ricerche che muovano da una visione critica della realtà sociale per favorire il dialogo tra varie discipline circa le trasformazioni della società globale e le conseguenze di tali mutamenti sulla vita e sulle relazioni di uomini e donne.

Pandemia nel capitalismo del XXI secolo è dunque uno strumento per comprendere, ma anche uno stimolo ad agire. Una ricerca in chiave marxista che, avvalendosi del contributo di vari specialisti (biologi, virologi, medici, sociologi, filosofi, economisti, giuristi), mette in relazione la sfera economica con quella ecologica e con gli altri aspetti della vita sociale, nella convinzione che vi sia una stretta relazione tra il modo di produzione capitalistico e la pandemia da coronavirus. Il Covid-19 sta infatti mietendo vittime in tutto il mondo, soprattutto tra gli strati sociali che, «per le loro stesse condizioni di vita, non sanno come difendersi ».

mercoledì 22 gennaio 2020

sullo scritto di Ernesto Che Guevara "L'uomo e il socialismo a Cuba" - Alessandra Ciattini

Da: Università Popolare Antonio Gramsci - Approfondimenti teorici (Unigramsci) - https://www.facebook.com/unigramsci/ - 
Alessandra Ciattini insegna Antropologia culturale alla Sapienza. 
"Mi propongo di leggere insieme ai partecipanti al corso questo testo semplice e al contempo fondamentale per riflettere sull'interrogativo "Esiste un'etica marxista?", e in subordine sugli eventuali contenuti di questa etica. 

Come è noto, si tratta di un argomento assai controverso per varie ragioni, e proprio per questo è stato oggetto di studio da parte di vari autori marxisti, tra i quali menziono il francese Maxilien Roubel, il messicano Adolfo Sánchez Vásquez, il tedesco Ernst Bloch. 

In primo luogo, possiamo sottolineare con Sánchez che nelle opere degli stessi Marx ed Engels si trovano posizioni contraddittorie riguardo la morale, giudicata ideologica e quindi legata ad una certa classe, secondo la classica teoria della sovrastruttura. 

Allo stesso tempo, possiamo leggere affermazioni, il cui contenuto etico è certamente innegabile. 

Per quanto riguarda il primo punto, per esempio, nel Manifesto si può leggere <<Per il proletariato la legge, la morale, la religione sono pregiudizi borghesi che nascondono gli interessi specifici della borghesia>>
Nell'Ideologia tedesca si legge <<I comunisti non predicano la morale. Non si rivolgono al popolo con l'imperativo morale "amatevi l'un l'altro, non comportatevi da egoisti">>
D'altra parte, sempre nel Manifesto si trovano parole di fuoco contro l'ipocrita immoralismo borghese, che accusa i comunisti di voler introdurre la comunanza delle donne, mentre di fatto questo principio regola il matrimonio nella società capitalistica, inteso come prostituzione ufficiale e non ufficiale. 
Inoltre, nei Manoscritti del 1844, insieme di appunti e di estratti, e in altre opere giovanili si incontrano altre osservazioni morali di carattere critico sulla società capitalistica, nella quale è costantemente violato l'imperativo categorico di valorizzare l'individuo come membro della specie umana. Infatti, egli si trova ad essere "un essere degradato, asservito, abbandonato, spregevole". Da questa constatazione scaturisce la necessità di rovesciare tutti questi disumani rapporti di subordinazione. 

L'altro aspetto controverso della questione relativa all'esistenza di un'etica marxista sta nel fatto che nella riflessione filosofica occidentale vengono costantemente contrapposte la dimensione etica e quella scientifica e conoscitiva. Per esempio, è assai nota la feroce critica rivolta a Marx da Karl Popper, fatto poi baronetto dalla regina di Inghilterra, che proprio per le sue implicazioni etiche considerava priva di qualunque valore conoscitiva l'opera marxiana. 
Ritroviamo la contrapposizione tra etica e scienza anche nella famosa frase del matematico francese Jules Henri Poincaré, per il quale è impossibile fondare i giudizi morali sulle leggi della scienza, soprattutto per ragioni "linguistiche". Infatti, gli asserti della scienza sono espressi al modo indicativo, mentre quelli morali al modo imperativo (essere / dover essere) ed è impossibile dedurre conclusioni imperative da premesse espresse nella modalità indicativa. 

Ovviamente non dobbiamo ricavare dalla presenza di temi etici nell'opera di Marx la conclusione che egli abbia tentato di sviluppare un sistema etico sistematico. 

