La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
giovedì 22 luglio 2021
Spazi virtuali - Juan Carlos De Martin
sabato 10 luglio 2021
LO STATO DELLE COSE. Produzione, riproduzione e uso dei saperi nell’era del digitale.
Social? Soggetti in rete, oggetti nella realtà - Paolo Ercolani
L'impatto delle tecnologie sul lavoro - Renato Curcio
Alienazione e rivoluzione (digitale) - Enrico Donaggio
La grande migrazione online: costi e opportunità - Juan Carlos De Martin
sabato 19 giugno 2021
lo sdoppiamento virtuale dello spazio pubblico - Renato Curcio
Da: https://www.citystrike.org - https://sinistrainrete.info - testo ripreso da “Su la testa” di maggio (qui il link) -
Renato Curcio è un saggista e sociologo italiano. Socio fondatore di Sensibili alle foglie e socioanalista, ha pubblicato per queste edizioni numerosi titoli. Su questo tema, ricordiamo qui: L’impero virtuale; L’egemonia digitale; La società artificiale; L’algoritmo sovrano; Il futuro colonizzato. - https://www.facebook.com/sensibiliallefoglie - https://www.libreriasensibiliallefoglie.com - http://www.sensibiliallefoglie.it
Social? Soggetti in rete, oggetti nella realtà - Paolo Ercolani
L'impatto delle tecnologie sul lavoro - Renato Curcio
Alienazione e rivoluzione (digitale) - Enrico Donaggio
domenica 30 maggio 2021
Esprimersi in digitale - Pietro Montani
lunedì 17 maggio 2021
La grande migrazione online: costi e opportunità - Juan Carlos De Martin
venerdì 8 gennaio 2021
Social? Soggetti in rete, oggetti nella realtà - Paolo Ercolani
I mass media, Gramsci e la costruzione dell’uomo eterodiretto*- Paolo Ercolani
Vedi anche: DEMENZA DIGITALE* - Manfred Spitzer
lunedì 16 novembre 2020
L'impatto delle tecnologie sul lavoro - Renato Curcio
Colonizzazione dell'immaginario e controllo sociale* - Renato Curcio
Social e capitalismo crepuscolare (living in a box) - Roberto Fineschi
Vedi anche: DEMENZA DIGITALE* - Manfred Spitzer
Alienazione e rivoluzione (digitale) - Enrico Donaggio
"La società artificiale" - Renato Curcio
sabato 14 novembre 2020
Social e capitalismo crepuscolare (living in a box) - Roberto Fineschi
Da: https://www.lacittafutura.it - Roberto Fineschi è un filosofo italiano (Marx. Dialectical Studies).
Leggi anche: Fenomenologia della Ferragni - Roberto Fineschi
Razzismo e capitalismo crepuscolare - Roberto Fineschi
Persona, Razzismo, Neo-schiavismo: tendenze del capitalismo crepuscolare. - Roberto Fineschi
Populismo, punti di partenza - Roberto Fineschi
Epoca, fasi storiche, Capitalismi - Roberto Fineschi
Vedi anche: Marx, Hegel ed il metodo. Note introduttive - Roberto Fineschi
"Le nuove forme di controllo sociale nella società artificiale" - Renato Curcio
L'impatto delle tecnologie sul lavoro - Renato Curcio
Funzionamento e funzione dei social nelle dinamiche del capitalismo crepuscolare.
lunedì 16 marzo 2020
Capitalismo digitale. Il futuro colonizzato - Renato Curcio
Renato Curcio, socio fondatore di Sensibili alle foglie, è un saggista e sociologo italiano. - https://www.libreriasensibiliallefoglie.com
domenica 15 marzo 2020
La città appestata - Michel Foucault
Michel Foucault è stato un filosofo, sociologo, storico della filosofia, storico della scienza, accademico e saggista francese.
