La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
venerdì 8 aprile 2022
Gianfranco Pala: L’"AntiKeynes" - Francesco Schettino
martedì 5 aprile 2022
Sotto la bandiera altrui - Lenin (1915)
Da: www.resistenze.org - Lenin, Opere complete, vol. 21, Editori Riuniti, Roma, 1967, pp. 119-139. Pubblicato per la prima volta nella Raccolta, I, delle edizioni «Priliv», Mosca. Firmato: N. Konstantinov - Trascrizione per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare in occasione dell'anniversario della scomparsa di Lenin (22/01/1924)
domenica 3 aprile 2022
Come il neoliberismo arrivò in Italia - Intervista a Luciano Gallino (2015)
Da: https://jacobinitalia.it -
Dario Colombo, sociologo, si è occupato della neoliberalizzazione delle politiche sociali e lavora nel campo della microprogettazione sociale.
Enrico Gargiulo, sociologo all’Università di Bologna, si occupa di trasformazioni della cittadinanza, integrazione dei migranti e sapere di polizia.
Luciano Gallino (1927-2015), sociologo tra i più autorevoli della nostra epoca, ha insegnato all’Università di Torino. Si è occupato delle trasformazioni del lavoro e dei processi produttivi nell’epoca della globalizzazione.
Leggi anche:
LA LOTTA DI CLASSE DOPO LA LOTTA DI CLASSE - Luciano Gallino
La genealogia della catastrofe Italiana - Alessandra Ciattini
Vedi anche: Perché quella di classe è una lotta continua... - Luciano Gallino
Un’attualissima (e inedita) intervista ritrovata a Luciano Gallino: su come la sinistra postcomunista è divenuta neoliberista e sulla «lotta di classe dopo la lotta di classe»
Quest’intervista a Luciano Gallino, scomparso nel novembre del 2015, è stata condotta da Dario Colombo ed Enrico Gargiulo a inizio giugno dello stesso anno per essere inserita in un volume collettivo dedicato ai vari aspetti della penetrazione del neoliberismo in Italia. Il libro, purtroppo, non ha mai visto la luce. L’intervista qui pubblicata, inoltre, è stata creduta irrimediabilmente persa: il dispositivo usato per la registrazione è stato rubato durante un viaggio in treno e il disco rigido su cui era stata copiata, poco dopo, è rimasto danneggiato. A diversi tecnici è stato chiesto di recuperare il file, senza successo. Sette anni dopo, un vecchio pc, quasi per caso, è capitato nelle mani di una persona che, inaspettatamente e fortunatamente, è riuscita a recuperare il prezioso contenuto che, proprio nei giorni in cui cade il decimo anniversario dell’uscita del suo Lotta di classe dopo la lotta di classe, qui finalmente pubblichiamo. (Jacobin Italia)
Caro professor Gallino, prima di tutto le chiediamo una definizione complessiva di neoliberismo: cosa si intende con questo termine? Cos’è il neoliberismo come fenomeno globale degli ultimi decenni e cosa, soprattutto, non è?
Dagli anni Ottanta del secolo scorso, con l’avvento al potere di leader politici come Ronald Reagan negli Stati uniti e Margaret Thatcher nel Regno Unito, si usa designare come neoliberismo o neoliberalismo un’ideologia universale che afferma che qualunque settore della società, ciascun individuo in essa e, infine, la società intera in quanto somma dei due elementi precedenti, può funzionare meglio, costare meno, presentare minor problemi, essere più efficace ed efficiente qualora sia governata in ogni momento dai principi di una razionalità economica e strumentale.
La razionalità strumentale ha a che fare soprattutto con il rapporto tra mezzi scarsi – rispetto all’attore che li vuole utilizzare – e fini alternativi – che possono dare esiti molto diversi. Qualunque altro ragionamento passa in secondo piano dinanzi a questo impegno e presupposto. Non solo l’economia, l’impresa o il commercio dovrebbero essere organizzati e gestiti secondo il principio della razionalità economica ma anche i servizi pubblici: scuola, sanità, ricerca, beni culturali. E così tutte le azioni degli individui, perché solo in questo modo la loro somma complessiva darebbe origine a una società migliore, nel senso di più efficiente e con costi minori.
