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giovedì 28 marzo 2019

Natura e Artificicio - Remo Bodei

Da: Cristian Fantuzi -  Remo Bodei è un filosofo italiano. 

    "[...]lo spirito universale non riposa mai [...] E ciò che in tal modo ogni generazione ha fatto nel campo della scienza, della produzione spirituale, è un'eredità, cui ha contribuito con i suoi risparmi tutto il mondo anteriore, è un santuario, alle cui pareti gli uomini d'ogni stirpe, grati e felici, hanno appeso ciò che li ha aiutati nella vita, ciò che essi hanno attinto alle profondità della natura e dello spirito. E quest'eredità è a un tempo un ricevere e far fruttare l'eredità. Questa plasma l'anima di ogni generazione seguente, ne forma la sostanza spirituale sotto forma d'abitudine, ne determina le massime, i pregiudizi, la ricchezza; e nello stesso tempo il patrimonio ricevuto diventa a sua volta materiale disponibile, che viene trasformato dallo spirito. In guisa che ciò che si è ricevuto viene mutato, e la materia elaborata grazie appunto all'elaborazione s'arricchisce e al tempo stesso si conserva. Questa è precisamente la posizione e la funzione dell'età nostra, come di ogni altra: impadronirsi della scienza già esistente, assimilarla, e in tal modo appunto svolgerla e portarla a grado più elevato. Nell'appropriarcela, noi ne facciamo qualche cosa di nostro in confronto a ciò ch'essa era precedentemente." 
(Hegel, Vorleisungen uber die Geschichte der Philosophie)   
                                                                                               

sabato 22 gennaio 2022

L'avventura del pensiero - Paolo Bartolini intervista Silvano Tagliagambe

 Da: https://www.globalist.it - https://www.sinistrainrete.info - Silvano Tagliagambe è un filosofo, fisico e accademico italiano, epistemologo.

Vedi anche: Nell'istante in cui si cessa di credere in lei, la filosofia sparisce - Silvano Tagliagambe

CONOSCENZA,SAPIENZA,SAGGEZZA: il triangolo che non c'è più - Silvano Tagliagambe

La visione e lo sguardo... - Silvano Tagliagambe 

"La fine dell'uomo eurocentrico e delle sue immagini ideali" - Carlo Sini

Il problema del limite. La scienza e il postumano - Remo Bodei

Anti-destino. Biotecnologie e impatto sulle persone - Remo Bodei 

"Epigenetica: come reagisce il nostro genoma alle trasformazioni ambientali." - Ernesto Burgio 


Una bellissima nostra intervista a Silvano Tagliagambe*. Offriamo ai lettori un autentico saggio di alto valore culturale, fra i più degni della rubrica 'Pensieri Lunghi' (P. B.)


filosofia il pensiero di platone 92f93a3ea453e98e73dbacee98869122

Prof. Tagliagambe, nei suoi studi, a cavallo tra filosofia, scienza e psicoanalisi, ha guardato al mistero della psiche da una prospettiva estesa e transindividuale. Può descrivere, oltre alle implicazioni teoriche della questione, gli effetti pratici ed etici di un approccio siffatto alla vita della mente?

Il modello della "mente estesa" è stato proposto ed efficacemente descritto da Gregory Bateson in una conferenza dal titolo Forma, sostanza, differenza, tenuta il 9 gennaio 1970 per il diciannovesimo Annual Korzybski Memorial, nella quale egli dava la seguente risposta alla domanda: "Che cosa intendo per 'mia' mente?": «La mente individuale è immanente, ma non solo nel corpo; essa è immanente anche in canali e messaggi esterni al corpo; e vi è una più vasta mente di cui la mente individuale è solo un sottosistema. [.] La psicologia freudiana ha dilatato il concetto di mente verso l'interno, fino a includervi l'intero sistema di comunicazione all'interno del corpo (la componente neurovegetativa, quella dell'abitudine, e la vasta gamma dei processi inconsci). Ciò che sto dicendo dilata la mente verso l'esterno» [1]. In estrema sintesi questo modello afferma che i processi mentali sono esempi di elaborazione cognitiva incorporata e distribuita. Il che significa:

a)  Che non solo il cervello, ma anche il corpo e l'ambiente cooperano al raggiungimento dei nostri fini cognitivi;

b)  Che ciò è ottenuto in un modo così fluido e interconnesso da originare un unico flusso causale integrato, nel cui ambito (e per gli scopi scientifici dell'analisi del comportamento) le usuali distinzioni di interno ed esterno perdono ogni utilità ed efficacia.

