La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
domenica 25 febbraio 2024
Engels e l'antropologia delle religioni - Alessandra Ciattini
venerdì 23 febbraio 2024
La Filosofia di Lenin. Da "Materialismo ed empiriocriticismo" ai "Quaderni filosofici" -
mercoledì 21 febbraio 2024
La guerra mondiale e l’Europa - Alessandra Ciattini e Ascanio Bernardeschi
Da: https://giuliochinappi.wordpress.com - https://futurasocieta.com/ -
Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni - Membro del Coordinamento Nazionale del Movimento per la Rinascita Comunista) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma. - Ascanio Bernardeschi collabora con UniGramsci (Pisa), La Città futura e Futura Società [(APPROFONDIMENTI TEORICI (UNIGRAMSCI)].

martedì 20 febbraio 2024
“A Gaza l’imperatore è nudo, la sua malevolenza è chiara. Chi tace è complice” - Maria Tavernini e Alessandro Di Rienzo
Da: https://altreconomia.it - Maria Tavernini è una giornalista indipendente che vive e lavora a New Delhi dal 2013. Collabora con Altreconomia, Q Code Magazine, Al Jazeera e Narratively, tra gli altri, occupandosi di tematiche sociali, diritti umani e questioni di genere. - Alessandro Di Rienzo collabora con Altreconomia.
domenica 18 febbraio 2024
Le radici valutarie del conflitto in Ucraina - Francesco Schettino
Da: https://www.lantidiplomatico.it - in origine su: https://journals.uniurb.it/index.php/materialismostorico - Francesco Schettino (Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli) è un economista italiano.
Leggi anche: Le caratteristiche economiche della questione palestinese - Francesco Schettino

venerdì 16 febbraio 2024
La giungla contro il giardino. A proposito di “La guerra capitalista” - Giorgio Gattei
Da: contropiano.org - Giorgio Gattei è uno storico del pensiero economico ed economista marxista italiano. Professore di Storia del Pensiero Economico presso la Facoltà di Economia dell'Università di Bologna.
Leggi anche: Pane e tulipani, ovvero così non parlò Piero Sraffa. Cronache marXZiane n. 8 - Giorgio Gattei
martedì 13 febbraio 2024
STORICA INTERVISTA A VLADIMIR PUTIN - TUCKER CARLSON
sabato 10 febbraio 2024
Silenzio per Gaza - Mahamud Darwish
Da “Diario di ordinaria tristezza”, 1973 - Mahmud Darwish è nato a al-Birweh, nell’alta Galilea, nel 1941 ed è morto a Houston nel 2008. Considerato uno dei più grandi poeti arabi contemporanei ha ottenuto, nel corso della sua vita, prestigiosi riconoscimenti internazionali. Le sue opere in versi sono state pubblicate in tutto il mondo. La sua figura in Medio Oriente è ancora popolarissima.

Da quattro anni, la carne di Gaza schizza schegge di granate in ogni direzione.
Non si tratta di magia, non si tratta di prodigio.
È l’arma con cui Gaza difende il diritto a restare e snerva il nemico.
Da quattro anni, il nemico esulta per aver coronato i propri sogni, sedotto dal flirtare con il tempo, eccetto a Gaza. Perché Gaza è lontana dai suoi cari e attaccata ai suoi nemici, perché Gaza è un’isola. Ogni volta che esplode, e non smette mai di farlo, sfregia il volto del nemico, spezza i suoi sogni e ne interrompe l’idillio con il tempo. Perché il tempo a Gaza è un’altra cosa, perché il tempo a Gaza non è un elemento naturale. Non spinge la gente alla fredda contemplazione, ma piuttosto a esplodere e a cozzare contro la realtà. Il tempo laggiù non porta i bambini dal’infanzia immediatamente alla vecchiaia, ma li rende uomini al primo incontro con il nemico. Il tempo a Gaza non è relax, ma un assalto di calura cocente. Perché i valori a Gaza sono diversi, completamente diversi. L’unico valore di chi vive sotto occupazione è il grado di resistenza all’occupante. Questa è l’unica competizione in corso laggiù. E Gaza è dedita all’esercizio di questo insigne e crudele valore che non ha imparato dai libri o dai corsi accelerati per corrispondenza, né dalle fanfare spiegate della propaganda o dalle canzoni patriottiche. L’ha imparato soltanto dall’esperienza e dal duro lavoro che non è svolto in funzione della pubblicità e del ritorno di immagine.