Leggi anche: Michel Foucault: Sorvegliare e punire. Nascita della prigione*- by fernirosso
La società artificiale - Renato Curcio
Virus, emergenza e disciplinamento sociale - Pier Franco Devias
Vedi anche: "Le nuove forme di controllo sociale nella società artificiale" - Renato Curcio
sabato 30 novembre 2019
Democrazia e Filosofia | After Democracy - Remo Bodei
martedì 30 aprile 2019
Alienazione e rivoluzione (digitale) - Enrico Donaggio
Enrico Donaggio, Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione - filosofia morale.
Vedi anche: OFFICINA MARX - https://vimeo.com -
"Le nuove forme di controllo sociale nella società artificiale" - Renato Curcio -
DEMENZA DIGITALE* - Manfred Spitzer** -
Il video (e la lezione) inizia solo al minuto 7,10...
sabato 23 marzo 2019
"Le nuove forme di controllo sociale nella società artificiale" - Renato Curcio
Vedi anche: La società della rete e i media (2014) - Umberto Eco
Renato Curcio, incontro alla Comunità La Collina di Serdiana su istituzioni totali.
Nuovi studi e ricerche di socioanalisi pubblicati nelle edizioni “sensibiliallefoglie”.
sabato 2 febbraio 2019
L'algoritmo sovrano - Renato Curcio
mercoledì 28 novembre 2018
STORIA DEL SESSANTOTTO - Michele Brambilla
Leggi anche: https://ilcomunista23.blogspot.com/2018/04/1978-la-svolta-delleur.html
Una interpretazione tra altre... (Il collettivo)
"Quando il cielo si svuota di Dio, la terra si popola di idoli"
Karl Barth
XIII - VERSO LA FINE
Il 1976 è l'anno in cui il Sessantotto entra in agonia. Certo, gran parte delle battaglie cominciate otto anni prima erano state vinte: il divorzio era diventato legge dello Stato, già dal 1970 era stato varato lo Statuto dei lavoratori, nel 1975 era stato riformato il diritto di famiglia, la scuola e l'università erano state sensibilmente modificate. E certo molti degli stili di vita e delle idee dei sessantottini si erano ormai radicati nella mentalità comune: dai comportamenti sessuali al linguaggio all'atteggiamento verso l'autorità. Persino il cosiddetto apparato era stato intaccato dalla «rivoluzione» sessantottina, e di questo l'esempio forse più rilevante è costituito dalla forte influenza, nel sistema giudiziario, della corrente di sinistra dei giudici, Magistratura democratica, e del fenomeno dei «pretori d'assalto». Di tutti questi cambiamenti nei costumi, del resto, è rimasta fino ai giorni nostri una traccia che appare indelebile. Ma per quanto riguarda il suo obiettivo principale, il Sessantotto è stato innegabilmente sconfitto. Il fine dichiarato dei contestatori, soprattutto dopo l'incanalamento ideologico della protesta, era una radicale trasformazione del sistema politico ed economico; un rinnegamento del capitalismo, l'instaurazione di una democrazia «dal basso». Molti sessantottini il potere l'hanno pure preso, come si può oggi facilmente constatare dando uno sguardo a molti organigrammi: ma per farlo hanno dovuto abiurare l'antica fede, e accettare di essere strumenti di quel capitalismo che volevano distruggere.
LA CRISI DEI GRUPPI
Di questa sconfitta, nel 1976 c'era già molto più di qualche semplice segno premonitore. L'avvisaglia principale fu la crisi dei gruppi rivoluzionari organizzati, che cominciarono allora la propria dissoluzione. I gruppi avevano fallito su tutti i fronti: non erano riusciti a sottrarre la classe operaia alla fedeltà al Partito comunista e al sindacato tradizionale; e, sul versante opposto, non erano stati in grado di interpretare fino in fondo lo spirito «movimentista» dell'ultima generazione. «I gruppi» ha scritto Paul Ginsborg «erano settari, dominati da modelli rivoluzionari terzomondisti, incapaci di trarre conclusioni realistiche dai segnali che venivano dalla società italiana.»
