Ziffel dovette dare a Kalle la triste notizia che non
vedeva alcuna possibilità di continuare a scrivere le sue memorie, perché aveva
avuto troppo poche esperienze.
KALLE Eppure in vita sua deve ben
aver avito delle esperienze, se non grandi, almeno piccole. Racconti queste!
ZIFFEL In teoria si afferma che
ognuno ha una sua vita, ma è soltanto un sofisma che ha una validità puramente
formale, in quanto si può certamente chiamare vita il vegetare per
settant’anni, o anche solo per tre anni. Conosco il detto secondo cui ci si può
rallegrare alla vista di un ciottolo sulla riva di un torrentello quanto alla
vista del Cervino. Si può ammirare la creazione del signore allo stesso modo in
tutti e due i casi, ma io preferisco ammirarla davanti al Cervino, è questione
di gusti. Naturalmente si può parlare di tutto in modo interessante, ma non
tutto merita interesse. Comunque io l’ho già finita con le mie memorie, e
questo è quanto mai triste.
KALLE Racconti almeno a voce di
tutti i posti dove è stato, e perché ne è venuto via; insomma, come ci ha
vissuto.
ZIFFEL Allora ci sarebbe da parlare
della Francia. La patrie. Sono contento di non essere un francese.
Quelli devono essere troppo patrioti per i miei gusti.
KALLE Va bene, mi dica un po’ cos’ha
in contrario.
ZIFFEL E’ un paese dove il
patriottismo va praticato come un vizio, non soltanto come una virtù. Non
sentono il proprio paese come una moglie, ma come un’amante. E come è gelosa
quest’amante!
KALLE Una volta avevo un’amica che
ogni quarto d’ora mi domandava se l’amavo ancora. Quando andavo a letto con lei
mi diceva ce l’amavo solo per via del letto, e quando stavo ad ascoltarla
diceva che se fosse stata muta non l’avrei più voluta. Era una bella fatica.
ZIFFEL Una volta in Francia un
poeta divenne celebre per la sua originalità, perché se ne era andato
all’estero. Scrissero addirittura dei libri per discutere se il suo era un
fenomeno patologico o vera originalità
KALLE L’amor di patria laggiù pare
sia così importante da venir subito dopo l’amore per il mangiare. E questo è
più largamente sviluppato che altrove, mi dicono. Ma il peggio si è che alla
gente permettono solo molto raramente di essere patriota.
ZIFFEL E perché?
KALLE Prenda questa guerra. Tutto è
cominciato così: la gente comune dà il voto alle sinistre e pretende la
giornata di sette ore. L’Oro non può farci niente, e allora, scocciatissimo, se
ne va in America. Quindi, niente armamenti. La gente comune è contro il
fascismo per la stessa ragione per cui vuole le sette ore: quindi, ecco la
guerra. I generali dicono che loro non possono far niente se non ci sono armi,
e ti fanno l’armistizio, anche perché pensano che la gente comune non può più
far niente se ci sono le truppe straniere a mantenere l’ordine. I patrioti, che
vorrebbero continuare a combattere, son messi in prigione, e s’accorgeranno
cosa vuol dire andare contro lo Stato. Qualcosa di simile è capitato in
Cecoslovacchia. Bisogna proprio essere un patriota di ferro per esserlo ancora
in un paese così, lei me lo concede, vero?
ZIFFEL Mi è sempre parso strano che
si debba amare di più proprio il paese dove si pagano le tasse. Il fondamento
per l’amor di patria è il contentarsi di poco, un’ottima qualità, quando non
c’è niente.
KALLE L’amor di patria te lo
pregiudicano già col fatto che non ti lasciano veramente scegliere. E’ come se
dovessi amare la donna che sposi invece di sposare quella che ami. Ecco, fatemi
vedere un pezzetto di Francia, un lembo di buona Inghilterra, due o tre
montagne svizzere e un po’ di costa norvegese; io punto il dito e dico: questo
me lo prendo come patria. Allora sì che me lo terrei caro. Ma oggi è come se
niente potesse essermi più caro del davanzale da cui son cascato una volta.