Gaza non è un fine oratore, non ha gola. È la sua pelle a parlare attraverso il sangue, il dolore, le fiamme.
Per questo, il nemico la odia fino alla morte, la teme fino al punto di commettere crimini e cerca di affogarla nel mare, nel deserto, nel sangue.
Il suo litorale non è più blu di quello di altre città arabe.
mercoledì 7 febbraio 2024
VALERIO, I NAR E LA CONTROINFORMAZIONE - Alfredo Facchini
Da: https://www.facebook.com/alfredo.facchini - Afredo-Facchini Giornalista e scrittore, è nato a Roma nel 1960. Tra le sue pubblicazioni, l’inchiesta 11 settembre, il giorno che cambiò la storia (2007); RADISOL Il sogno della rivoluzione nell'Italia del 1978 (romanzo). Nei cosiddetti “anni di piombo” ha militato nel campo dell’estrema sinistra.
martedì 6 febbraio 2024
La dialettica di Hegel NON È tesi-antitesi-sintesi - Lucio Cortella
domenica 4 febbraio 2024
Luciano Canfora: Sovranità limitata
venerdì 2 febbraio 2024
La teoria del valore di Karl Marx per comprendere il funzionamento del capitalismo oggi. Intervista a Guglielmo Carchedi e Michael Roberts - Gianni Del Panta
Da: https://www.lavocedellelotte.it - Gianni Del Panta studioso di scienze politiche, vive a Firenze ed è autore di "L'Egitto tra rivoluzione e controrivoluzione: da Piazza Tahrir al colpo di stato di una borghesia in armi" (Il Mulino, 2019).
Guglielmo Carchedi economista presso l’Università di Amsterdam.
Michael Roberts ha lavorato come economista nella City di Londra per oltre 40 anni. Ha osservato da vicino le macchinazioni del capitalismo globale dall'interno della tana del drago. Allo stesso tempo è stato per decenni un attivista politico nel movimento operaio. (https://thenextrecession.wordpress.com)-----------------------------------------
martedì 30 gennaio 2024
Hegel: un ”cane morto” molto vivace. Intervista a Vladimiro Giacché - Luca Cangianti
Da: https://www.carmillaonline.com - Luca Cangianti si è laureato prima in Filosofia e poi in Sociologia. È autore del romanzo storico-fantastico Sangue e plusvalore e coautore della raccolta di saggi Immaginari alterati. Scrive sulla webzine letteraria “Carmilla”.
Vladimiro Giacché, presidente del Centro Europa Ricerche (CER), è un filosofo ed economista italiano. Ha studiato a Pisa (Italia) e Bochum (Repubblica Federale di Germania) come allievo della Scuola Normale Superiore (laurea, diploma e dottorato cum laude).
Vedi anche: Pensare con Hegel - Vladimiro Giacché
È la contraddizione che muove il mondo - Vladimiro Giacché
Leggi anche: “La contraddizione è ciò che muove il mondo” - Leo Essen intervista Vladimiro Giacché
Quando le latrine saranno d’oro*- Luca Cangianti
Nel “Poscritto alla seconda edizione” del Capitale Marx stigmatizzava la generale disposizione a trattare Hegel da «cane morto», si professava suo discepolo ed evidenziava l’imprescindibile necessità della dialettica per afferrare il funzionamento del modo di produzione capitalistico. Tuttavia, se in Marx vediamo la dialettica al lavoro, rimane pur sempre aperta la questione di che cosa sia nello specifico. Certo, ci si può rivolgere direttamente a Hegel per togliersi la curiosità, ma il pensiero di questo filosofo è notoriamente esposto con un linguaggio spesso oscuro. Per accostarci a questo pensatore, quindi, un’opera come Hegel. La dialettica di Vladimiro Giacché (Diarkos, 2023, pp. 240, € 18,00) risulta di grande utilità. Nella nuova edizione (la prima era uscita nel 2020 in piena pandemia), l’autore ha ulteriormente semplificato il linguaggio (in verità già ampiamente chiaro), arricchito la parte antologica e aggiornato i riferimenti alle nuove edizioni critiche.