Dicevano di combattere l'autoritarismo, ma cercarono di imporre a tutti le loro forme di lotta, i loro stili di vita e le loro idee politiche: «Il lavoratore» era scritto su un documento programmatico del Cub della Pirelli nel 1972, «deve concepire se stesso come produttore ed acquisire coscienza della sua funzione, deve aver coscienza di classe e diventare comunista, deve rendersi conto che la proprietà privata è un peso morto, è un ingombro che bisogna eliminare».
Dicevano di detestare la forma-partito, ma caddero quasi tutti nella tentazione di riprodurre in fotocopia l'organizzazione di quei partiti che volevano spazzare via. Uno degli esempi più eclatanti fu, nel 1973, la nomina di Adriano Sofri a segretario della «movimentista» Lotta continua. E fu proprio nel 1976 che Lotta continua, forse il più importante dei gruppi del Sessantotto, si sciolse.
martedì 18 settembre 2018
L’ALGORITMO SOVRANO - Renato Curcio
Leggi anche: https://ilcomunista23.blogspot.com/2016/04/colonizzazione-dellimmaginario-e.html
METAMORFOSI IDENTITARIE E RISCHI TOTALITARI NELLA SOCIETÀ ARTIFICIALE
Potremmo immaginare quella parte di Internet che ci è permesso frequentare come un giovane continente – non ha più di trent’anni – già ampiamente colonizzato. In esso, i coloni che si sono aggiudicati le posizioni migliori, pur continuando a essere in conflitto tra loro, come nelle migliori tradizioni capitalistiche, innalzano i vessilli dei marchi più noti dell’oligarchia digitale planetaria. In questo continente, algoritmi “intelligenti” col volto nascosto ma con grandi ambizioni classificatorie, predittive e giudicanti, si mimetizzano dentro i più diversi strumenti e negli immancabili smartphone, al servizio di piattaforme variamente specializzate nella costruzione di nuove dipendenze in molti campi: dalle comunicazioni, ai consumi, alle competizioni online, non disdegnando affatto esperimenti psico-sociali o politici di ampia portata.
Ripercorrendo le tappe salienti della colonizzazione della rete e delle identità virtuali dei suoi frequentatori, nella prima parte del libro si porta l’attenzione su alcuni dei dispositivi nascosti che stanno velocemente dissodando il terreno di una nuova e inedita deriva totalitaria. Nella seconda parte, si spinge lo sguardo sulle frontiere opache in cui gli Stati a più alta propensione digitale, provano a difendere da questa sfida transumanista il loro stesso futuro, ma in una prospettiva cieca, “al rialzo”. Come in un incubo – documentato e niente affatto distopico – si profilano così i contorni di simil-democrazie dalle libertà sostanziali vacillanti in cui i cittadini, assoggettati biometricamente a un codice unico personale, si dispongono a riprodursi come cloni volontari di un algoritmo sovrano. Naturalmente, un’alternativa c’è ancora: prendere atto della nostra incompiutezza come specie e riportare la barra della nostra vita sociale anzitutto sui legami, sulle comunità istituenti e sulle relazioni faccia-a-faccia. Non “contro le tecnologie digitali” ma portando la critica direttamente alla radice del modo di produzione capitalistico che esse riproducono. L’homo sapiens dopotutto può e sa fare di meglio che lasciarsi guidare da un algoritmo.
lunedì 15 gennaio 2018
"La società artificiale" - Renato Curcio
Parte prima:
"in che rapporto sta questa innovazione tecnologica con l'idea storica di progresso? Il passo che oggi mi sento di problematizzare è proprio questo: ora io sono assolutamente convinto che siamo di fronte a una divaricazione netta tra l'innovazione tecnologica e il progresso sociale. Oggi il progresso sociale deve riprendere in mano seriamente la questione dei legami, vale a dire la questione della capacità di vivere in modo evoluto insieme, e quindi deve accoppiare l'idea di classe all'idea di specie. Oggi lotta di classe è la possibilità di evitare a questa specie una terribile deriva, che è la deriva robotica e, come dicono alcuni, cyborg, dei cittadini e di questa nostra futura società." (R. Curcio)
Parte seconda: https://www.youtube.com/watch?v=UCbtuTN7jM8