LA LAPPONIA, OVVERO AUTODOMINIO E CORAGGIO. – PARASSITI.
Ziffel e Kalle perlustrarono il paese: Kalle mettendo il naso ora qui, ora lì, come piazzista di articoli da ufficio; Ziffel alla ricerca di impiego come chimico incontrando sempre dei rifiuti. Ogni tanto si ritrovavano nella capitale, al ristorante della stazione: un locale cui ambedue si erano affezionati proprio per il suo squallore. Lì si scambiavano le loro impressioni, davanti a un bicchiere di birra che non era birra e ad una tazza di caffè che non era caffè.
ZIFFEL Cesare descrisse la
Gallia, paese che conosceva perché vi aveva sconfitto i Galli. Ziffel, descrivi
G., il paese che conosci perché vi sei stato sconfitto! Non riesco a trovare
lavoro, qui.
KALLE Questo è un bellissimo
preambolo, come me l’aspetto da lei. E non occorre che aggiunga altro, si
tranquillizzi pure, so già che non ha visto niente.
ZIFFEL Ho visto abbastanza
per sapere che in questo paese fioriscono notevoli virtù. Per esempio il
dominio di se stessi. E’ un vero paradiso per gli Stoici, lei certo avrà
sentito parlare di questi antichi filosofi e della stoica indifferenza con cui
pare sopportassero ogni sorta di avversità. Si dice: chi vuole dominare gli
altri deve imparare a dominare se stesso. Ma in realtà si dovrebbe dire: chi
vuol dominare gli altri, deve insegnar loro a dominare se stessi. Insomma la
gente qui è dominata da proprietari terrieri e da industriali, ma anche da se
stessa, ciò che vien chiamato democrazia. Il primo comandamento del dominio di
se stessi dice: tieni la bocca chiusa. In un regime democratico ci si aggiunge
la libertà di parola, controbilanciata dal divieto di abusarne, cioè di
parlare. E’ chiaro?
KALLE No.
ZIFFEL Non fa niente. E’
difficile solo in teoria, ma nella pratica è semplicissimo. E’ permesso parlare
di tutto, purché non si tratti di faccende militari. Quali che siano le
faccende militari lo stabiliscono appunto i militari, poiché sono loro ad avere
la competenza necessaria. I militari hanno le maggiori responsabilità, e quindi
hanno anche il maggior senso di responsabilità e si interessano di tutto. Così
tutto diventa faccenda militare, e non se ne può parlare.
KALLE Qui hanno il
parlamento. In via X abita una donna con cinque figli, una vedova che tira a
campare lavando biancheria. Avendo sentito dire che c’erano le elezioni, andò
al distretto dove erano esposte le liste elettorali, ma il suo nome non ce lo
trovò. Voleva fare un gran chiasso, credendo di essere vittima di un sopruso,
ma le fu spiegato che il parlamento aveva fatto una legge che nega il diritto
di votare a chi riceve un sussidio dallo Stato. Lei voleva votare proprio
perché il sussidio era così misero e perché non voleva affatto sussidi, bensì
una paga decente, visto che lavorava tutto il giorno; pare che se ne sia uscita
con la frase: Al diavolo il vostro parlamento! I poliziotti hanno chiuso un
occhio e non le è successo niente, dicono.
ZIFFEL Mi meraviglio che non
sia riuscita a dominarsi.
KALLE Non riuscirci è pure
pericoloso, specialmente quando tutti ci riescono e uno soltanto no. Se non ci
riesce nessuno, allora è tutta un’altra cosa, non è manco più necessario. E’ lo
stesso che per gli usi e i costumi in genere: se da qualche parte è costume
portare un cappello di paglia rossa in pieno inverno, lo puoi portare
tranquillamente anche tu. Se in un paese nessuno si lascia dominare, dominarsi
diventa superfluo.
ZIFFEL C’è una storia che mi
è tornata in mente questi ultimi giorni: un uomo arriva a u fiume, dove sta giusto
partendo un traghetto carico di gente: costui ha fretta, e con un salto è sul
traghetto. Gli fanno posto, benché sian già tutti pigiati stretti, e nessuno
parla, finché il traghetto tocca l’altra sponda. Lì c’è in attesa un gruppetto
di soldati che prendono i passeggeri e li spingono tutti contro un muro. Poi i
soldati caricano i fucili, si mettono in posizione di tiro, e al comando fuoco!
Vien fucilato il primo. Quindi, uno dopo l’altro, tocca a tutti gli altri,
finché rimane soltanto l’uomo ch’era saltato sul traghetto all’ultimo momento.
L’ufficiale sta per dare l’ordine fuoco!, quand’ecco che si fa avanti un
impiegato a confrontare la sua lista col numero di quelli che son già fucilati.
Scopre così che ne hanno uno di troppo, e allora si mettono a interrogare quel
tizio, chiedendogli perché è venuto con gli altri, e perché non ha detto nulla
quando stavano per fucilarlo. Cos’è che saltò fuori? Quel tale aveva tre
fratelli e una sorella. Il primo era stato fucilato perché aveva detto che non
voleva andare a fare il soldato; il secondo era stato impiccato perché aveva
detto di aver visto un funzionario che rubava, e il terzo perché aveva detto di
aver visto fucilare il fratello. E la sorella, quella era stata fucilata per
aver detto qualcosa che non si poté venire a sapere perché troppo pericoloso.
Questo, racconta il tizio all’ufficiale, l’aveva convinto che parlare è
pericoloso; e racconto tutto con estrema calma, ma alla fine gli viene un
travaso di bile a pensare a tutti ‘sti misfatti, e aggiunge ancora qualcosa:e
così sono costretti a fucilarlo. Potrebbe essere accaduto in G.
KALLE Dappertutto sento dire
che è un popolo molto taciturno. Pare che sia una specialità nazionale. Dato
che si tratta di popolazione mista, bilingue, si potrebbe dunque dire: il
popolo tace in due lingue.
ZIFFEL Si potrebbe anche
dire. Ma non forte.
Prima che togliessero la seduta, Kalle fece una proposta
di affari. Durante i suoi giri aveva scoperto che la città aveva molto da
soffrire per via delle cimici. Stranamente, non esisteva nessuna impresa per la
disinfestazione dalle cimici. Con un piccolo capitale se ne sarebbe potuta
fondare una. Ziffel promise di pensarci su. Egli dubitava alquanto che la
popolazione locale si lasciasse facilmente persuadere a fare qualcosa contro i
parassiti: aveva troppo dominio di sé. Così i due se ne andarono indecisi e si
allontanarono, ciascuno per la propria strada.
-----------------------------------------------------------
Nessun commento:
Posta un commento