La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
sabato 20 dicembre 2025
FUGA DA LIMES. DIMISSIONARI, FILOPUTINIANI, TANTA PROPAGANDA PER NULLA. - Lavinia Marchetti
venerdì 12 dicembre 2025
Caccia alle streghe: l'eretico e l'Inquisizione: perché l'Occidente teme Francesca Albanese - Michele Leonardi

giovedì 4 dicembre 2025
PERCHÉ TANTO ODIO NEI CONFRONTI DI FRANCESCA ALBANESE? - Lavinia Marchetti
Da: https://laviniamarchetti.altervista.org - Lavinia Marchetti - Lavinia Marchetti -
sabato 22 novembre 2025
LA "PACE" - Lavinia Marchetti
Da: Lavinia Marchetti - https://laviniamarchetti.altervista.org - Lavinia Marchetti -
Leggi anche: LA RIMOZIONE DEL GENOCIDIO PALESTINESE DOPO IL "CESSATE-IL-FUOCO", COME PREVEDIBILE. - Lavinia Marchettimartedì 11 novembre 2025
Crimini infami contro i palestinesi - Luciano Beolchi
Da: https://transform-italia.it - Luciano Beolchi, Università degli Studi di Milano - State University of Milan (Italy), History, Emeritus. (https://transform-italia.it/autori)
Leggi anche: RAKEFET SIGNIFICA CICLAMINO. Il nome di fiore per un luogo senza sole. - Reportage del The Guardian sul carcere inumano dove molti detenuti vengono trattenuti senza accuse né processo. Al momento ci sarebbero almeno 100 Palestinesi. - https://www.facebook.com/permalink.php? - Lavinia Marchetti
Il linguaggio del terrore: quando un ex parlamentare israeliano cita Hitler per Gaza. Paolo.Consigliosabato 8 novembre 2025
LA RIMOZIONE DEL GENOCIDIO PALESTINESE DOPO IL "CESSATE-IL-FUOCO", COME PREVEDIBILE. - Lavinia Marchetti
domenica 26 ottobre 2025
«CI ASPETTAVAMO DI MORIRE». STORIE DI OSTAGGI PALESTINESI RILASCIATI IL 13 OTTOBRE 2025 - Laviinia Marchetti
Da: Lavinia Marchetti - https://www.academia.edu/144589843/CI_ASPETTAVAMO_DI_MORIRE_STORIE_DI_OSTAGGI_PALESTINESI_RILASCIATI_IL_13_OTTOBRE_2025
Leggi anche: IL VELO E LA BOMBA - Lavinia Marchetti
Dei quasi 2.000 detenuti palestinesi liberati nella prima fase dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, oltre 1.700 provengono dalla Striscia di Gaza. Il 13 ottobre 2025. Dopo essere stati visitati, i detenuti/ostaggi hanno lasciato l’ospedale e hanno percorso le strade in rovina della città, tutti ancora vestiti con le uniformi grigie del carcere che coprivano i loro corpi emaciati. Avevano la testa rasata, la barba lunga, il volto solcato dai segni di settimane, mesi e talvolta anni di sofferenza. - «Dio ci ha riportati dagli abissi della tomba», è stata la frase più ripetuta.
Vediamo alcune testimonianze tratte da +972 e altre testate.
HAITHAM MOEIN SALEM, 43 anni, residente a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza. Era stato arrestato dall’esercito israeliano poco più di un anno prima, durante un’incursione a Gaza City. Il 10 settembre, un mese prima della sua liberazione, un attacco aereo israeliano ha colpito la tenda della sua famiglia nella cosiddetta “zona sicura” di Al-Mawasi, vicino a Khan Younis, uccidendo sua moglie e i tre figli: Iman, Layan e Baraa. Lui credeva che lo stessero aspettando per il ritorno a casa. «Nessuno mi ha informato che la mia famiglia era stata colpita». «L’esercito israeliano era solito recapitare brutte notizie da Gaza, soprattutto quando le nostre famiglie venivano attaccate o uccise». Quando ha sentito la notizia, è crollato ed i paramedici hanno dovuto trasportarlo in sedia a rotelle. Per oltre un mese aveva preparato un piccolo dono per la figlia Layan, intagliandolo con noccioli d’oliva raccolti da terra. Lo ha tenuto in tasca per tutto il tempo, conservandolo per quello che sarebbe stato il suo nono compleanno, il 18 ottobre. «Ho iniziato a contare i giorni [in prigione], sperando di uscire in tempo per festeggiare il suo compleanno», ha ricordato. «Ma oggi, a soli cinque giorni da quella data, ho saputo che era stata martirizzata». [...]
