La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
sabato 28 settembre 2024
"La guerra fredda culturale. La CIA e il mondo delle lettere e delle arti" - Renato Caputo intervista Alessandra Ciattini
lunedì 23 settembre 2024
La schiacciante superiorità militare dell’Occidente è un ricordo - Giacomo Gabellini intervista Francesco Dall’Aglio
sabato 21 settembre 2024
Come e quando ha inizio una guerra - LUCIANO CANFORA
giovedì 19 settembre 2024
Storia della Filosofia - Lucio Cortella
martedì 17 settembre 2024
Contro Macron che impone le sue scelte - Alessandra Ciattini
Da: https://futurasocieta.com - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni - Membro del Coordinamento Nazionale del Movimento per la Rinascita Comunista) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma. E' docente presso l'Università Popolare Antonio Gramsci (https://www.unigramsci.it).
Leggi anche: Il Nuovo Fronte popolare e le sue contraddizioni - Alessandra Ciattini
Discorso sul colonialismo*- Aimé Césaire
Dopo due mesi Macron ha scelto il suo primo ministro che ha cominciato la sua lotta contro gli immigrati. I lavoratori francesi hanno cominciato a protestare, ma ci vuole più determinazione.
Lo scorso 7 settembre si è svolta in Francia una manifestazione nazionale (150 iniziative nelle città più grandi) contro la decisione di Macron di nominare come primo ministro Michel Barnier, appartenente al partito dei Repubblicani, che alle elezioni legislative che ottenuto solo il 7% dei voti, e rifiutando la nomina di Lucie Castets, proposta dal Nuovo Fronte Popolare, che ha la maggioranza relativa nell’Assemblea nazionale. In questa scelta è stato sostenuto da Marie Le Pen, che però non condivide in tutto la politica bellicista di Macron, il quale ha prospettato l’invio di soldati per sostenere l’Ucraina nella sua guerra, diretta di fatto dalla Nato, contro la Russia. È difficile sapere se il presidente ha pensato a questo risvolto, ma negli ultimi tempi ha evitato di fare dichiarazioni interventiste.
La mobilitazione era stata convocata dalla France Insoumise, dai sindacati l’Union Étudiante e l’Union Syndicale Lycéenne, e avrebbe riunito, secondo gli organizzatori, 300.000 persone. Ha partecipato anche una parte dell’elettorato del Nuovo Fronte Popolare in collera contro “Manu”, che aveva evitato il successo del Rassemblement National alle elezioni, stilando un accordo di desistenza con la sinistra, di fatto poi tradito.
domenica 15 settembre 2024
50 miliardi per l’Africa, la Cina si rilancia - Marco Santopadre
Da: https://pagineesteri.it - Marco Santopadre, giornalista, già direttore di Radio Città Aperta di Roma, è un analista dell’area del Mediterraneo, del Medio oriente e del Nord Africa. Collabora con il Manifesto, Catarsi e Berria. Scrive, tra le altre cose, di Spagna e movimenti di liberazione nazionale.
Leggi anche: L’Africa al centro dello scontro tra potenze - Marco Santopadre
Vedi anche: Medio Oriente* - Alberto Negri, Marco Santopadre
sabato 14 settembre 2024
È questo il mondo che vogliamo? - Carlo Rovelli
Da: https://www.facebook.com/carlo.rovelli.7. - Carlo Rovelli è un fisico, saggista e accademico italiano, studioso di fisica teorica. Ha lavorato in Italia e negli Stati Uniti e attualmente lavora in Francia.
Leggi anche: "Ipocrisia" - Carlo Rovelli
Nel 1999 la NATO bombardò Belgrado per 78 giorni con l'obiettivo di distruggere la Serbia e dare vita a un Kosovo indipendente, ora sede di una grande base NATO nei Balcani.Nel 2001, gli USA invasero l'Afghanistan, portando a 200.000 persone uccise, un paese devastato e nessun risultato politico di alcun tipo.
