mercoledì 30 marzo 2016

Dialoghi di profughi VI.* - Bertolt Brecht




TRISTE DESTINO DELLE GRANDI IDEE. – IL PROBLEMA DELLA POPOLAZIONE CIVILE.

Ziffel osservava malinconicamente i giardinetti polverosi davanti al ministero degli Esteri, dove dovevano farsi rinnovare il permesso di soggiorno. In una vetrina aveva visto esposto un giornale svedese con le notizie dell’avanzata dei tedeschi in Francia. 

ZIFFEL     Tutte le grandi idee falliscono per colpa degli uomini.

KALLE     Mio cognato le darebbe ragione. Perso un braccio, che era finito negli organi di trasmissione di una macchina, gli era venuta l’idea di aprire un negozio di sigarette con annessa vendita dell’occorrente per cucire, aghi, filo e cotone da rammendo, perché le donne fumano, sì, volentieri, ma non entrano volentieri in una tabaccheria; ma l’idea fallì, perché non gli diedero la licenza. Non che importasse molto, tanto non sarebbe comunque riuscito a mettere insieme i soldi necessari.

ZIFFEL     Non è questo che io chiamo una grande idea. Una grande idea è la guerra totale. Ha letto che in Francia la popolazione civile ha messo i bastoni fra le ruote alla guerra totale? Ha mandato a monte tutti i piani degli stati maggiori, si dice. Ha ostacolato le operazioni militari, perché le fiumane di profughi hanno ingorgato le strade e impedito i movimenti delle truppe. I carri armati si sono impantanati nella massa umana – dopo che finalmente si era riusciti a inventare delle macchine, appunto i carri armati, che non si impantanano nemmeno nel fango altro fino al ginocchio e possono abbattere boschi interi. La gente affamata ha divorato le provviste delle truppe, cosicché la popolazione civile si è rivelata una vera piaga delle cavallette. Un esperto militare scrive con preoccupazione sui  giornali che la popolazione civile è diventata un problema serio per i militari.

KALLE     Per i tedeschi?

ZIFFEL     No, per i propri: la popolazione francese per i militari francesi.

KALLE     Questo è sabotaggio.

ZIFFEL     Certo, almeno negli effetti. A che servono i calcoli più minuziosi degli stati maggiori, se la folla si ficca sempre tra i piedi, rendendo malsicuro il teatro di guerra? Pare che né ordini, né ammonimenti, né discorsi persuasivi, né appelli alla ragione abbiano potuto farci niente. Bastava che apparissero bombardieri nemici sopra una città perché tutto ciò che aveva gambe se ne scappasse via alla svelta, senza preoccuparsi minimamente del grave intralcio alle operazioni militai. Gli abitanti si sono dati ala fuga proprio senza nessun riguardo.

KALLE     Di chi è la colpa?

ZIFFEL     Si sarebbe dovuto pensare in tempo all’evacuazione del continente. Solo il totale allontanamento dei popoli potrebbe permettere una condotta di guerra ragionevole e il totale sfruttamento delle nuove armi. E dovrebbe essere un’evacuazione permanente, perché le guerre oggi scoppiano con la velocità del fulmine, e se non è pronto tutto, cioè non c’è più nulla, allora tutto è perduto. Inoltre l’evacuazione dovrebbe essere fatta in tutto il mondo, perché le guerre si estendono a velocità folle e non si sa mai in quale direzione si spingano le avanzate.

KALLE     Evacuazione permanente in tutto il mondo? Ci vorrebbe una bella organizzazione.

ZIFFEL     Esiste un suggerimento del generale Amedeo Stulpnagel che potrebbe essere preso in considerazione come soluzione provvisoria di compromesso. Il generale propone di paracadutare la propria popolazione civile dietro le linee del fronte, in territorio nemico. Ciò produrrebbe un duplice effetto nel senso desiderato. Anzitutto si terrebbe sgombro il proprio campo di operazioni, sicché lo spostamento delle truppe al fronte avverrebbe senza difficoltà e i generi alimentari andrebbero tutti all’esercito; in secondo luogo si porterebbe confusione nelle retrovie nemiche. Le strade di accesso e le linee di comunicazione del nemico sarebbero bloccate.

KALLE     Ma questo è l’uovo di Colombo! Come ha detto il Führer: le uova di colombo si trovano per strada. Manca solo che arrivi uno a metterle su ritte, e naturalmente intendeva se stesso.

ZIFFEL     L’idea è prettamente tedesca per audacia e originalità. Ma non è una soluzione definitiva del problema. Ché naturalmente per ritorsione il nemico butterebbe giù subito la sua popolazione in territorio nemico, perché la guerra comincia e finisce con la massima: «Occhio per occhio, dente per dente». Una cosa è certa: se non si vuole che la guerra totale resti nel regno dei sogni, qui si deve trovare una soluzione. Il dilemma è questo: o si elimina la popolazione, o la guerra diventa impossibile. Presto o tardi, ma piuttosto presto che tardi, la scelta deve essere fatta.

Ziffel vuotò il suo bicchiere piano piano, come se bevesse per l’ultima volta. Poi si separarono e se ne andarono, ciascuno per la propria strada. 


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