La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
domenica 30 marzo 2025
Carl Schmitt, Teologia Politica - Carlo Galli
domenica 31 dicembre 2023
Perchè i "liberali" odiano la Democrazia? - Carlo Galli
Marx e la dialettica - Roberto Fineschi, Carlo Galli
lunedì 25 luglio 2022
Ideologia. La lotta per l’oggettività - Carlo Galli -
Marx e la dialettica - Roberto Fineschi, Carlo Galli
venerdì 13 marzo 2020
Pensare con Hegel - Vladimiro Giacché
"Totalitarismo", triste storia di un non-concetto* - Vladimiro Giacché
DIALETTICA E TEMPORALITÀ, l’immagine di Hegel nella Dialettica della natura di Engels* - Vladimiro Giacché
Il concetto di «capitalismo di Stato» in Lenin - Vladimiro Giacché
Note sulla polisemia di «dialettica»: dal quotidiano alla riflessione formale Stefano Garroni
Marx e Hegel. Contributi a una rilettura - Roberto Fineschi
Vedi anche: La logica di Hegel "una grottesca melodia rupestre"- Paolo Vinci
La dialettica tra Stato e società civile. A partire da Hegel e Marx - Paolo Vinci
Marx e la dialettica - Roberto Fineschi, Carlo Galli
HEGEL E NOI
martedì 5 febbraio 2019
Homo sacer - Giorgio Agamben
In occasione della pubblicazione dell’edizione integrale di "Homo sacer" Quodlibet, Giorgio Agamben dialoga con Carlo Galli e Geminello Preterossi, introduce Massimiliano Marotta, coordina Paolo Vinci:
domenica 6 maggio 2018
Marx e la dialettica - Roberto Fineschi, Carlo Galli
Roberto_Fineschi è un filosofo ed economista italiano.- Carlo_Galli è un politico, accademico e filosofo politico italiano.
Leggi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2018/04/note-provvisorie-per-una-teoria-della.html
https://ilcomunista23.blogspot.com/2015/06/marx-e-hegel-contributi-una-rilettura.html
domenica 10 marzo 2019
Una storia complessa. La teoria dell’accumulazione in Marx - Roberto Fineschi
Vedi anche:Epoca, fasi storiche, Capitalismi. ("Forme" e "figure" nella teoria della Storia di Marx)*- Roberto Fineschi
Marx e la dialettica - Roberto Fineschi, Carlo Galli
sabato 11 agosto 2018
mercoledì 3 agosto 2016
Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte* - Karl Marx (1852)
Leggi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/05/marx-e-la-rivoluzione-del-1848-irene.html#more

venerdì 16 giugno 2023
Dov’è il fascismo oggi? Processi di concentrazione neoliberale del potere, stato d’eccezione e ricolonizzazione del mondo - Stefano G. Azzarà
Da: http://www.dialetticaefilosofia.it, settembre 2022 - Questo testo è stato pensato e scritto su richiesta di una rivista tedesca. Ciò spiega la presenza di alcune spiegazioni che possono essere ovvie e scontate per un lettore italiano. L’analisi sviluppata prescinde inoltre da quelli che saranno i risultati effettivi delle elezioni italiane del 25 settembre, visto che i riferimenti all’attualità più contingente sono solo un punto d’appiglio per un ragionamento più ampio. Alcuni passaggi, tuttavia, potranno essere aggiornati dopo quella data. -
Stefano G. Azzarà insegna Storia della filosofia politica all’Università di Urbino. È segretario alla presidenza dell’Internationale Gesellschaft Hegel-Marx. Dirige la rivista “Materialismo Storico”(materialismostorico - http://materialismostorico.blogspot.com). È impegnato in un confronto tra le grandi tradizioni filosofico-politiche della contemporaneità: liberalismo, conservatorismo, marxismo.Leggi anche: Domenico Losurdo e la comune umanità tra categorie del pensiero e conflitto sociale. - Salvatore Favenza
lunedì 24 ottobre 2022
DOV'È IL PERICOLO DEL FASCISMO OGGI? - Stefano G. Azzarà
Dov’è il fascismo oggi? Processi di concentrazione neoliberale del potere, stato d’eccezione e ricolonizzazione del mondo. (Stefano G. Azzarà, settembre 2022)
- Antifascismo degradato a propaganda
Non c’è dubbio che in Fratelli d’Italia – il partito di Giorgia Meloni che tutti i sondaggi indicano come vincitore delle prossime elezioni con il 24% circa dei consensi – ci siano forti nostalgie fasciste o fascisteggianti. Diversi suoi esponenti nazionali e locali rappresentano già per la loro biografia la continuità con il MSI, la formazione che dopo la nascita della Repubblica italiana aveva raccolto gli eredi del fascismo sconfitto e che è stato a lungo guidato da Giorgio Almirante (un funzionario della Repubblica di Salò che nel contesto della Guerra Fredda seppe subito riposizionarsi in chiave filoamericana e anti-PCI).