In conclusione, oltre a leggere Che Guevara e tentare di approfondire la sua visione economica, collegata alla costruzione dell'"uomo nuovo", cercheremo anche di comprendere se scienza ed etica possono convivere in un'opera che si propone di conoscere il mondo per poi trasformarlo." 
(A. Ciattini)

Primo incontro (solo audio): https://www.youtube.com/watch?v=MzxE1kSCVxg&feature=emb_logo

Secondo incontro:
                                 

Terzo incontro (solo audio): https://www.youtube.com/watch?v=Vjzf52iGIz8


lunedì 1 aprile 2019

La suora e la Confindustria - Alessandra Ciattini

Da: https://www.lacittafutura.it - Alessandra Ciattini insegna Antropologia culturale alla Sapienza. 


 Capitalismo e dottrina sociale della Chiesa cattolica vanno d’accordo, nonostante questa agiti il tema della disuguaglianza e della povertà.



La cultura politica e sociale della Chiesa cattolica è un vero e proprio calderone, contenente lo stesso secolare brodo continuamente rimestato e magari ripresentato con l’aggiunta di qualche “esotica spezia”.Ricavo questa osservazione dalla lettura della lunga intervista fatta dal quotidiano di Confindustria (Il Sole 24 ore del 10 marzo 2019) a suor Alessandra Smerilli, “una delle economiste più ascoltate dalla CEI (Conferenza episcopale italiana) e dal Vaticano al tempo di Bergoglio”. A ciò aggiungo che anche il sodalizio Chiesa-Confindustria, documentato dall’articolo, nel quale si prefigura un’economia dell’uguaglianza, non costituisce certo una novità, dato che quest’ultima tira di tanto in tanto in ballo la consunta dottrina sociale cattolica per attutire le asperità del mercato.

domenica 3 dicembre 2023

Il gas di Gaza - Alessandra Ciattini

Da: https://www.marx21.it - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma. Collabora con https://www.lacittafutura.it - https://www.unigramsci.it 

Leggi anche: Chi sono i veri responsabili del caos nel Medio Oriente? - Alessandra Ciattini

Non molto si parla di un aspetto assai importante dell’attuale guerra genocida in Medio Oriente, che non scuote il mondo anche se, seguendo questo andazzo, qualunque popolo, trovandosi nel luogo meno opportuno e nel momento meno favorevole, potrebbe essere vittima di questa follia omicida. In particolare, mi sto riferendo come al solito alla questione dell’energia. Infatti, occorre ricordare che nella regione orientale del mar Mediterraneo si trovano grandi riserve di gas naturale e una parte consistente di esse sono dislocate nella zona costiera della cosiddetta Frangia di Gaza, ora oggetto di distruzioni massicce con la conseguente uccisione dei suoi inermi abitanti. Ma ciò non basta al governo israeliano che, per bocca di uno dei suoi ministri, è giunto a prefigurare il lancio di una bomba atomica tattica per liberarsi definitivamente dei palestinesi, evidentemente senza nemmeno pensare alle conseguenze che questa azione scellerata avrebbe sugli stessi israeliani.

Questa attitudine mentale è condivisa dal vergognoso articolo di Ernesto Galli della Loggia (mai si era arrivati a tanto ai nostri giorni,) pubblicato sul Corriere della sera, che considera la guerra un male necessario dal quale alla fine scaturirebbe il bene, anche violando “qualche trattato internazionale” (una bazzecola) (https://www.corriere.it/opinioni/23_novembre). Infatti, a suo parere la cosiddetta guerra dei trent’anni in Europa avrebbe dato alla luce la meravigliosa democrazia nella quale viviamo e dei cui frutti avvelenati quotidianamente ci nutriamo, tra i quali la guerra appunto. Credo, dunque, che il ragionamento dell’esimio e ormai anziano professore vada rovesciato: è questa finta e volgare democrazia, che ormai non nasconde più lo sfruttamento più spietato e l’avidità più esasperata, a generare le guerre attuali. Voglio anche rassicurarlo del fatto che noi non ci dimentichiamo la storia; per esempio, sappiamo che la Nato non fu fondata per difendere la democrazia, ma per costruire un baluardo contro l’Unione Sovietica in attesa di una sua tanto auspicata crisi; sappiamo anche che non siamo stati liberati dagli amerikani, ma da loro occupati e addomesticati. 