Se poi mi chiede che cosa non è, si può dire una cosa precisa e piuttosto trascurata: il neoliberalismo non è una dottrina che vuole scoprire come funziona il mondo, spiegarlo agli altri e conformarlo in modo che sia più consono rispetto a leggi individuate e scoperte. Tra le grandi dottrine politiche questo approccio caratterizza ad esempio il marxismo. Marx voleva scoprire come funzionava davvero il mondo capitalistico e spiegarlo, per poi correggerlo, emendarlo e fondare un altro ordine sociale. Il neoliberalismo è una dottrina essenzialmente costruttivistica. Essa non dice, come dicevano i liberali classici, che l’essere umano è di per sé un homo oeconomicus, dice che l’essere umano anche se non lo è, può essere spinto in diversi modi ad agire come un uomo economico e questo ha i suoi vantaggi non solo in economia ma anche nella famiglia, nei rapporti sociali, in politica e in qualunque altro settore della società. Il neoliberalismo, tra tutte le grandi dottrine politiche, non è una teoria scientifica nel senso che vuole scoprire come funziona la realtà, vuole piuttosto costruire la realtà secondo i propri principi e i propri canoni, nella convinzione che tutto funzionerebbe meglio.
sabato 2 aprile 2022
La battaglia del gas. Con la mossa russa in gioco la nostra sopravvivenza - Alberto Negri
Leggi anche: Il nuovo, pericoloso, «arco della crisi» - Alberto Negri
Le pipeline in Siria e Iraq: il vero motivo strategico della guerra* - Alberto Negri
Tra l’Ucraina e il Kazakistan: ipotesi di una guerra nel cuore dell’Europa? - Alessandra Ciattini
venerdì 1 aprile 2022
NOI COMPLESSISTI - Donatella Di Cesare
Da: https://www.ilfattoquotidiano.it - Donatella Di Cesare è una filosofa e editorialista italiana professore ordinario di filosofia teoretica alla Università "La Sapienza" di Roma.
mercoledì 30 marzo 2022
Le relazioni Cina-Russia secondo gli Usa - Alessandra Ciattini
Vedi anche: Il Patto Sino Russo: un nuovo bipolarismo? - Aldo Giannuli
martedì 29 marzo 2022
Economia e femminismo: un matrimonio infelice - Giovanna Vertova
lunedì 28 marzo 2022
Quanti anni di vita abbiamo perso nel 2020 per il Covid?
Da: https://www.unive.it - QUI il link all’articolo completo
Come mostrato in uno studio dell'università di Padova e Ca' Foscari di Venezia e pubblicato sulla rivista internazionale Plos-one, - study by Stefano Mazzucco (University of Padova) and Stefano Campostrini (Ca’ Foscari) and published in the international journal PLOS-ONE (*) -, abbiamo perso in Italia 1,34 anni di aspettativa di vita: un risparmio di miliardi per L'INPS e un affare di miliardi per le Compagnie Assicurative. Ciononostante il governo ha eliminato quota 100 (portandola a 102, per poi toglierla del tutto dal 2023).
Pochi sanno tuttavia che la legge Fornero, che già ha elevato l'età di pensionamento a un livello intollerabilmente alto (ancor più per le donne lavoratrici, le quali prima godevano di un giusto ricoscimento), nasconde una truffa. Esso presenta infatti un meccanismo, del quale, slealmente, si son ben guardati dal divulgarlo (giornali e sindacati, evidentemente, sempre al servizio del potere), che prevede l'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita soltanto quando quest'ultima aumenta, ma non l'inverso, allorché l'aspettativa di vita diminuisce. In quest'ultimo caso infatti l'età pensionabile non vi si adegua, non decresce a sua volta, bensì rimane ferma.
Poco si è parlato di questo raggiro, anche perché i governi, in malafede, hanno sempre dato per ovvia solo la crescita dell'aspettativa di vita, nascondendo l'idea di qualsiasi ipotetica riduzione della stessa, come se questa, peraltro, potesse accrescersi indefinitamente.
