Da: https://www.ilfattoquotidiano.it (22 agosto 2022) - Francesco Lenzi è un giornalista italiano.
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Monroe. L’egemonia statunitense nell’emisfero occidentale -
Giacomo Gabellini
L’inflazione è alta, ma stabile da mesi. Il Pil calerà del 4-6%, il rublo sta bene e la valuta estera entra più di prima.La caduta di Draghi, le elezioni in arrivo e il confronto sempre più acceso tra Cina e Stati Uniti stanno facendo sparire dai radar quel che accade in Ucraina: si fa presto ad assuefarsi alle notizie. La guerra sul campo, che sembra ormai diventata di posizione, offre pochi spunti e anche l’andamento dell’economia russa ha perso le prime pagine dei giornali.
Abbiamo passato i primi mesi dell’invasione aspettando da un giorno all’altro l’imminente e fragoroso collasso dell’economia di Vladimir Putin sotto i colpi inferti dalle sanzioni. Il collasso però, dopo sei mesi di guerra, non è avvenuto e probabilmente non avverrà, mentre i costi imposti all’Europa via prezzi energetici sono assai maggiori di quelli inizialmente prospettati ai cittadini del Vecchio continente.
L’obiettivo delle sanzioni, come detto in maniera nemmeno troppo velata da Joe Biden, era provocare una crisi economica di una portata tale da determinare un cambio politico in Russia: colpendo non solo le persone più vicine a Putin, ma anche le disponibilità estere delle principali banche russe e addirittura della banca centrale, si voleva minare la fiducia nel rublo, provocando una fuga di capitali tale che, distruggendo il valore della moneta russa, avrebbe portato l’economia all’iperinflazione.
Nelle prime settimane di sanzioni il percorso sembrava quello: in pochi giorni il dollaro si è rivalutato oltre il 100% sul rublo, i prezzi all’import sono esplosi e l’inflazione ha iniziato a muoversi a un ritmo superiore al 2% a settimana, cioè in prospettiva ad oltre il 200% annuo.