Lo Stato di Israele, che giustamente si lamenta di tutto il male che ha ricevuto dalla cristianissima Europa, ma che purtroppo ha molto appreso da essa (persino la politica sanguinaria e di sterminio), mantiene naturalmente il monopolio della ricchezza energetica mediterranea, che non intende in nessun modo condividere con i palestinesi, popolo come si è visto costituito da “animali umani”.

venerdì 22 febbraio 2019

Il socialismo nel XXI secolo nello scenario del tentato golpe contro il Venezuela - Alessandra Ciattini

Da: https://www.lacittafutura.it Alessandra Ciattini insegna Antropologia culturale alla Sapienza. 

Leggi anche: 


Tatticamente occorre appoggiare i governi progressisti latino-americani, implementando 

però la strategia di radicalizzare i tentativi di cambiamento intrapresi, come negli anni ’60 fece Cuba.

Mi rendo conto che mi accingo a trattare una questione assai delicata, che presenta molteplici sfaccettature e che può dar luogo a incomprensioni, suscitando anche un immediato e irritato rigetto. Ma credo che per il fatto che oggi esistono nel mondo – in questo contesto dobbiamo ragionare – numerosi gruppuscoli che si autodefiniscono comunisti, ma che non hanno pressoché nessuna incidenza sulla realtà e per di più sono spesso in rapporti astiosi tra loro, questa questione debba essere affrontata di petto (questo vale per Europa, America e Oceania; in Africa e in Asia ci sono partiti comunisti più consistenti sia pure di diverse tendenze). In particolare, è indispensabile far riferimento all’innegabile crisi, anche fomentata dall’esterno, dei governi progressisti latinoamericani, perché potrebbe fornirci l’occasione – spero – di ricucire le antiche lacerazioni ancora doloranti.

domenica 24 novembre 2019

Geraldina Colotti intervista Alessandra Ciattini

Da: Le Monde Diplomatique, il manifesto, 2019 -
DALLA MAGIA ALLA STREGONERIA Cambiamenti sociali e culturali e la caccia alle streghe, Alessandra Ciattini (a cura di), LA CITTA' DEL SOLE, 15 euro.



L'ultimo lavoro curato dalla studiosa Alessandra Ciattini s'intitola Dalla magia alla stregoneria. Cambiamenti sociali e culturali e la caccia alle streghe. Una raccolta di saggi che, in prospettiva marxista e con taglio multidisciplinare, analizza il rapporto fra credenze e strutture sociali, aggiungendo altri spunti di riflessione a un filone di studi sempre stimolante. Ne abbiamo parlato con la curatrice, docente di Antropologia culturale alla Sapienza.



Come è nato questo lavoro? 

Il libro è nato per mettere insieme studiosi con competenze diverse che hanno indagato i vari aspetti della magia-stregoneria: storia, antropologia, diritto, arte, scienza. In questo senso, costituisce probabilmente una novità, i cui obiettivi sono mettere in evidenza la complessità dei processi storici, la non linearità del rapporto fra struttura e sovrastruttura, l'idea della storia come continuo progresso. Infatti come si può ricavare dal libro, in particolare dal saggio di Federico Martino, se la storia faticosamente avanza, fa anche dei clamorosi passi indietro, come stiamo sperimentando oggi. Per questa ragione mi piace la metafora, utilizzata da Luciano Canfora, che descrive il processo storico come una spirale.

In che termini avete indagato la relazione fra credenza e politica? 

martedì 1 marzo 2022

Cosa sono le scienze sociali ? (II parte) - Alessandra Ciattini

Da: https://www.lacittafutura.it - Approfondimenti teorici (Unigramsci) -
Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza,

Vedi anche: Epoca, fasi storiche, Capitalismi. ("Forme" e "figure" nella teoria della Storia di Marx)*- Roberto Fineschi 

Leggi anche: LA TEORIA MODERNA DELLA COLONIZZAZIONE - Karl Marx 

Sull'accumulazione originaria di Karl Marx , Il Capitale Libro I, Capitolo 24 - Ermanno Semprebene 

Epoca, fasi storiche, Capitalismi - Roberto Fineschi 




Come si costituiscono le scienze sociali? La loro nascita costituisce un complesso processo di transizione legato anche alle grandi trasformazioni sociali che segnano l’avvio della modernità 