Possiamo quindi dire che la mente si estende al di là dei confini del cranio, e permea la struttura fisica del corpo e quella fisica e culturale dell'ambiente esterno.

Questa prospettiva è radicalmente alternativa agli approcci tradizionali della filosofia della mente la quale, nelle sue molteplici versioni, riduce come si è detto la questione della relazione mente-corpo alla relazione mente-cervello, identificando l'intero corpo con una sua parte, sia pure di importanza primaria, e la psiche con la mente. Il senso di questo mutamento di prospettiva è stato ben colto ed espresso da Gargani, che sottolinea la necessità di cominciare a «pensare il mentale in termini di una diversa disposizione, di una disposizione sintonica, di una disposizione solidaristica, relazionale. Paragonare la mente non tanto a un processo occulto che avviene dentro la scatola cranica di ciascuno e pensare invece il mentale come un'atmosfera che ci circonda che possiamo anche toccare, così come nelle varie fasi di una giornata si provano momenti di pesantezza e poi di sollievo. Questa è la mente, questo è il mentale, un contesto e uno spazio che condividiamo» [2].

lunedì 18 gennaio 2021

I paradossi del tempo - Remo Bodei

Da: Festivalfilosofia - Remo Bodei (Cagliari, 3 agosto 1938 – Pisa, 7 novembre 2019) è stato un filosofo e accademico italiano.

                                                                           

giovedì 4 maggio 2017

Hegel, il fondamento e il postmoderno*- Remo Bodei

Introduzione di Remo Bodei (Università della California, Los Angeles) al recente volume di Emiliano Alessandroni, Potenza ed eclissi di un sistema. Hegel e i fondamenti della trasformazione, Mimesis, Milano 2016, pp. 202.                                                                                                                                                                                                         *Pubblicato su “Materialismo Storico. Rivista di filosofia, storia e scienze umane”, n° 1-2/2016, Questioni e metodo del materialismo storico, a cura di S.G. Azzarà, pp 331-334.




Le ripetute crisi che affannano il cammino della modernità tendono ad investire, per tutto il corso della loro durata, numerosi aspetti dell'esistenza umana: condizioni materiali e produzione spirituale, forme del diritto e dell'arte, filosofia e letteratura, generando spesso, nelle anime più sensibili o negli strati sociali più colpiti, un forte desiderio di cambiamento. Ma perché le cose cambiano? E come avviene di fatto la trasformazione? Ovvero, come realizzarla? Nella convinzione che essa venga favorita promuovendone non tanto il desiderio soggettivo, quanto piuttosto la comprensione dei funzionamenti oggettivi, questo volume tenta, a partire da Hegel, di esplorarne i meccanismi interni, cominciando in primo luogo dall'analisi dei suoi elementi fondamentali: i soggetti, la volontà, l'azione. Si tratta di uno studio che getta luce su molti problemi teorici del nostro tempo, ma anche su diversi lati del pensiero hegeliano, illustrato con semplicità e rigore. Autori come Fichte, Sartre, Gentile, Massolo, Severino vengono chiamati in causa per il confronto. Alle parti rivolte agli studiosi del campo sono affiancate altre, più divulgative, indirizzate a chi intenda addentrarsi per la prima volta nel vasto sistema del filosofo tedesco.



Che cosa è, in senso rigoroso, il Divenire e quale il suo rapporto con l’Essere? Attorno a questa domanda ruota il libro di Emiliano Alessandroni, che chiarisce, con pazienza e acume, le complesse problematiche che da Parmenide a Platone, da Fichte a Hegel, da Gentile a Sartre e da Massolo a Severino, hanno tormentato il pensiero filosofico.

