Da: spadarsoft -
La coscienza di Zeno è il titolo di uno sceneggiato televisivo in tre puntate andato in onda sul Secondo Programma RAI dal 16 al 30 marzo 1966. Tratto dal romanzo omonimo di Italo Svevo (pseudonimo dello scrittore triestino Ettore Schmitz, nato nel 1861 e morto nel 1928 in un incidente d'auto) e dalla commedia di Tullio Kezich presentata dal Teatro Stabile di Genova, venne adattato per la televisione da Daniele D'Anza e dallo stesso critico e drammaturgo Tullio Kezich, mentre la regia fu di Ivo Chiesa e Luigi Squarzina. L'opera di Svevo segna il trapasso dalla narrativa di tradizione verista a una nuova e più interiorizzata rappresentazione del reale, ed è senz'altro fra gli esiti più interessanti e singolari della letteratura italiana ed europea del Novecento: insieme autoritratto e metafora della condizione dell'uomo moderno, ove per la prima volta la psicoanalisi e le sue complesse implicazioni giocano un ruolo fondamentale. Protagonista di questa introspezione è Zeno Cosini, a cui Svevo non attribuisce una grande intelligenza, ma un carattere giocoso e una vitalità godereccia insieme a qualche vizio e a varie omissioni di tipo morale, insomma è l'uomo giusto per cominciare a vedersi dentro come non ha mai fatto nella vita e a scoprire i motivi del proprio comportamento. Il cast era costituito da ottimi attori di formazione teatrale: bravissimo Alberto Lionello, nel ruolo del protagonista ed eccellenti i comprimari da Ferruccio De Ceresa, a Pina Cei e Paola Mannoni.
Trama: Dietro consiglio dello psicoanalista, il protagonista della vicenda, Zeno Cosini, narra i momenti cruciali della propria vita, nel tentativo di superare quell'inettitudine a vivere che lo tormenta da anni, ossia l'incapacità di affrontare responsabilmente la realtà e le inevitabili scelte che essa impone. Zeno Cosini è inetto a vivere: una specie di marionetta tirata da fili che quanto più egli indaga, gli sfuggono. Una coscienza inutile a mutare un destino che sembra ineluttabile. Tra ossessioni maniacali e rigurgiti di coscienza ipertrofica, sempre teso a un recupero unitario della realtà e di se stesso, finisce per inciampare nelle cose: con insicurezza, in una battaglia combattuta ad ogni occasione, senza requie. Ne risulta I'itinerario di un'analisi psichica alla ricerca di un'impossibile cura, durante la quale i conflitti vengono in luce: Zeno ha voluto smettere di fumare, ma ha fumato sempre di più; ha voluto essere forte, ma ha cominciato a zoppicare; ha cercato di sposare una bella ragazza, ma ne ha sposata una bruttina; non ama la moglie, ma quando è in clinica teme di essere tradito, e via di seguito in un rincorrersi di realtà che non combaciano.
Personaggi e interpreti: Zeno Cosini: Alberto Lionello; Il dottor S.: Ferruccio De Ceresa; Alfio Cosini: Aldo Pierantoni; Maria: Serena Bassano; Il dottor Coprosich: Enrico Ardizzone; L'infermiere: Ireneo Petruzzi; Luciano: Gianni Fenzi; Copler: Giulio Pizzirani; Giovanni Malfenti: Edoardo Toniolo; L'impiegato di borsa: Mario Rodriguez; Nilini: Mario Luciani; Ada: Paola Mannoni; Augusta: Laura Rizzoli; Alberta: Simona Caucia; Anna: Francesca Mazza; La signora Malfenti: Pina Cei; Guido Speier: Mario Erpichini; Carla Gerco: Marzia Ubaldi; La signora Gerco: Gianna Dauro; Carmen: Geppi Costa
A seguire la seconda parte: https://www.youtube.com/watch?v=v4x_t2Cr3_Q
Terza parte: https://www.youtube.com/watch?v=2uUaptTWifk
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