Secondo incontro 

Prosegue da Parte I - Cosa sono le scienze sociali? - Alessandra Ciattini 

Proseguendo l’esposizione, ripeto che le scienze sociali nascono, certo sulla scia delle scienze naturali, nel momento in cui le istituzioni sociali non sono più considerate un fatto naturale immodificabile e fondate sul mandato divino. Nascono quindi sulla spinta dell’Umanesimo e del Rinascimento, in un momento in cui l’uomo si attribuisce il ruolo di attivo trasformatore della natura e della società, operando per la sua stessa emancipazione e autorealizzazione. E ciò è favorito dal superamento dello Stato assolutista e dall’emersione della borghesia che crea la società civile e innesca la graduale separazione di quest’ultima dalle istituzioni ecclesiastiche dopo 150 anni di guerre di religione, che avevano insanguinato l’Europa. In conseguenza di queste trasformazioni si costituisce uno nuovo “ceto ideologico”, per usare le parole di Marx, che osserva il mondo terreno, le attività umane, i problemi della convivenza sociale e prefigura l’avanzamento complessivo dell’umanità.

Secondo Eugenio Garin e secondo la prospettiva totalizzante, da me condivisa, l’attività scientifica deve essere studiata come parte importante di una comunità sociale, come del resto si deve fare per la politica, l’arte, la letteratura, la lingua, la tecnica etc. Garin ha anche messo l’accento sull’importanza della tradizione ermetica, legata alla figura di Ermete trismegisto (personaggio ignoto, l’aggettivo vuol dire tre volte grandissimo), e costituente un insieme di temi filosofici e mistici di epoca ellenistica, divenuta nota agli europei grazie alla traduzione dei testi neoplatonici fatta da Marsilio Ficino (1433-1499), che attraverso l’interesse per la magia naturalis contro quella cerimoniale avrebbe favorito l’emergere dello spirito scientifico e non l’avrebbe ostacolato, come si era ritenuto in precedenza. In analogia alle teorie antropologiche della magia (si pensi al famoso Ramo d’oro di George James Frazer), per la magia naturalis i fenomeni della natura anche straordinari sarebbero generati da cause puramente naturali e quindi non costituirebbero miracoli; tali cause sarebbero basate sulle relazioni di simpatia e di antipatia tra le cose. Una volta che gli esseri umani vengono a conoscenza di questi specifici rapporti, acquisiscono essi stessi la capacità di produrre eventi eccezionali. Si pensi per esempio alla famosa pietra filosofale, che grazie alle sue proprietà intrinseche sarebbe stata in grado di conferire l’immortalità, la sapienza e di trasformare tutti i metalli in oro, metallo presente in diverse quantità in tutte le forme naturali. Per dirla con Frazer, nella magia naturalis appare la concezione naturalistica della causa e l’idea di azione a distanza, che scalzeranno la forza determinante della Provvidenza, intesa come causa ultima.

venerdì 16 dicembre 2022

Il XX congresso decide di potenziare la Democrazia popolare e consultiva in Cina - Alessandra Ciattini

Da: https://www.lacittafutura.it/ - Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza, collabora con https://www.unigramsci.it ed è editorialista de la Città Futura.

Leggi anche: Sulla dibattuta natura della società cinese - Alessandra Ciattini 


Quali sono i volti della democrazia? Come funzionano le democrazie popolari e consultive? 


La riconferma di XI Jinping al potere dovrebbe essere dovuta al fatto che il PCC vuole mantenere una continuità politica in una fase di instabilità internazionale, di rallentamento economico, che riguarda persino la Cina rispetto ai decenni precedenti, allo scontento per la politica Covid zero sia interno che sia esterno, perché danneggia chi commercia con il paese, alla politica aggressiva dell'imperialismo statunitense per mettere in crisi lo sviluppo tecnologico endogeno. Collocato nel contesto dell’incerta situazione mondiale, con la pandemia, la guerra di Ucraina, in una fase che sembra ripetere il momento delle crisi, delle guerre e delle ipotetiche rivoluzioni, segnalato a suo tempo da Lenin, anche lo status quo interno della Cina potrebbe ricevere pericolosi contraccolpi, se si pensa in particolare alla questione Taiwan.

Xi Jinping è riuscito a contornarsi dei suoi alleati grazie alla battaglia contro la corruzione, ai pensionamenti di coloro che hanno raggiunto i 68 anni; il 65% dei 270 membri del Comitato Centrale sono stati sostituiti dal 2017, il 66% dei 25 membri del Comitato Permanente del Politburó è stato rinnovato.

