Voglio poggiare la testa sulla sabbia del Negev
con la mano sinistra fare da cielo a Gaza
e spingere la destra nel West Bank
fino ad accarezzare Ramallah.
E il torace dentro Gerusalemme
come nuovo Muro del pianto:
che mi camminino addosso!
E voglio stendere le mie gambe
fino al Nord, tra Haifa e Tiberiade
ed offrire al Libano la pianta
dei miei piedi come bersaglio.
Voglio essere nuda sopra la terra,
nuda dentro la guerra sulla terra.
Che gli aeroplani sgancino
bombe nella mia bocca, che mi
assaltino i fianchi e demoliscano
le mie ossa. E che i soldati
dalle colline dei miei seni,
marcino a sud verso la selva nera
dei capelli e poi, non sazi,
a settentrione volgano i blindati
sulla vallata dell'addome. E che mi
prendano viva, viva sotto la guerra,
viva come la terra: e solo dei miei gridi
si colmi il cielo della Cisgiordania.
Non dei bambini, non di nessun
altro, se un corpo basta voglio che sia
il mio. E se non basta, madre ti chiedo,
di partorirmi una seconda volta in Palestina
come gemella delle colline in fiamme
e di depormi gigantesca bambina
su quella terra a ricoprirla di una forma
umana. E poi voglio che fugga anche tu,
anche tu come gli altri, madre,
finché non possa ritornare
insieme a tutti gli altri,
insieme un giorno.
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Aristide Bellacicco (Medico) fa parte del "Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni"
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