Da: Nicolò Monti - Nicolò Monti già segretario nazionale della Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI).
Leggi anche: Il Partito Comunista Cinese e lo Stato in economia - Nicolò Monti
La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
Da: Nicolò Monti - Nicolò Monti già segretario nazionale della Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI).
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Fa
Da: Lorenzo Forlani Giornalista e analista freelance. Vive tra Beirut e Roma. - lorenzoforlani86 - lorenzo forlani - lorenzo_forlani - https://contropiano.org -
Da: https://ilmanifesto.it - Alberto Negri - Alberto Negri è giornalista professionista dal 1982. Laureato in Scienze Politiche, dal 1981 al 1983 è stato ricercatore all'Ispi di Milano. Storico inviato di guerra per il Sole 24 Ore, ha seguito in prima linea, tra le altre, le guerre nei Balcani, Somalia, Afghanistan e Iraq.
Leggi anche: Eliana Riva, la-strage-per-spegnere-una-telecamera?
Vedi anche: 𝐈𝐋 𝐃𝐄𝐋𝐈𝐑𝐈𝐎 𝐃𝐄𝐈 𝐍𝐄𝐆𝐀𝐒𝐈𝐎𝐍𝐈𝐒𝐓𝐈 - https://www.facebook.com/share/v/1ADZ2qy7Tn/
Da: https://www.corriere.it - MATEMATICAFISICAeSCIENZE - Carlo Rovelli, fisico, saggista e divulgatore scientifico è stato docente universitario in Italia, Francia e Usa.
Leggi anche: Heidegger e la bomba atomica: ovvero la scienza deve pensare - Gianni Vattimo, Massimo Zucchetti
https://zucchett.wordpress.com/2025/08/06/cronache-della-bomba/
Vedi anche: I rischi inaccettabili di una guerra nucleare - Massimo Zucchetti
Hiroshima - les images inconnues
Da La Zona Grigia - Originale: https://www.newarab.com - Muhammad Shehada è uno scrittore e analista palestinese di Gaza e responsabile degli affari europei presso Euro-Med Human Rights Monitor. Seguitelo su Twitter: @muhammadshehad2
Leggi anche: I palestinesi non sono responsabili dello stermino degli ebrei. Perché ne pagano la colpa? - Alessandra Ciattini
“ Sensibili alle foglie “, ormai da tempo, edita libri molto utili per conoscere e capire quanto avviene in Palestina. Si può tranquillamente andare a ritroso e trovare nel catalogo Bambini in Palestina (1) del 2003 e, da poco Voci da Gaza (2), a proposito di un incontro tenutosi a Milano, al csa Vittoria, con Halima ed Ismail Abusalama; recentemente l’attenzione si è rivolta, pubblicando ben tre libri: Dietro i fronti (3), Sumud, resistere all’oppressione (4) e Il tempo del genocidio (5); a Samah Jabr, scrittrice ma soprattutto psicoterapeuta che indaga ed analizza le conseguenze psicologiche dell’occupazione sionista, gli effetti che produce e che lascia in chi sopravvive alla furia bestiale e genocida degli occupanti.
Da pochi mesi, Sensibili alle foglie ha aggiunto un ulteriore tassello ai libri già editi sulla Palestina, e di questo non possiamo che ringraziarla per l’opera importante portata avanti, si tratta di: Palestina, un popolo che non vuole morire (6) di Alain Gresh. Gresh è stato caporedattore di Le Monde diplomatique, ed è un profondo conoscitore del Medio Oriente, lo potremmo inserire tranquillamente all’interno di quella categoria rappresentata da quei giornalisti che un tempo si dedicavano anima e corpo all’inchiesta sul campo.
Comunque sarebbe sufficiente il sottotitolo (Un popolo che non vuole morire) per inserire questo libro tra le bibliografie da suggerire a chi è in cerca di un qualcosa che possa aiutare a capire cosa succede in Palestina, e perché succede. Gresh espone, in queste pagine, perché Netanyahu, e con lui il sionismo di cui è portavoce, non ha raggiunto gli obiettivi prefissati, nonostante si muova con una logica di annientamento metodico, sradicamento della cultura della Palestina compreso; l’importanza, decisiva anzi fondamentale, degli “aiuti” militari che gli USA danno ad israele, che non si sa bene perché ha “il diritto a difendersi”; la fame come arma di guerra, questione ormai, purtroppo, all’ordine del giorno; la violazione del diritto internazionale; Gaza come Dresda; i paralleli con quanto avvenne in Algeria e la controinsurrezione dell’occupazione francese, in Viet Nam e cosa significa oggi essere dalla parte dei palestinesi , come negli anni ’60 essere con i vietnamiti o negli anni ’80 con i neri del SudAfrica, oggi la Palestina rappresenta il simbolo di una decolonizzazione mancata; e la resistenza, non viene certamente elusa, anzi Gresh mette in evidenza che è proprio la resistenza a rimettere al centro della politica internazionale “l’emergenza Palestina”, Palestina che è e deve essere un problema politico prima che umanitario.