LC – Hegel viene considerato da molti il filosofo della reazione prussiana. Eppure da giovane scrive opere sovversive (che si guarda bene dal pubblicare), sostiene la necessità dell’abolizione dello stato e manda alle stampe testi politici anonimi. Poi, nel corso di tutta la vita, intreccia rapporti con rivoluzionari, liberali ed ebrei fino ad aiutare un prigioniero politico. Insomma, che tipo di filosofia è quella di Hegel? Ha ragione Marx a ritenerla rivoluzionaria o di contro Popper a sostenere che fosse reazionaria?
VG – Popper sicuramente non ha ragione. Di contro alle opere giovanili e a quanto contenuto nelle lettere, è vero che nei volumi pubblicati e specialmente nella Filosofia del diritto si avverte un adeguamento alla situazione politica vigente. Ma il tema va affrontato in termini più filosofici che politici. Il problema è come interpretiamo il rapporto tra razionale e reale. Come noto, per Hegel «ciò che è reale è razionale”. Ma questo non significa affatto che tutto ciò che esiste, per il fatto stesso di esistere, sia razionale. Uno stato cattivo può ben esistere, ma per Hegel è “non-vero”, cioè inadeguato, imperfetto. Inoltre – Engels lo ha spiegato molto bene – il nesso realtà-razionalità in Hegel non può esser considerato in termini statici: in questo senso si può dire che era razionale il feudalesimo, ma anche il capitalismo che l’ha sostituito. La filosofia di Hegel è basata sulla processualità delle cose e sulla realtà della contraddizione. Questa non è un fallimento del pensiero, ma una sfida per il pensiero, che deve essere capace di comprenderla. Una filosofia del genere non si presta a giustificare un ordine economico e giuridico immutabile. Alla base del pensiero hegeliano c’è l’inquietudine.
domenica 28 gennaio 2024
"GIORNATA DELL'AMNESIA". Lettera al fantasma di Primo Levi. - Vittorio Arrigoni
Da: https://www.facebook.com/egidia.beretta - Vittorio Arrigoni detto Vik (Besana in Brianza, 4 febbraio 1975 – Gaza, 15 aprile 2011) è stato un attivista, giornalista e scrittore italiano. - il blog di Vittorio Arrigoni, su Guerrilla Radio (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2011).
Vittorio Arrigoni, Autobiografia di Vittorio Arrigoni, su Who is Guerrilla Radio, 13 gennaio 2007.Staying Human, Al Jazeera World, 9 giugno 2011. Documentario sulla vita di Vittorio Arrigoni
Arrigoni, Vittorio, in il Manifesto.
Vittorio, Arrigoni, in il Manifesto.
Restiamo Umani - The Reading Movie, su StayHuman.tv (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2019).
Home page, su Fondazione Vittorio Arrigoni "Vik Utopia Onlus".
Vedi anche: La nascita dello Stato d'ISRAELE
Leggi anche: Se questo è uno Stato. Intervista a Primo Levi - Gad Lerner
Risale al 27 Gennaio 2007 questo scritto di Vittorio.Rileggiamolo e meditiamo. Per dire come lui: "mai più, mai più a nessuno."
“Forse, quanto è avvenuto non si può comprendere, anzi, non si deve comprendere, perché comprendere è quasi giustificare” (Primo Levi)
Primo Levi,
ascoltami, io non riesco a comprendere,
quindi non giustifico.
Non riesco a comprendere come Israele tuteli la sua sicurezza
uccidendo (l'altro ieri) Mahran Zakariyya Abu Al Maseer, diciassettenne,
mentre era alla ricerca di un lavoro.
