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Tutto è sotto il medesimo cielo. La linea di condotta.
Tanto più in questo momento tragico, avere una visione globale dei problemi e muovere da un approccio cooperativo e non a somma zero - consapevoli del fatto che viviamo tutti sotto il medesimo cielo - ci aiuta a orientarci e a trovare la via corretta, oltre che a sfuggire alla propaganda di guerra di entrambi i fronti.
Vedo che molti si arrovellano e contorcono e azzuffano senza trovare via d'uscita.
Non stupisce che persino in questa circostanza la sinistra italiana ed europea e gli stessi comunisti non siano stati in grado di elaborare una posizione minimamente autonoma e stiano per lo più alla coda delle parole d'ordine altrui, impegnandosi in ciò che ormai è l'unica cosa che riesce loro: la parodia del tifo calcistico trasposta in politica, che porta molti a identificarsi con le jene liberali e liberalesse di La7 e a praticare la reductio ad Hitlerum e porta altrettanti a mescolarsi alla peggiore feccia di destra appena uscita dalle fogne.
Agli innumerevoli nipotini di Biden che infestano l'industria della manipolazione delle coscienze, e cioè all'universalismo immediato e aggressivo della liberaldemocrazia statunitense, che con il consenso spontaneo o estorto delle proprie colonie porta i missili Nato davanti alle porte della Russia, non va contrapposta però la grottesca apologia di Putin, ovvero il particolarismo nostalgico della grande potenza (oltretutto decaduta e miserabile) - che tanto eccita i lumpen e i fanatici delle caserme con bisogni di compensazione - ma la saggezza dialettica di un universalismo concreto che tiene fermo il diritto internazionale.
Questo non è terzaforzismo, come quando c'erano solo USA e URSS. Questo non è vago umanitarismo da anime belle brioscine. Non è purismo trotzkista, né è la spiegazione un po' meccanicistica di chi parla di "imperialismo russo" o di "scontro tra imperialismi" per poi tirarsene fuori.
È invece la forma più efficace di antimperialismo oggi possibile.
Il nuovo mondo cresce. L'auspicio è che il nuovo mondo, nel costruire una nuova modernità, aiuti quello vecchio a passare la mano e a collaborare senza distruggere prima il pianeta. (S. G. Azzarà)
(ANSA-XINHUA) - PECHINO, 26 FEB - Il consigliere di Stato cinese e ministro degli Esteri Wang Yi ha elaborato ieri la posizione di base della Cina sulla questione ucraina
... Wang ha sottolineato i seguenti cinque punti.
In primo luogo, il Paese asiatico sostiene fermamente il rispetto e la salvaguardia della sovranità e dell'integrità territoriale di tutti gli Stati, attenendosi con serietà agli scopi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite. La posizione della Cina è coerente, chiara e si applica anche alla questione dell'Ucraina.
In secondo luogo, la Cina sostiene il concetto di sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile, ha precisato il Ministro.
La Cina ritiene che la sicurezza di un Paese non possa venire a scapito di quella degli altri e che la sicurezza regionale non possa essere garantita rafforzando e persino espandendo i blocchi militari. Inoltre, le ragionevoli preoccupazioni di sicurezza di tutti gli Stati dovrebbero essere rispettate.
Dopo le cinque occasioni consecutive di espansione verso est dell'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, le richieste legittime della Russia in merito alla sicurezza dovrebbero essere considerate seriamente e risolte in modo adeguato, ha aggiunto Wang.
In terzo luogo, la Cina ha seguito l'evoluzione della questione ucraina e la situazione attuale è qualcosa che il Paese asiatico non vuole vedere.
È assolutamente indispensabile che tutte le parti esercitino la necessaria moderazione per evitare che la situazione in Ucraina possa peggiorare o addirittura finire fuori controllo.
La sicurezza delle vite e delle proprietà della gente comune dovrebbe essere efficacemente salvaguardata, e in particolare, devono essere evitate crisi umanitarie su larga scala.
In quarto luogo, la parte cinese sostiene e incoraggia tutti gli sforzi diplomatici che portano alla soluzione pacifica della crisi ucraina e il Paese asiatico accoglie con favore i colloqui diretti e i negoziati tra la Russia e l'Ucraina, da svolgersi il più presto possibile.
La questione ucraina si è evoluta in un complesso contesto storico. L'Ucraina dovrebbe essere un ponte di comunicazione tra l'Est e l'Ovest, invece di essere il fronte di scontro tra grandi Paesi.
La Cina sostiene anche l'Europa e la Russia nei propri sforzi per tenere un dialogo su un piano di parità sulla questione della sicurezza europea e alla fine formare un meccanismo di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile.
In quinto luogo, la Cina ritiene che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe svolgere un ruolo costruttivo nella risoluzione della questione ucraina e che la pace e la stabilità regionali, così come la sicurezza di tutti i Paesi, dovrebbero essere messe al primo posto.
Le azioni intraprese dal Consiglio di Sicurezza dovrebbero ridurre la tensione piuttosto che gettare benzina sul fuoco e dovrebbero aiutare a far avanzare la soluzione della questione attraverso mezzi diplomatici, piuttosto che aggravare ulteriormente la questione.
La Cina è sempre contraria a citare intenzionalmente il Capitolo VII nelle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza per autorizzare l'uso della forza e delle sanzioni.
Wang ha dichiarato che la Cina, come membro permanente del Consiglio di Sicurezza e come grande Paese responsabile, ha sempre adempiuto fedelmente ai propri obblighi internazionali e ha svolto un ruolo costruttivo nella salvaguardia della pace e della stabilità mondiale.
Quando si parla di questioni di pace e sicurezza, la Cina è un grande Paese con i migliori trascorsi, ha precisato il Ministro, aggiungendo che la nazione asiatica non ha mai invaso altri Stati, non ha avviato guerre per procura, non ha cercato sfere di influenza né si è impegnata in qualsiasi confronto militare tra blocchi.
La Cina aderisce alla via della pace, dello sviluppo ed è impegnata a costruire una comunità con un futuro condiviso per l'umanità, ha affermato Wang.
Il Paese asiatico continuerà a respingere fermamente tutte le egemonie e i poteri forti, a salvaguardare fermamente i diritti, gli interessi legittimi e legali degli Stati in via di sviluppo, specialmente di quelli di piccole e medie dimensioni, ha concluso il Ministro.
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