La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
lunedì 1 maggio 2023
Facciamo come in Francia - Alessandra Ciattini
sabato 22 aprile 2023
Filippine: gli USA rafforzano la tenaglia militare contro la Cina - Marco Santopadre
mercoledì 19 aprile 2023
Alessandro Mazzone, Per una teoria del conflitto - Roberto Fineschi, Tommaso Redolfi Riva e Salvatore Tinè
lunedì 10 aprile 2023
La responsabilità dello storico - Alessandro Barbero
Da: Festival della Mente Sarzana - Alessandro Barbero è uno storico, scrittore e accademico italiano, specializzato in storia del Medioevo e in storia militare.
Vedi anche: "Quid deinde fit?" - Alessandro Barbero



martedì 4 aprile 2023
Chi siamo e che vogliamo? - Alessandra Ciattini
Se siamo convinti che esiste un’unica strada per uscire dal capitalismo e dalla sua disumanità, dato che esso appare sempre più irriformabile e avvitato in una spirale devastante, dato che le terze vie sono tutte fallite, occorre riconquistare la nostra identità sbriciolatasi in numerose e debolissime varianti, che si fanno genericamente paladine del popolo, degli sfruttati, degli umili. Nonostante il marxismo abbia una storia complessa e contraddittoria, che bisognerebbe apprendere a fondo, il suo nucleo centrale sembra costituire ancora oggi, in un orizzonte alquanto diverso da quello ottocentesco, un’adeguata chiave interpretativa della società contemporanea: il concetto di classe e il suo derivato la lotta di classe. Basti un esempio. Numerosi marxisti hanno interpretato la fase neoliberale come il tentativo riuscito di una restaurazione di classe dinanzi alla crisi dell’accumulazione, che non poteva più tollerare il compromesso keynesiano tra capitale e lavoro del dopoguerra. E hanno anche collegato tale impresa socio-economica all’imposizione di ideologie elogiative dell’individualismo identitario, miranti alla frammentazione dei lavoratori, del resto già divisi e separati da barriere quali il sesso, l’appartenenza etnica, religiosa ecc. Ideologie che purtroppo hanno profondamente colonizzato la cosiddetta nuova sinistra, che le ha fatte proprie soprattutto dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica e il ripudio dello stalinismo, facendosi affascinare dal culturalismo contrapposto in maniera binaria e semplicistica al volgare economicismo.
Due osservazioni su questi temi. Le barriere cui ho fatto cenno sono ovviamente superabili, se si recupera un elemento unificante e questo non può che essere l’appartenenza di classe, la cui “scoperta” non può che funzionare come punto di partenza per la costruzione di nuova coscienza senza la quale non si possono stabilire obiettivi e modalità di lotta comune. Seconda osservazione relativa al fallimento del socialismo sovietico, seppure a mio parere e di quello più autorevole del Che Guevara, si trattasse di un socialismo non compiuto e con inevitabili aspetti problematici. La fine dell’Unione Sovietica fu dovuta – come scrive lo storico Luciano Beolchi (La de-modernizzazione della Russia, p. 6, in “Alternative per il socialismo”, n. 64, 2022) – alla “crisi della transizione dal sistema socialista a quello di mercato non pianificato”; quindi non crisi del socialismo in sé, ma disarticolazione voluta e eterodiretta di un sistema economico sicuramente da riformare, ma certamente da non distruggere.
domenica 2 aprile 2023
LA CINA E LA FORMAZIONE DI UN FRONTE DEL SUD GLOBALE INCRINANO L’EGEMONIA USA - Domenico Moro
Da: http://www.laboratorio-21.it - Domenico Moro è ricercatore presso l’Istat, dove si occupa di indagini economiche strutturali sulle imprese. Ha lavorato nel settore commerciale di uno dei maggiori gruppi multinazionali mondiali ed è stato consulente della Commissione Difesa della Camera dei deputati.
Vedi anche: Stagflazione e crisi del dollaro - Domenico Moro
sabato 1 aprile 2023
“Netanyahu non ha cercato di distruggere la “democrazia israeliana”, ne ha ampiamente sfruttato la mancanza” - Jonathan Cook
Da: https://contropiano.or - Jonathan Cook è autore di tre libri sul conflitto israelo-palestinese e vincitore del Premio speciale Martha Gellhorn per il giornalismo. Il suo sito Web e il suo blog sono disponibili all’indirizzo https://www.jonathan-cook.net
Israele si è avvicinata alla guerra civile durante il fine settimana come mai avvenuto in qualsiasi momento della sua storia. Lunedì sera, nel tentativo di evitare il caos, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha accettato di sospendere temporaneamente i suoi piani per neutralizzare i tribunali israeliani.
A quel punto, i centri cittadini erano stati bloccati da rabbiose proteste di massa. Il procuratore generale del paese aveva dichiarato che Netanyahu agiva illegamente . La folla aveva assediato l’edificio del Parlamento a Gerusalemme. Le istituzioni pubbliche sono state chiuse, compreso l’aeroporto internazionale di Israele e le sue ambasciate all’estero, in uno sciopero generale. A questo si è aggiunto a un quasi ammutinamento nelle ultime settimane da parte di gruppi militari d’élite, come piloti da combattimento e riservisti.
La crisi è culminata domenica sera con il licenziamento del ministro della Difesa da parte di Netanyahu, dopo che Yoav Gallant aveva avvertito che la legislazione stava facendo a pezzi i militari e minacciava la prontezza al combattimento di Israele. Il licenziamento di Gallant ha solo intensificato la furia dei manifestanti .
giovedì 30 marzo 2023
Ucraina, la paura USA della pace - Fabrizio Casari
Da: https://www.altrenotizie.org - Fabrizio Casari, direttore del sito Altrenotizie
Vedi anche: https://www.youtube.com/watch?v=t8jF1M7lqic
domenica 26 marzo 2023
Intervista a Demostenes Floros - Alessandra Ciattini
Demostenes Floros è un analista geopolitico ed economico. E’ docente a contratto presso il Master in Relazioni Internazionali d’Impresa Italia-Russia, dell’Università di Bologna Alma Mater, oltre ad essere responsabile e docente del IX corso di Geopolitica istituito presso l’Università Aperta di Imola (Bologna). https://www.facebook.com/demostenes.floros.7