E la stessa Meloni è stata dirigente del Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del MSI incline a un impegno “sociale” e “movimentista” e attiva nelle scuole e nelle Università; un’organizzazione il cui nome venne cambiato in Azione Giovani dopo che quel partito era stato a sua volta ridenominato come Alleanza Nazionale da Gianfranco Fini, allo scopo di essere ammesso al governo, e della quale la Meloni divenne a quel punto leader. Tra l’altro, se Alleanza Nazionale si presentava nel 1994 come un’operazione di fuoriuscita della destra italiana dall’orizzonte della nostalgia e di apertura a un’impostazione dichiaratamente liberalconservatrice, Fratelli d’Italia – che nasce nel 2012 proprio dal fallimento di quell’operazione – ha certamente rappresentato ai suoi esordi un ritorno verso un orizzonte più chiuso. Dobbiamo poi notare un’inquietante ricorrenza storica: il partito che sin dal simbolo si richiama all’eredità del fascismo (la fiamma tricolore che si innalza dalla bara stilizzata del Duce) potrebbe andare al potere esattamente 100 anni dopo la Marcia su Roma di Mussolini. Possiamo già immaginare la soddisfazione e il sentimento di vendetta di quel ceto politico e dei militanti più accesi di quel partito. E possiamo prevedere anche l’operazione di revisionismo storico e di ulteriore normalizzazione o riabilitazione del fascismo alla quale questa infausta coincidenza darà avvio nel dibattito pubblico.
martedì 16 febbraio 2016
Le classi nel mondo moderno* - Alessandro Mazzone
Seconda parte: http://ilcomunista23.blogspot.it/2016/04/le-classi-nel-mondo-moderno-la.html
Terza parte: http://ilcomunista23.blogspot.it/2016/04/le-classi-nel-mondo-moderno-iii-nuove.html
Furono i re a trascinare i blocchi di pietra?
E Babilonia, distrutta più volte,
Chi la rifabbricò, altrettante volte?
Dove abitavano i costruttori in Lima splendente d’oro?
E la sera, in cui fu terminata la muraglia cinese, dove andarono
I muratori? La grande Roma
È piena di archi di trionfo. Chi li eresse? Su chi
Trionfavano i Cesari? E Bisanzio tanto celebrata
Aveva soltanto palazzi per i suoi abitatori? Perfino nella leggendaria Atlantide
Nella notte in cui il mare la inghiottì, urlavano ancora
Annegando, per chiamare i loro schiavi.
Il giovane Alessandro conquistò l’India.
Da solo?
Cesare vinse i Galli.
Non aveva con se almeno un cuoco?
Filippo di Spagna pianse, sentendo che la sua flotta
Era andata a picco. Non pianse pure qualcun altro?
La guerra dei Sette Anni fu vinta da Federico secondo. Chi
Vinse, oltre a lui?
A ogni pagina, una vittoria.
Chi preparò il banchetto?
Ogni dieci anni, un grand’uomo.
Chi ne pagò le spese?
Tante notizie.
Altrettante domande.
Bertolt BRECHT: Domande di un operaio che legge.