Nel 2002 gli Stati Uniti si sono ritirati unilateralmente dal Trattato sui missili anti-balistici per le strenue obiezioni della Russia, aumentando drasticamente il rischio nucleare.
Nel 2003 gli alleati USA e NATO ripudiarono il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite andando in guerra in Iraq con falsi pretesti. L'Iraq è ormai devastato, non è stata raggiunta alcuna vera pacificazione politica e il parlamento eletto ha una maggioranza pro-Iran.
Nel 2004, tradendo gli impegni, gli USA hanno continuato con l'allargamento della NATO, questa volta agli Stati baltici e ai paesi della regione del Mar Nero (Bulgaria e Romania) e ai Balcani.
Nel 2008, a causa delle obiezioni urgenti e faticose della Russia, gli Stati Uniti si sono impegnati ad espandere la NATO in Georgia e Ucraina. Ottimo lavoro.
Nel 2011, gli Stati Uniti hanno incaricato la CIA di rovesciare Bashar al-Assad, un alleato della Russia. La Siria è distrutta dalla guerra. Nessun guadagno politico raggiunto per gli Stati Uniti.
Nel 2011, la NATO ha bombardato la Libia per rovesciare Moammar Gheddafi. Il paese, che era prospero, pacifico e stabile, ora è devastato, in guerra civile, in rovina.
Nel 2014 gli Stati Uniti hanno cospirato con le forze nazionaliste ucraine per rovesciare il presidente ucraino Viktor Yanukovych. Il paese è ora in una guerra amara.
Nel 2015 gli Stati Uniti hanno iniziato a piazzare missili anti-balistici Aegis nell'Europa dell'Est (Romania), a poca distanza dalla Russia.
Nel 2016-2020, gli Stati Uniti hanno sostenuto l'Ucraina nel minare l'accordo di Minsk II, nonostante il sostegno unanime del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il paese è ora in una guerra amara.
Nel 2021, la nuova amministrazione Biden si è rifiutata di negoziare con la Russia sulla questione dell'allargamento della NATO all'Ucraina, provocando l'invasione.
Nell'aprile 2022, gli Stati Uniti hanno chiesto all'Ucraina di ritirarsi dai negoziati di pace con la Russia. Il risultato è l'inutile prolungamento della guerra, con più territori guadagnati dalla Russia.
Dopo la caduta dell'Unione Sovietica, gli USA hanno cercato e fino ad oggi cercano, senza riuscirci, e continuamente fallire, un mondo unipolare guidato da un USA egemonico, in cui Russia, Cina, Iran e altre grandi nazioni devono essere sottomessi.
In questo ordine mondiale guidato dagli Stati Uniti (questa è la frase comunemente usata negli Stati Uniti), gli Stati Uniti e gli Stati Uniti da soli hanno determinato l'utilizzo del sistema bancario basato sul dollaro, il posizionamento delle basi militari statunitensi all'estero, l'entità dell'appartenenza alla NATO e l'impiego di sistemi missilistici americani, senza alcun veto o dico da altri paesi.
Questa arrogante politica estera ha portato a una guerra costante, paesi devastati, milioni di uccisi, una rottura crescente delle relazioni tra il blocco delle nazioni guidato dagli Stati Uniti - una piccola minoranza nel pianeta e ora non più economicamente dominante - e il resto del mondo, un alle stelle globale delle spese militari, e ci sta lentamente conducendo verso la seconda (terza?) guerra mondiale.
Il saggio, decennale, sforzo europeo per coinvolgere Russia e Cina in una collaborazione strategica economica e politica, sostenuto con entusiasmo dalla leadership russa e cinese, è stato distrutto dalla feroce opposizione degli Stati Uniti, preoccupata che ciò avrebbe potuto minare il dominio americano.
