Da: https://futurasocieta.com - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni - Membro del Coordinamento Nazionale del Movimento per la Rinascita Comunista) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma. E' docente presso l'Università Popolare Antonio Gramsci (https://www.unigramsci.it).
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Alcuni media internazionali alternativi e sotto attacco danno informazioni interessanti sul progetto Alchimia, elaborato da esperti e consiglieri legati al servizio segreto britannico, che si prefigge lo scopo di creare un’organizzazione simile alla famigerata Gladio, allo scopo di rendere indefinita la guerra tra la Russia e la Nato in Ucraina.
Da un rapido controllo risulta che solo Nicolai Lilin nel suo sito ha dato notizia in Italia del cosiddetto progetto Alchimia, mentre i media più importanti lo hanno finora ignorato. Questo progetto, che farebbe pensare a prima vista a misteriosi esperimenti da cui ricavare la celebre pietra filosofale, costituisce uno dei tanti documenti elaborati da esperti e consiglieri, che descrivono le future attività mantenute segrete dei governi occidentali. Ogni tanto ne viene filtrato uno come quello ormai famoso della Rand Corporation stilato nel 2019 e dedicato ai mezzi da utilizzare per indebolire e squilibrare la Russia. Obiettivo già individuato durante la cosiddetta guerra civile (1917-1921), nella quale le potenze occidentali intervennero, attribuendosi parti dell’immenso territorio russo, dando di fatto vita a un conflitto internazionale.
Inevitabilmente dobbiamo soffermarci su di essi, perché svelano il lavoro ideativo e organizzativo che sta dietro la strategia militare e politica delle grandi potenze e che ci fanno conoscere i veri responsabili di azioni violatrici del diritto internazionale o di veri e propri crimini. L’importanza di questi documenti, una volta verificata la loro attendibilità, è dimostrata, per esempio, dal trattamento che ha ricevuto per molti anni da Julian Assange.
Il progetto Alchimia, su cui la «Pravda» ha pubblicato un breve articolo, è stato reso noto da un sito indipendente statunitense, «The Grayzone», uno dei cui giornalisti, Jeremy Loffredo, ebreo-statunitense è stato arrestato in Israele l’11 ottobre 2024. La polizia israeliana lo aveva accusato di aver filmato le conseguenze degli attacchi missilistici iraniani diretti contro le installazioni militari israeliane. Lo stesso sito contiene un’intervista a Evo Morales, il quale accusa gli Usa di aver tentato di assassinarlo. L’ostilità contro questo sito è venuta alla luce anche con quanto è accaduto a un altro suo giornalista, Kit Klarenberg, che è stato costretto a scendere dall’aereo a Luton (aeroporto di Londra) nel maggio del 2023. La polizia antiterrorismo lo ha interrogato per sei ore, chiedendo informazioni sui suoi articoli e sul sito stesso, mentre i suoi dispositivi venivano accuratamente esaminati.
In un articolo pubblicato lo scorso 20 novembre, grazie a una serie di documenti, «The Grayzone», considerato dai governi anglosassoni una fonte informativa da annientare, ha rivelato l’esistenza di un gruppo militare e di intelligence britannico, che avrebbe operato per prolungare in ogni modo il conflitto tra la Russia e la Nato in Ucraina. Si tratterebbe di una cellula costituita sotto il controllo del ministero della Difesa britannico e posta sotto il comando del tenente generale Charlie Stickland. Il progetto Alchimia propone diversi tipi di attività sul territorio russo che vanno dagli attacchi informatici alle operazioni coperte, non escludendo atti terroristici (come l’attacco al ponte di Kerch), e prende a esempio la nota operazione Gladio, l’esercito terroristico fascista “stay-behind” paneuropeo della Cia e del Mi6 del tempo della Guerra Fredda. Vorrebbe anche fomentare la potenziale conflittualità tra le popolazioni cristiano-ortodosse e quelle mussulmane, che in molte regioni della Federazione russa vivono fianco a fianco. Ricordiamo che uno dei presidenti della nostra repubblica, Francesco Cossiga, altrimenti detto, “il picconatore”, ebbe la sfrontatezza di rivendicare l’appartenenza a questa organizzazione terroristica responsabile di numerose stragi ancora oggi retoricamente celebrate.
