La convinzione che la portata del nostro conoscere è 'illimitata'. Non solo, si badi, nel
senso che l'effettiva conoscenza si ha nel limite in cui certe regole sono
rispettate; ma anche, e più ancora, nel senso che limitato, e addirittura da
dio, è il campo, l'orizzonte del conoscere a noi possibile. Senonché, l'esistenza di un tal limite s'accompagna alla tentazione di
violarlo: esattamente nel senso che c'è un'irrequietezza della mente umana, una
sua tendenza alla mancanza di misura che, potremmo dire, la sollecita a
scagliarsi contro quel limite.
"La curiosità
umana di indagare i segreti ed il desiderio malsano di conoscerli e di
afferrarli sono sentimenti riprovati dagli antichi con due esempi: Quello di
Atteone e quello di Penteo. Atteone, poiché imprudentemente aveva visto per
caso Diana nuda, fu cambiato in cervo e sbranato dai suoi stessi cani. Penteo,
che aveva voluto essere spettatore dei sacrifici occulti d Bacco... fu punito
con la pazzia... La prima favola sembra riferirsi ai segreti dei principi, la
seconda ai misteri divini". (F. BACONE, Della sapienza degli antichi )
E' come se l'uomo, arrogantemente, volesse spogliarsi del
suo esser 'creatura' e pretendesse, invece, d'entrare nel laboratorio divino;
non limitarsi più all'universo consentitogli, ma sì cercare di 'gettare un
occhio' nel mondo stesso di dio, nella natura così com'essa è in sé. Non si
tratterebbe, dunque, della semplice violazione delle regole del gioco
conoscitivo, ma sì della profanazione - del tentativo di profanazione - di un
alto divieto, di un tapu quasi.
Dunque risulta che l'effetto perturbante (seguendo la
traduzione italiana del termine tedesco) è legato ad una particolare incertezza
intellettuale: 'il familiare dell'esperienza è, forse, invece solo la maschera
d'un qualche meccanismo all'uomo estraneo, cioè sottratto al suo controllo?'.
L'effetto perturbante sembra il frutto di un sospetto che s'accompagna
all'abituale esperienza, senza riuscire necessariamente ad interromperla,
gravandola tuttavia d'una nuova atmosfera, che la rende misteriosa, straniera,
ostile. E' per questo che l'esperienza perturbante può nascere improvvisamente,
colpire, gelare momentaneamente - per l'affiorare d'un sospetto, che può
dissolversi, così come si presenta, o può restare continuamente sullo sfondo,
ai margini del comportamento abituale
Parte prima:
Parte seconda:
http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/07/sul-perturbante-2-3-stefano-garroni.html
Parte quarta:
http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/07/5-il-demoniaco-stefano-garroni.html
Parte quinta:
http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/07/sul-perturbante-tre-brevi-scritti.html#more
Parte sesta:
http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/07/das-unheimliche-1-stefano-garroni.html
Parte settima:
http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/07/das-unheimliche-2-stefano-garroni.html
Parte ottava:
http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/08/il-libro-del-filosofo-stefano-garroni.html
Parte quarta:
http://ilcomunista23.blogspot.it/2015/07/5-il-demoniaco-stefano-garroni.html
Parte quinta:
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