IL MONUMENTO AL GRANDE POETA KIVI. – I POVERACCI VENGONO
EDIFICATI ALLA VIRTU’. – PORNOGRAFIA.
In una bella giornata Ziffel e Kalle fecero un po’ di strada insieme, conversando. Attraversarono la piazza della stazione e si fermarono dinanzi a un gran monumento di pietra che rappresentava un uomo seduto.
ZIFFEL
Questo è Kivi, di cui tutti dicono che bisognerebbe leggere qualcosa.
KALLE
Deve essere stato un buon poeta, però è morto di fame. Il poetare non gli ha
fatto bene alla salute.
ZIFFEL Ho
sentito dire che qui fa parte dei costumi del paese che i migliori poeti muoiano
di fame. C’è tuttavia qualche eccezione, visto che alcuni si dice siano morti
alcolizzati.
KALLE
Vorrei sapere perché l’hanno messo lì a sedere davanti alla stazione.
ZIFFEL
Probabilmente come esempio ammonitore. Loro ottengono tutto con le minacce. Lo
scultore ha il senso dell’umorismo: gli ha dato infatti uno sguardo trasognato,
come se stesse sognando una crosta di pane a sua piena disposizione.
KALLE
Però ci sono anche artisti che hanno detto al pubblico quel che ne pensavano.
ZIFFEL Si,
ma per lo più in forma poetica, o comunque poco chiara. Questo mi fa ricordare
la storiella, che ho letto una volta da qualche parte, dell’uomo nell’altra
stanza. Una donna, dunque, aveva una relazione con un tizio che chiameremo Y e
che in fondo disprezzava, e un altro uomo – chiamiamolo X – era venuto a
saperlo. Ora, poiché ci teneva alla stima di costui, arrangiò le cose in
modo tale che, una volta che era a letto con Y, l’altro si trovasse nella
stanza accanto e potesse sentir bene tutto. Il suo piano era basato sul fatto
che X udiva, ma non vedeva. Y era ormai un po’ freddo con lei, sicché bisognava
che lei lo eccitasse. Per esempio quella si aggiusta il reggicalze, e Y vede
benissimo, e nello stesso tempo gli dice qualcosa di sprezzante, e X sente
benissimo. E così va avanti. Gli si butta addosso, e intanto geme «giù le
mani!»; gli mostra il didietro, e rantola «non mi lascio violentare», si mette
prona, puntellando il corpo con le ginocchia, e grida «porco!»: e Y vede, e X
sente, e la dignità della donna è salva. Un caso simile era quello di un poeta
che declamava in un cabaret, e prima andava sempre in cortile a insudiciarsi le
scarpe, perché il pubblico vedesse che per la sua bella faccia non si puliva
nemmeno le scarpe.
KALLE
Ha scritto qualcosa di nuovo?
ZIFFEL Mi
sono annotato alcuni punti. Glieli leggerei volentieri perché non credo che
troverò il tempo di stenderli in veri e propri capitoli. Incomincio col «primo
foglietto». (Legge)
«Battaglie a palle di neve. Pane e burro. Hans Pschierer. Il
mal di testa della mamma. In ritardo a pranzo. Lezioni. Libri di scuola.. Gomma
per cancellare. Quarto d’ora di ricreazione. Scuotere le castagne. Il cane del
macellaio all’angolo. I bambini per bene non vanno a piedi scalzi. Un temperino
vale più di tre trottole. Giocare alle palline. Giocare col cerchio. Pattini a
rotelle. Bambù. Sassate alle finestre. Non sono stato io. . Mangiar crauti fa
bene. Papà vuol essere lasciato in pace. Andare a letto. Otto dà dispiaceri
alla sua mamma. Non si dice cacare. Quando si dà la mano si guarda negli
occhi». Come lo trova?
KALLE
Vada avanti. Non lo so ancora.
ZIFFEL
«Rintocchi del vespro da Sant’Anna. Andare a prendere la birra. Il cocchiere
dei signori di via Klaucke si è impiccato. Mariettina sedeva su un sasso.