Per comprendere questi temi, argomenta, occorre partire dalla questione, apparentemente semplice, dal perché le cose cambiano.
Attraverso una preliminare e puntuale analisi del concetto di «fondamento» (seguendo il filo della hegeliana Scienza della logica), Emiliano Alessandroni giunge alla conclusione che gli Esistenti si mostrano, nello stesso tempo, sia fondati che fondanti (fondamenti reali e condizionanti) e che il Cominciamento contiene in se stesso il negativo, da cui non può e non deve liberarsi. Al di là del gergo tecnico, ciò significa che l’uomo – inserito nella trama di una pluralità di elementi finiti e ben delimitati, di parti che compongono il tutto – trova in queste il limite della sua singolarità e della sua libertà ed è costretto alla continua mediazione con l’altro da sé.

domenica 20 marzo 2016

FRANCESCO VALENTINI, SOLUZIONI HEGELIANE* - Carla Maria Fabiani

"L'assoluto è fra noi", quest'espressione significa che le concezioni che fino a Hegel si sono avute dell'assoluto come di un qualcosa di non interamente dominabile dall'uomo, ormai sono comprese e, essendo comprese, liberano l'uomo dal timore che ci possa essere un qualcosa, un assoluto che lo trascenda o addirittura in qualche modo lo minacci. L'assoluto è fra noi, ma non per questo l'assoluto è compiuto; è cioè compiuta una concezione errata dell'assoluto, ma il sapere è un sapere sempre totalmente aperto. (F. Valentini)

                                http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/01/la-legge-la-liberta-la-grazia-remo_29.html ù
                                    http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/12/hegel-e-la-dialettica-remo-bodei.html
                                        http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/01/la-civetta-e-la-talpa-il-concetto-di.html
                                             http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/09/hegel-la-dialettica-valerio-verra.html
                                                  http://ilcomunista23.blogspot.it/2016/03/hegel-e-la-sua-fenomenologia-fulvio-papi.html
                                                       http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/08/hegel-la-comprensione-dellintero-carlo.html
                                                            http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/05/hegel-il-sistema-antonio-gargano.html
                                                                 http://ilcomunista23.blogspot.it/2016/04/soggetto-oggetto-commento-hegel-remo.html
                                                                      http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/05/del-ragionamento-dialettico-stefano.html
                                                                           http://ilcomunista23.blogspot.it/2016/05/liberta-e-necessita-hegel-sartre.html
                                                                                http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/08/il-riconoscimento-in-hegel-carla-maria.html
                                                                                     http://ilcomunista23.blogspot.it/2016/06/hegel-la-ragione-come-mondo-costantino.html
                                                                                           https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/07/il-senso-della-politica-francesco.html  
"La fenomenologia dello spirito nel pensiero si Hegel" - Francesco Valentini (https://www.teche.rai.it/1990/06/la-fenomenologia-dello-spirito-nel-pensiero-hegel/
 




Francesco Valentini, Soluzioni hegeliane, Milano, Guerini e Associati 2001 
*Da:  www.filosofia.it

L'oggettività è così quasi soltanto un involucro sotto il quale si trova nascosto il concetto. Nel finito non possiamo vedere o esperire che il fine viene veramente raggiunto. L'attuazione del fine infinito consiste così soltanto nel superare l'illusione che ancora non sia attuato. Il bene, ciò che è assolutamente bene, si compie eternamente nel mondo, e il risultato è che esso è già compiuto in sé e per sé, e non ha bisogno di aspettare noi. È questa l'illusione in cui viviamo e, al tempo stesso, è quest'illusione soltanto la forza operante su cui riposa l'interesse del mondo. [Soluzioni...p.233n] 

Torneremo, nel corso di questa breve recensione, sull'idea hegeliana del Bene e la sua genesi, seguendo il prezioso e limpido commento di Francesco Valentini. Emergerà, in chi si appresta a leggere Soluzioni hegeliane, l'esigenza di comprendere il pensiero di Hegel a partire da Hegel, e al contempo l'esigenza sarà pienamente soddisfatta. Sarà, per es., soddisfatta l'esigenza di chi voglia comprendere il realismo hegeliano, la soluzione offerta da Hegel al problema kantiano del Bene e della sua realizzazione; il lettore interessato, perciò, sospenda inizialmente il giudizio, se accogliere o meno le soluzioni proposte da Hegel, e segua fino in fondo la traccia che F. Valentini disegna così lucidamente attraverso tutta l'opera del filosofo. 