sabato 20 settembre 2025
EDWARD SAID “LA QUESTIONE PALESTINESE” - Lavinia Marchetti
Da: https://laviniamarchetti.altervista.org - Lavinia Marchetti - Edward Said (Gerusalemme, 1935 – New York, 2003) è stato scrittore, critico e professore di Inglese e di Letteratura comparata alla Columbia University di New York e ha insegnato in più di 150 università e scuole negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. I suoi scritti sono apparsi regolarmente su The Guardian, Le Monde diplomatique e Al-Hayat.
Leggi anche: Edward Said ha letto nella Storia il futuro della Palestina - Eliana RivaRI-LETTURE FONDAMENTALI, ESTRATTO DA EDWARD SAID “LA QUESTIONE PALESTINESE” (1979 edito in Italia da Il saggiatore, 2011)
giovedì 11 settembre 2025
Solidarietà “terrorista” - Carla Filosa
In attesa di sapere se la Global Sumud Flotilla sarà intercettata dall’esercito israeliano perché definita “terrorista” dal sionismo oscurantista, proponiamo la ripubblicazione di un articolo del 1988 scritto per la rivista “La Contraddizione”, intitolato Palestina/Imperialismo, in cui si curò una cronologia dell’imperialismo, e non solo. Per chi ancora si trastulla sull’uso o meno giuridico del termine genocidio per definire l’intento israeliano sull’attuale sterminio palestinese, può essere utile “rammentare” i precedenti passi di una storia che non comincia il “7 ottobre”.
Il presente sotto gli occhi di tutti viene monitorato in tanti punti informativi, in cui può rimanere difficile distinguere verità da propaganda, realtà oggettive da menzogne politiche. Il passato storico, accompagnato dall’analisi del tempo, non può più veicolare interessi, invece, di cui non si capiscono obiettivi e collusioni perché oggi ancora in via di sviluppo.
domenica 31 agosto 2025
LA MORTE DI AMR - Chris Hedges
Da: Lavinia Marchetti - Tratto da: Chris Hedges, fazieditore.it/un-genocidio-annunciato - Chris Hedges è un giornalista vincitore del Premio Pulitzer, è stato corrispondente estero per quindici anni per il New York Times, dove ha lavorato come capo dell'Ufficio per il Medio Oriente e dell'Ufficio balcanico per il giornale. -
Leggi anche: Chris Hedges: "Un genocidio annunciato" - Alessia Arcolaci
Vedi anche: Piergiorgio Odifreddi, Le radici nazi-fasciste di Netanyahu e Israele (https://www.youtube.com/watch?v=1xi9aBzLbRE)
lunedì 18 agosto 2025
COS’È LA NAKBA? - Lavinia Marchetti
Vedi anche: La Nakba - Joseph Halevi
Guerra in Medio Oriente, la 'catastrofe' palestinese. Una nuova Nakba?
