"Argomento di queste lezioni è la storia
filosofica del mondo, vale a dire che esse non contengono pure riflessioni
generali sulla storia, con alcuni esempi tratti dalla medesima per rischiararle,
ma presentano l'essenza stessa della storia del mondo. E per spiegare sul bel
principio che cosa sia questa storia, sembra necessario, avantitutto, di
definire le varie maniere di trattare la storia.
Vi sono in generale tre di queste maniere:
a) La storia
contemporanea o primitiva;
b) La storia riflessa;
c) La storia
filosofica.
A) Per ciò che riguarda la prima, io metto
in questa categoria, per spiegare tosto con un caso determinato il mio
pensiero, la storia di Erodoto e di Tucidide, ed altri simili storici, i quali
descrivono i fatti, gli avvenimenti e le circostanze che essi avevano avanti
agli occhi, al cui spirito essi appartennero; e ciò che era in certo modo
esterno, lo elevarono ad una rappresentazione spirituale. (...)
L'argomento di simili storie non può quindi
essere di una grande estensione ((si consideri Erodoto, Tucidide,
Guicciardini); ciò che di vivo e di attuale loro stà d'innanzi ne forma la
materia essenziale. La coltura dell'autore è quella stessa da cui partono le
azioni che entrano nella sua opera; lo spirito dello storico e quello degli
avvenimenti ch'egli racconta, sono una e medesima cosa. [...]
B) Il secondo genere di storia l'abbiamo
chiamata riflessa, ed è quella storia la cui esposizione nasce non dal tempo
presente, ma dalla riflessione dello spirito sul passato. [...]
C) Il terzo genere di storia finalmente è la
filosofica. (...) In generale la filosofia della storia non è altro che un
esaminare col pensiero filosofico la medesima. (...) Il pensiero che la
filosofia vi apporta, è il semplice pensiero della ragione, cioè 'che la
ragione governa il mondo' ; che adunque anche la storia del mondo si è
sviluppata ragionevolmente. Questa convinzione e questo modo di vedere è una
premessa in riguardo alla storia, considerata come tale; per la filosofia poi
non è una premessa, ma una verità provata. Per mezzo di questa cognizione
speculativa vien da essa dimostrato che la ragione, (qui noi possiamo
contentarci di questa espressione, senza spiegare più da vicino il rapporto suo
con Dio) è la 'sostanza', e in pari tempo 'l'infinita potenza', è 'l'infinita
materia' di ogni vita naturale e spirituale, è parimenti 'l'infinita forma',
l'esecutrice del suo stesso concetto. (...)
La filosofia dimostra
come la ragione si riveli nel mondo, e come in esso non si riveli che lei sola,
i di lei pregi ed eccellenza. Qui dobbiamo supporre tutto questo come
dimostrato. (...)
Deve dunque risultare dalla stessa
esposizione della storia del mondo: che le cose passarono in essa
razionalmente, che essa ha seguita la marcia ragionevole e necessaria dello
spirito del mondo; spirito la cui natura in vero è sempre una e la stessa, ma
che solo nell'esistenza del mondo sviluppa questa sua natura. Tale deve essere,
come si è detto, il risultato della storia".
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