Lancio del coltello, accanto alle nocche delle dita, al gomito, al mento, alla
testa, alla spalla. Vale anche se il coltello si conficca storto. Ha scritto
qualcosa col gesso sulla porta della stalla. La polizia è avvisata. Giocare a
rimbalzello. Il soldino vien tirato contro il muro. Vince chi fa rimbalzare la
moneta più lontano. Non s’è fatto più vivo e l’ha piantata in asso. Nel fienile
ci sono gli assassini. Col gesso, e dove l’ha preso? Pedicelli. Corti paletti
appuntiti vengono conficcati nel suolo e cavati fuori facendo leva con altri
paletti. Altrimenti ti ficco in terra senza manco farti la punta, porco! E il
traffico coi soldatini di piombo. Indiani, Germani, Russi, Giapponesi, cavalieri,
Napoleone, Bavaresi, Romani. Ripetente. Tu vecchio arnese dovresti saperlo.
Figlio d’un cane. Merdoso. Te la fai addosso. Culo. Lavativo. Gagà. Bue.
Somaro. Bestione. Animalaccio. Pappamolla. Immondezzaio. Sovversivo.
Mascalzone. Puttana. Bastardaccio. Più ossa che petto. Vene varicose. Gobba.
Proibito mendicare. Attenzione, nella quarta casa ci sta un questurino”.
Terzo foglietto: «Domenica pomeriggio. La banda del giardino
della birreria. Salsiccia calda e panini. Quelle ragazze hanno una brutta malattia.
Quando vai a donne. Via delle Lepri II. Il parroco della chiesa di San Max.
Joseph, il figlio dei Kramlich, si fa prete. Ha gli occhi cerchiati di blu.
Confessarsi non è peccato per una bella bimba. Se non ti controlli ne hai uno,
di bimbi. Nel prato delle betulle. Le panchine. Bretelle. Quel cattivo elemento
scopiazza tutto.. Iola a quattro. Fuori le mani di tasca. La bicicletta. Prima
lasciar asciugare la gomma.. Bocca puzza ancora di latte. L’ora del grande
disprezzo alla biblioteca circolante. La signorina con gli occhiali. Cinque
centesimi per libro. Con seno. Al bagno pubblico, senza asciugamano solo dieci
centesimi. Il reparto donne. Castagni. Lontano nel Sud. Anche sui bastioni.
Alla fine barca e barcaiolo (1). Il popolo di Dio. E stammi bene».
KALLE
Come fa a far combaciare questa roba? Butta giù semplicemente quel che le passa
per la testa?
ZIFFEL
Neanche per sogno. Metto in ordine. Ma il materiale e quello. Vuol sentire un
altro foglietto?
KALLE
Certo.
ZIFFEL «Fa
bene, ma le conseguenze. Mestruazioni. Mariettina sedeva sulla collina delle
rose e coglieva mirtilli. Rutti. Ella lascia fare. Colti sul fatto. I coglioni.
Sotto i sedici anni è punibile. Cinque volte. Ragazza, tieni strette le sottane
quando soffia il vento, se ci si vede sotto qualche cosa. Stando in piedi. Non
ha fatto attenzione. Cinque marchi. Alle devozioni di Maggio. Impudica, Peccato
mortale. E’ una sensazione che ti passa da parte a parte. Quella è tagliente
come una lametta di rasoio. Picchiare di santa ragione. Ha dato un nome falso.
Ah, com’era bello sull’armonica. Quando lui era in carcere. Sverginata. Sono
stati notati nel parco pubblico. Dapprima fanno resistenza. Un gelato costa
cinque centesimi. Il cinema venticinque. A loro piace. Guardami negli occhi!
Dal di dietro! Oppure alla francese».
Quinto foglietto. «Zola. Porcherie. Casanova per via dei
disegni di Bayros. Maupassant. Nietzsche. I quadri di battaglie di Bleibtreu.
