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maurizio donato è un economista italiano.
Trovate qui di seguito un articolo dell’economista Maurizio Donato dell’università di Teramo sull’impoverimento della popolazione lavoratrice e la questione dell’euro. Quest’articolo sferra un bel colpo alla tesi dei “sovranisti di sinistra” secondo cui è stato l’euro a far impoverire i lavoratori abbassando il potere d’acquisto dei salari. Dati alla mano, Donato mostra come il fatto dell’impoverimento relativo e assoluto di chi vive e lavora in Italia sia cominciato ben prima dell’introduzione dell’euro nel 1999. L’impoverimento è iniziato nella seconda metà degli anni Settanta ed è stato particolarmente forte proprio nel periodo che va dalla meta’ degli anni Settanta fino al 1999, con la lira come moneta. In altri termini, Donato mostra come additare l’euro come causa dell’impoverimento “serv[a] a nascondere l’aumento dello sfruttamento” da parte della classe capitalistica: questa è la causa del peggioramento delle condizioni di vita e lavoro, non il cambio della moneta. Non all’euro bisogna guardare, ma alla necessità del capitale, italiano e globale, di contrastare la caduta tendenziale del saggio di profitto, e in particolare alla necessità dei capitalisti italiani di restare competitivi in un mercato mondiale in cui si è fatta insidiosa la concorrenza della Cina e altri colossi, puntando molto sulla riduzione dei salari. [Pungolorosso]
L’impoverimento
assoluto e relativo di chi vive e lavora in Italia è un fenomeno
reale, evidenziabile da numerosi indicatori relativi alla dinamica
del reddito pro-capite, dei salari nominali, dei salari reali in
riferimento alla produttività del lavoro, della quota del lavoro sul
PIL. Non emergono, al contrario, evidenze empiriche che possano
mettere tali dinamiche in rapporto all’introduzione dell’euro,
dal momento che la compressione dei redditi da lavoro è cominciata
molto tempo prima del 1999.