Vorrei riflettere sulla forme della democrazia popolare cinese, dando per scontato che il confronto con la cosiddetta democrazia liberale che, come dimostra il suo forte processo di degenerazione degli ultimi decenni, non può pretendere di essere migliore di quella cinese, mentre il confronto con “l’autogoverno dei produttori”, non rinnegato né dai comunisti né dai cinesi, i quali appunto non hanno abbandonato il progetto comunista, può presentare qualche problematicità; problematicità che sarà certamente affrontata dato che, come dicono gli stessi dirigenti cinesi, il paese si trova nella fase primaria del socialismo e che deve far partecipare alla vita politica un miliardo e 400 milioni di persone. Del resto, essi stessi e Xi riconoscono che il progetto comunista non vuol dire solo l’incremento delle forze produttive, ma anche creazione di una nuova forma di società, in cui lo sviluppo complessivo sia la condizione per lo sviluppo di tutti. Qui il mio pensiero va alla tematica dell’uomo nuovo, presente sin da Marx nella tradizione marxista, ma ampiamente ripresa da Ernesto Che Guevara, il quale è stato tra i primi a riconoscere quanto sia faticoso e lungo nel tempo costruire una società pienamente socialista.

Secondo le cifre pubblicate dal giornale cinese People Daily un terzo dei delegati al congresso veniva dalla base, il 27% di questa erano donne, un aumento de 2,9% rispetto al precedente congresso celebrato nel 2017, il 3,7% contadini, il 8,4 % erano operai e l’ 11,6 erano professionali e tecnici, mentre 264 delegati rappresentavano 40 minoranze etniche. I quasi 3.000 delegati hanno scelto i componenti della Commissione centrale di disciplina e ispezione e il Comitato centrale, che nei prossimi 5 anni costituirà il più importante organo di direzione del partito, che potrà approvare le risoluzioni, le nomine e i piani quinquennali del Politburó.

mercoledì 31 marzo 2021

Ruolo e funzioni del Partito Comunista Cinese nella Repubblica Popolare Cinese

Da: MarxVentuno Edizioni - Relazione introduttiva di Francesco Maringiò, Dipartimento esteri del PCI, comitato editoriale della rivista “World Socialism Studies” del Centro studi sul socialismo mondiale dell’Accademia Cinese delle Scienze Sociali, autore per le edizioni MarxVentuno di “Interviste ai marxisti cinesi” e di numerosi saggi e articoli sul PCC e la politica della RPC

Vedi anche: La Cina nel mondo multipolare: Forum della Rete dei Comunisti 


Ascolta anche: Intervista di Alessandra Ciattini a Francesco Maringio' sul discorso del leader cinese Xi Jinping al World Economic Forum 2021 (https://www.spreaker.com/user/11689128/intervista-alessandra-xi-jinping

                                                                              
Gli altri incontri: 
[Primo incontro] 
Dibattito sul Socialismo con caratteristiche cinesi con 
Alessandra Ciattini Antropologia, Università La Sapienza, Roma, collaboratrice de “La Città Futura” 
Francesco Galofaro Semiotica, Università di Torino, collaboratore di “MarxVentuno” e del sito marx21.it https://youtu.be/tUD-z1H4wBA​​ 

[Secondo incontro] 
“Percorrere la strada dello sviluppo pacifico”: La RPC e il mondo 
Relazione di Fabio Massimo Parenti, Ph.D. in Geopolitica e Geoeconomia, Associate Profess or of International Studies alla China Foreign Affairs University, Beijing https://youtu.be/trADw9WpbuA​ 

[Terzo incontro] 
L’economia socialista di mercato in Cina. 
Relazione di Vladimiro Giacché Presidente del Centro Europa Ricerche e autore del recente saggio “L’economia e la proprietà. Stato e mercato nella Cina contemporanea” https://youtu.be/BHKktaUpti8​ 

mercoledì 30 marzo 2022

Le relazioni Cina-Russia secondo gli Usa - Alessandra Ciattini

Da: https://www.lacittafutura.it - Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza. 
Cina: Wang Yi elabora posizione sull'Ucraina Le parole del ministro degli Esteri e consigliere di Stato -

Vedi anche: Il Patto Sino Russo: un nuovo bipolarismo? - Aldo Giannuli

Invitando la Cina a ostacolare la Russia, gli Stati Uniti sperano di incrinare la loro alleanza. 