Allora il mio Imperatore cavalcherà sulla mia tomba (2). Alla biblioteca
circolante. E a quella comunale. Se stai a leggere tutto il giorno, a
diciannove anni sari un nevrastenico ridotto male. Ma esiste un Dio? Fa
piuttosto dello sport come gli altri. O è buono o è onnipotente. Ecco il
cinismo moderno. Una professione intellettuale. E’ l’anima tedesca (3). Finché
mangi alla mensa di tuo padre, ti prego di non esprimere simili opinioni. Farà
un giorno guarire il mondo. Da vomitare. In corpore sano. Gobineau, il
Rinascimento. Uomini del Rinascimento, ma le professioni intellettuali sono
sovraffollate. Faust. Nello zaino di ogni tedesco. Cantando verso la morte. Gli
uccellini nel bosco cantavano così meravigliosamente. Mai devi domandarmi! (4)
Shakespeare è inglese? Noi tedeschi siamo il popolo più colto. Faust. Il
maestro di scuola tedesco ha vinto la guerra del settanta. Avvelenamento da gas
e mens sana. Uno scienziato nel monte di Venere. Pace alle sue ceneri: egli ha
resistito. A Bismarck piaceva molto la musica. Dio è con gli onesti, essi non
sanno quello che fanno. I battaglioni più forti si aiutano da sé. Il miele
artificiale è più nutriente del miele naturale è troppo caro come alimento
popolare. La scienza ha attestato. Conquistate tre teste di ponte del nemico.
LA vittoria finale è la migliore. Offerte si accettano anche dopo la
rappresentazione».
KALLE
Trovo bello come arriva a poco a poco alla guerra.
ZIFFEL Crede
che dovrei poi stenderlo in capitoli?
KALLE
A che scopo?
ZIFFEL Se lo
lascio così, ha un’aria troppo moderna. Il moderno è già antiquato.
KALLE
Questo non vuol dir niente. Anche l’uomo come tale è antiquato, come, del
resto, il pensare, il vivere, il mangiare. Penso che lei può scrivere quello
che vuole, tanto è antiquato anche lo stampare.
ZIFFEL Le
sue parole mi tranquillizzano. Gli appunti sui cinque foglietti non sono, del
resto, altro che uno schizzo per un ritratto. Le memorie trattano delle Virtù.
KALLE
Ho riflettuto sulle sue memorie. Noi dei quartieri più poveri siamo stati
educati molto più virtuosamente di lei. A sette anni, al mattino, prima di
andare a scuola, dovevo distribuire i giornali: e questo è diligenza; i
soldi, poi, ce li lasciavamo portare via dai genitori: e questo è
obbedienza. Quando papà tornava a casa ubriaco, siccome gli scocciava di
essersi bevuta mezza paga della settimana, ci picchiava di santa ragione: così
potevamo imparare a sopportare il dolore. Quando poi ci venivan date solo
patate, e poche, dovevamo dire «grazie»: per via della gratitudine, credo.
ZIFFEL Così
sono nate in voi una quantità di virtù. Nessuno può essere tanto ricattato
quanto i poveri. Da loro si estorcono persino le virtù. Ma sono convinto che
non erano ancora contenti di voi. Una volta avevamo una ragazza di servizio,
diligente, pulita e brava in tutto, ma specialmente diligente. Si alzava alle
sei e non usciva quasi mai, sicché, non avendo nessuno, era costretta a
divertirsi con noi bambini. Ci insegnava ogni sorta di giuochi, come per
esempio quello di cercarle addosso piccoli oggetti, che so io, una gomma. Se la
nascondeva addosso da qualche parte: su, in alto, dove comincia la calza, o fra
i seni, o dove finiscono le gambe. Noi facevamo molto volentieri questo giuoco,
ma quello stupido del mio fratellino minore lo raccontò un giorno alla mamma,
che non lo trovò divertente e disse che eravamo troppo piccoli per farlo e che
la Maria non era poi così virtuosa come aveva creduto. Vede: non era perfetta.
Mio padre diede la colpa al fatto che veniva dal popolo.
KALLE
Avrebbe dovuto darle più libera uscita. Ma allora naturalmente i piatti non
sarebbero stati lavati, e quindi ecco che lei dipendeva dalla sua virtù.