ZIFFEL Bello, questo punto di vista
di un cinico senza radici, mi piace.
KALLE Già. Di solito invece si dice
che bisogna avere radici. Ma io sono convinto che le uniche creature che le
radici ce l’hanno davvero, gli alberi, preferirebbero tanto farne a meno: così
potrebbero andare a prendere il volo con l’aeroplano.
ZIFFEL Dicono che si ama ciò per
cui si è sparso sudore. Sarebbe una spiegazione per un fenomeno come l’amor di
patria.
KALLE Io no. Non amo ciò per cui ho
sparso sudore, e non amo nemmeno tutto ciò per cui ho sparso il mio seme. Ebbi
a fare con una tizia, una volta; me la portai in gita al Wannsee perché mi
piaceva il suo corpo, ci aveva degli attributi mica male. Ma prima volle far
colazione, e poi andare in barca, e poi prendere il caffè; alla fine ero
arrivato al punto che l’avrei piantata lì su due piedi fra le frasche se ci
avesse impiegato anche solo mezzo minuto di più a sfilarsi le mutandine. E
ripeto, aveva un corpo splendido.
ZIFFEL Già, lei ha detto: attributi
mica male. Se mi figuro il paese in cui vorrei vivere, ne scelgo uno dove ti
fanno subito un bel monumento di patriota se in un momento di distrazione
mormori qualcosa come «mica male il paesaggio qui». E ciò perché in questo
paese quella frase sarebbe del tutto inaspettata, una vera sensazione da farne
un gran caso. Naturalmente se uno non mormora niente il monumento glielo devono
fare lo stesso, per la ragione che non ha detto qualcosa di superfluo.
KALLE A lei il gusto per il suo
paese gliel’hanno rovinato i patrioti che lo posseggono. Qualche volta pensavo:
che bel paese che avremmo, se ce l’avessimo davvero noi! Mi viene in mente una
poesia (1) che ne enumera un paio di belle qualità. Non pensi che abbia il
pallino delle poesie, questa l’ho letta per caso da qualche parte, e non la
ricordo neanche tutta; soprattutto non so più che cosa dice delle province che
si passano in rivista. Eccole qui, con molte lacune:
O amici boschi di Baviera, città del Meno
Rhön adorno d’abeti, e tu, ombrosa Selva
Nera!
Poi viene qualcosa che ho dimenticato: doveva essere
qualcosa in relazione col pezzo precedente; poi seguita:
O colline rosseggianti di Turingia, modesto
Cespuglio della Marca, e voi
nere città della Ruhr, attraversate da barconi
di ferro
Qui ho un’altra lacuna, e poi:
Anche tu, Berlino, città di molte città
attiva sopra e sotto l’asfalto, voi
porti anseatici, e di Sassonia
brulicanti città, e città di Slesia, ammantate
di fumo, miranti ad Oriente!
Il sugo è che tutto questo bisognerebbe conquistarlo, che
varrebbe la pena di farlo!
Ziffel guarò meravigliato Kalle, ma non potè scoprire in
lui nessuna traccia di quell’aria da pecora che hanno tutti coloro che fanno
discorsi patriottici, e vuotò il suo bicchiere scuotendo il capo.
................................................................................................
Seconda parte: http://ilcomunista23.blogspot.it/2016/02/dialoghi-di-profughi-ii-bertolt-brecht.html#more
Settima parte: http://ilcomunista23.blogspot.it/2016/04/dialoghi-di-profughi-vii-bertolt-brecht.html
Ottava parte: http://ilcomunista23.blogspot.it/2016/04/dialoghi-di-profughi-viii-bertolt-brecht.html
Nessun commento:
Posta un commento