In questa intervista abbiamo voluto riflettere soprattutto sull’influenza che ha esercitato la filosofia greca sul mondo contemporaneo. (officinafilosofica, 4 Maggio 2020)
La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
venerdì 14 gennaio 2022
Il nuovo, pericoloso, «arco della crisi» - Alberto Negri
giovedì 13 gennaio 2022
Marx per delegati (e militanti). A proposito del "Marx" di Roberto Fineschi - Lorenzo Giustolisi
Da: https://www.usb.it - https://contropiano.org - Lorenzo Giustolisi, Esecutivo Nazionale Pubblico Impiego USB (https://www.youtube.com/watch?v=bRZHlH3BYEc)
Pubblichiamo il testo della recensione che conclude l’appena pubblicato volume di Proteo, rivista del Cestes e di USB, dedicata a una recente pubblicazione su Marx.
L’intero volume e il taglio della recensione sono pensati nell’ottica della ripresa di un lavoro di formazione teorica e politica sui fondamentali del pensiero del movimento di classe, che è al centro del numero. (L.G.)
Tra le tante recensioni che hanno accompagnato l’uscita di questo importante volumetto, non sono mancate certamente considerazioni sul senso di una operazione editoriale e culturale, concepita e realizzata con l’intento chiaro di avviare alla lettura e alla comprensione di Marx un pubblico largo e nuovo.
Segnalare questa pubblicazione in una rivista come «Proteo» – oltre che sui siti del Cestes e di USB – da venticinque anni impegnata in un lavoro di analisi delle dinamiche di trasformazione sociale ed economica e delle grandi questioni che attraversano il mondo della produzione e del lavoro nel nostro Paese, ma anche a livello internazionale, significa rivolgersi ad una fetta, crediamo presente nelle intenzioni del nostro autore, di quell’auspicabile pubblico “largo e nuovo”, fatta di delegati e attivisti sindacali, sociali, militanti politici, che sono peraltro i destinatari di questo numero della rivista. È una questione, quella del bagaglio teorico dei quadri e dei delegati, che ha attraversato tutta la storia del movimento operaio e delle sue lotte, nella consapevolezza che non si trattava né si tratta di fare diventare tutti specialisti, ma che 8 ore di lavoro, 8 per dormire, 8 per lo svago e per migliorarsi, è stato un precetto che, al di là delle variazioni orarie (spesso a scapito del riposo…), continua ad avere anche oggi un enorme senso.
Il nome di Roberto Fineschi è certamente indicato per il compito appena accennato, che ha a che fare con quella che il suo maestro Alessandro Mazzone definiva “alta popolarizzazione”, per la lunga e proficua consuetudine negli studi marxiani che si traduce, fra le altre cose, nella ricerca di un linguaggio adeguato agli scopi (una attitudine che lo caratterizza da sempre, ma qui perseguìta in maniera più programmatica), senza perdere in profondità (e ovviamente anche in complessità, per cui nessuno immagini un testo semplice), mentre dice qualcosa sullo stato dell’editoria in questo paese il fatto che a prendersi carico (e merito) della pubblicazione sia stata una casa editrice di chiara matrice cattolica.
mercoledì 12 gennaio 2022
Vivere da miliardari nei tempi della pandemia - Alessandra Ciattini
Leggi anche: Ritornare al punto di vista di classe - Alessandra Ciattini
martedì 11 gennaio 2022
Filosofia e scienza - Vincenzo Costa
Da: https://www.lafionda.org - Vincenzo Costa è professore ordinario alla Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele, dove insegna Fenomenologia (triennale) e Fenomenologia dell'esperienza (biennio magistrale).
Vedi anche: Nell'istante in cui si cessa di credere in lei, la filosofia sparisce - Silvano Tagliagambe
La pandemia ha fatto emergere un enorme problema nel rapporto tra i saperi, e in particolare tra filosofia e scienza. Da un lato sembra esservi una filosofia che pretende di saperne più degli scienziati, dall’altro una scienza che tende a considerare la filosofia come mero discorso ideologico, da usare (quando conviene, tipo ciliegina che abbellisce la torta) o da irridere, quando non conviene, quando dice qualcosa che stona. I meccanismi mediatici diventano poi terribili, stritolano, diventano violenti verso le persone, le idee e verso un intero settore disciplinare.