Come pretende di difendere i suoi civili
impedendo ad un padre di famiglia palestinese malato di cancro
di raggiungere l'ospedale per le cure necessarie invece di morire dinnanzi ad un checkpoint (giovedì scorso)
oppure sparando in testa ad un fedele in preghiera in una moschea (venerdì scorso)
o gambizzando un contadino che coltiva la sua terra (sempre venerdì scorso)
o ferendo due ragazzini e bloccando le ambulanze in soccorso (sabato scorso)
o ancora lasciando morire i prigionieri politici palestinesi infermi nelle sue illegali prigioni (mercoledì scorso).
Non riesco a comprendere come Israele fa valere
il diritto alla sua esistenza
sparando sulla nuca una bambina che sta andando a comprare dei dolci.
Ma più di tutto,
Levi,
non capisco come Israele impugni la tragedia del suo Olocausto
come strategia ritorsiva contro chi critica e denuncia
il razzismo, la confisca della terra, la negazione dei diritti umani
e ogni crimine di guerra compiuto contro la popolazione palestinese.
MAI PIU':
Il senso della Shoah.
Non
MAI PIU' a me...
MAI PIU' a nessuno.
Primo Levi credimi il giorno della memoria ha figliato
più amnesici che memori.
Mai più campi di concentramento,
che siano essi a Guantanamo o ad Abu Ghraib.
Mai più comignoli che fumano cadaveri bruciati
come i cadaveri carbonizzati del migliaio di libanesi morti sotto le bombe a grappolo israeliane.
Mai più al ghetto di Varsavia
e accidenti, il muro dell'apartheid più il furto delle entrate fiscali riduce la Palestina proprio a quella condizione.
Quantitativamente, l'Olocausto degli ebrei non è paragonabile alla lenta ma progressiva eliminazione dei palestinesi.
Ma la qualità di talune efferatezze,
assume raccapriccianti convergenze con i metodi di sterminio nazisti.
La stella gialla appare sempre più simile ad una mezzaluna rossa."
sabato 27 gennaio 2024
L'ampliamento dei Brics ulteriore passo in avanti nella ridefinizione degli assetti internazionali - Andrea Vento
Da: https://www.marxismo-oggi.it - Andrea Vento Gruppo Insegnanti di geografia Autorganizzati
Il Bric: da aggregato geoeconomico a soggetto geopolitico
La genesi dell'acronimo Bric viene ricondotta all'economista inglese Jim O'Neil quando a fine 2001 in un documento[1], redatto in qualità di Chief Economist della Banca di investimenti Goldaman Sachs, identificò il nuovo aggregato geoeconomico composto da Brasile, Russia, India e Cina come il gruppo di Paesi che, in base a caratteristiche comuni, avrebbero verosimilmente dominato l’economia mondiale del secolo appena iniziato. Pertanto, secondo O'Neil, agli Stati Uniti per poter mantenere la leadership globale anche nel XXI secolo sarebbe stato dunque necessario inglobarli nella governance economica e finanziaria mondiale egemonizzata fino a quel momento dal sistema occidentale.
I quattro paesi risultavano, infatti, accomunati da alcune caratteristiche simili da consentir loro nell'arco di alcuni lustri di posizionarsi nei piani alti della graduatoria delle potenze economiche mondiali: la condizione di economie in via di sviluppo, una popolazione numerosa, un vasto territorio, abbondanti risorse naturali strategiche e prospettive di forte crescita del PIL e della quota nel commercio mondiale.
La tesi sostenuta da O'Neal non venne, tuttavia, pienamente percepita nella sua portata strategica negli ambienti di Washington, in quegli anni, peraltro, impegnati nella ridefinizione dell'assetto geopolitico mediorientale con gli interventi militari in Afghanistan e Iraq. Finì, invece, per fornire un inaspettato input aggregativo per i quattro paesi che fino ad allora avevano scarsamente cooperato dal punto di vista economico[2] e geopolitico, i quali, a partire dal settembre 2006, iniziarono ad effettuare annualmente riunioni informali a margine dell'Assemblea generale dell'Onu.
giovedì 25 gennaio 2024
Il mondo di Lenin. Passaggio a Oriente - Luca Cangemi
Da: https://www.girodivite.it - Luca Antonio Cangemi Docente di Filosofia e Storia, dottore di ricerca in Scienze Politiche, fa parte della segreteria nazionale del Partito Comunista Italiano.
