*Da QUADERNO
FREUDIANO, Stefano Garroni, Ed. BIBLIOPOLIS
"La vita di un
uomo non è più importante per l'universo di quella di un'ostrica (...) Quando
io sarò morto, i principi dei quali io sono composto adempiranno ancora la loro
parte nell'universo e saranno egualmente utili nella grande fabbrica del mondo,
come quando componevano questa creatura individuale. La differenza nell'insieme
non sarà maggiore di quella che corre tra il mio essere in una camera o
all'aria aperta. Uno di questi mutamenti è per me più importante dell'altro, ma
non è così per l'universo". (D. Hume)
Se l'uomo moderno è individuo,
nel senso che sa liberarsi delle proprie radici immediate, dei propri
legami naturali ed ambientali; se è individuo,
nel senso di libero creatore della propria personalità, allora:
"egli esiste come
essere libero, come possibilità di essere il contrario di se stesso in
relazione ad una determinatezza: e nel singolo come tale non vi è niente che possa
esser considerato come determinatezza; in questa libertà quindi è posta altrettanto
bene la possibilità del non riconoscimento e della non libertà". (Hegel)
L'onnipotenza dell'educazione/ragione si rivela disperata
casualità; la personalità che è frutto di quell'onnipotenza è sempre
revocabile, aperta alla continua possibilità di smentirsi, di costruirsi
altrimenti: è gratuita. In definitiva l'arroganza
della ragione produce labili, revocabili frutti.
Primo capitolo:
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