È questo il mondo che vogliamo?
giovedì 12 settembre 2024
Il nuovo irrazionalismo. Un saggio della Monthly Review - John Bellamy Foster
Da: contropiano.org - Fonte: Monthly Review, vol. 74, n. 9 (01.02.2023). Traduzione a cura della Redazione di https://antropocene.org -
Iohn Bellamy Foster è direttore della Monthly Review. e docente di sociologia presso l’Università dell’Oregon.
Leggi anche: Cinque risposte su marxismo ed ecologia*- John Bellamy Foster
Appunti su “la Distruzione della Ragione”, di György Lukács -
A proposito della lukàcciana Distruzione della ragione. - Stefano Garroni
A più di un secolo dall’inizio della Grande Crisi del 1914-1945, rappresentata dalla Prima Guerra Mondiale, dalla Grande Depressione e dalla Seconda Guerra Mondiale, stiamo assistendo a un’improvvisa recrudescenza della guerra e del fascismo in tutto il mondo.
L’economia mondiale capitalistica nel suo complesso è ora caratterizzata da una profonda stagnazione, dalla finanziarizzazione e da un’impennata delle disuguaglianze. Tutto questo è accompagnato dalla prospettiva di un omicidio planetario nella duplice forma dell’olocausto nucleare e della destabilizzazione climatica. In questo pericoloso contesto, la nozione stessa di ragione umana viene spesso messa in discussione. È quindi necessario affrontare ancora una volta la questione del rapporto dell’imperialismo o del capitalismo monopolistico con la distruzione della ragione e le sue conseguenze per le lotte di classe e antimperialiste contemporanee.
Nel 1953 György Lukács, la cui Storia e coscienza di classe del 1923 aveva ispirato la tradizione filosofica marxista occidentale, pubblicò la sua opera magistrale, La distruzione della ragione, sulla stretta relazione dell’irrazionalismo filosofico con il capitalismo, l’imperialismo e il fascismo.[1]
L’opera di Lukács scatenò una tempesta di fuoco fra i teorici della sinistra occidentale che cercavano di adattarsi al nuovo imperium americano. Nel 1963, George Lichtheim, un sedicente socialista che operava all’interno della tradizione generale del marxismo occidentale, pur opponendosi virulentemente al marxismo sovietico scrisse un articolo per «Encounter Magazine», allora finanziata segretamente dalla Central Intelligence Agency (CIA), in cui attaccava con veemenza La distruzione della ragione e altre opere di Lukács.
martedì 10 settembre 2024
Persistenze e metamorfosi della questione ebraica. Una rilettura di Abraham Léon - Il Lato Cattivo
Da: https://illatocattivo.blogspot.com -
Leggi anche: Chiarezza - Shlomo Sand - Shlomo Sand
LA QUESTIONE EBRAICA - Stefano Garroni
L'identità politica stato - "Sulla questione ebraica" - Stefano Garroni
Enzo Traverso, "Gaza davanti alla storia" - Marco Revelli
Verità sulla Nakba - Ilan Pappè
“Dal ‘48 Israele vuole disfarsi del popolo palestinese” - RACHIDA EL AZZOUZI intervista ILAN PAPPÉ -
LA GUERRA CHE DURA SEI GIORNI E CINQUANT'ANNI - Joseph Halevi
Chi sono i veri responsabili del caos nel Medio Oriente? - Alessandra Ciattini
PALESTINA. Economia e occupazione: dal Protocollo di Parigi ad oggi. - Francesca Merz
Cade la maschera di Israele e anche la nostra - Alberto Negri
Il comunismo è e rimane l'unica prospettiva di superamento positivo della società capitalistica. Ma quest'ultima, malgrado le sue traversie, pare divenuta un orizzonte insuperabile, e le forze protese al suo abbattimento sono oggi ridotte alla clandestinità e alla dispersione, se non al disorientamento. L'epoca del movimento operaio tradizionale, delle transizioni socialiste e dei loro programmi si è da tempo conclusa. Il patrimonio delle lotte e delle correnti teoriche del passato richiede un riesame profondo per separare ciò che è vivo da ciò che è morto. Il rapporto intercorrente tra le lotte quotidiane del proletariato, i movimenti interclassisti di massa dell'ultimo decennio e la rottura rivoluzionaria possibile appare più enigmatico che mai. La teoria comunista richiede nuovi sviluppi, per essere restaurata nelle sue funzioni. La necessità di affrontare questi nodi ci interpella in prima persona, come dovrebbe interpellare tutti i sostenitori del «movimento reale che abolisce lo stato di cose presente». I nostri mezzi sono a misura alle nostre forze: modesti. Impossibile in queste condizioni pretendere di essere i fautori unici e infallibili di una rifondazione teorica che arriverà a maturità solo in un futuro non prossimo. Ma è solo iniziando a camminare che si cominciano a tracciare strade percorribili.