C’è un grosso rischio, che riguarda la razionalità, e bisogna iniziare ad affrontarlo in maniera razionale e pacata.
lunedì 10 gennaio 2022
La nascita dell’Aukus (alleanza Australia-Gran Bretagna-Stati Uniti) e la guerra fredda americana contro la Repubblica Popolare Cinese - Alberto Bradanini
Vedi anche: - OLTRE LA GRANDE MURAGLIA. LA CINA E' DAVVERO UN PERICOLO? -
Leggi anche: - La Nuova Era cinese tra declino Usa e debolezze Ue -
Il tema è complesso, lo spazio limitato per definizione e alcuni passaggi appariranno apodittici. D’altro canto, tale percorso guadagna in limpidezza e posizionamento, specie quando si ha a che fare con temi cruciali come la pace, la guerra e il futuro del mondo.
Già nel V secolo a.C., Confucio aveva rilevata la necessità di procedere a una rettificazione dei nomi. Se questi sono manipolati e non riflettono la realtà – egli rimarcava – il loro uso è fonte di malintesi, un dialogo autentico tra gli uomini diviene impossibile e la vita sociale ne risente in profondità.
Giacomo Leopardi osservava al riguardo: “I buoni e i generosi sogliono essere odiatissimi perché chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. Cosicché, mentre chi fa male ottiene ricchezze e potenza, chi lo nomina è trascinato sui patiboli, essendo gli uomini prontissimi a soffrire qualunque cosa dagli altri o dal cielo, purché a parole ne siano salvi”.
In un suo scritto, Malcom X afferma che “se non si fa attenzione, i media ci fanno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono”. E questo vale anche per le nazioni.
Semplificando un po’, ma a vantaggio della chiarezza, gli Stati Uniti, a partire da Reagan essenzialmente – alla luce di un relativo ridimensionamento sulla scena mondiale – hanno gradualmente imposto una militarizzazione delle relazioni internazionali (colpi di stato, invasioni, sanzioni e interferenze di vario genere, in Europa un azzardato avanzamento della Nato verso Est, in violazione degli accordi a suo tempo definiti tra Bush padre e Gorbaciov, e via dicendo). Non che con Reagan, e ancor prima, tale caratteristica fosse assente, ma questa era attenuata da una maggiore attenzione alla dimensione politica, e dunque un minor ricorso all’uso della forza.
domenica 9 gennaio 2022
La coscienza di Zeno (1966)
sabato 8 gennaio 2022
"Epigenetica: come reagisce il nostro genoma alle trasformazioni ambientali." - Ernesto Burgio
Vedi anche: Ernesto Burgio: La prima pandemia dell’Antropocene
Omicron, pandemic control e vaccini
Pandemia e Capitalismo del XXI secolo - Marco Antonio Pirrone e Alessandra Ciattini
venerdì 7 gennaio 2022
Le parole del signor Putin - Alessandra Ciattini
Leggi anche: Ritornare al punto di vista di classe - Alessandra Ciattini
Il mito della riunificazione tedesca - Vladimiro Giacché -
Vedi anche: La caduta del Muro di Berlino. Intervista a Vladimiro Giacché
ANSCHLUSS. La lezione dell'unificazione tedesca | Vladimiro Giacchè (https://www.youtube.com/watch?v=BFPdxf1m4fs)
È opportuno che l’Ucraina entri nella Nato e che la situazione del nostro continente si faccia più tesa?
giovedì 6 gennaio 2022
Intervista a Enrico Berti: cosa ereditiamo dalla filosofia greca
Da: https://www.officinafilosofica.it - Enrico Berti (Valeggio sul Mincio, 3 novembre 1935 – Padova, 5 gennaio 2022) è stato professore emerito di Storia della filosofia presso l’Università degli Studi di Padova e massimo studioso di Aristotele in Italia. Fra le sue innumerevoli pubblicazioni ricordiamo In principio era la meraviglia (Laterza), Sumphilosophein. La vita nell’Accademia di Platone (Laterza), Storia della Metafisica (Il Mulino) e Aristotelismo (Il Mulino).
1. Indubbiamente nella filosofia greca possiamo trovare molti aspetti di cui è debitrice non solo la teologia, ma la cultura cristiana nel suo insieme. Penso al finalismo che troviamo in filosofi, pur molto lontani tra di loro, come Platone e Aristotele. Ci solo anche altri aspetti che possiamo considerare oltre questo?
