venerdì 9 ottobre 2015

Karl Marx - Il metodo dell’economia politica*

*Da Introduzione a "Per la Critica dell'Economia Politica", Capitolo 3


   Marx insiste sul momento analitico del metodo che propone. Ricordiamo che, nella Logica, Hegel deduce le categorie (determinazioni del pensare) analiticamente: appunto per via d’analisi si svolge il fondamentale processo del passaggio in altro. In questo senso, la procedura dialettica è esplicativa, fa emergere progressivamente ciò che è contenuto nel punto di partenza. Se questo è vero, non meraviglia che muoversi nella prospettiva dialettica implica, anche, la necessità di differenziare l’analiticità dialettica, appunto, da un’altra analiticità, che si limita ad esplicare formalmente, nel predicato, ciò che è contenuto nel soggetto. Dunque, l’interesse di Hegel e di Marx verso le proposizioni tautologiche consegue direttamente da caratteri essenziali della prospettiva dialettica.

    La procedura dialettica ... si completa ora mediante la sintesi. Per Hegel, l’analisi consiste nell’esposizione..., sulla sola base della necessità concettuale, di ciò che è contenuto in sé nel concetto originario, colto come totalità; quanto alla sintesi, essa è ai suoi occhi una procedura, che implica una esteriorità del ragionamento in rapporto a se stesso, l’assunzione di un’alterità reale. In questo senso il metodo dialettico, per Hegel, non è né analitico né sintetico -o, piuttosto, è contemporaneamente e l’uno e l’altro. 

   La conclusione di Marx, dunque, è che il risultato è l’effettivo punto di partenza. Esattamente come Hegel sosteneva (G.W.F. Hegel, Science de la logique...: 42s). Altrettanto chiaro è che Marx sta ricollegandosi alla critica a Feuerbach, che aveva svolto -in età giovanile- nelle Thesen über Feuerbach.

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