Certamente la pandemia di covid-19 ha causato tanti decessi e portato al collasso un sistema ospedaliero già deficitario, a seguito dei tagli richiesti dalle politiche economiche neoliberiste. Certo è che l'esperienza della pandemia, per nulla terminata, sebbene la fase più drammatica oggi sembrerebbe essere alle spalle, non è servita a far convergere maggiori risorse pubbliche al Sistema Sanitario Nazionale e in particolare agli ospedali.
La realtà è che i governi, e i poteri economici che li orientano e vi prendono parte, non hanno a cuore il sistema sanitario pubblico, vuoi perché costoso, vuoi perché un suo malfunzionamento sistematico indirettamente giova alla spesa pubblica, conseguendo da questo una prevedibile riduzione della vita media. Viene da pensare che, nella legge Fornero, la suddetta truffa della non simmetria sull'età pensionabile tra aumento e regresso dell'aspettativa di vita sia stata escogitata non casualmente insieme alla riduzione delle spese sanitarie, al fine di ottenere un vantaggio per profitti e rendite del capitale a danno della durata della vita dei lavoratori. D'altra parte è all'ordine del giorno un salto in avanti nella spesa militare che verrà sottratto a pensioni, Sistema Sanitario Nazionale, istruzione pubblica, spese sociali, investimenti in infrastrutture e incrementara' i prelievi fiscali.
Fa riflettere che i fautori del capitalismo sostengono che questo modello, in ultima istanza, tenda "naturalmente" ad allocare le risorse e produrre beni e servizi ove ve ne sia reale richiesta ed effettivo bisogno. Tuttavia, tanti sono i segnali e i casi evidenti che mostrano come invece l'economia capitalistica, nel gioco competitivo delle parti, possa trarre beneficio dagli squilibri, dalla crisi, dalla distruzione, dai bisogni, anche vitali, non soddisfatti e che pertanto il suo cammino storico non viaggi affatto a fianco al bene dell'umanità. (il collettivo)
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domenica 27 marzo 2022
Ucraina: una crisi che può allargarsi - Domenico Losurdo (2014)
sabato 26 marzo 2022
Guerra Russia-Nato e radici antisemite dell'Ucraina. I media allineati - Luciano Canfora
venerdì 25 marzo 2022
Cosa sono le scienze sociali (III parte) - Alessandra Ciattini
Alessandra Ciattini (collettivo di formazione marxista "Stefano Garroni”) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza.
Leggi anche: Il radicamento del pensiero antropologico post-moderno nella società contemporanea*- Alessandra Ciattini
Dal postmoderno all’ipermoderno - Roberto Finelli – Francesco Toto -
Al di là del terrore. Per una nuova antropologia*- Roberto Finelli
giovedì 24 marzo 2022
COME DISTRUGGERE UN PAESE: IL NOSTRO - Vincenzo Costa
Da: https://www.facebook.com/vincenzo.costa.79025 - Vincenzo Costa è professore ordinario alla Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele, dove insegna Fenomenologia (triennale) e Fenomenologia dell'esperienza (biennio magistrale).
Leggi anche: Filosofia e scienza - Vincenzo Costa
Fare la pace o fare la guerra? - Roberto Fineschi
Le sanzioni logorano soprattutto chi le impone - Guglielmo Forges Davanzati
L’America sconfigge la Germania per la terza volta in un secolo - Michael Hudson
Guerra in Ucraina, intervista a Emiliano Brancaccio - Daniele Nalbone
Vedi anche: Verità e punti di vista - Carlo Sini
mercoledì 23 marzo 2022
Affetti e legami nel pensiero di Aristotele - Enrico Berti
martedì 22 marzo 2022
Verità e punti di vista - Carlo Sini
lunedì 21 marzo 2022
Fare la pace o fare la guerra? - Roberto Fineschi
Da: https://www.facebook.com/roberto.fineschi - Roberto Fineschi (Marx. Dialectical Studies) è un filosofo italiano. Membro del comitato scientifico dell’edizione italiana delle Opere di Marx ed Engels.