Leggi anche: Verità sulla Nakba - Ilan Pappè
“Dal ‘48 Israele vuole disfarsi del popolo palestinese” - RACHIDA EL AZZOUZI intervista ILAN PAPPÉ
Chi sono i veri responsabili del caos nel Medio Oriente? - Alessandra Ciattini
I COLONI ISRAELIANI: DALLE RADICI DEL SIONISMO ALLA REALTÀ CONTEMPORANEA - Lavinia Marchetti
La nascita dello Stato d'ISRAELE
Edward Said ha letto nella Storia il futuro della Palestina - Eliana Riva
Cade la maschera di Israele e anche la nostra - Alberto Negri
LA GUERRA CHE DURA SEI GIORNI E CINQUANT'ANNI - Joseph Halevi
PALESTINA. Economia e occupazione: dal Protocollo di Parigi ad oggi. - Francesca Merz
«La Nakba ha colpito anche gli ebrei» - Ariella Aïsha Azoulay, Linda Xheza
lunedì 11 agosto 2025
I COLONI ISRAELIANI: DALLE RADICI DEL SIONISMO ALLA REALTÀ CONTEMPORANEA - Lavinia Marchetti
Da: Lavinia Marchetti - Lavinia Marchetti
Leggi anche: IL VELO E LA BOMBA - Lavinia Marchetti
“Dal ‘48 Israele vuole disfarsi del popolo palestinese” - RACHIDA EL AZZOUZI intervista ILAN PAPPÉ -
PALESTINA. Economia e occupazione: dal Protocollo di Parigi ad oggi. - Francesca Merz
La definizione di antisemitismo dell’IHRA - Ugo Giannangeli
Israele/Palestina. Alle radici del conflitto - Joseph Halevi
Le cose che ho imparato che non si possono chiedere a Israele. - Louise Adler
Vedi anche: La nascita dello Stato d'ISRAELE
La politica israeliana tra occupazione e massacro - Gideon Levy
Brevissima storia del conflitto tra Israele e Palestina - ILAN PAPPÉ
martedì 29 luglio 2025
La farsa dell’acciaio, come il culto della sicurezza ci ha rubato la libertà - Federico Liberti
Da: Federico Liberti (Professor presso Miur Istruzione) -
"Ottimo approfondimento su cifre e concetti mortiferi di Federico Liberti che ringrazio. Tra i concetti che hanno devastato il mondo da sempre nella storia umana farei una classifica per numero di morti:
1) Dio
2) Patria
3) Libertà
e al quarto gradino viene subito sotto, ma con scarto minimo:
4) sicurezza e al
5) difesa"
giovedì 3 luglio 2025
"contro le due destre" - Moni Ovadia
Da: Lavinia Marchetti - Moni Ovadia, Salomone Ovadia detto Moni, è un attore, cantante e scrittore italiano di origine bulgara. (moniovadia)
Leggi anche: IL VELO E LA BOMBA - Lavinia Marchetti
Per anni ho militato nella sinistra, e poi, da parecchi anni – persino tre decenni – mi sono sentito come un criceto nella ruota. Ogni elezione continuo a girare, ma non succede nulla di nulla. Poi ho capito che nei confronti di noi cittadini veniva perpetrata una truffa. L’elezione era solo una sanzione di parvenza democratica per non cambiare niente.
Secondo me lo si è capito dal linguaggio che ha cominciato a entrare in circolo. Il linguaggio annuncia le trasformazioni. Quando ho sentito per la prima volta la parola “risorse umane”, ho capito che stavano fottendo i lavoratori.
Mi è capitato di essere invitato a parlare in contesti sindacali, e siccome io sono gloriosamente un estremista – lo rivendico – l’ho detto anche una volta a quel ciuciolone di David Parenzo. È stata una delle rare volte in cui sono stato invitato in TV. Soprattutto perché vengo considerato un terrorista, un ebreo antisemita. “State attenti, perché lui è un estremista”. Io ho detto a Parenzo, che purtroppo conosco da quando portava ancora i pantaloncini all’inglese: “Grazie per la definizione. Ma chi ha governato questo Paese per 75 anni? I moderati.”
E guarda dove cazzo siamo finiti. L’Italia è l’unico Paese in cui la parola “moderazione” porta con sé una ferocia dilatoria. Qui siamo molto moderati, per cui la mafia impera, ma guai a fare troppo chiasso.
Anche la parola “divisivo”, d’origine americana: cosa significa? Che non c’è più opposizione, perché se critichi sei divisivo. Ebbene, io sono antifascista. Non posso non essere divisivo. Persino l’ANPI è caduta in questa trappola.
Ho persino pensato di restituire le mie due tessere dell’ANPI: una con medaglia d’onore, l’altra mia. Stavo già pensando di strapparle, perché io vorrei vedere, il 25 aprile, un corteo che sfili con le bandiere del popolo palestinese. Solo così oggi si fa Resistenza.