domenica 8 settembre 2024
Dove vanno Europa, Usa, Ucraina e Russia - Elena Basile, Alessandro Orsini e Jeffrey Sachs
sabato 7 settembre 2024
Galeano: l’ironia e l’impegno civile - Gianni Minà (2017)
Da: https://www.rivistamissioniconsolata.it - Eduardo Galeano (Montevideo, 3 settembre 1940 – Montevideo, 13 aprile 2015) è stato uno scrittore, giornalista e saggista uruguaiano. - Gianni Minà (Torino, 17 maggio 1938 – Roma, 27 marzo 2023) è stato un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano. E' stato editore e direttore della rivista letteraria Latinoamerica e tutti i sud del mondo dal 2000 al 2015 ed è stato direttore della collana di Sperling & Kupfer Continente desaparecido, dedicata a realtà e autori latinoamericani. Ha pubblicato numerosi libri sull'America Latina.
Vedi anche: Fidel CASTRO racconta ERNESTO CHE GUEVARA - GIANNI MINA' (Intervista del 1987)
Leggi anche: "ORA BASTA" - Gianni Minà
Giornalista e scrittore, Galeano è riconosciuto come uno tra i maggiori pensatori latinoamericani dell’ultimo secolo. Alfiere dell’America Latina dei popoli ha spesso denunciato l’imperialismo nordamericano. Ha lasciato molti scritti e alcuni testi fondamentali e sempre attuali per capire il continente.
Quando, come succede in questo caso, mi tocca raccontare di un vecchio amico scomparso che mi ha regalato il piacere della sua parola, come Eduardo Galeano, mi viene difficile trovare la misura e il tono giusti per descriverlo in tutte le sue sfaccettature. Tutto suona banale.
Eduardo è stato per anni il saggista più acuto e onesto nell’illustrare il fascino del continente dove era nato e cresciuto, quello a Sud del Texas, ma anche il narratore più sarcastico sulle esagerazioni che l’attuale mondo isterico ci sbatte ogni mattino in faccia, sia in America Latina sia nel resto del mondo.
Così ora mi commuove pensare all’attualità dei suoi ironici discorsi, specie pensando a quante parole stonate sono state spese dopo l’incontro fra Obama e Raul Castro (17 dicembre 2014) che avrebbe dovuto finalmente chiudere un’assurda «guerra fredda», mai dichiarata e mai terminata, fra l’America Latina e gli Stati Uniti d’America. Una guerra fredda che aveva costretto Obama, il presidente succeduto a Bush jr, a mettere da parte per un po’ la politica di ingerenza nordamericana nella terra scoperta da Cristoforo Colombo.