Leggi anche: Lenin - Opere complete
Sulla Nostra Rivoluzione*- Vladimir Lenin (1923)
LENIN - CENTRALITA' DELLA TEORIA (1996) - Stefano Garroni
LENIN: LA RIFLESSIONE SUL PARTITO. UN USO DELLA DIALETTICA* - Stefano Garroni
RICERCHE MARXISTE - L’ambivalenza di Lenin - Stefano Garroni
RICERCHE MARXISTE - Lenin: teoria, ideologia, burocrazia - Aristide Bellacicco
RICERCHE MARXISTE - Materialismo dialettico, materialismo non dialettico - Aristide Bellacicco
Un “ponte sull’abisso”. Lenin dopo l’Ottobre*- Alexander Höbel
l concetto di «capitalismo di Stato» in Lenin - Vladimiro Giacché
Lenin, 150 anni dopo la sua nascita - Atilio A. Boron
Il mito dell’imperialismo russo: in difesa dell’analisi di Lenin*- Renfrey Clarke, Roger Annis**
La luxemburg, Lenin e la democrazia. - Stefano Garroni. 14/06/2006
Domenico Losurdo: Il fondamentalismo occidentale - Emiliano Alessandroni
Esiste oggi un imperialismo europeo? - Domenico Losurdo
Il governo della guerra attacca la scuola - Luca Cangemi
Un blocco imperialista digitale? - Luca Cangemi
Vedi anche: Rivoluzione socialista e Rivoluzione anticoloniale - Domenico Losurdo
PENSARE LA RIVOLUZIONE RUSSA* - Luciano Canfora
Cento anni dalla Rivoluzione d'Ottobre - Vladimiro Giacché - Domenico Losurdo
Il discorso di Lenin sull’Oriente è anche il discorso di un nuovo, necessario, rapporto tra il movimento operaio dei paesi capitalistici dell’occidente e i popoli in lotta per la liberazione dal giogo coloniale. La Rivoluzione russa viene vista come il ponte tra queste due realtà. La sconfitta del movimento operaio e del marxismo in occidente pongono ora problemi enormi.
Se la cifra di questi nostri anni convulsi è il tendenziale rovesciamento della ri-colonizzazione (americana) del mondo, più nota sotto il nome di globalizzazione, e persino il tramonto del dominio occidentale sul globo (esito tutt’altro che scontato ma possibile), allora è necessario tornare a studiare l’iniziativa leniniana poi sviluppatisi lungo assai tortuosi sentieri ben oltre la fine del Secolo Breve (che sembra pretendere di diventare molto lungo) che di questi sconvolgimenti è, indiscutibilmente, la matrice. È come se attraverso la faglia leniniana prorompesse una nuova ondata di materiale storico incandescente, che non si può comprendere se non si torna alle caratteristiche originarie di quella frattura.
Che di frattura decisiva si tratti fu chiaro subito ai protagonisti di questa lunga storia. Il carattere “sconvolgente” e “costituente” delle idee di Lenin e degli atti del governo sovietico (sin dai primi giorni) sull’autodeterminazione dei popoli sono rilevati con stupore praticamente da tutti gli esponenti che da posizioni assai diversificate (a volte lontanissime da quelle dei comunisti) si pongono il tema dell’emancipazione delle nazioni costrette dagli europei alla condizione di colonie o semicolonie.
A Canton Sun Yat Sen fece chiudere i teatri per tre giorni alla notizia della morte di Lenin. È notissima la lettera che (siamo già nel 1930) Nehru scrive da una prigione inglese alla figlia Indira Gandhi indicando come memorabile l’anno di nascita della ragazzina (il 1917!) grazie all’opera di “un grande uomo”, ma valutazioni e attenzioni simili le troviamo in nazionalisti turchi, intellettuali persiani persino in qualche principe afghano con volontà di emanciparsi dal controllo inglese. Senza parlare ovviamente di coloro per cui militanza comunista e militanza anticoloniale da subito si identificarono.
mercoledì 24 gennaio 2024
Antonio Mazzeo: come fa la Leonardo a dire che non è implicata nei teatri di guerra?
