Ascolta anche: BODEI E FILONI su Alexandre Kojève: un pensatore di confine ( https://www.youtube.com/watch?v=8sFjwDOS5Vk )
Alexandre Kojève (1902-1968), aristocratico russo rifugiatosi in Francia, entrò nell’amministrazione francese subito dopo la fine della guerra. Da quel momento dirà di aver tempo per la filosofia soltanto la domenica. E infatti “il filosofo della domenica” era il nome con il quale lo scrittore Raymond Queneau era solito chiamarlo, a partire dagli anni Cinquanta. Kojève passò felicemente gli ultimi vent’anni della sua vita fra l’elite della diplomazia mondiale e dell’alta finanza. Così la sua fu un’attività filosofica
“semiclandestina”, riservata ai fine settimana, una circostanza che unitamente
al fascino del personaggio ha determinato un singolare destino della ricezione
kojèviana.
Kojève è diventato una sorta di citazione obbligata per gli studi
hegeliani, così come per gli esiti della fenomenologia e dell’esistenzialismo
in Francia. Ma solo diversi anni dopo la sua morte, in seguito alla
pubblicazione di molti suoi testi inediti, vennero alla luce opere con le quali
il dibattito contemporaneo ancora si confronta. Il libro ricostruisce gli ambienti
culturali di provenienza, gli studi, le scelte teoriche fondamentali e la rete
intellettuale entro cui presero forma i primi scritti di Kojève.
Marco Filoni (http://www.ilfattoquotidiano.it/libri/filosofo-della-domenica-vita-pensiero-alexandre-kojeve/)
Ascolta tutto: http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-6ef7cb0a-6ad6-4187-89e7-5abed26aef3b.html
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