ZIFFEL Era molto
bello dipendere dalla sua virtù. Mi ricordo come più tardi fossi molto contento
di vedere che la morale presenta delle lacune nella sua applicazione. A
diciassette anni avevo un’amichetta, una scolara delle Orsoline, una
quindicenne, ma molto matura. Pattinavamo con le braccia intrecciate, ma questo
non ci bastò che per poco tempo. Capii che mi amava perché ansimava forte
quando la baciavo sulla via del ritorno a casa. Mi confidai con un amico. Ci
era ben chiaro che qualcosa doveva succedere, ma lui diceva che non era tanto
semplice, e che l’inesperienza aveva provocato situazioni molto penose. Una
volta, per esempio, due non erano addirittura riusciti a staccarsi, come capita
qualche volta ai cani, cui bisogna gettare addosso un secchio d’acqua perché
possano staccarsi. I due in questione si erano dovuti portar via con
l’ambulanza, e si può immaginare il loro imbarazzo. Non rida! Io presi il
problema molto sul serio. Andai da una prostituta a procurarmi le necessarie
cognizioni.
KALLE
Questo si chiama senso di responsabilità. Se non ci fosse stato abituato sin da
piccolo, non l’avrebbe avuto.
ZIFFEL Visto
che oggi siamo in tema di pornografia, ha notato come diventi virtuosa quando è
fatta con arte? Usi il sistema fotografico, e quel che ne viene fuori è una
porcheria. Non le verrebbe mai in mente, se è una persona colta, di appendere
al muro una cosa simile. E’ l’atto sessuale puro e semplice, eseguito in
maniera più o meno complicata. Prenda invece la Leda col cigno: un caso di
accoppiamento innaturale dipinto con delicatezza. In sé e per sé, la faccenda
non rientra certo nelle usanze della buona società, ma siccome è arte ecco che
in caso di bisogno lei può mostrarla anche ai suoi piccini. E l’effetto
sessuale è dieci volte maggiore, appunto perché è arte! Oppure prenda, in Diderot,
passi come quello in cui un tizio ode una donna lamentarsi durante l’atto
sessuale che le prude un orecchio, e poi dire «Il mi..o o…recchio!», seguito da
un significativo silenzio, indizio che quel prurito in qualche modo s’era
calmato… Era un vero godimento per me. Figuriamoci per quella! Queste cose si
ricordano sempre con commozione. Questa è arte, e fa un effetto più eccitante
delle solite speculazioni sulla sensualità.
KALLE
Ho sempre pensato che si leggono troppo poco i classici.
ZIFFEL
Soprattutto non dovrebbero mancare nelle biblioteche delle prigioni. Il mio
motto: buoni libri nelle biblioteche delle carceri! Ecco, per i riformatori
dell’istituto carcerario, una missione da impegnarci tutta la vita. Se ci
riuscissero, le prigioni perderebbero presto tutta la loro attrattiva per le
autorità. Dovrebbero riconoscere che è finita con la loro giustizia del tipo:
«mezzo anno di castità per un sacco di patate rubate».
KALLE
Allora lei non è nemmeno per la castità?
ZIFFEL Sono
contrario alla pretesa di mettere ordine in un porcile.
KALLE
Prima di stare con i Liberi Pensatori, stavo con i nudisti. Sono la gente più
casta che esista. Non trovano indecente niente, e non si eccitano mai. Sono
orgogliosi d’aver superato il senso del pudore e di poter pagare la quota
associativa. Io rimasi in arretrato coi pagamenti, e mi chiesero se per caso
non mi sentivo imbarazzato; allora me ne andai e mi lanciai di nuovo in braccio
alla lascivia. Cioè, per un po’ di tempo non ne ho avuto più voglia. Avevo
visto troppo. Così come si vive nelle fabbriche e nelle abitazioni umide e
malsane, e con la roba che si mangia, la gente non può mica esser fatta tutta
di Veneri e Adoni.
ZIFFEL
Giustissimo. Io sono per un paese dove abbia un senso essere lascivi.
Riattraversarono il grande piazzale della stazione. Poi
si separarono e se ne andarono ciascuno per la propria strada.
(1) Verso della Lorelei di Heine
(2) Verso della poesia di Heine I granatieri
(3) Versi di una poesia nazionalistica di Emanuel
Geibel
(4) Dal Lohengrin di Wagner
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