Da: https://www.pressenza.com - Olivier Turquet. Si occupa di scrivere per raccontare la realtà da circa 40 anni. Ha collaborato con testate cartacee, radiofoniche ed elettroniche tra cui ama ricordare Frigidaire, Radio Montebeni, L'Umanista, Contrasti, PeaceLink, Barricate, Oask!, Radio Blue, Azione Nonviolenta, Mamma!. Ha fondato l'agenzia stampa elettronica umanista Buone Nuove e il giornale di quartiere Le Bagnese Times. E' stato addetto stampa di svariate manifestazioni come: l'Internazionale Umanista, Firenze Gioca, la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. Attualmente coordina la redazione italiana di Pressenza. Ha pubblicato Interviste per cambiare il mondo e Comunicare la Nonviolenza con Nonviolenza Raccoglie ciò che scrive su: olivierturquet.wordpress.com
Antonio Mazzeo. Insegnante e giornalista impegnato nei temi della pace e del disarmo, dell’ambiente e della lotta alle criminalità mafiose. Ha operato per anni come cooperante nei Balcani e in America latina. Ha ricevuto il “Premio G. Bassani – Italia Nostra 2010″ per il giornalismo e nel 2020 la “Colomba d’oro per la Pace”(Archivio Disarmo) quale riconoscimento “per aver interpretato per anni la scrittura come una missione di difesa dei diritti umani e di denuncia delle ingiustizie”. Ha pubblicato numerosi saggi sui conflitti nell’area mediterranea e sulla presenza delle basi USA e NATO in Italia. E’ tra i promotori dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole.
L’ospedale Bambin Gesù ha rifiutato una donazione natalizia di Leonardo ritenendola “inopportuna”. La Società ha commentato dicendo “In tutti i teatri di guerra in corso non c’è nessun sistema offensivo di nostra produzione” (Repubblica, 12 Gennaio).
Abbiamo fatto su questo alcune domande a Antonio Mazzeo, giornalista pacifista specializzato in questioni militari ed editorialista di Pressenza.
---------------------------------
Antonio, sulla base di cosa Leonardo può fare un’affermazione del genere? E con quale credibilità?
Beh, bisognerebbe chiedere ai manager di Leonardo perché si siano inventati una risposta che non trova alcun fondamento né tra i comunicati stampa emessi in tutti questi anni dalla holding armiera a capitale pubblico, né tra le relazioni ufficiali periodiche delle autorità governative sulle attività di esportazione delle aziende belliche italiane.
lunedì 22 gennaio 2024
Giacomo Leopardi. Poesia e “Ultrafilosofia”. La dialettica tra ragione, sentimento e immaginazione - Alessandra Ciattini
Da: https://futurasocieta.com - https://www.sinistrainrete.info - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni - Membro del Coordinamento Nazionale del Movimento per la Rinascita Comunista) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma.
Leggi anche: PER UNA SPERANZA DI FUTURO
STORIA DEL GENERE UMANO - Giacomo Leopardi
Vedi anche: "Leopardi legge Kant" - Massimiliano Biscuso
Canto Notturno di un Pastore Errante dell'Asia - Giacomo Leopardi
Recensione al libro di Antonio Catalfamo, Giacomo Leopardi. Poesia e “Ultrafilosofia”. La dialettica tra ragione , sentimento e immaginazione (Solfanelli, Chiesti 2023)
Per noi italiani Giacomo Leopardi è associato ai ricordi scolastici e a un non sempre comprensibile pessimismo. Eppure la profondità e la complessità del suo pensiero è dimostrata e sviscerata da numerose organizzazioni non solo italiane, ma anche internazionali come il Leopardi Studies at Oxford, il Leopardi Centre di Birminghman, il progetto “L’eredità di Leopardi” portato avanti dal Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università di Verona, il Laboratorio della Sapienza di Roma etc. A quest’ultimo si deve una Bibliografia leopardiana, aggiornata al 2012, curata da Giuseppe Manitta. E ovviamente da un’ampia e variegata lettura critica.
