
Solo in seguito a una più profonda conoscenza [...]
l'elemento logico si eleva [...] fino a valere non già
semplicemente come un universale astratto, ma
come l'universale che abbraccia in sé
la ricchezza del particolare
Hegel - Scienza della Logica
Il
testo che segue unisce brani tratti dal volume di Domenico
Losurdo, Il
linguaggio dell'Impero. Lessico dell'ideologia americana(Laterza,
Roma-Bari, 2007, pp. 48-78). Si è qui deciso di riproporli in quanto
appaiono particolarmente rilevanti per la fase storica che stiamo
attraversando. L'Occidente registra infatti, da qualche tempo,
l'assenza di una sinistra capace di rendersi promotrice di un
Universale concreto (cfr. su ciò D. Losurdo, La
sinistra assente. Crisi, società dello spettacolo, guerra,
Carocci, Roma 2014).
La
reazione all'Universale astratto promosso dal liberalismo viene
pertanto condotta dall'iniziativa delle destre, siano esse sociali o
postmoderne, che per propria vocazione tendono a ripiegare lo sguardo
su un'astrattezza egolatrica e particolaristica. È quest'ultima a
scolpire oggi, in Europa e negli Usa, le forme della critica al
liberalismo. Alla prospettiva cosmopolita di un mondo senza Stati
e sans
frontières che
l'ideologia anarcocapitalista insegue, fanno fronte gli arroccamenti
identitari e i tradizionalismi localistici, all'insegna di miti
genealogici spontanei che sorreggono fisionomie sociali gelose e
protettive. L'ideologia dell'imperialismo statunitense, a seconda dei
governi e delle circostanze storiche, tende a muoversi su questi due
fronti, oscillando tra cosmopolitismo e tradizionalismo, tra
Universale e particolare astratto. Pur avversi tra loro essi
risultano ancora più ostili all'Universale concreto, che ha bisogno
di superare entrambe le unilateralità per realizzarsi.
Nel
cammino che conduce a una simile realizzazione è possibile talvolta
approfittare dello scontro tra i propri nemici, tendendo la mano ora
all'uno e ora all'altro. Nondimeno, un punto tutt'altro che
irrilevante va tenuto in considerazione: se sul piano militare e
politico una disposizione particolaristica può caricarsi di un
valore universale quando si trova a confliggere con una disposizione
universalistico-astratta suscettibile di rovesciarsi nel proprio
contrario (di trasformarsi, quindi, in una forza universalmente
repressiva), diverso è il caso del piano culturale: qui è
l'Universale astratto, anziché il particolare, a costituire un
terreno più avanzato per la comprensione dell'Universale concreto e
per il suo radicamento nelle coscienze.
Ai
giorni nostri, in cui la sinistra occidentale risulta pressoché
priva di capacità organizzativa e di forza politica, diverse anime
che ancora si rivedono nel suo orizzonte pagano l'assenza di un
collante e, a partire dall'ostilità istintivamente nutrita verso il
cosmopolitismo astratto che ha egemonizzato il discorso politico
degli ultimi decenni, cominciano ad avvertire una forte attrazione
verso il particolarismo, recepito come elemento di novità e dotato
di forza rivoluzionaria. Ma si tratta, a ben vedere, di un
arretramento del discorso. La crescente fascinazione verso i
conflitti altrui non è altro che il frutto della propria impotenza.
Contro
l'idea per la quale il particolare possa costituire un punto di vista
rivoluzionario da contrapporre all'astrattezza dell'Universale, i
testi di Losurdo che qui proponiamo ci sembrano particolarmente
eloquenti. Leggerli con attenzione può senz'altro aiutarci a
comprendere in modo più adeguato il nostro presente, ovvero a
diradare la nebbia che decenni di arretramenti sociali e politici
hanno addensato tra le "ragioni della mente" e le "ragioni
del mondo". (E.
A.)
Che
cos'è il fondamentalismo?