martedì 16 novembre 2021

Sulla meccanica aristotelica - Giorgio Israel

Da: Giorgio Israel - Matematica, Fisica e Bellezza! - Giorgio Israel (Roma, 6 marzo 1945Roma, 25 settembre 2015) è stato uno storico della scienza ed epistemologo italiano. Membro della Académie Internationale d'Histoire des Sciences e professore dell'Università di Roma La Sapienza, è stato autore di più di 200 articoli scientifici e 30 volumi, nei quali ha esplorato il ruolo della scienza nella storia della cultura europea e ha condotto una critica dell'idea di razionalità matematica e del meccanicismo.

"Io credo che il vero scopritore del metodo scientifico non sia stato Galileo, ma la Filosofia greca, poiché è stata la prima a parlare di "intelligibilità dell'Universo", senza la quale sarebbe inutile qualunque forma di studio della Fisica. Galileo ha reso più sofisticato e moderno il metodo sperimentale, ma la Filosofia greca lo ha reso possibile. Trovo che Aristotele dovrebbe in effetti essere molto più apprezzato. Spesso la sua Fisica viene liquidata come "un cumulo di sciocchezze", mentre un cumulo di sciocchezze le dice chi perpetra questa liquidazione. Ad es., vero è che Aristotele dice che l'aria non pesa, ma lo dice dopo aver fatto l'esperimento. Aristotele difetta non nell'effettuazione dell'esperimento, ma nell'interpretazione del medesimo. Ho apprezzato sopratutto l'ultima parte del video, in cui si dice che la "matematizzazione" dell'Universo non è dimostrabile: spero che la gente si convinca sempre di più che, in sostanza, l'attività scientifica si basa sui dei veri e propri ATTI DI FEDE. 
Piccoli appunti: 
a) Il cosiddetto PRINCIPIO D'INERZIA non è un Principio, ma un teorema del Principio fondamentale; 
b) Dal punto di vista fisico è più corretto dire ma = f, anziché il contrario, perché nelle leggi fisiche la causa si mette sempre al 2° membro, e la Fisica DEVE distinguere fra causa e effetto, la Matematica no. 
c) Il Principio d'inerzia è comunque stato formulato per la prima volta né da Aristotele, né da Newton, ma da Democrito, le cui dottrine purtroppo sono state imbastardite da Epicuro prima, e da Lucrezio poi, come nota Enriques nella sua bellissima Storia del pensiero scientifico." 
(Giorgio Israel) 
                                                                           

domenica 10 gennaio 2016

Spinoza - Remo Bodei



"Temo l'odio dei teologi, perché sostengo in quest'opera che Dio coincide con la natura, e attribuisco a Dio cose che nella tradizione filosofica sono state sempre considerate effetti o creature, mentre io, ritengo che queste cose appartengano alla stessa natura di Dio."  (Spinoza, Opere. Breve trattato su Dio, l'uomo e il suo bene)

Vedi anche: Carlo Sini

venerdì 17 aprile 2020

La dialettica di Hegel. Origine, struttura, significato... - Roberto Finelli

Da: Filosofia Roccella Scholé - Roberto Finelli insegna Storia della filosofia all’Università di Roma Tre e dirige la rivista on-line “Consecutio (Rerum) temporum. Hegeliana. Marxiana. Freudiana” (http://www.consecutio.org)
Leggi anche:  Per un'etica del riconoscimento*- Paolo Bartolini intervista Roberto Finelli
Vedi anche:    Hegel e la dialettica - Remo Bodei 
                           Hegel,"Filosofia e Metodo" - Carlo Sini 
                           Hegel: la ragione come mondo - Costantino Esposito 
                           La logica di Hegel "una grottesca melodia rupestre"- Paolo Vinci 

                                                 Parte prima:
                                                                        

                                                 Parte seconda: https://www.youtube.com/watch?v=LyvMRJmQlxA

                                                 Parte terza: https://www.youtube.com/watch?v=8p1k33o7f-Y

giovedì 12 marzo 2020

Francesco Valentini: Soluzioni hegeliane - Renato Caputo


Vedi anche:  I concetti fondamentali della filosofia di Hegel (ultima parte) - Renato Caputo  
                      Le origini filosofiche del marxismo: la filosofia di G.W.F. Hegel (7-8-9) - Renato Caputo 
                      Hegel: Fenomenologia dello spirito. La questione ontologica della "cosa stessa" - Remo Bodei  
                      Marx, Hegel ed il metodo. Note introduttive - Roberto Fineschi 