Più che per il finalismo (che in Aristotele riguarda solo la finalità interna), la teologia cristiana è debitrice ad Aristotele del concetto di un Principio trascendente e personale, il quale in Aristotele è il primo tra i motori immobili dei cieli, e quindi il primo degli enti e il motore di tutto, mentre per i cristiani (come già per i musulmani) è Dio. Bisogna tuttavia tenere presente il diverso significato che la parola “dio” aveva per gli antichi e ha per i credenti nelle religioni monoteistiche. Per gli antichi (Greci e Romani) “dio” è un nome comune, il nome di una specie di viventi, come “uomo”, perciò si scrive con l’articolo e l’iniziale minuscola (il dio). Per i monoteisti invece (Ebrei, Cristiani, Musulmani) “Dio” è il nome di una singola persona, perciò si scrive senza articolo e con l’iniziale maiuscola. Queste sono regole grammaticali, non scelte ideologiche.
mercoledì 5 gennaio 2022
Critica, capitale e totalità - Roberto Finelli
Da: https://www.ospiteingrato.unisi.it - Roberto Finelli insegna Storia della filosofia all’Università di Roma Tre e dirige la rivista on-line “Consecutio (Rerum) temporum. Hegeliana. Marxiana. Freudiana” (http://www.consecutio.org)
Leggi anche: Globalizzazione, postmoderno e “marxismo dell’astratto” - Roberto Finelli
Il disagio della “totalità” e i marxismi italiani degli anni ’70* - Roberto Finelli
Panzieri, Tronti, Negri: le diverse eredità dell’operaismo italiano*- Cristina Corradi
Un bilancio dei marxismi italiani del Novecento*- Carla Maria Fabiani
“CRITICA” TRA HEGEL E MARX - Roberto Fineschi
Critica e totalità sono due categorie che entrano nella cultura moderna come intrecciate e inscindibili solo con la filosofia di Hegel.
Già Kant, com’è ben noto, aveva fatto della critica la modalità fondamentale di una filosofia che, rinunciando alle astrazioni di una metafisica ontologica dell’Essere o della Realtà Oggettiva, indagasse di fondo le strutture invarianti e trascendentali della soggettività. Ma è propriamente con Hegel che, a partire dalla tesi secondo cui «il vero è l’intero», la critica diventa fattore intrinseco della costruzione di una totalità, giacchè solo attraverso il progressivo autotoglimento di visioni fallaci e parziali si raggiunge la verità di un intero: attraverso cioè la dialettica dell’autocritica e dell’autocontraddizione in cui non può non cadere qualsiasi pretesa di un lato solo particolare o di una configurazione parziale di valore come l’intero. Il finito si toglie da sé medesimo, perché, non riuscendo alla fin fine a coincidere e a consistere solo con sé stesso, è costretto, per necessità interiore, a negarsi e a trapassare in altro.1 La critica qui, ancor più che in Kant, non rimanda più ad alcun osservatore o giudice esterno ma è il giudizio che la realtà stessa produce su sé medesima, in un’autonegarsi attraverso contraddizione, che dovrebbe garantire insieme verità del sapere ed emancipazione dell’agire. Solo che Hegel per dare continuità ai diversi passaggi dialettici ha dovuto forzare, almeno a mio avviso, la natura della negazione, assolutizzandola e ipostatizzandola, fino ad estremizzarla in un purissimo negativo, che non nega alcunché di determinato fuori di sé, ma alla fine null’altro che il proprio negare. Estenuando, con ciò, il nesso fondamentale genialmente istituito tra critica e totalità nella chiusura, invece, di una metafisica immanente del nulla/negazione.
lunedì 3 gennaio 2022
In viaggio sul Tigri - La scomparsa degli uomini dell'acqua - Alberto Negri
domenica 2 gennaio 2022
Franco De Masi VOCABOLARIO PSICOANALITICO: Frustrazione
L'ADOLESCENZA: fragilità, sofferenze, sfide possibili - CARLO SINI
giovedì 30 dicembre 2021
Nell'istante in cui si cessa di credere in lei, la filosofia sparisce - Silvano Tagliagambe
La visione e lo sguardo... - Silvano Tagliagambe
La scienza tra dubbio e certezza - Giulio Giorello
Lavoro. Il lavoro come arte della conoscenza - Carlo Sini
"Anthròpina phronein: la saggezza del limite" - Salvatore Natoli
Perché la mente non coincide con il cervello - Felice Cimatti
Essere, pensiero e linguaggio - Felice Cimatti
Siamo il nostro cervello? - Gianvito Martino
Vedendo il linguaggio e chi lo usa - Tullio De Mauro
Alienazione e rivoluzione (digitale) - Enrico Donaggio
"La materia del soggetto" - Carlo Sini
Giorgio Parisi e la fisica della complessità
Leggi anche: Storia del pensiero scientifico e filosofico* – Ludovico Geymonat
LA LOTTA CONTRO L’ORTODOSSIA - GIORGIO PARISI
LIBERTA’ COME ILLUSIONE NELLA CULTURA DECADENTE - Paolo Massucci
La barbarie dello«specialismo»*- José Ortega y Gasset
mercoledì 29 dicembre 2021
Declinazioni del concetto di natura tra ontologia e storia - Luca Illetterati
(1/5) Luca Illetterati - Introduzione: per un’ontologia storica
domenica 26 dicembre 2021
LA LIBERTÀ, LA MORTE, LO STATO. FILOSOFIE E IDEOLOGIE DELLA QUESTIONE PANDEMICA - Emiliano Alessandroni
Da: https://filosofiainmovimento.it - Emiliano Alessandroni, Università degli Studi di Urbino 'Carlo Bo'.