Il progetto, pensato mentre il governo britannico sabotava gli accordi di pace tra Russia e Ucraina, prevedeva anche una campagna informativa per tenere a bada le popolazioni europee che avrebbero guardato con preoccupazione la scalata delle tensioni e della guerra; prendeva anche in considerazione il silenziamento di mezzi informativi non subordinati alla narrazione ufficiale, come appunto «The Grayzone», accusato di essere pagato dalla Russia, con l’uso di mezzi legali per indebolirli finanziariamente. Dai documenti filtrati si ricava anche che gli elaboratori del progetto auspicavano il crollo del regime russo dovuto sia alla guerra che alle azioni terroristiche e di controinformazione, al contempo non nascondevano la loro preoccupazione per le possibili reazioni negative del popolo britannico.
Il 27 febbraio 2022 essi hanno presentato un importante documento strategico al consigliere capo per la politica estera di Boris Johnson, John Bew, nel quale l’alleanza dei Brics, sempre più ampia, era considerata una vera e propria minaccia. Di conseguenza, sollecitavano il governo a mettere in piedi il Swift II, perché, a loro parere, il sistema di trasferimento finanziario Swift, controllato dagli Stati Uniti, sarebbe stato messo in crisi “lentamente, ma inevitabilmente”. Secondo la stessa documentazione esaminata da «The Grayzone», le operazioni di informazione del progetto Alchimia sono state assegnate alla 77a brigata, unità dell’esercito britannico specializzata nella guerra psicologica, diretta dal generale maggiore Alex Turner.
Uno dei più rilevanti esponenti di questo gruppo è Amil Khan, di origine pakistana, che secondo «The Guardian», sarebbe è un ex corrispondente della Reuters per il Medio Oriente e che, dopo aver lavorato per alcuni anni in questa regione, ora si occupa a Londra di documentari. Secondo «The Grayzone», egli sarebbe invece uno specialista dei cambi di regime e il fondatore della società di analisi della controinformazione per ridurla al silenzio, nota come Valent Projects. Con questo scopo gli autori del progetto Alchimia pensavano anche di individuare tutte le fonti, a loro parere, di informazione filorussa, recepite da settori di estrema destra negli Usa e di estrema sinistra nel Regno Unito, per impedire loro di operare.
Sembrerebbe che, inizialmente, il premier britannico eletto a luglio, Keir Starmer, abbia apprezzato il progetto Alchimia, dato che ha dichiarato che il suo governo avrebbe sostenuto l’Ucraina “finché sarà necessario”; sembrerebbe, tuttavia, che l’entusiasmo iniziale si sia gradualmente spento. Mentre, a Kiev, Zelensky non sa più cosa fare per uscire dalla situazione in cui ha cacciato il suo popolo per seguire i “saggi consigli” dei suoi consiglieri britannici. Certo, gli ultimi eventi, i fermenti nella Corea del Sud e la guerra in Siria farebbero pensare all’idea di aprire altri fronti in cui coinvolgere la Russia, al fine di sfiancarla.
Concludendo, l’idea che sta alla base del progetto è questa: più dura questa sanguinosa e del tutto inutile guerra “proxy”, più viene intaccata sia all’estero sia in patria la credibilità di Putin. Purtroppo per le spie britanniche questi mantiene tra i russi la sua popolarità, mentre l’Ucraina ha praticamente esaurito il suo esercito e, nonostante i tentativi di attacchi all’interno del grande Paese, ogni giorno si trova ad arretrare. Inoltre, l’irriducibilità dell’Occidente collettivo non può che spingere Putin a imporre – come ha fatto – la cacciata di Zelensky, la capitolazione e la demilitarizzazione del nemico, giacché nessuno gli può garantire che l’Ucraina, debitamente riarmata, ritorni ad essere una pericolosa minaccia per il suo Paese.
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