A poco più di 10 anni dalla morte di uno dei massimi interpreti di Hegel e a quasi 20 dalla pubblicazione della sua più significativa monografia sull’opera hegeliana, pubblichiamo un’analitica recensione di quest’ultima 


Soluzioni hegeliane è una raccolta di saggi di Francesco Valentini, dedicati in maniera diretta o indiretta a delucidare il pensiero hegeliano. Le tematiche affrontate nella prima sezione sono: la società civile, il mondo della ricchezza, la moralità, le prime categorie della Logica, l’interpretazione dell’illuminismo, il Sapere assoluto, la genesi della razionalità. Nella seconda, invece, Valentini analizza la filosofia di Eric Weil, una filosofia fortemente influenzata dal pensiero di Hegel come da quello di Kant. Il confronto tra questi due filosofi e l’interpretazione storicistica del pensiero hegeliano possono essere considerate le due caratteristiche fondamentali dell’approccio dell’autore alle differenti problematiche presenti nel suo libro.

Nel primo saggio dedicato alla società civile Valentini muove dalle critiche rivolte da Karl Marx e Rudolf Haym al pensiero “speculativo” hegeliano, al razionale che si pretende reale e che quindi “consacra contenuti empirici, qualificandoli razionali” [1]. Valentini rigetta queste critiche in quanto ritiene che “la compenetrazione di ragione ed empiria sia la conseguenza inevitabile (e plausibile) della polemica contro le filosofie della riflessione e corrisponda a un atteggiamento umano di conciliazione con il mondo, di pacificazione con le cose” (25). Valentini ritiene che nella filosofia hegeliana non vi sia affatto un dominio della logica sul dato empirico, dato che i concetti stessi in essa non sono altro che “condensazioni di fatti, hanno la loro nascita storica e la loro vicenda storica, e poi vengono tesaurizzati come categorie del discorso” (26).

mercoledì 11 gennaio 2023

Lo stato attuale della democrazia - Paolo Massucci

Da: https://www.lacittafutura.it - Paolo Massucci, Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni.

Leggi anche: "DEMOCRAZIA" - Norberto Bobbio 

AUTOGOVERNO E TIRANNIDE*- Alessandro Mazzone 

Come il neoliberismo arrivò in Italia - Intervista a Luciano Gallino (2015)

Vedi anche: Democrazia e Filosofia | After Democracy - Remo Bodei 


A dispetto della narrazione apologetica sulla nostra democrazia, l’Italia e in generale i Paesi del mondo occidentale, sin dagli anni ’80, ma con un’accelerazione a partire dall’implosione dell’URSS, hanno subito un attacco non solo alla democrazia sostanziale, ma anche ed in particolare a quella formale. 



Norberto Bobbio -in "Quale socialismo? Discussione di un'alternativa", Einaudi, Torino 1976, p. 42- definisce la democrazia come " un insieme di regole (le cosiddette regole del gioco) che consentono la più ampia e più sicura partecipazione  della maggior parte dei cittadini, sia un forma diretta sia in forma indiretta, alle decisioni politiche, cioè alle decisioni che interessano tutta la collettività".

Illustre filosofo del diritto del XX secolo, Norberto Bobbio fu sempre, indiscutibilmente, un intellettuale appartenente all'area liberal-socialista e la sua definizione di democrazia qui citata, peraltro elegante ed essenziale, si colloca pienamente nella tradizione liberale, in quanto circoscrive la definizione di democrazia a livello formale. Ciò la contrappone, nell'ambito del pensiero politico, alle definizioni di democrazia su un piano sostanziale, in cui non è ritenuta sufficiente la mera potenzialità di uguaglianza dei cittadini da un punto di vista politico, economico e sociale, in quanto questa uguaglianza, per essere tale, deve realizzarsi nei fatti. Quest'ultima concezione appartiene tipicamente alla tradizione del pensiero comunista.