giovedì 5 settembre 2024
La Società dell'ANSIA: Come il NEOLIBERISMO manipola e CONTROLLA le Nostre EMOZIONI - Vincenzo Costa
martedì 3 settembre 2024
L’attualità del Capitale, liberato dalle secche di interpretazioni superate - Ascanio Bernardeschi intervista Roberto Fineschi
Da: https://futurasocieta.com - Roberto Fineschi è docente alla Siena School for Liberal Arts. Ha studiato filosofia e teoria economica a Siena, Berlino e Palermo. Fra le sue pubblicazioni: Marx e Hegel (Roma 2006), Un nuovo Marx (Roma 2008) e il profilo introduttivo Marx (Brescia 2021). È membro del comitato scientifico dell’edizione italiana delle Opere complete di Marx ed Engels, dell’International Symposium on Marxian Theory e della Internationale Gesellschaft Marx-Hegel für dialektisches Denken. (http://marxdialecticalstudies.blogspot.com - https://www.facebook.com/roberto.fineschi - Marx. Dialectical Studies - laboratoriocritico.org!). - Ascanio Bernardeschi collabora con UniGramsci (Pisa), La Città futura e Futura Società [(APPROFONDIMENTI TEORICI (UNIGRAMSCI)].
Vedi anche: Incontro con Roberto Fineschi - Unigramsci Pisa
Storia del pensiero economico dopo Marx - LA “RIVOLUZIONE” MARGINALISTA - Ascanio Bernardeschi
Leggi anche: L’onda lunga della crisi del marxismo (tra prassi e teoria) - Roberto Fineschi
La Marx-Engels-Gesamtausgabe (MEGA2), Intervista a Roberto Fineschi* - Ascanio Bernardeschi
sabato 31 agosto 2024
La "CLASSE" dei GUERRIERI ed il MESTIERE delle ARMI - DAVID COLANTONI
mercoledì 28 agosto 2024
Dal rifiuto dell’universalità hegelomarxista alla frantumazione postmoderna - Stefano G. Azzarà
Da: https://www.dialetticaefilosofia.it - Stefano G. Azzarà insegna Storia della filosofia politica all’Università di Urbino. È segretario alla presidenza dell’Internationale Gesellschaft Hegel-Marx. Dirige la rivista “Materialismo Storico”(materialismostorico - http://materialismostorico.blogspot.com). È impegnato in un confronto tra le grandi tradizioni filosofico-politiche della contemporaneità: liberalismo, conservatorismo, marxismo.
Vedi anche: La fine della democrazia moderna - Stefano G. AzzaràDal rifiuto dell’universalità hegelomarxista alla frantumazione postmoderna delle identità: sputando troppo su Hegel si finisce prima o poi per sputare anche su Diotima
Premessa
In un’intervista rilasciata al giornale liberista-conservatore “Il Foglio”, la filosofa Adriana Cavarero – una delle maggiori teoriche italiane del femminismo della differenza sessuale – ha espresso di recente le sue preoccupazioni per gli sviluppi della «teoria del gender fluid» e per le rivendicazioni politiche maturate in seno alle «avanguardie lgbt» 1 . In questa composita «galassia», dice, è emersa via via una profonda «polemica» nei confronti del femminile e persino una volontà di censura «verso l’uso della parola donna». Nella «neolingua» che questo movimento va proponendo – con un’arroganza rafforzata dalla sintonia con le dinamiche linguistiche di stampo terroristico del “politicamente corretto” oggi dominante –, sarebbe «vietato dichiarare che i sessi sono due» e sarebbe vietato soprattutto – appunto – «l’uso della parola donna». La quale «non può essere detta né scritta», perché implicherebbe la cancellazione escludente, repressiva e genocidaria (non dissimile da quella operata dalla «destra», dai «conservatori» e dai «neocattolici») della sussistenza di una pluralità indefinita e cangiante di distinti orientamenti «intersex» e delle rispettive autopercezioni di genere, ciascuna con la propria legittimità e i propri diritti (in primo luogo il diritto alla genitorialità, tramite quella pratica che dai fautori viene chiamata “gestazione per altri” mentre dai detrattori è denigrata come “utero in affitto”).