Rifacendosi alle antiche tradizioni cinesi, Xi Jinping ha risposto agli americani, che lo sollecitavano a far pressioni sulla Russia per sospendere la loro azione in Ucraina, che spetta a chi ha messo un sonaglio al collo di una terribile tigre toglierlo. In altre parole, essendo responsabili gli Stati Uniti di aver provocato la legittima reazione russa, dopo molteplici tentativi di inutili mediazioni, espandendo sempre più a est le loro basi e i loro armamenti, essi stessi debbono farsi carico di risolvere questo grave conflitto nel cuore dell’Europa, che ha già assistito ahimè a quello relativo alla disgregazione della Jugoslavia.

E che sembra sia accompagnato da un altro, non meno pericoloso. Infatti, il presidente del Kosovo Vjosa Osmani e il primo ministro Albin Kurti hanno incontrato il 19 marzo a Pristina una delegazione dell’amministrazione Usa, alla quale è stato manifestato l’interesse del Kosovo a aderire al programma Nato di Partnership per la pace (quale?), primo passo verso la piena incorporazione nell’Alleanza atlantica. I due leader hanno sottolineato che il Kosovo si è associato alle sanzioni di Ue e Usa contro la Russia per l’intervento armato in Ucraina e che è disponibile ad accogliere fino a 5.000 profughi provenienti dal paese in guerra.

Di tutt’altro orientamento è la Republika Srpska (una delle due entità a maggioranza serba che costituiscono la Bosnia-Erzegovina), nella quale si sono svolte manifestazioni a sostegno di Mosca, che richiamavano lo stretto legame di fratellanza tra serbi e russi.

giovedì 22 ottobre 2020

Il processo a Julian Assange - Alessandra Ciattini

 Da: https://www.lacittafutura.it - Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) insegna Antropologia culturale alla Sapienza, collabora con https://www.lacittafutura.it.

Leggi anche: Lento assassinio di Julian Assange. Giustizia negata per chi ha denunciato i misfatti del governo - Philip Giraldi

- Julian Assange è un problema solo per l’Ecuador o anche per noi? - Alessandra Ciattini

Assange in Tribunale - Craig Murray

Assange è Colpevole di Aver Rivelato al Mondo Intero l'Anima Malvagia dell'Imperialismo a Stelle e Strisce - Federico Pieraccini 



Il tentativo degli USA di giudicare da spia e criminale il fondatore di Wikileaks che ha permesso al grande pubblico di conoscere i retroscena della politica internazionale e le manipolazioni dell’opinione pubblica operate di concerto dalle potenze imperialiste con il supporto delle grandi multinazionali digitali. 

I nostri media focalizzano spesso l’attenzione sulla repressione dei dissidenti negli Stati antagonisti alle potenze occidentali, ma davvero poco spazio e solo da parte di alcuni è dedicato alla drammatica vicenda di Julian Assange, ricercatore brillante e fondatore di Wikileaks, un sito fondato nel 2006 che fa letteralmente trapelare informazioni, rendendo pubblici, e senza autorizzazione ufficiale, documenti che svelano i retroscena della politica internazionale. Questa diffusione viene fatta usando la rete crittografica Tor che rende difficile intercettare le informazioni su Internet e individuare i luoghi da dove provengono e a cui sono dirette. Chiunque può inviare anonimamente documenti, finora sono stati resi pubblici 10 milioni di documenti, che fanno conoscere comportamenti non corretti, spesso criminali, di organizzazioni politiche o economiche. Questi documenti sono sottoposti a controllo per accertarne la veridicità. Una volta resi pubblici questi documenti diventano oggetto di dibattito da parte di chiunque, qualunque sia il suo orientamento politico.

Una gran mole di documenti relativi alla guerra in Iraq è stata consegnata a Wikileaks da Chelsea Manning, che li ha sottratti mentre lavorava in quel paese dal 2009 come analista di intelligence per l’esercito statunitense, e che è stata per questo condannata per crimini commessi contro la sicurezza nazionale e successivamente scarcerata per aver ottenuto la grazia da Obama nel 2017.

Per chi non la conoscesse ricostruiamo la storia di Assange. Nato in Australia, ormai 49enne, attualmente è detenuto nel carcere britannico di massima sicurezza di Belmarsh e accusato di spionaggio, in base a una legge del 1917, dagli Stati Uniti che ne chiedono l’estradizione per processarlo e probabilmente condannarlo a 175 anni di carcere.

lunedì 17 settembre 2018

Le varie forme di ideologia - Alessandra Ciattini

Da: https://www.lacittafutura.it - Approfondimenti teorici (Unigramsci) - 
Alessandra Ciattini insegna Antropologia culturale alla Sapienza.