Questo rinato interesse nel mondo anglosassone è scaturito dalla prima traduzione integrale dello Zibaldone, opera capitale per comprendere a fondo la concezione del mondo del grande poeta, avvenuta nel 2012.
In questo scenario è più che benvenuta la pubblicazione del libro di Antonio Catalfamo, da segnalare alla su menzionata Bibliografia, che rivede le precedenti interpretazioni della riflessione leopardiana, aggiungendo un suo originale contributo sulla relazione tra poesia e filosofia in essa. In particolare, Catalfamo prende le mosse dalla nota interpretazione di Benedetto Croce, che si è centrato sui “Grandi Idilli”, scritti tra 1828 e il 1830, nei quali scopre l’autentica vena poetica e lirica del poeta, misconoscendo la sua sofferta filosofia, depositata anche negli scritti in prosa, e intende la prima come effusione catartica dei dolorosi sentimenti del poeta.
sabato 20 gennaio 2024
Dopo un decennio il mondo scopre gli Houthi - Enrico Campofreda
Da: https://enricocampofreda.blogspot.com - Enrico Campofreda
Leggi anche: La guerra di Israele contro Gaza riassume l'intera storia del colonialismo europeo - Hamid Dabashi
Vedi anche: Il Conflitto in Medio Oriente si è già allargato - Alberto Negri
Ora che la merce internazionale torna a circumnavigare l’Africa come ai tempi della Compagnìa delle Indie, con l’aumento di tempi e costi che incidono sul suo affarismo, certa mediologia a orologeria scopre i ribelli Houthi, i loro attacchi, la conseguente pericolosità e in coda, molto in coda, la guerra che costoro combattono da un decennio contro le truppe governative e contro le petromonarchie più potenti foraggiate dagli Usa, sauditi ed Emirati arabi. Così uno dei conflitti irrisolti nel patchwork della guerra frazionata in Medioriente che ha prodotto 380.000 vittime, soprattutto fra la popolazione civile bombardata dagli F16, come in questi giorni sono colpite dai Tomahawk le piattaforme di lancio Houthi. Si tratta degli attacchi-difensivi (sic) americano e britannico per placare gli assalti alle navi mercantili e l’uso di razzi iraniani e cinesi da parte dei miliziani sciiti che vogliono fermare Israele e i suoi alleati dai massacri di gazesi. E’ un alibi dei guerriglieri sciiti per entrare in scena da protagonisti in un’area di crisi sempre più ampia? Sì. Per quanto questa componente stia praticando la propria guerra, fra il disinteresse del mondo, appunto da un decennio. E’ un impegno di prossimità a favore dell’Iran? Sicuramente. Poiché l’Occidente statunitense ed europeo lo ‘scontro economico’ con Teheran lo attua da tempo usando l’arma dell’embargo che impoverisce i consumatori iraniani ma pure quelli del vecchio continente, cioè tutti noi. Un esempio inconfutabile riguarda il costo del gas, che avremmo potuto e potremmo ricevere dall’Iran a prezzi decisamente inferiori di quelli conosciuti, anche prima della crisi ucraina, col metano russo. E’ la strategia - politica e militare - a influenzare l’economia o è quest’ultima a determinare la geopolitica? Lo sono entrambi, visto che il legame è storicamente strettissimo. Ma in epoca di globalizzazione tutto è diventato accelerato, pericoloso, tragico. E le guerre scatenano mattanze causate dalla deflagrazione delle bombe e dei mercati che colpiscono la popolazione, mentre al solito i ceti dirigenti e finanziari s’ingrassano.
giovedì 18 gennaio 2024
CHE COSA FANNO I FILOSOFI OGGI? - Norberto Bobbio
Da: https://www.facebook.com/riccardo.bellofiore.3 - [N. Bobbio, in AA.VV. Che cosa fanno i filosofi oggi?, Bompiani, Milano 1982] - Norberto Bobbio (Torino, 18 ottobre 1909 – Torino, 9 gennaio 2004) è stato un filosofo, giurista, politologo, storico e senatore a vita italiano.
