mercoledì 6 agosto 2025

Pagina nera della Chiesa cattolica e lotta secolare anticomunista - Paolo Massucci

Paolo Massucci, Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni. (Paolo Massucci



Nel 1998 papa Wojtyla beatifica monsignor Stepinac, collaboratore del nazista Ante Pavelic, capo del regime nazista croato. Pavelic compì eccidi così efferati e alla luce del giorno che scandalizzarono persino gli esponenti del Terzo Reich e del Fascismo. (https://ilmanifesto.it/archivio/1998016059

Il nazifascismo, nonostante la sconfitta del 1945, continuò a vivere, in posizioni di potere e in chiave ideologica, per essere utilizzato in funzione anticomunista. Con esso, infatti, mai si vollero fare i conti fino in fondo. 

Questa pillola di storia aggiunge un altro tassello al ruolo politico del quale fu incaricato Giovanni Paolo II. 

La storia dell'Occidente dopo la II guerra mondiale, infatti, è segnata dalla lotta - ad oggi ampiamente vincitrice, in termini politici, economici e ideologici- contro il movimento comunista.

Nonostante la vittoria storica, la lotta ideologica e politica anticomunista, in forme mutate, tutt'oggi è in atto. Essa infatti costituisce, pur in maniera mistificata e trasfigurata, la lotta del capitalista contro la classe lavoratrice per la massimizzazione dell'estrazione del plusvalore e quindi del profitto.

L'andamento della lotta, da decenni ancor più favorevole al capitale, si evidenzia nelle politiche neoliberiste: contrazione dei salari e delle pensioni, precarizzazione e perdita dei diritti dei lavoratori, peggioramento drammatico del sistema sanitario nazionale, privatizzazione di qualsiasi servizio di interesse collettivo, aumento dei costi scolastici e universitari con compromissione nei fatti del diritto allo studio. I salari ormai non garantiscono più un baluardo per la povertà: la sopravvivenza o il benessere, distribuiti a macchia di leopardo, sono legati semmai alle successioni ereditarie di immobili e di piccoli patrimoni risparmiati dalla precedente generazione dai redditi da lavoro. D'altra parte le conseguenze della vittoria del capitalismo si evidenziano anche nell'abbandono della cosa pubblica, del bene comune, quale la difesa ecologica del pianeta e le politiche mondiali di pace e disarmo ormai abbandonate, mentre la guerra, spacciata quale diritto alla difesa, è ormai sdoganata come mezzo in realtà per regolare in maniera spiccia i rapporti di forza internazionali.

Il livello di ingiustizia sociale e disuguaglianza si estremizza costantemente e il malessere sociale con le sue potenziali non prevedibili conseguenze politiche, civili e sociali, viene gestito mediante la riduzione degli spazi democratici ed una intensificazione della componente ideologica mediante potenziamento dell'apparato mediatico. Il sistema elettorale parlamentare è ormai praticamente saltato nel ruolo di trasmissione delle istanze politiche dai cittadini ai governi, mentre autoritarismo, repressione poliziesca, corsa agli armamenti, insieme allo strapotere delle oligarchie mondiali, vengono giustificate ideologicamente come difesa dei valori democratici occidentali.

Insomma nei Paesi europei e in USA in particolare si sopprime la democrazia per “difendere la democrazia occidentale”.

La tesi di Benedetto Croce per cui il Fascismo sarebbe una parentesi nella storia italiana dovrebbe essere capovolta, e non solo a livello italiano, per cui la democrazia è stata una parentesi nel corso della storia dei Paesi con economia capitalistica, dove la normalità è il fascismo, nelle sue diverse forme ed espressioni.

A ben vedere tuttavia il capitalismo non è “il modo in cui funziona la produzione e l’economia” -come vuole far intendere l’ideologia dominante- ma è un sistema storicamente determinato che si basa sulla dominanza di classe, antiquato e fallimentare nel gestire gli immani problemi planetari del XXI secolo, problemi drammatici che esso stesso ha generato proprio nel suo perseguire la massimizzazione dell’utilità privata. 

Le prospettive dell’umanità, la civiltà, dipendono dall’esito della lotta di classe. 

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