Zettel presenta: Wittgenstein e la filosofia del linguaggio – Piergiorgio Odifreddi:
Ludwig Wittgenstein nasce a Vienna il 26 aprile del 1889 in
una famiglia alto-borghese di origini ebraiche.
All’età di diciassette anni si iscrive alla facoltà di
ingegneria dell’Università di Berlino.
Durante gli anni universitari si avvicina alla logica e alla
filosofia della matematica, grazie alla lettura delle opere di Gottlob Frege;
nel 1912 si iscrive al Trinity College di Cambridge per seguire le lezioni di
Bertrand Russell.
Tra il 1913 e il 1914 trascorre alcuni mesi in Norvegia e lì
inizia a comporre la sua opera principale, il Tractatus logico-philosophicus,
che darà alle stampe nel 1921, con l’introduzione di Bertrand Russell. Il
Tractatus diventa presto un testo di riferimento per i filosofi del Circolo di
Vienna, che Wittgenstein frequenta, pur non aderendovi ufficialmente.
Nel 1929 il filosofo fa ritorno a Cambridge, dove inizia la
sua carriera accademica. Tiene diversi cicli di lezioni e i suoi allievi
raccolgono gli appunti in quelli che saranno conosciuti, postumi, come il Libro
blu e il Libro marrone.
Negli stessi anni inizia a lavorare alle opere più
significative del suo cosiddetto “secondo periodo”: le Ricerche filosofiche e
le Osservazioni sui fondamenti della matematica, entrambe pubblicate postume.
Nel 1939 è nominato Professor of Philosophy all’università
di Cambridge, ma allo scoppio della Seconda guerra mondiale si allontana
dall’ambiente universitario per prestare servizio volontario in un ospedale
londinese.
Wittgenstein si spegne a Cambridge il 29 aprile del 1951.
Leggi anche: http://ilcomunista23.blogspot.it/2014/05/temi-wittgensteiniani-stefano-garroni.html
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