Leggi anche: "DEMOCRAZIA" - Norberto Bobbio
Ascolta anche: Hegel e noi - Norberto Bobbio
martedì 16 gennaio 2024
Gli attuali intellettuali nella post-democrazia neoliberista: Fedez e Greta Thunberg - Paolo Massucci
Da: https://www.lacittafutura.it - Paolo Massucci, Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni.
Leggi anche: Lo stato attuale della democrazia - Paolo Massucci -
Considerazioni epocali - Paolo Massucci -
Filosofie del lavoro e sviluppi del movimento operaio - Paolo Massucci -
LIBERTA’ COME ILLUSIONE NELLA CULTURA DECADENTE - Paolo Massucci
Le contraddizioni del sistema capitalistico incontrastato hanno prodotto una profonda retrocessione della democrazia che si riflette anche nell’inconsistenza ed involuzione della comunicazione.
Il Ministero dell'Istruzione, nel 2022 con il governo Meloni, ha cambiato nome in Ministero dell'Istruzione e del Merito, per evidenziare e dare rilevanza al concetto di "merito". L'accostamento dei termini "istruzione" e "merito" suona però abbastanza cacofonico, se non altro perché essi si riferiscono a piani semantici diversi e non rapportabili tra loro: il primo termine consiste in un mezzo, mentre il secondo sarebbe un risultato, auspicabile, ottenibile mediante il primo. Lo Stato può -e dovrebbe- curare la qualità e l'estensione dell'istruzione, mentre il merito sta alla capacità del singolo se ha saputo ben utilizzare il mezzo, cioè l'istruzione ricevuta. Così per coerenza, analogamente, dovremmo avere il Ministero dello Sport e del Risultato, il Ministero del Turismo e degli Alberghi Pieni, il Ministero della Difesa e della Guerra Vinta, il Ministero delle Imprese e del Profitto, il Ministero dell'Economia e della Crescita del PIL (o, meglio ancora, semplicemente il Ministero dell’Abbondanza, di orwelliana memoria, come nel famoso romanzo 1984 di Orwell del 1949).
domenica 14 gennaio 2024
Il Conflitto in Medio Oriente si è già allargato - Alberto Negri
giovedì 11 gennaio 2024
PER UNA SPERANZA DI FUTURO - Antonio Minaldi
Da: https://www.pressenza.com/it - https://noteblockrivista.blogspot.com - Antonio Minaldi, militante nei movimenti fin dal 68. Esponente del movimento studentesco del 77 e fra i fondatori dei COBAS SCUOLA nell'87. Si occupa di attualità politica e di studi di filosofia collaborando con varie riviste.
Alessandra Ciattini, Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni -
È stato recentemente pubblicato, col titolo “Semi di un mondo futuribile. Note sparse su alcuni problemi internazionali del nostro tempo” l’ultima fatica di Alessandra Ciattini, studiosa e militante politica stimata e a tutti nota nell’ambito della sinistra marxista e radicale
È stata recentemente pubblicata, col titolo Semi di un mondo futuribile. Note sparse su alcuni problemi internazionali del nostro tempo (Multimage, 2023), l’ultima fatica di Alessandra Ciattini, studiosa e militante politica stimata e a tutti nota nell’ambito della sinistra marxista e radicale.
Si tratta di una raccolta di articoli e di saggi che l’autrice, come viene detto già nel titolo, ha dedicato, con uno sguardo proteso a 360 gradi, ai problemi e alle più scottanti questioni che riguardano gli assetti geopolitici del nostro tempo.
Quello che subito colpisce l’attenzione del lettore è la grande competenza sempre messa in mostra, e la specifica conoscenza, delle materie trattate e dei fatti presi in considerazione, sempre suffragati da una dovizia di dati e di precisi riferimenti e rimandi, evidentemente frutto di studio e di attente ricerche, ma anche, come nel caso del Sudamerica ed in particolare delle vicende che riguardano Cuba, di una conoscenza personale acquisita attraverso anni di scambi personali e di viaggi, motivati da una scelta di militanza politica che imponeva il bisogno di andare a verificare di persona senza accontentarsi di ciò che si può acquisire dalla semplice lettura a distanza.