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Come mostrato in uno studio dell'università di Padova e Ca' Foscari di Venezia e pubblicato sulla rivista internazionale Plos-one, - study by Stefano Mazzucco (University of Padova) and Stefano Campostrini (Ca’ Foscari) and published in the international journal PLOS-ONE (*) -, abbiamo perso in Italia 1,34 anni di aspettativa di vita: un risparmio di miliardi per L'INPS e un affare di miliardi per le Compagnie Assicurative. Ciononostante il governo ha eliminato quota 100 (portandola a 102, per poi toglierla del tutto dal 2023).
Pochi sanno tuttavia che la legge Fornero, che già ha elevato l'età di pensionamento a un livello intollerabilmente alto (ancor più per le donne lavoratrici, le quali prima godevano di un giusto ricoscimento), nasconde una truffa. Esso presenta infatti un meccanismo, del quale, slealmente, si son ben guardati dal divulgarlo (giornali e sindacati, evidentemente, sempre al servizio del potere), che prevede l'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita soltanto quando quest'ultima aumenta, ma non l'inverso, allorché l'aspettativa di vita diminuisce. In quest'ultimo caso infatti l'età pensionabile non vi si adegua, non decresce a sua volta, bensì rimane ferma.
Poco si è parlato di questo raggiro, anche perché i governi, in malafede, hanno sempre dato per ovvia solo la crescita dell'aspettativa di vita, nascondendo l'idea di qualsiasi ipotetica riduzione della stessa, come se questa, peraltro, potesse accrescersi indefinitamente.
Certamente la pandemia di covid-19 ha causato tanti decessi e portato al collasso un sistema ospedaliero già deficitario, a seguito dei tagli richiesti dalle politiche economiche neoliberiste. Certo è che l'esperienza della pandemia, per nulla terminata, sebbene la fase più drammatica oggi sembrerebbe essere alle spalle, non è servita a far convergere maggiori risorse pubbliche al Sistema Sanitario Nazionale e in particolare agli ospedali.
La realtà è che i governi, e i poteri economici che li orientano e vi prendono parte, non hanno a cuore il sistema sanitario pubblico, vuoi perché costoso, vuoi perché un suo malfunzionamento sistematico indirettamente giova alla spesa pubblica, conseguendo da questo una prevedibile riduzione della vita media. Viene da pensare che, nella legge Fornero, la suddetta truffa della non simmetria sull'età pensionabile tra aumento e regresso dell'aspettativa di vita sia stata escogitata non casualmente insieme alla riduzione delle spese sanitarie, al fine di ottenere un vantaggio per profitti e rendite del capitale a danno della durata della vita dei lavoratori. D'altra parte è all'ordine del giorno un salto in avanti nella spesa militare che verrà sottratto a pensioni, Sistema Sanitario Nazionale, istruzione pubblica, spese sociali, investimenti in infrastrutture e incrementara' i prelievi fiscali.
Fa riflettere che i fautori del capitalismo sostengono che questo modello, in ultima istanza, tenda "naturalmente" ad allocare le risorse e produrre beni e servizi ove ve ne sia reale richiesta ed effettivo bisogno. Tuttavia, tanti sono i segnali e i casi evidenti che mostrano come invece l'economia capitalistica, nel gioco competitivo delle parti, possa trarre beneficio dagli squilibri, dalla crisi, dalla distruzione, dai bisogni, anche vitali, non soddisfatti e che pertanto il suo cammino storico non viaggi affatto a fianco al bene dell'umanità. (il collettivo)
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