Per me, dunque, è stata una grande boccata d’ossigeno essere coinvolto, pur nei miei limiti. Sono un teatrante, lo ripeto, ma porto il piccolo contributo che posso, perché riesco a raggiungere persone che da anni non militano più, che non votano più, ma che conservano un sentimento. Nella loro amarezza per essere stati raggirati, mantengono ancora un ardore d’indignazione per ciò che stiamo vedendo.
La democrazia – se mai c’è stata – è morta. A mio modesto parere, votare ciclicamente non è democrazia. In fondo, come diceva Gaber, libertà è partecipazione.
Poi un’altra cosa fondamentale: è stato bandito dal linguaggio – hanno cominciato le destre – il principio più alto che l’umanità abbia mai conquistato, a mio parere, nel suo travagliato e doloroso cammino: il principio dell’uguaglianza.
Io, come teatrante e un po’ giarratano, mi sono persino permesso di criticare i rivoluzionari francesi, dicendo che commisero un errore: non “liberté, égalité, fraternité”, ma “égalité, liberté, fraternité”. Perché solo fra uomini uguali si può parlare di libertà. Altrimenti, la parola “libertà” diventa l’arbitrio dei ricchi e dei potenti. Infatti, Berlusconi l’amava moltissimo: “Casa della Libertà”, che significava “faccio i cazzi miei, e i poveracci si fottano”.
Questa iniziativa è un’iniziativa per cui vale la pena rimboccarsi le maniche. Io sono un uomo ormai proprio sul crinale della vecchiaia – l’anno prossimo compirò 80 anni – ma è una battaglia per cui vale la pena combattere. Mettere a menare fendenti – intendo, metaforicamente. Sarà una lotta non facile, perché – come è stato detto – l’informazione è in mano al potere. Anzi, direi che l’informazione non c’è, perché non informano su nulla, tranne che autoreferenzialmente. L’abbiamo visto con la questione della Palestina.
Per me è stato un dolore terribile. Come ebreo, mi sono sentito pugnalato alla schiena, al cuore, alla gola. I sionisti sono, a mio parere, il più grande fallimento della storia ebraica. Una catastrofe – non solo per i palestinesi, con cui io sto – ma anche per l’ebraismo.
Il monoteismo ebraico è la prima fonte culturale e spirituale che dichiara l’uguaglianza degli uomini su una base incontrovertibile, perché afferma – parlo del Genesi – che tutti gli uomini discendono da un solo esemplare. I sionisti hanno distrutto il presupposto fondante della Torah ebraica.
Per questo io considero Netanyahu non una deviazione, ma la vera anima del sionismo.
Il velato “due popoli due stati” è una truffa sanguinosa. I moderati che dicono che Israele “ha diritto a difendersi” sono complici di questo genocidio, che è stato definito tale dal professor Amos Goldberg, docente di Storia dell’Olocausto presso il Dipartimento di Storia Ebraica dell’Università Ebraica di Gerusalemme.
E poi, c’è la dolorosa questione dei sopravvissuti alla Shoah, e noi ne siamo stati coinvolti. Io sono un grandissimo amico della senatrice Liliana Segre, che da qualche tempo non frequento più per non crearle problemi. Però mi corre l’obbligo di dire una cosa.
A Londra, il sopravvissuto Stephen Kapos, deportato ad Auschwitz all’età di sette anni, gira davanti al numero 10 di Downing Street con appeso al collo un cartello: “Stop genocide in Gaza”. E con lui ci sono altri sopravvissuti. Quindi lasciamo fuori la Shoah da questa storia.
Io, come ebreo, dico che lo sfregio più grande alla Shoah lo hanno fatto i sionisti, facendone uno strumento di aggressione, da sbattere addosso ai galantuomini che difendono i diritti di tutti gli esseri umani su questa terra.
Grazie."
martedì 24 giugno 2025
IL VELO E LA BOMBA - Lavinia Marchetti
Da: Lavinia Marchetti -