Ecco, perciò, che queste frange «vogliono che non si dica che le donne partoriscono, ma che “le persone con utero” partoriscono», e così via. E si propongono di rompere, mediante i loro divieti morali, la «gabbia teorica» che sarebbe sottesa a quella visione binaria del mondo che si attarda a nominare i “maschi” e le “femmine” e della quale il femmminismo sarebbe appunto complice.
Nel respingere al mittente tali accuse, Cavarero scava nel significato filosofico di queste posizioni. Le quali non solo attesterebbero il proposito “consumeristico” e “ultracapitalistico”, da parte degli Lgbt, di trasformare in diritto ogni desiderio (anche momentaneo), ma costituiscono a suo avviso una vera e propria «operazione metafisica», in quanto a sua volta «fondata sulla cancellazione della realtà e della percezione», ossia sulla rimozione di una «fattualità» attestata anche dalla «scienza biologica»: «il fatto… della differenza sessuale»; il fenomeno «per cui gli esseri umani, come gli altri animali, sono divisi in individui di sesso femminile e maschile»; il «funzionamento del genere umano e animale», contestato ora in nome di un’eccezione o di una serie di eccezioni elevate a «paradigma regolativo». Inoltre, Cavarero sottolinea il significato politico complessivo di questa operazione, rivendicando la battaglia di lunga durata per l’emancipazione femminile e i suoi meriti oggi messi in discussione: «dopo duecento anni di lotte delle donne per avere una soggettività politica femminista», dice, con questa mossa «si elimina il soggetto che ha compiuto questa rivoluzione». In nome dell’indeterminatezza soggettiva, tale operazione di «cancellazione del femminile», in realtà, «neutralizza la differenza sessuale» e cela dietro artifici linguistici come lo “schwa” una sostanziale vendetta del patriarcato, dato che questa desinenza cacofonica è «un neutro universale che è in verità maschile».
lunedì 26 agosto 2024
"Omicron" - Ugo Gregoretti
sabato 24 agosto 2024
Pasolini, ultima vittima di Salò - Giorgio Gattei
Premessa
A quasi cinquant’anni dall’omicidio di Pier Paolo Pasolini la Commissione Antimafia della passata legislatura ha avanzato il sospetto che Pasolini possa essere stato ammazzato perché attirato in una trappola nel vano tentativo di recuperare le bobine del suo film Salo’ o le 120 giornate di Sodoma, allora in lavorazione, che erano state rubate da ignoti. Anch’io ho cavalcato quel sospetto e ne avevo scritto in un opuscoletto pubblicato nel 2010 dalla casa editrice bolognese “Ogni uomo è tutti gli uomini” senza però alcuna risonanza. Ora lo ripresento sul sito del “Maggio filosofico” augurandomi che possa avere una migliore circolazione
(G.G.)
Dalla “Abiura” al film «inguardabile e crudele»
Nel 1974 ebbi l’incarico dall’editore Cappelli di trascrivere dalla pellicola alla carta (allora non c’erano le videocassette ed i films bisognava ricordarseli oppure… leggerli!) la “Trilogia della vita” di Pier Paolo Pasolini per la collana “Dal soggetto al film” diretta da Renzo Renzi (consegnai all’editore il testo del Decameron a maggio, quello dei Racconti di Canterbury a settembre e infine quello del Fiore delle mille e una notte a novembre). Nel 1975, a lavoro ultimato, conobbi Pasolini che stava girando alcune scene del suo film successivo proprio a Bologna. Io giustificai l’approssimativa trascrizione delle scene e dei dialoghi che avevo tratto dalle pellicole (non avevo avuto alcuna sceneggiatura di supporto e quindi operavo direttamente alla moviola) e lui s’impegnò a scriverci una prefazione, che infatti uscì ad incipit del libro edito nell’ottobre di quell’anno[1]. Mai però avrei pensato che in quella prefazione Pasolini avrebbe pubblicamente fatto Abiura dalla “Trilogia della vita”!