Vedi: https://ilcomunista23.blogspot.com/2017/09/le-scienze-sociali-e-lantropologia.html 

Leggi anche: https://ilcomunista23.blogspot.com/2016/06/il-fattore-religioso-nellattuale.html 

                         https://ilcomunista23.blogspot.com/2017/10/la-protestantizzazione-dellamerica.html 


La concezione gramsciana dell’ideologia e il compito della scienza 

Segue da: Alcune complessità della nozione di ideologia - Alessandra Ciattini
Ovviamente la religione non è l’unica forma di ideologia e, quindi, è necessario soffermarsi rapidamente sulle sue espressioni più importanti.
Gramsci considerava l’ideologia come un grappolo di concetti tra i quali includeva la religione, la scienza, la filosofia, il conformismo, il buon senso, il senso comune, il folclore, la religiosità popolare e il blocco storico. Egli considera l’ideologia, compresa la scienza, una concezione del mondo, trascurando la questione della falsa coscienza. Guido Liguori osserva che questo discrimine tra falsa coscienza e concezione del mondo costituisce una frontiera che divide gli studiosi marxisti.
Come si è già detto, la riflessione sulle varie forme di ideologia ha per Gramsci un obiettivo squisitamente politico: come operare concretamente per modificare la coscienza delle masse popolari, che si può esprimere nel folclore, nel senso comune, nella religiosità popolare etc. E ciò con l’intento di rendere attivo il ruolo delle stesse masse nel radicale processo di trasformazione sociale da lui auspicato. Alcuni contemporanei mettono tra parentesi questa prospettiva e ragionano su Gramsci (ma anche su Marx) come se fossero solo dei filosofi.
La concezione gramsciana dell’ideologia si fonda su tre presupposti, evidenziati da Liguori (2005: 3) a proposito del senso comune ma proprie anche delle altre forme ideologiche: 1) ogni stato sociale ha la sua propria “concezione del mondo”; 2) essa il frutto articolato e complesso di un lungo processo di sedimentazione delle correnti filosofiche e culturali precedenti; 3) ogni “concezione del mondo” si trasforma incessantemente secondo le sollecitazioni ricevute dal mondo esteriore.

mercoledì 28 ottobre 2020

Il Covid-19 negli Stati Uniti - Alessandra Ciattini

 Da: https://www.lacittafutura.it Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni) insegna Antropologia culturale alla Sapienza di Roma.

Leggi anche: La battaglia delle idee: come è stata costruita l’egemonia statunitense - Alessandra Ciattini



Il disastro nella gestione della pandemia negli Usa, al di là di un presidente e di un’amministrazione imbarazzanti, è il prodotto strutturale di un sistema capitalista inadeguato a rispondere ai bisogni primari della popolazione. 


Siamo stati informati dai mass media che Donald Trump e la sua giovane consorte sono risultati positivi al Covid-19 e ne sono rapidamente guariti. Dopo esser stato ricoverato in uno dei migliori ospedali militari e aver goduto delle migliori cure a differenza dei 220.000 statunitensi morti in questi ultimi mesi, è tornato trionfalmente alla Casa Bianca. 

Il Bollettino degli scienziati atomici informa che si sta cercando di stabilire se il presidente ha diffuso il virus tra i partecipanti a un meeting a sostegno della sua rielezione, con i quali è stato in contatto prima di risultare positivo. 

Alcuni ricercatori si sono occupati, invece, di un altro aspetto: hanno analizzato il rilevante contributo che Trump ha dato a quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità chiama la disinformazione, dimostrando che in questo campo è un campione, definendolo un superspreader (super divulgatore, ndr) di false notizie.

Recentemente i ricercatori della Cornell University hanno pubblicato uno studio sui 38 milioni di articoli pubblicati nei media in lingua inglese tra il 1° gennaio e il 26 maggio 2020. Le citazioni di Trump costituiscono quasi il 38% dei contenuti disinformativi in questi articoli. Conclusione dello studio: "Il presidente degli Stati Uniti è stato probabilmente il più grande motore della pandemia della disinformazione sul Covid-19".

I ricercatori della Cornell University hanno anche riferito che la maggior parte della disinformazione sul Covid-19 negli articoli analizzati è stata “trasmessa dai media senza domande o correzioni”. Solo il 16,4% è stato sottoposto a verifica.

