*Da: http://www.antiper.org/
Leggi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/10/panzieri-tronti-negri-le-diverse.html
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"La stessa
facilità del lavoro diventa un mezzo di tortura, giacché la macchina non libera
dal lavoro l'operaio, ma toglie il contenuto al suo lavoro. E' fenomeno comune
a tutta la produzione capitalistica in quanto non sia soltanto processo
lavorativo, ma anche processo di valorizzazione del capitale, che non è
l'operaio ad adoprare la condizione del lavoro ma viceversa, la condizione del
lavoro ad adoperare l'operaio; ma questo capovolgimento viene ad avere soltanto
con le macchine una realtà tecnicamente evidente. Mediante la sua
trasformazione in macchina automatica il mezzo di lavoro si contrappone
all'operaio durante lo stesso processo
lavorativo quale capitale, quale lavoro morto che domina e succhia la
forza-lavoro vivente." (K. Marx, Il
Capitale)
Lo sviluppo capitalistico
della tecnologia comporta, attraverso le diverse fasi della razionalizzazione,
di forme sempre più raffinate di integrazione ecc., un aumento crescente del
controllo capitalistico. Il fattore fondamentale di questo processo è il
crescente numero del capitale costante rispetto al capitale variabile. Nel
capitalismo contemporaneo, come è noto, la pianificazione capitalistica si
ampia smisuratamente con il passaggio a forme monopolistiche e oligopolistiche,
che implicano il progressivo estendersi della pianificazione dalla fabbrica al
mercato, all'area sociale esterna.
Nessun "oggettivo" occulto fattore, insito negli
aspetti di sviluppo tecnologico o di programmazione nella società capitalistica
di oggi, esiste, tale da garantire lì"automatica" trasformazione o il
"necessario" rovesciamento dei rapporti esistenti. Le nuove
"basi tecniche"via via raggiunte nella produzione costituiscono per
il capitalismo nuove possibilità di consolidamento
del suo potere. Ciò non significa, naturalmente, che non si accrescano nel
contempo le possibilità di rovesciamento del sistema. Ma queste possibilità
coincidono con il valore totalmente eversivo che, di fronte all'"ossatura
oggettiva" sempre più indipendente del meccanismo capitalistico, tende ad
assumere "l'insubordinazione operaia".
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