* Questo testo è già apparso in P. P. Poggio (a cura), L’ALTRONOVECENTO.
COMUNISMO ERETICO E PENSIERO CRITICO, vol. II, IL SISTEMA E I
MOVIMENTI- EUROPA 1945-1989, Fondazione L. Micheletti-Jaca Book, Milano
2011, pp. 223-247. Si ringrazia la Fondazione Micheletti e l’editore. http://www.consecutio.org/
Vedi anche: https://www.youtube.com/watch?v=09CqeHs4W44
Vedi anche: https://www.youtube.com/watch?v=09CqeHs4W44
Neomarxismo, pensiero operaio, insubordinazione
sociale: tre distinti paradigmi dell’operaismo italiano
(Il saggio mira a distinguere
i profili teorici presenti all’interno dell’operaismo, la corrente del marxismo
italiano che, negli anni ’60, si propone quale alternativa rivoluzionaria alla
strategia togliattiana della via italiana al socialismo e alla politica
culturale del Pci che adotta una problematica democratica, antifascista e
populista in luogo di una problematica socialista, marxista, operaia. La
sociologia politica di Raniero Panzieri e del gruppo dei “Quaderni rossi”, che
fa riferimento al Capitale e ai rapporti sociali di produzione per analizzare
il capitalismo fordista-keynesiano, mette a fuoco l’intreccio perverso tra
razionalità tecnocratica e illusioni democratiche, rifiuta la concezione
progressista della storia e la visione acritica del progresso tecnologico,
mantiene un saldo ancoraggio alla teoria marxiana del valore. La rivoluzione
copernicana del gruppo di “Classe operaia” si propone come operazione di
rottura più che di rivitalizzazione del marxismo: il pensiero operaio di Mario
Tronti segna il passaggio da una prospettiva neomarxista ad una filosofia della
classe operaia, la cui particolare tonalità culturale deriva dall’incrocio con
la Nietzsche-Heidegger Renaissance e dall’uso di un dispositivo
attivistico che trasforma il rapporto di produzione nel prodotto di un’attività
soggettiva. Negli anni ’70, mentre il paradigma dell’autonomia del politico
accompagna il processo di riconversione post-marxista del ceto politico del
Pci, la teoria dell’operaio sociale di Negri, che incontra il movimento del
’77, esplicita la sua vocazione oltremarxiana aprendosi alla filosofia francese
della differenza e anticipando le tesi del postmoderno e del postfordismo)
L’operaismo è una corrente del marxismo italiano che nasce
in risposta alla crisi interna e internazionale del movimento operaio esplosa
nel ’56. Raniero Panzieri, Mario Tronti e Antonio Negri sono i teorici più noti
della corrente che, formatasi negli anni Sessanta intorno alle riviste
“Quaderni rossi” e “Classe operaia”, contribuisce in misura rilevante alla
formazione di una nuova sinistra, protagonista della lunga stagione di lotte
operaie e studentesche che si susseguono dal secondo biennio rosso ’68-’69 al
movimento del ’77 1. L’analisi della
composizione di classe, l’uso dell’inchiesta operaia e della conricerca come
strumenti di lavoro politico, la lettura della critica dell’economia politica
come scienza dell’antagonismo di classe, una storiografia innovativa delle
lotte operaie sono considerati i suoi contributi più significativi 2