Sviluppando un concetto già espresso nel dicembre 1973 al convegno bolognese su Erotismo, eversione, merce («mi pento dell’influenza liberalizzatrice che i miei films eventualmente possano aver avuto nel costume sessuale della società italiana. Essi hanno contribuito, infatti, in pratica, a una falsa liberalizzazione, voluta in realtà dal nuovo potere riformatore permissivo, che è poi il potere più fascista che la storia ricordi»[2]), in quella estensione della visibilità cinematografica dell’osceno, a cui aveva partecipato da maestro, Pasolini non trovava più alcun significato trasgressivo (come pure era stato all’inizio, da cui le tante denunce che avevano perseguitato il Decameron) perché, trasformata in un “genere” di cassetta (i film “boccacceschi”), l’oscenità cinematografica era solo servita a legittimare perfino i cinema “a luci rosse” in cui la pornografia filmica, da sempre confinata alla clandestinità, offriva allo spettatore, in assenza di qualsiasi intenzione artistica, il piacere di vedere finalmente “tutto del sesso” in un colossale voyeurismo di massa che regrediva i fruitori alla “scena primaria” freudiana (i genitori colti “sul fatto”) con l’aggravante del senso di colpa di aver pagato per vederli. Per questo Pasolini poteva dichiarare nella sua Abiura che «ormai odio i corpi e gli organi sessuali. Naturalmente parlo di questi corpi, di questi organi sessuali. Cioè dei corpi dei nuovi giovani e ragazzi italiani, degli organi sessuali dei nuovi giovani e ragazzi italiani», poveri individui ridotti dalla “mercificazione consumistica” ad essere «immondizia umana:… degli imbecilli costretti a essere adorabili, degli squallidi criminali costretti a essere dei simpatici malandrini, dei vili inetti costretti a essere santamente innocenti»[3].
giovedì 22 agosto 2024
"Sul filo rosso del tempo, Riflessioni su alcune ideologie contemporanee" - Alessandra Ciattini
La questione di classe è una questione di genere - Giovanna Vertova
martedì 20 agosto 2024
Una nuova dottrina di guerra eurasiatica? - Enrico Tomaselli
Da: https://giubberossenews.it - sinistrainrete.info - Enrico Tomaselli. Sono un designer, e curatore d'arte contemporanea, ma da molti anni mi sono dedicato agli studi sulla guerra ed i conflitti, per poi - in tempi recentissimi - sistematizzare una serie di riflessioni sulla guerra russo-ucraina, e su cosa potrebbe seguire, condensate in un breve saggio, "La Guerra Civile Globale". Sul mio blog pubblico periodicamente alcune riflessioni su questioni geopolitiche e/o strategiche.
“Il generale esperto logora il nemico tenendolo costantemente sotto pressione. Lo fa correre dappertutto adescandolo con vantaggi illusori”.
Sun Tzu
domenica 18 agosto 2024
"La tribù" - Italo Svevo
Da: https://www.controappuntoblog.org - La tribù e altri racconti inattesi - Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz, è stato uno scrittore e drammaturgo italiano. Cresciuto in un contesto mitteleuropeo, ha tratto il suo pseudonimo dalle due culture, italiana e tedesca, che formarono la sua educazione.
La tribù s'era fermata! Aveva trovato in mezzo al deserto un vasto paese ricco d'acqua, di prati e d'alberi e, involontariamente, senza che nessuno lo proponesse, invece di farvi una delle solite soste fugaci, aveva messo radice in quel paradiso, era stata avvinghiata dalla terra e non aveva più saputo staccarsene. Pareva fosse giunta a quel grado superiore di evoluzione ch'esclude la vita nomade; riposava della marcia secolare. Le tende lentamente si mutarono in case; ogni membro della tribù divenne proprietario.