Poco dopo la pubblicazione dello studio, e poche ore dopo aver affermato che “la fine della pandemia è in vista”, il presidente ha annunciato su Twitter di essere risultato positivo, sconcertando anche molti dei suoi seguaci.

domenica 26 marzo 2023

Intervista a Demostenes Floros - Alessandra Ciattini

Da: la Città Futura - Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) ha insegnato Antropologia alla Sapienza, è Docente UniGramsci (https://www.unigramsci.it) ed è editorialista de la citta futura.
Demostenes Floros è un analista geopolitico ed economico. E’ docente a contratto presso il Master in Relazioni Internazionali d’Impresa Italia-Russia, dell’Università di Bologna Alma Mater, oltre ad essere responsabile e docente del IX corso di Geopolitica istituito presso l’Università Aperta di Imola (Bologna). https://www.facebook.com/demostenes.floros.7


A più di un anno della guerra tra USA, Nato e Russia, tramite Ucraina, come si stanno orientando flussi delle materie energetiche? Nell’attuale complessa situazione qual è la strada effettivamente percorribile per giungere ad una transizione energetica?  

                                                                   

L’altro ospite graditissimo di questa settimana è Demostenes Floros, docente e ricercatore del Centro Europa ricerche e coordinatore del Corso di Geopolitica per l’Università aperta di Imola, sicuramente uno dei più apprezzati esperti in Italia ma anche all’estero di questioni energetiche. Non è facile riassumere brevemente la lunga intervista che Floros ci ha rilasciato con il suo tono sobrio e misurato, difficilmente riscontrabile in coloro che a vario titolo frequentano i diversi canali della rete. In primis, abbiamo cercato di fare il punto della situazione energetica europea ed italiana, abbiamo sottolineato la svolta orientale della Federazione russa che le ha permesso di sostituire i compratori europei delle sue materie energetiche (distinguendo tra gas naturale e petrolio) con Cina, India, Turchia ed altri paesi. Trattando questa questione, inevitabilmente siamo incappati nella Geopolitica, di cui Floros correttamente mette in luce i limiti, in quanto essa descrive la storia unicamente come scontro tra Stati o blocchi, ignorando la loro composizione di classe e, nei temi in discussione, trascurando, per esempio, il fatto fondamentale che le crisi degli ultimi anni sono state tutte scaricate sulle spalle dei lavoratori.

A proposito dell’effettiva possibilità della cosiddetta transizione energetica, Floros ha sollevato varie perplessità, quali il quasi abbandono del gas naturale russo sostituito con quello da fracking statunitense in via di esaurimento e assai più contaminante. Anche al nostro intervistato sembra che la crisi energetica non è risolvibile affidandosi esclusivamente alla tecnologia, ma necessita di una riforma radicale del sistema socio-economico, che deve esser basata sulla pianificazione e la programmazione di cosa produrre e di come produrlo. Si tratta di processi complessi che solo uno Stato può formulare e tenere sotto controllo, uno Stato che deve operare esclusivamente per il soddisfacimento delle esigenze dei suoi cittadini, i quali dovrebbero avere il potere di far udire la loro voce. 

martedì 21 dicembre 2021

Critica economica della riforma della scuola - Emiliano Brancaccio

Da: Manifesto Nuova Scuola - Emiliano Brancaccio è professore di Politica economica presso l'Università del Sannio - www.emilianobrancaccio.it

Vedi anche: Carla Maria Fabiani intervista Roberto Finelli: "DAL PROBLEM SOLVING AL THEORY BUILDING" - https://www.youtube.com/watch?v=oxNB7HjEsTc 


Incontro con il prof. Emiliano Brancaccio (Università del Sannio) per discutere sulle esigenze economiche che imporrebbero una riforma radicale della scuola. Una necessità in vista della ripresa del paese o una strumentale operazione politico-ideologica? 
(A cura di  G. Carosotti e S. Arangino)

                                                                            

martedì 7 maggio 2024

"Miti d'oggi" con Alessandra CIATTINI

Da: OttolinaTV - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni - Membro del Coordinamento Nazionale del Movimento per la Rinascita Comunista) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma. E' Docente della Università Popolare Antonio Gramsci (https://www.unigramsci.it).


Come i miti condizionano la nostra percezione della realtà? In che modo la propaganda condiziona questi elementi? 
Verità sociali che consideriamo "naturali" fanno parte della costruzione del discorso pubblico, edificando un senso di continuità e certezza condiviso.