Leggi anche: Dal 2030 il mondo sarà meraviglioso secondo l’Agenda Onu - Alessandra Ciattini
Sul privilegio. Note critiche su Agamben-Cacciari - Roberto Finelli, Tania Toffanin
Che cos'è la libertà? Il Covid-19 e la difesa del diritto alla vita - Emiliano Alessandroni
1. Libertà
4. Cospirazionismo e complottismo
sabato 25 dicembre 2021
Alessandro Barbero s'infiamma contro la "Buona Scuola"
venerdì 24 dicembre 2021
Dire dove la storia andrà Tra Dante e Marx. Noterelle sull’azione storica - Roberto Fineschi
1. In occasione del centenario dantesco vorrei sviluppare qualche noterella sulle sue riflessioni di teoria politica. Che, tra le istituzioni universali, il primato spetti all’imperatore piuttosto che al papa, che la loro conflittualità, lo scarso interesse del primo alle questioni “italiane” ecc. giochino effettivamente un ruolo nella governance mondiale, ai nostri occhi non appare onestamente un tema rilevante, almeno in questi termini. Significa questo che i problemi teorici affrontati da Dante, il contesto in cui la sua riflessione si articola non abbiano niente su cui farci riflettere? Ovviamente no. Tra i temi più interessanti, a mio parere, figura la complessa relazione tra istituzioni, bene universale, e le “parti”, nonché la questione dell’efficacia del “ben fare” rispetto al corso storico.
giovedì 23 dicembre 2021
Oltre Omicron: che cosa potremmo aspettarci da COVID-19
Da: https://www.lescienze.it - di Ewen Callaway (L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Nature il 7 dicembre 2021. Traduzione di Lorenzo Lilli, editing a cura di Le Scienze.)
Ascolta anche: Guerriglia Radio intervista Fabrizio Chiodo https://www.spreaker.com/user/11689128/caffe-e-cornetto-speciale-guerriglia-rad?
Vedi anche: Omicron, pandemic control e vaccini- Cross Words
Leggi anche: Ecco perché la variante Delta si diffonde così rapidamente di Sara Reardon/Nature
All’origine della variante Omicron di Sarah Wild/Scientific American
La variante Omicron non sfugge del tutto alla protezione immunitaria di Lars Fischer/Spektrum der Wissenschaft
Quale impatto sulla pandemia avranno i vaccini anti COVID per bambini di Max Kozlov/Nature
Raffigurazione artistica di successive varianti di SARS-CoV-2 (© Science Photo Library/AGF)
mercoledì 22 dicembre 2021
Il ritorno della sinistra in Cile e le casse vuote dello stato - Alberto Negri
Da: https://edicola.quotidianodelsud.it - https://www.facebook.com/alberto.negri.9469 - Alberto Negri è giornalista professionista dal 1982. Laureato in Scienze Politiche, dal 1981 al 1983 è stato ricercatore all'Ispi di Milano. Storico inviato di guerra per il Sole 24 Ore, ha seguito in prima linea, tra le altre, le guerre nei Balcani, Somalia, Afghanistan e Iraq. Tra le sue principali opere: “Il Turbante e la Corona – Iran, trent’anni dopo” (Marco Tropea, 2009) - “Il musulmano errante. Storia degli alauiti e dei misteri del Medio Oriente” (Rosenberg & Sellier, marzo 2017) - “Bazar Mediterraneo” (GOG edizioni, Dicembre 2021)