Da: https://ilmanifesto.it - Eliana Riva Storica, giornalista, editrice, caporedattrice Pagine Esteri. (https://www.facebook.com/eliana.riva1)
La famiglia di Ahmed al-Sharbasi, ucciso mentre cercava cibo in un centro della Ghf – Ali Jadallah/ Getty
La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
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Si ferma anche la distribuzione dei miseri aiuti umanitari gestiti dalla fondazione israelo-statunitense chiamata Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). Ventidue camion appena sono stati scaricati martedì. Prima della guerra ne entravano 600 al giorno. E non c’era la necessità, come oggi, di recuperare tre mesi di blocco totale di cibo, medicine, carburante, macchinari.
La creatura nata dalle menti e dagli interessi (economici, politici e militari) di Washington e Tel Aviv, ha manifestato tutta la sua incompetenza e una inadeguatezza che era stato facile prevedere. Lo avevano detto le Nazioni Unite. Non si può improvvisare il lavoro umanitario costruendo in pochi mesi una società nata per volere del governo il cui presidente è ricercato internazionalmente per crimini di guerra. Non lo si può fare neanche se posizioni ai vertici membri dell’esercito statunitense e imprenditori dai guadagni milionari. A quanto pare, una delle maggiori certezze del presidente Usa Donald Trump è stata smentita dai fatti: non bastano i soldi per sostituire esperienze e professionalità.
Da: https://pagineesteri.it - L’articolo è stato pubblicato in origine sul quotidiano Il Manifesto. - Eliana Riva Storica, giornalista, editrice, caporedattrice Pagine Esteri. (https://www.facebook.com/eliana.riva1)
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Gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato Gaza da nord a sud. Jabalia, Beit Hanoun, Gaza City, Nuseirat, Deir el-Balah, Khan Younis e Rafah. Anche l’area di al-Mawasi, designata zona umanitaria dalla stessa Tel Aviv. Sono state colpite scuole-rifugio, tende per sfollati, le case danneggiate dentro cui si riparavano intere famiglie. Momen Qoreiqeh, un sopravvissuto, ha raccontato ai giornalisti di Al Jazeera di essere riuscito a recuperare 26 cadaveri, tutti membri della sua famiglia, ammazzati insieme mentre dormivano. «Massacri di civili» li ha definiti Medici senza frontiere (Msf), che ha contato decine di morti e feriti nelle cliniche che gestisce. Nell’ospedale Nasser di Khan Younis l’unità di terapia intensiva pediatrica si era già riempita ieri mattina. Il direttore dell’Al-Shifa ha dichiarato che ogni minuto un ferito muore a causa della mancanza di risorse mediche. Medicine, attrezzature, personale: le strutture sanitarie dove vengono portati i feriti sono le stesse ridotte al collasso da quindici mesi di bombardamenti, dall’assedio dei militari israeliani, dal nuovo blocco di carburante e di aiuti. Due mesi di cessate il fuoco non sono certo bastati a recuperare la piena funzionalità.
Da: https://www.marx21.it - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma. Collabora con https://www.lacittafutura.it - https://www.unigramsci.it
Leggi anche: Tutte le ragioni per cui stiamo con la Palestina - Alessandra Ciattini
Antisemitismo e antisionismo sono collegati tra loro? - Alessandra Ciattini
Israele/Palestina. Alle radici del conflitto - Joseph Halevi
PALESTINA. Economia e occupazione: dal Protocollo di Parigi ad oggi. - Francesca MerzEdward Said ha letto nella Storia il futuro della Palestina - Eliana Riva
Vedi anche: La nascita dello Stato d'ISRAELE
Le reazioni dei governi del cosiddetto occidente collettivo e i loro super-controllati portavoce mediatici hanno il potere – come hanno già fatto per la guerra NATO-Ucraina – di stabilire dove comincia la storia, stabilendo ovviamente che il momento iniziale dello scontro è avvenuto il giorno che a loro fa può comodo; scelta che permette ad essi di nascondere le loro numerose e precedenti violazioni dei tanto celebrati diritti umani e del diritto internazionale spesso con la complicità dell’ONU. Nello stesso tempo un’altra loro collaudata tecnica, impiegata da secoli da tutti coloro che debbono aver ragione a tutti i costi, consiste nella demonizzazione dell’avversario, ossia Hamas, coinvolgendo in questo tutta la popolazione della Palestina, e diffondendo notizie sempre più macabre e terribili, ma non verificate, come la decapitazione di inermi lattanti. Già in passato erano state diffuse simili informazioni quando furono a suo tempo additati a pubblico ludibrio i soldati iracheni, che in Kuwait avrebbero strappato dalle incubatrici alcuni neonati per farli morire sul pavimento durante la prima guerra del Golfo. La fonte della notizia non era una povera profuga ma addirittura la figlia dell’ambasciatore del Kuwait a Washington.
La demonizzazione di Hamas può esser fatta senza problemi perché non si ricorda – come ha fatto in questi giorni Seymour Hersch – che è stato proprio Israele a finanziare questa organizzazione terroristica (non meno terroristica dello stesso Israele) con lo scopo di creare divisioni all’interno della comunità palestinese, favorendo la contrapposizione con Al Fatah, altra fazione sconfitta alle elezioni del 2006, con l’obiettivo di ostacolare in tutti modi la formazione di uno Stato degli abitanti originari della regione, nonostante i numerosi accordi in questo senso.
Da: https://pagineesteri.it - Eliana Riva Editrice, storica, giornalista, libraia
Edward Said (1º novembre 1935 – New York, 25 settembre 2003) è stato uno scrittore e docente statunitense, di padre americano di origini palestinesi e di madre palestinese, entrambi cristiani protestanti; ed egli stesso palestinese di nascita, vissuto tra la Palestina mandataria e l'Egitto fino ai 15 anni di età. Fu anglista, docente di inglese e letteratura comparata alla Columbia University, teorico letterario, critico e polemista, particolarmente noto per la sua critica del concetto di Orientalismo. Fu, tra gli altri, influenzato dalle letture di Antonio Gramsci, Frantz Fanon, Aimé Césaire, Michel Foucault e Theodor W. Adorno.
Leggi anche: PALESTINA. Economia e occupazione: dal Protocollo di Parigi ad oggi. - Francesca Merz